giovedì 30 dicembre 2021

LA BEFFANA


Visti i tempi nefasti, visti i disastri alla psiche umana, alla socialità, all'economia, alla cultura di questi tempi, non possiamo programmare che a cortissimo raggio.

Proponiamo uno spettacolo per ragazzi, ma divertente anche per i grandi:

Giovedì 6 gennaio ore 17 alla Baracca, LA BEFFANA.

Prenotazione obbligatoria.

Stregoneria

 "Basta che la stregoneria abbia inizio perché non la si possa fermare con nessun mezzo" (Il Maestro e Margherita di Michail Bulgàkov).

Se non conoscete Bulgàkov, sbrigatevi a colmare questa lacuna.




venerdì 24 dicembre 2021

Prato scippata del Museo Etrusco per lasciar libera l'espansione di Interporto

Scrivo a caldo, e forse tornerò su questo post.

L'Assessore Mangani ha risposto a una interrogazione sull'area archeologica di Gonfienti e, stando alle sue parole, il Museo Etrusco vicino all'area archelogica è sepolto.  Tutti lo vogliono a Campi Bisenzio. E certo! Ma lo si sapeva già.

Al massimo sono disposti a concedere a Prato una "sezione archeologica" a Palazzo Pretorio.  Anche questo si sapeva.

Mi chiedo: oltre a essere un espediente per salvare i soliti capra e cavoli, sarà come quella misera e vergognosa dedicata a Gonfienti nella mostra, proprio in quel palazzo, denominata  L'ombra degli Etruschi?

Dalla risposta, che potete vedere nel link sotto - incluso l'intervento, abbastanza conciliante, dell'assessore Guerrini dello stesso partito dell'assessore, che pone la domanda  dal tempo 2 h 40' al 3h 2' e che poi alla fine si ritiene soddisfatta del museo etrusco a Campi!- è  chiaro che non ci sarà nemmeno l'area archeologica nel suo complesso.

Il fatto che si citi il Mulino di Gonfienti, ossia il laboratorio di restauro della Soprintendenza come una specie di succedaneo del museo in loco, come una riparazione della sua assenza, è assurdo. Il laboratorio non dialoga non la città e non la arricchisce! Tant'è che non sappiamo nemmeno cosa succede nell'area, sembra che siano in corso scavi, ma chi ce lo dice? Di sfuggita l'assessore, perché costretto. Il laboratorio di restauro a Gonfienti è solo uno dei tanti fortini del potere culturale, muto e chiuso, punto.

Riguardo poi alla mancanza di personale, che impedirebbe alla Soprintendenza di aprire l'area al pubblico, come informa l'assessore, ricordo che negli anni varie associazioni archeologiche hanno dato la disponibilità a curare quest'aspetto, e a questi è sempre stato risposto picche. Anzi, si è preferito lasciarle morire! Perché non si sono mai incontrate? Perché non si è dialogato con la città?

Lo dico io perché: perché non si vuole l'area archeologica a ridosso dell'Interporto!

E' evidente che NON c'è la volontà politica a Prato, a Firenze, in Regione e che la Soprintendenza segue pedissequamente le decisioni dall'alto!

Solo il museo nell'area archeologica - e non dislocato a Campi Bisenzio! - la preserva dall'essere mangiata dalla barbarie di cemento e dalla speculazione in corso in quella zona della Piana.

Tutto il resto è solo un contentino risibile per metterci a tacere, una mossa astuta e prevedibile. 

https://governo.comune.prato.it/it/consiglio/streaming-sedute/pagina58.html

mercoledì 22 dicembre 2021

Allontanarsi dall'idiozia

 


Soffocati dalle informazioni maligne sull'epidemia, della guerra fra le fazioni, (dei pro e dei contro il vaccino), circondati dal pensiero unico, dalla morte del principio di non contraddizione, dalla lenta scomparsa di una umanità degna di questo nome, ecco che trovarsi in certi paesaggi, qui della Toscana, dà ancora l'illusione che un'altra vita sia ancora possibile.

