mercoledì 24 aprile 2024

Io Malaparto: Gli assassini dell'amore


Caro Malaparte,

è un po' di tempo che non ti scrivo. Che non ti scrivo qui, perché tu sai che io ti scrivo spesso segretamente. Come conviene fra uomo e donna, come siamo noi all'antica. Tu vecchio maschilista, io incallita femmista, ca-va sans dire! O come conviene ad amici veri, che ogni tanto segretamente si danno convegno, a prescindere dal sesso.  Questa cosa che sempre ci interrompe, e sempre sul più bello, il sesso!

Bando alle ciance: io ti scrivo per una apparente quisquilia, una cosetta da nulla, da provinciale (ma in Italia tutti o quasi siamo provinciali, a parte quelli nati a Roma o a Milano no?), una cosina da ridere oggi, tutti collegati e appesi come siamo al filo della corrente elettrica, o forse dovrei dire piacevolmente schiavizzati. 

Qui, a pochi passi da casa mia, c'era una bellissima cassetta delle lettere delle Poste Italiane, di quelle rosse, attaccata al muro di una casa. Al tempo tuo credo che fossero di altro colore. Io ci imbucavo di tutto, e soprattutto lettere, lettere a mano, lettere per lavoro, lettere di lettere per lettere da ricevere...

Pochi giorni fa, come al solito mi ci sono recata e...non l'ho trovata più. Poste Italiane, previa autorizzazione del Garante delle Comunicazioni (sic!), ha deciso di toglierla, non c'è più, e io sono disperata.

Funzionava benissimo. Le lettere spedite dalla cassetta delle poste di Casale, frazione di Prato, era famosa in tutta Italia per la sua celerità. Non so dirti perché o come, ma era così. Tutti la lodavano, e chi riceveva la mia posta mi chiedeva come avessi fatto a far pervenire in un giorno massimo due, una lettera "affrancata semplice" da Prato, che ne so, fino a Trento o a Patti.

Non ti dico quante lettere d'amore ho imbucato in quella cassetta.

Sono andata alle Poste, a chiedere il perché, ma nessuno ha saputo dirmi nulla, anzi non ne sapevano niente perché nessuno scrive più lettere e quindi nessuno imbuca più niente. Nemmeno alle Poste, naturalmente. Per loro le cassette delle lettere al massimo sono quelle che ancora miracolosamente stanno attaccate vicino all'ingresso dell'ufficio.

La direttrice, perché ora i direttori sono direttrici, dai patriarchi ci siamo spostati direttamente alle matriarche senza soluzione di continuità (forse anche per farti felice, tu che anche ti consideravi "donna come nessuna"), la direttrice dicevo mi ha piantato addosso un sorrisetto mentre le rivolgevo la domanda, come se fossi un alieno, pardon, alienA, e mi ha risposto, queste le esatte parole: "Ma signora, qui alle poste centrali ancora ci sono le vecchie cassette, venga qua!  Vede, mancano gli impiegati, e siccome la gente non scrive o manda più le lettere di una volta, quelle scritte a mano eccetera, ecco che quei pochi impiegati delle Poste Italiane vengono destinati ad altri servizi piuttosto che a raccogliere le cinque lettere d'amore trovate in tutta la città dal corriere interno. D'altronde noi siamo un azienda, facciamo affari, Poste Italiane non più tanto servizio pubblico. Eccetera".

Caro Malaparte, piano piano il mondo ci viene sottratto. L'amore. Un pezzetto qua, un pezzetto là...E fanno tutto silenziosamente, impercettibilmente. E nemmeno ce ne accorgiamo, così comodi e passivi come ci fanno stare attaccati come ho detto alla corrente elettrica.

Ho pensato a una forma di protesta: invitare tutti a scrivere una bella lettera di carta e d'amore e spedirla, intasare le cassette delle poste sopravvissute!; oppure di rivolgermi a questi ultimi candidati e liste - appena sfornati come il pane precotto, sai qui presto ci saranno nuove elezioni - e chiedere loro di mettere nel programma l'installazione di nuove buche per le lettere...Ma poi ho detto no, ferma!, dopo avermi chiamato la "pasionaria di Gonfienti", mi chiamerebbero la "pasionaria della cassetta postale" o chissà come. Ci rinuncio.

