mercoledì 20 aprile 2022

Il poeta è un bandito




Il 29 e 30 aprile alla Baracca debuttiamo con uno spettacolo sulla poesia, Il poeta è un bandito, su cui vogliamo dire qualcosa.

Faremo alcune riflessioni e rappresenteremo la dimenticata e reietta poesia.  Reietta perché sì scritta da tutti ma da pochissimi letta o ricercata. 

Men che meno rappresentata o venduta.

Preciso che qui "bandito" ha una valenza di participio passato, più che di sostantivo.

Chi mi conosce sa che il mio amore grammaticale va tutto per gli aggettivi e gli avverbi, molto meno affettuosa mi dimostro con i sostantivi, prepotenti che invece in questi tempi vanno per la maggiore fra le folle inseguitrici...di nomi

Ed è tanto vero che, fateci caso, non si fa più cultura senza condire l'evento con un nome, altrimenti si rischia che in sala non si vedano che i soliti quattro gatti.

Fare della poesia uno spettacolo è del tutto inutile per la poesia stessa, lo sappiamo, non l'aiuta a rinascere o a rifondarsi, oltre a essere fastidiosa e imbarazzante per lo spettatore, perché lo costringe all'attenzione al punto tale da non permettergli di sbirciare nella sua propaggine meccanica per controllare chi l'ha cercato o gl'ha scritto (come ormai avviene in tutti gli spettacoli teatrali o musicali o danzanti che siano, durante i quali dal palco l'attore l'artista scorge sgomento le facce illuminantesi a intermittenza degli spettatori), e tuttavia siamo dispettosi e ancora scioccamente tenaci nel non demordere nel nostri giochi teatrali azzardati...Fino a quando?

Sì, perché (non lo sapete? ma sì!) la poesia non intrattiene mai, non è come il romanzo, che può cullarci anche quando spaventa. La poesia spaventa e basta, e i poeti sono in fondo insopportabili. Come i filosofi, d'altronde.

E in aggiunta dico che questi nostri sono, definitivamente, i tempi degli spettacoli così d'intrattenimento nei teatri lobbizzati, luoghi di espressione mafiosa e di clan di vario tipo, specchio della guerra fra bande - loro sì banditi sostantivi, nomi!-, che mi chiedo come possa ancora essere accettata dallo spettatore una proposta poetica senza il prorompere in una grassa risata.

Gli spettatori - il gran numero - sanno che certi luoghi della cultura esistono, pur con fatica e stento, solo per il dominio e null'altro, e ritengono sensate solo certe poco robuste proposte.

L'ultimo libro di poesia acquistato?


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