In realtà non abbiamo scampo, le nostre vite sono inquadrate e decise, ci ritroviamo poi alla fine tutti incolonnati nel traffico e nel cumulo del particolato, ma possiamo provare a uscire un po' dal cerchio malefico. A tal fine allontanarsi dalla televisione non basta più. Prendere a piedi le Vie Francigene è, difronte al disastro ambientale e umano, un'attività naif e vacanziera. Anzi, forse controproducente. 
Più determinante forse sarebbe separarsi dall'apparecchietto che segue la maggioranza ormai in continuazione e che lega nel gioco delle informazioni coatte, delle coordinate esatte, dei vantaggi offerti dalle app, dai messaggini gratuiti che ci disabituano a incontrarci e che ci insegnano modi brutali, dalla enciclopedia a portata di tasto che ci rende dementi, insomma dalle certezze insensate e inutili e che, entro pochissimi anni, porterà gli umani alla cattività certa. Ma già è chiaro cosa sarà di noi, folla di idioti da centro commerciale, fragili e violenti, esseri vaganti dall'ego malato.

venerdì 17 dicembre 2021

Nei teatri no, ma sui giornali spesso

 Articolo di ieri, su La Nazione, Cronaca di Prato.

Non posso lamentarmi: nei teatri locali non mi ci vogliono, ma sui giornali, via, compaio spesso. 


giovedì 16 dicembre 2021

Prato quand'è prato

Pubblico alcune foto della periferia sud-ovest di Prato, lungo la ciclabile, a documentare i pochi campi ancora rimasti, fazzoletti di campagna antica ancora coltivati, prima che vengano occupati da altri capannoni, che si intravedono nello sfondo, o che si presentino, prima in "rendering" e poi in meta-realtà, finti parchi della Piana.








I silenzi su Gonfienti, e chiarimenti sulle fonti


Pubblico un articolo de La Nazione di oggi, che riporta una vibrante lettera del Prof. Centauro sugli -ahimé reiterati - silenzi della politica locale in merito all'abbandono dell'area archeologica di Gonfienti, e sul Museo Etrusco che non c'è.

Chi segue il mio blog sa già tutto, ma è bene ribadire con forza e sdegno l'assenza di una giunta e di un assessore che non risponde alle interrogazioni  di consiglieri del suo stesso partito. Questo la dice lunga su come si punti piuttosto all'espansione di Interporto e di Aereoporto, piuttosto che all'area archeologica di Prato. 

Approfitto dell'occasione datami dalla didascalia, che mi cita, e dalla foto nell'articolo, che mi ritrae insieme al professore (è quella della presentazione delle firme dell'ottobre scorso alla Baracca disertata dai politici locali, ovviamente), che non solo ho ideato la Camminata per Gonfienti (2015), come correttamente è scritto, azione ecologica e culturale collettiva, appuntamento imprescindibile per non dimenticare e far conoscere il sito archeologico di Prato, così vilipeso, ma ho anche organizzato,  e continuo a farlo, la raccolta delle firme (1618) per il Museo Etrusco a Prato, anzi per l'Antiquarium vicino agli scavi!, e che ha portato alle interrogazioni in questione.

Io sono una cittadina che da anni, insieme ad altri, si impegna duramente per questo bene comune, gratis e con danno, per una causa che considero fondamentale per il mio territorio, e con ostinazione e onestà, perdendo molto, e quindi mi preme di essere precisa sulle fonti, trattando poi di questioni di archeologia è imprescindibile! , e anche per essere corretta con me stessa e per gli altri, in questa difficile azione di civiltà, di tutela storica, geografica, ecologica e identitaria.



mercoledì 15 dicembre 2021

Come sopravvisse la cantante



Dal Calendario dei delitti, il "Delitto della Cantante", 2 aprile.

Vi racconto come riuscii a sopravvivere durante la Grande Proibizione.

Io ero cantante, ma sapete, non si poteva cantare senza permesso.

Allora io cantavo sommessamente, ma qualcuno chissà come mi sentì o seppe, e mi sparò: - Cosa canti, sciocca! Lo sai che non si può. Che tu sia maledetta!

Le parole colpirono proprio le mie corde vocali. Non seppi mai chi mi sparò.

Mi misi a letto. Muta.

La gola era infuocata, e per giorni fui percossa da febbri altissime, e mi trovai in pericolo di vita, e che strazio, senza poter chiamare il dottore! 

Non sarebbe venuto, non mi avrebbe curata.  Anche se avesse voluto, non avrebbe potuto. Avevo commesso un delitto! Ma sapevo che non avrebbe voluto nemmeno.

Mi curai da sola, giovandomi anche degli insegnamenti dei vecchi maestri, e mi ci vollero mesi per guarire.

Ma fu durante la lunga e solitaria malattia che imparai a cantare in silenzio. A cantare dentro di me. 