E poi ci lamentiamo del fatto che l'amore non esiste più, caro mio! 

Ma conto di farcela comunque a sparire da qualche parte, come hai fatto tu, prima di vedere tutto il mondo smantellato da questi assassini, senza più lettere d'amore.

martedì 23 aprile 2024

Aveva ragione Fulvio Silvestrini

Centro Commerciale Parco Prato, a Prato, ma so anche altrove: i sindacati. chiedono alle grandi aziende di rispettare la festa del 25 aprile e di tenere chiuso i negozi. O che i cittadini boicottino gli acquisti.

Ma i centri commerciali incassano maggiormente nei cosiddetti giorni di festa, perché la gente, non sapendo cosa fare, ci va e spende proprio in quei giorni.

D'altronde la stessa struttura architettonica di questi centri è pensata in funzione di queste giornate di grande frequentazione e incasso, con "piazze" interne, caffè e terrazze. Con porticati che vanno bene per gli aprili freddi come questo o per quando splende il sole.

Dovevate, nel caso specifico di Prato, ascoltare Fulvio Silvestrini, che tuonava contro la Multisala e Multicoop (così la chiamava lui).

E invece ve la siete cavata con appiccicare una targhetta a una sala della biblioteca (almeno!, ma grazie a me e a pochi altri), e l'avete esiliato e sfuggito negli ultimi anni della sua vita, lui che aveva capito benissimo come sarebbero andate le cose.

E ora che le botteghe artigiane sono state distrutte nel centro e nelle periferie con la complicità della classe politica, ecco che i candidati alle prossime elezioni cosa fanno? nel programma elettorale giurano che, se andranno loro al potere, ridaranno vigore alla bottega, rianimando centro e periferia!

Un po' quello che è successo all'area archeologica a Prato: prima la sotterrano con i mega capannoni, e poi - dopo aver salvato e già miracolosamente un fazzoletto di quel passato - ecco che ci fanno saltellare qua e là qualche improbabile turista o cittadino...E pure si fanno belli con finanziamenti o aperture e accordi.

Ascoltate le parole di Fulvio. Io ero con lui quel giorno. Io non dimentico.

https://www.radioradicale.it/scheda/291636/la-rete-degli-ecologisti-verso-la-costituente?i=647944


lunedì 22 aprile 2024

Avviso per le proposte alla Baracca

Colleghi,

non inviatemi proposte per la prossima stagione senza aver visto il Teatro La Baracca, senza conoscerlo!

Per esempio: inutile proporre spettacoli che prevedono molti attori in scena. Lo spazio è piccolo.

Bisogna poi capire che tipo di teatro è dal punto di vista diciamo "spirituale", ideologico, oltre che fisico.  Ogni teatro ha una sua vocazione. Fa delle scelte. 

Bisogna ancora vedere se è un teatro che riceve finanziamenti oppure no.

La Baracca no. Bisogna stabilire insieme precisi accordi economici.

E' anche fondamentale sapere chi lo dirige, cosa fa. Cosa propone. 

Incontrare la persona, le persone. Magari una volta chissà per sbaglio andare a vederci uno spettacolo.

Così anche si ha una idea concreta del proprio che si vuole realizzare su quel palco.

E' sbagliato credere di conoscere luoghi e persone per sentito dire (in genere se ne parla male, si spettegola) o su Internet. 

Come mi ha detto un presuntuoso direttore di teatro: "So tutto di Lei, la seguo su Internet!". Ma che sa di me quel signore, se nemmeno ha mai visto un mio spettacolo e mai lo vedrà?

Ed è un peccato soprattutto quando si abita vicino.

E comunque esiste ancora il telefono, io a casa possiedo ancora quello fisso, anche se sempre meno persone lo usa. Anzi, lo osa, perché non si ha più piacere di parlare con gli altri. Possibilmente si evitano.

O forse non si è più capaci di parlare, non so.

Grazie.



domenica 21 aprile 2024

Mostra Parlante Ti mando ai celestini, si va per la quinta replica

La quarta replica de La Mostra Parlante Ti mando ai celestini ha visto il tutto esaurito.