Quando fui certa di poterlo fare, era come se avessi imparato una nuova tecnica di canto, decisi di trasformare il mio corpo in un teatro, anzi, in vari teatri. E mi misi a organizzare una tournée all'interno di me. All'insaputa di tutti.

Decisi il programma. Mi sarei esibita con arie del '700 italiano, ma anche qualche canzone folk della mia Terra del Fuoco, era la mia specialità...

Fu così che cantai nel grande, immenso teatro delle mie cellule. Fu così che cantai nell'oscuro teatro del fegato, e cantai nell'acido pancreas, e cantai fra le ovaie solitarie, e cantai per i curiosissimi neuroni, e cantai per l'indomito cuore, e cantai per gli ariosi polmoni, e cantai per le puntute mammelle, e per l'imponente teatro delle ossa, e cantai...

A ogni replica la mia carne risuonava di applausi, e ritornai ad assaporare in qualche modo la gioia del canto, che solo sa chi canta per amore. 

E credo che questo cantar solitario, tacito per il mondo, ma  cristallino e vibrante nel mio corpo, questo giro di note e arie andante nella carne viva, credo sì che mi abbia guarita e condotta fuori dal soffocato mondo, portata in salvo, limpida e argentina come sono, fino a qui.

lunedì 13 dicembre 2021

Prossimi spettacoli alla Baracca

SABATO 18 DICEMBRE 2021  ore 20,45

L'INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI
Prenotazione necessaria
Il racconto del tristemente famoso orfanotrofio di Prato, fondato nel 1934 e chiuso nel 1966, il cui processo costituì il primo scandalo nazionale sulla triste condizione di molti orfanotrofi italiani.
Dopo lo spettacolo sarà proiettata una testimonianza video di un protagonista della vicenda.
 

DOMENICA 26 DICEMBRE 2021 ore 17  (Spettacolo per ragazzi e famiglie)
PAGLIACCIA SECCA in LA VERA STORIA DELLE POLPETTE
Prenotazione necessaria entro il 24 dicembre
Commedia per bambini, ragazzi, famiglie, dove Pagliaccia Secca  (vedi foto sotto) tiene una buffissima conferenza - con varie interruzioni e qualche incidente -, su come quando chi inventò e preparò le polpette, e soprattutto perché, dalla preistoria al futuro...

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Teatro La Baracca
via Virginia Frosini 8, Prato
teatrolabaracca@gmail.com


venerdì 10 dicembre 2021

Il Museo Etrusco a Prato non s'ha da fare!



L'Assessore alla Cultura di Prato Simone Mangani non ha risposto alla interrogazione, programmata in data di ieri in Consiglio Comunale a Prato e presentata da un consigliere del suo stesso partito, sul Museo Etrusco di Gonfienti. Anzi di più, non s'è presentato.

All'annuncio dell'interrogazione, visti i precedenti, ero certa che avrei assistito a qualche triste brutta trovata, come in una pessima commedia,  che non si sa come allestire.

E così è stato perché il Museo Etrusco a Prato non s'ha da fare! Anzi, l'area archeologica di Gonfienti deve scomparire.

E questo è ormai scritto da qualche parte, e da tempo, perché sul sito archeologico pratese sono stati altrettanto assenti o evasivi anche gli assessori alla cultura precedenti. E anche quelli che una volta si fregiarono del titolo, ormai ridicolo, di assessore alla cultura della provincia.

Ma ve lo ricordate il campione di assessore provinciale che voleva trasformare l'area archeologica in un sito virtuale, per poi sopra spianarvi il cemento?

Però al livello antidemocratico raggiunto oggi ancora forse nessun assessore era arrivato, ossia disertare bellamente il consiglio comunale, e con disprezzo, giungere insomma a praticare una forma di violenza nei confronti dei cittadini, che invece chiedono risposte, e da anni. Mai date.

Si deve lasciare  e frettolosamente il campo all'espansione di Interporto di Prato e all'Aeroporto di Firenze, che si uniranno in una lastra di cemento senza soluzione di continuità fra Prato e Firenze, facendosi beffa di tutti i progetti passati e futuri del Parco Agricolo della Piana. Ve lo ricordate?

Che i Prati o Campi restino disponibili per i mostruosi mega capannoni della logistica (non vi siete accorti del traffico aumentato in questa pandemia?), piattaforme e aeroporto in espansione per il traffico di merci di pessima qualità, non certo quello delle bottegucce artigianali, ormai inesistenti, e per umani destinati al consumo e a essere consumati. Anzi, preferibilmente cremati, sì che nel futuro asettico e vaccinato non sarà più possibile trovare un nostro misero ossicino da studiare e su cui riflettere. Nessun Amleto più potrà giuocare con il teschio...

A questa classe politica che ci domina e opprime con un voto vuoto strappato sappiamo come, e che vivacchia con i nostri soldi oltre a gestirli in modo aberrante, a questi signori non gliene frega nulla delle aree archeologiche; anzi, se potessero le cancellerebbero immediatamente con la ruspa.

E alla Provincia di Firenze o al Comune di Campi importa ancor di meno di avere un museo etrusco alla Rocca Strozzi, che si ritrova così, calato dall'alto di una regione tosca e compatta negli affari, dove non si sa nemmeno bene di cosa si tratti. E una volta incamerati, i reperti, se li dimenticheranno presto; anzi dopo una finta inaugurazione di primavera, richiuderanno subito il museo perché la Rocca Strozzi deve essere messa in sicurezza!

Per l'assessore Mangani alla cultura -quale non si sa - è davvero facile defilarsi da un consiglio comunale che non fa domande vere o balbetta una democrazia distrutta anche a colpi di "on-line" e dirette insulse, totalmente inutili alla causa democratica, o buone solo a provocare stati di ansia e disperazione, perché è ormai chiaro il deserto umano culturale politico economico in cui ci troviamo e che ci sta davanti, e lo sarà ancora, e peggio, per diversi anni.

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In merito a questa tristissima vicenda ho ricevuto e pubblico il commento del Prof. Centauro, che ringrazio:

"Aihinoi! Per l'ennesima volta l'assessore Mangani non si è reso disponibile a rispondere in consiglio all'interrogazione riguardante Gonfienti, glissando così sulla questione aperta dagli interroganti di conservare a Prato (che li detiene) i reperti etruschi provenienti dagli scavi  di Gonfienti; questo fatto risulta ancora più ingiustificabile  perchè l'interrogante è il capogruppo di maggioranza, Marco Sapia, con una interpellanza  sostenuta dalla consigliera PD,  Guerrini che oggi avrebbe dovuto presentarla in consiglio comunale. Questa assenza, o meglio mancata risposta,  segna un episodio molto grave, da non sottovalutare per i possibili risvolti.  Infatti, questo ulteriore rinvio rischia di pregiudicare l'essenza stessa della questione in quanto che, a breve tutti i reperti,saranno di fatto trasferiti integralmente presso la Rocca Strozzi a Campi Bisenzio in vista dell'allestimento degli spazi espositivi con l'apertura del museo già preannunciata per l'inizio della prossima primavera! La Rocca ospiti pure i reperti archeologico proveniente dal territorio della Piana, ma non quelli che sono di Prato: questo era l'equivoco da evitare con un definitivo chiarimento alla cittadinanza da farsi oggi in consiglio. Il senso di questo ingiustificato trasferimento sotto il profilo scientifico e storico chiude le porte anche ai ritrovamenti futuri che non saranno più nella disponibilità di Prato bensì andranno confluire  col nome di Gonfienti a Campi Bisenzio, quasi che l'identità del luogo non abbia alcun significato. 

Un episodio molto grave che persino va a precludere alla cittadinanza  la possibilità di conoscere le ragioni (mai rese note!) sulle quali si dice che si sia basato  il "presunto" accordo che sancisce la rinuncia all'appartenenza di questi beni patrimoniali alienando ad altra amministrazione comunale, in altra provincia,  il diritto di costituire il Museo Etrusco di Gonfienti di Prato laddove, al contrario, avrebbe dovuto trovare residenza stabile! Ritengo  che questo sia uno schiaffo inaccettabile per tutta la comunità pratese  e, in particolare, per  i 1617 firmatari dell'appello per il museo etrsuco a Prato che attendono una risposta a quelle due semplici domande da 7 anni, tanti quanti sono gli anni che hanno visto decine e decine di cittadini a partecipare alle annuali Camminate per Gonfienti che sono state promosse in città".