Per questo vado per la quinta replica, ci sono persone che non sono potute entrare.

D'altronde ho mostrato ben altri quattro pannelli in più e rivelato qualche altro particolare importante. Tra l'altro scoperto da poco. E non solo sull'Istituto dei Celestini. (Per esempio, sulle violenze al Santa Caterina ho finalmente trovato e mostrato una notizia che le documenta eccetera).

La quinta replica di Ti mando ai celestini al momento è prevista per il 4 maggio prossimo. Ma presto darò conferma.

Dato che qualcuno proprio ieri sera me l'ha chiesto: nei prossimi giorni spero di essere anche in grado di dire quando debutterà il dramma, che aspetta da diverso tempo il suo turno!, Felino, fughe e vita di celestino. Il tempo di organizzarci, siamo piccoli, senza finanziamenti, il lavoro è tanto e faticoso. 



venerdì 19 aprile 2024

Quarta replica de "Ti mando ai celestini"

 



La Nazione, oggi. Una delle poche volte in cui pubblica la locandina dello spettacolo. Anzi, nel mio caso, è la prima volta in assoluto.

Per domani sera pochi i posti rimasti disponibili.

giovedì 18 aprile 2024

Fermento a Gonfienti (ma mancano ancora i cartelli e tutto il resto utopia!)

Gran fermento dalle parti di Gonfienti. E nello stesso giorno più o meno.

Da una parte il Gruppo dell'Offerente siglava un accordo con il Comune e la Soprintendenza per visite mensili al sito archeologico in primavera e in estate per accogliere scolaresche e singoli visitatori;  dall'altra parte, quella destra, il Ministro Sangiuliano stanziava 368 mila euro in tre anni per gli scavi di Gonfienti e i laboratori.

A qualcosina servono queste elezioni!

Intanto il Museo di Gonfienti resta a Campi Bisenzio, e il Parco Archeologico utopia.

A proposito: qualche anno fa la Regione Toscana stanziò tre milioni di euro per realizzare il Parco. Voi sapete che fine hanno fatto?

Ma passiamo ai ricordi.

Nella foto qui sotto vedrete la sottoscritta in via Roma a Prato durante la campagna elettorale del 2009,  quando mi definirono "pazza" a parlare del sito archeologico e a manifestarne a favore per le strade della città munita di un semplice cartello. Allora qualcosa in più si poteva ancora salvare, chissà. Ma allora le tante associazioni tacquero e rimasi politicamente sola. Ma si era già capito l'andazzo - non disturbare i manovratori di interporti - quando rappresentammo il Laris Pulenas a Poggio Castiglioni per sensibilizzare sulla copertura del sito archeologico, il decumano e tutte quelle belle cose che hanno sepolto sotto il parcheggio dei TIR, tanto per dirne una e due.

Càpita così: chi si espone e combatte poi viene additato e messo da parte, anzi taciuto, e gli altri poi, se c'è, si spartiscono i meriti eccetera. Rubano idee. Anzi te le vengono a chiedere direttamente. Hanno la faccia come il cùculo.

Per esempio nessuno dei candidati ha parlato delle Camminata di Gonfienti, ne abbiamo fatte ben nove! Nessuno ha detto del nostro impegno.(In particolare hanno taciuto perché la Camminata, come anche la raccolta firme per il Museo Etrusco a Prato, più di 1600 firme, io - la pasionaria di Gonfienti - è stata la capofila). E ora gli altri si fanno gli affari loro e si mettono i distintivi elettorali con il nostro lavoro senza menzionarlo.

E scrivo questo non per vittimismo, ma per rilevare un comportamento eticamente disonesto molto frequente. Non si citano le fonti e si rubano le idee altrui! E si cancellano le tracce del passato!

Specifico che io non mi riferisco degli amici dell'Offerente, che si meritano il riconoscimento, anzi era l'ora!, tra l'altro hanno sempre partecipato attivamente alle Camminate e ora avranno un bel daffare, ma alle signorie politiche.

Il cartello recita "Mandiamo a casa i becchini di Gonfienti".