Nella foto sopra alcuni reperti dell'area archeologica di Gonfienti.

giovedì 9 dicembre 2021

Secondo Franceschini l'artista o diventa pesce o muore

Mentre gli artisti muoiono di fame e la creatività è completamente soffocata e offesa, ecco che il Ministro Franceschini, finanziatore di enti e strutture e sistemi a servizio, vecchio vizio di partito, ma non di creatività e artisti, il ministro dicevo immerge con insistenza, nelle reti dell'oceano social,  l'orribile disgustoso e viscido spottone,che copio sotto.

A guardare bene lo spot, a interpretarlo, oh, il vizio dell'ermeneutica e dello strutturalismo!, si capisce che gli artisti sono condannati alla morte; infatti tutti nuotano sott'acqua.

O diventano pesci, e quindi retrocedono nell'evoluzione (ciao, Darwin!), oppure soffocheranno. Questo è il messaggio.

Ma non tema, il nostro infrackato Ministro, gli artisti sono ormai in maggioranza diventati pesci, e muti e viscidi, e con le squame ben visibili!



lunedì 6 dicembre 2021

Anno Pasolini

Tra pochi giorni inizierà l'anno Pasolini. 100 anni dalla nascita.

Personalmente continuerò a studiarlo come faccio da tempo, anche dopo le celebrazioni ufficiali.

Al momento nulla è annunciato.

Replicheremo - si spera! - Non ci capiamo, Dialogo impossibile fra Carla Lonzi e Pier Paolo Pasolini, e forse Vi odio, cari studenti, o novità che riguardano in particolare la poesia o il cinema di Pasolini, di cui mi sono occupata recentemente.

Un ricordo del poeta ci sarà anche in Pane, un altro viaggio nel teatro popolare e "archeologico", molto sui generis.




venerdì 3 dicembre 2021

Ordinanza mascherata


Così in molte città italiane non potremo passeggiare per Natale nelle vie affollate del centro senza la mascherina.

Dopo che l'hanno allestito, il centro, di luminarie e di ruote panoramiche, di musiche, di attrazioni e di quanto altro, con i nostri soldi è bene ricordarlo,  proprio per farci andare in centro, i sindaci-reucci decidono di obbligare la cittadinanza a indossare le mascherina per compro-mangia-e-bevi-passeggiarci durante il secondo periodo natalizio pandemico.

Nonostante quasi il 80% della popolazione, dicono, sia vaccinata.

Naturalmente, ricordo, non è obbligatorio indossare mascherine per fare ressa nei supermercati.

I sindaci-reucci sanno bene che l'ordinanza suscita reazione, ed è anche per questo che la e-manano, per far parlare di sé e mostrarsi ligissimi; altrimenti di loro e della vuota politica, succube e conformista, titubante come ben ricordava il Giusti, da Re Travicello, chi ne parlerebbe? Come si mostrerebbero?

Possiamo però ancora passeggiare liberi, senza occultare il viso e il sorriso, in periferia.

Non tutte le periferie sono da disprezzare, e ci sono ancora, qua è là, luoghi da scoprire, negozi dove comprare.

Avventuriamoci.

Così, dimenticata, senza per fortuna luminarie da Santa Rosalia (mi perdoni la Santa che venero!) che incoronano le strade e ruote panoramiche allestite a volte senza alcun criterio di sicurezza, con sotto il traffico natalizio che sosta in file inquinanti e nevrotiche, la periferia in qualche modo può riprendere il suo centro.

giovedì 2 dicembre 2021

Torna "Cornuta"

Martedì 7 dicembre 21 alle ore 21 al Teatro La Baracca replica di 

CORNUTA

Brunita, donna candida e dedita a famiglia e lavoro, solo da vedova scopre la lunga sequela di tradimenti e menzogne da parte del marito, e dà vita a un divertente, inaspettato riscatto di sé. 

Prenotazione obbligatoria.


mercoledì 1 dicembre 2021

Perché ci si accanisce così tanto sulla cultura?


Nei supermercati o simili si può entrare in ressa; a teatro e al cinema si potrà, nel periodo natalizio, solo con il super green pass.

Si tratta però di luoghi poco frequentati, si trova più gente nelle botteghe di periferia.

Perché ci si accanisce così tanto sulla cultura, ormai moribonda e tutta serva?

Forse proprio per questo?

(L'articolo è tratto da La Verità, data di oggi).

Fermento a Gonfienti (ma mancano ancora i cartelli e tutto il resto utopia!)

Gran fermento dalle parti di Gonfienti. E nello stesso giorno più o meno. Da una parte il Gruppo dell'Offerente siglava un accordo con i...