(A proposito: mancano ancora i cartelli che indichino dignitosamente il sito archeologico. Con i soldi che vi ha assegnato il Ministro, ce la fate).

Ma insomma Gonfienti interessa o no, o non son piuttosto discorsi e mossettine elettorali?


https://www.lanazione.it/prato/cronaca/scavi-gonfienti-1ac0233c

mercoledì 17 aprile 2024

Celestini: un'altra piccola scoperta

Ho scelto di fare un'altra locandina per questa quarta replica, che coinvolge il mio vissuto, come ben capiranno chi ha già visto la Mostra Parlante, e come spiegherò a chi verrà.

D'altronde la minaccia TI MANDO AI CELESTINI coinvolgeva, e a Prato fino a pochi anni fa, bambini e bambine, tutti ignari del fatto che lassù erano accolti solo i maschietti.

Studiando e facendo raffronti, ho scoperto, proprio stamani!, un altro tassello del mistero misto fanatico-finanziario che gravava sull'Istituto.

A questo punto non so se in me prevale la drammaturga, la storica o la poliziotta.   Ma che importanza ha?

Non vi dico la mia felicità quando mi accadono o riesco in queste scoperte.

Sabato racconto tutto.


P.S. Sabato mostrerò anche un documento sulle violenze che purtroppo erano ben praticate sulle ragazze del Santa Caterina di Prato, e che per non ripetere lo scandalo dei Celestini, alle fine degli anni '70 fu definitivamente chiuso.

lunedì 15 aprile 2024

Torna TI MANDO AI CELESTINI (Quarta replica)




Sistemando la scena della Mostra Parlante TI MANDO AI CELESTINI per la quarta replica sabato 20 aprile ore 21.

Fare questa mostra significa rivoluzionare tutto il teatro, è faticoso, ma stimolante e creativo. Infatti i cartelli sono diventati 40 e c'è qualche novità. Ho sempre tanto da raccontare su questa triste storia, e qualche giorno fa ho ritrovato un documento dimenticato dei miei vent'anni di ricerche. 

Con questo spettacolo si chiude la seconda parte della stagione alla Baracca, ricchissima, così tanti spettacoli, parlo del periodo settembre 2023 a aprile 2024, credo di non averli mai presentati.

Presto ci sarà un nuovo programma. Qualcosa ancora sui celestini, e anche lo spettacolo sulla Lonzi torna sicuramente, lo dico perché diverse persone me l'hanno chiesto. 

Santa Pupa proteggimi. Ma non dimenticare i 34 pomodori che ho piantato nell'orto-pereto.


(P.S. Santa Pupa è la santa che mi adottò tanti anni fa, quando vivevo a Roma. Ci intendemmo subito e lei, anche da diversi chilometri di distanza, non ha mai cessato di gettarmi uno sguardo di protezione. Anche se io da un secolo non sono più una bambina).

domenica 14 aprile 2024

Carla Lonzi sono io, terza replica



Ringrazio tutti coloro che sono venuti a vedere la terza replica del radiodramma teatrale "Carla Lonzi sono io!", e anche da parecchio lontano.

Ringrazio anche l'assessore Flora Leoni per la sua presenza. (A Prato sarà dedicata una strada a Carla Lonzi, leggete il link).

Lo spettacolo tornerà molto presto, sempre alla Baracca.

Scrivo qui sotto i commenti del pubblico, che valgono molto di più dei miei.

Preciso che il titolo del mio spettacolo ricalca quello del libro della Lonzi Armande sono io!. Armande fu moglie e attrice di Molière, ma soprattutto è il nome della protagonista della sua commedia, Le intellettuali. A questa Lonzi si riferisce.


"Sono donna, vogliono imprigionarmi ed io accado". Grazie, forte è stata l'autenticità. (Livia)

"Da questo mio centro non mi sposterà più nessuno. Grazie per aver portato fra di noi Carla Lonzi. (Anna Maria Ricci).

"...Anche se si è poco pochissimo niente". Carla Lonzi Madre autentica. Grazie per questo prezioso lavoro. (Anna Franca Mila?)

Carla Lonzi siamo noi. Grazie Maila del tuo lavoro di ricerca artistica e politica, non ne usciamo incolumi, di sicuro più autentiche. (Rossana Cherici)

In nessun altro modo avrei incontrato chi sembra aver parlato la mia voce, il mio pensiero, la mia ricerca, la mia richiesta. Un incontro che trascende spazio e tempo e di cui ringrazio profondamente. (Costanza Mastroricco).

https://www.lanazione.it/prato/cronaca/strade-e-piazze-intitolate-a-quattro-donne-di-spicco-di-cinema-cultura-e-giornalismo-tvlpeniu



venerdì 12 aprile 2024

Che non se ne parli: il Fascismo e la pubblicità politica

In questi giorni di. campagna elettorale, dove grandi manifesti campeggiano ovunque, ci si sente come circondati. Schiacciati.

Soprattutto gli attori si sentono in grande imbarazzo. Quasi inutili.

Qualcuno prende loro la scena in modo prepotente, con una "storia" che è in realtà "storytelling". Pubblicità politica.

Questa è una eredità antica in Italia; anzi, specificatamente italiana. E' stato il Fascismo a inventare la pubblicità politica.

Fu il Fascismo che elaborò la narrazione del capo, in particolare Mussolini.  Tutti gli altri l'hanno copiata da lui, raffinandola con i mezzi di informazione moderni. 

Conquistare attenzione significa conquistare consenso e per questo Mussolini pensò bene di mettere in scena il potere come spettacolo.

E così facendo, per converso, represse in modo invisibile, e in molti casi nemmeno ammise l'esistenza, a parte gli oppositori politici, di quelli che voleva schiacciare. 

Li passò sotto silenzio. Magari emanando decreti sottobanco.

Un tempo erano gli omosessuali, per esempio. Oggi la repressione è più raffinata, e mentre difende o dice di difendere la presunta "diversità", che ha inglobato e dirige (omosessuali, femministe ecc.), ecco che perpetua la repressione in modi sempre più raffinati.

Il silenzio resta tuttavia il mezzo sempre ancora preferito, come ai tempi del Fascismo: che non se ne parli troppo; anzi, che non se ne parli.

Non è un caso che oggi la letteratura che parla dell'oggi sia muta, anzi tacitata, e si preferisca trattare del futuro o del passato.

lunedì 8 aprile 2024

Carla Lonzi sono io: terza apparizione

Continua l'ostilità nei confronti del mio spettacolo, Carla Lonzi sono io!

Perché?

Nei giorni passati ho già spiegato che la mitologia moderna crea dei luoghi scioccamente sacri e impedisce di entrarvi, e quindi sarebbe come "vietato" trattare di Carla; altre o altri invece ritengono che solo certe persone autorizzate possono farlo, quelle magari provviste di un patentino che non sarà mai in mio possesso; altre o altri sono ostili per invidia, semplicemente.

Carla Lonzi parla diffusamente dell'invidia da lei stessa subita, ma ora mi piace ricordare un passo di Leopardi:

"O io m'inganno, o rara è nel nostro secolo quella persona lodata generalmente, le cui lodi non siete cominciate dalla sua propria bocca. Tanto è l'egoismo, e tanta l'invidia e l'odio che gli uomini portano gli uni agli altri, che volendo acquistar nome, non basta far cose lodevoli, ma bisogna lodarle, o trovare, che torna lo stesso, alcuno che in tu a vece le predichi e le magnifichi di continuo, intonandole con gran voce negli orecchi del pubblico, per costringere le persone sì mediante l'esempio, e sì coll'ardire. e colla perseveranza, a ripetere parte di quelle lodi. Spontaneamente non isperate che facciano notto per grandezza di valore che tu dimostri, per bellezza d'opera. che tu facci, Mirano e tacciono eternamente; e potendo, impediscono che altri non vegga. Chi vuole innalzarsi, quantunque per virtù vera, dia bando alla modestia".

Citava questo passo anche Carmelo Bene nel suo "Sono apparso alla Madonna".

Io non apparirò mai a Lei, ne sono certa, ma solo al pubblico: intanto sabato 13 aprile ore 21,15 alla Baracca con lo spettacolo sulla Lonzi.


P.S. C'è poi un altro motivo che detta l'ostilità nei confronti di uno spettacolo sulla Lonzi: e non è tanto il suo femminismo cosiddetto radicale, ma è il messaggio di rivolta assoluto che lei propone a renderla, scusate il gioco di parole, improponibile nella crudele, conformista e violenta società attuale.

sabato 30 marzo 2024

Dove nasce l'Ombrone Pistoiese

Non lontano dalla mia minuscola casina di montagna, La Miccina, dove mi rifugio sulla soglia del bosco, nasce l'Ombrone Pistoiese che, prima di trasformarsi in quel fetido, inquinato corso d'acqua che si osserva appena passato Pistoia, si offre lassù in tutta la sua potenza e bellezza. Quando tutto è silenzio, e salta il rospo e gira solo la volpe o il cervo, ecco che mi giunge il fremere dell'acqua di una delle sue polle.


mercoledì 27 marzo 2024

Orto-Pereto del Teatro La Baracca in fiore


"Amo il teatro perché si arriva alla verità smascherando il falso; mentre nella realtà si arriva alla falsità smascherando la verità" (Carla Lonzi).

Nella foto l'Orto-Pereto del Teatro la Baracca in fiore. Ci stiamo
preparando per festeggiare l'estate.

Biglietto Primavera

Per il prossimo mese di aprile abbiamo deciso di presentare una offerta "Primavera" a chi verrà a vedere entrambi gli appuntamenti
del mese al Teatro La Baracca:

1 biglietto singolo: 24 euro per entrambi gli spettacoli invece di 30 euro.

2 biglietti, prenotati con anticipo: 45 euro per entrambi gli spettacoli invece di 50 (25 euro è già scontato per la coppia e quindi ecco perché lo sconto è minore rispetto al biglietto singolo).

Chi ha già visto uno dei due spettacoli e vuole tornare, il biglietto è 5 euro a persona e non valgono le altre offerte.

Per vedere i singoli spettacoli vale invece il costo di sempre. Per prenotare basta inviare un messaggio a teatrolabaracca@gmail.com. Attenzione agli orari di inizio.


Approfitto per rispondere qui ad alcune domande degli spettatori che riguardano gli spettacoli di aprile:

1. La terza edizione del libro L'infanzia negata dei celestini è disponibile solo al Teatro La Baracca.

2. Per la sua stessa caratteristica, La Mostra Parlante Ti mando ai celestini non è mai esattamente uguale alla precedente e per il prossimo appuntamento, sarà il quarto, sono previste alcune piccole novità. I cartelli esposti sono 35 (di più non entrano!); le registrazioni che vengono fatte ascoltare 2; i video 2, di cui uno d'epoca. Spero che questa volta gli spettatori ascolteranno anche la testimonianza di Fulvio Silvestrini, ma non ne sono sicura, perché lo spettacolo dura già molto.

3. Radio Lunatica - ricordo che lo spettacolo sulla Lonzi è un radiodramma- , ha "sede" solo al Teatro La Baracca, non esiste una emittente radiofonica che si chiami così, se non la mia appunto.

Buona Primavera a tutti!





lunedì 25 marzo 2024

Domandine e domandone ai candidati sindaci di Prato, elezioni 2024

Quindi abbiamo i candidati della città, che una volta si chiamava "laniera": Prato.

I candidati giurano che gireranno in lungo e in largo andando a confrontarsi con la gente, a conoscerla. In qualche caso anche a stanarla.

Ora, per ognuno di loro, se mai verranno a trovarmi al Teatro La Baracca, io avrò qualche domandina da porre. E le solite domandone.

Chiamo 'domandine' quelle che riguardano soprattutto i miei specifici interessi.

Intanto ne anticipo qualcuna.

Inizio con la candidata del PD, Ilaria Bugetti, perché la conosco da molto tempo, dai tempi in cui era sindaco di Cantagallo, e che è stata ed è ancora consigliera regionale, addirittura Presidente della II Commissione (che si occupa di Turismo e Commercio e Politiche del Lavoro, Sviluppo economico e rurale), e con cui ebbi modo di parlare non molto tempo fa delle problematiche di cui devo trattare di nuovo perché irrisolte, con qualche aggiunta per l'occasione:

-Com'è possibile che il sistema culturale regionale e specificatamente teatrale sia stato così distrutto e monopolizzato da circuiti gestiti dall'alto e asfissianti?

-Com'è possibile che la Fondazione Toscana Spettacolo abbia sempre considerato il lavoro del Teatro La Baracca come cacca, che non una nostra opera abbia circolato in regione in quel circuito? Sarà perché non siamo figli d'arte o raccomandati? O per altro? Siamo troppo vecchi? Ma un tempo non eravamo troppo giovani? Non siamo televisivi? Non siamo troppo vernacolari?

-Com'è possibile che il Teatro Metastasio non abbia mai ospitato un nostro lavoro: quello sui celestini, sui concubini e sui tanti altri personaggi e vicende della città, di cui siamo stati, teatralmente parlando, i pionieri, e che lei sicuramente conosce, almeno per sentito dire;

-A proposito di lavoro: come è possibile che si debba vivere, e come noi qualcun altro, perché ci chiamano da altre regioni, e la Regione Toscana ci voglia affamare? Ci consiglia di emigrare, nonostante l'età non più giovanissima?

-Se diventerà sindaco, intende cambiare l'atteggiamento di disprezzo finora dimostratoci da altri, alcuni del suo partito? Cercherà di smetterla con le calunnie, i pettegolezzi, le chiacchiere da "barre" e magari qualche volta, pur rarissima, si vorrà confrontare con il nostro lavoro, che pure lei in tempi lontani ha conosciuto?

- Quali pensa siano le nostre "colpe": un teatro troppo politico? Non essere stati politicamente compiacenti? Che il teatro non deve dire "certe cose"? Che siamo, anzi sono troppo autoreferenziali? Che il piccolissimo teatro è mio e non pubblico? Che non riceve finanziamenti pubblici? Che è un teatro povero?

- Intenderà riconoscere il nostro lavoro culturale sul territorio che dura da decenni ininterrotto e senza sostegno appunto, o dovremo prima crepare? In particolare la scrivente?

Seguiranno poi le solite domandone sul mancato parco archeologico e altrettanto mancato museo della famosa Gonfienti Città Etrusca e altro come le Cascine di Lorenzo; sul consumo di suolo, sull'inquinamento dilagante, sulla mancata mobilità alternativa, sull'aumento della Tari e non completo smaltimento rifiuti, sull'acqua pubblica, sull'economia cittadina come il nessun sostegno ai piccoli negozi e all'artigianato, in centro e periferia, men che meno all'agricoltura locale, eccetera, con  magari qualche domandone finale anche sui rapporti con le massonerie: e una risposta in merito non ci starebbe male.

domenica 24 marzo 2024

La Festa della Poesia 2024, che non c'è stata

Da qualche anno, il 2018 fu l'ultimo, non celebriamo più la Festa della Poesia intorno al 21 marzo alla Baracca.

I motivi sono vari. Impegni fuori e a casa, insofferenza per certa banalizzazione che spesso portano certi incontri, che in alcuni casi diventano piccole fiere della vanità. Le consuete imitazioni. Inevitabile.

Chissà che non si riprenda la vecchia usanza. 

Intanto, a celebrarla in absentia, voglio mettere una foto di Fulvio Silvestrini della Festa del 2016. Lui, naturalmente, interpretava la poesia a suo modo e quasi sempre ci portava un articolo tratto da un giornale, che della poesia parlava. O di qualche poeta.

Buona poesia a tutti.



giovedì 21 marzo 2024

Notizia sbagliata, sono stata io la prima candidata sindaco a Prato





 

Il Tirreno dà una notizia sbagliata.

Mi dispiace, ma sono stata io la prima candidata donna a Prato, non Ilaria Bugetti. Lo fui per una lista civica, e nel 2009.

Non è molto importante, lo so, ma tutte le volte esser cancellata perché "figlia di un dio minore" e non ho direttori o assessori che benedicano i miei spettacoli o le mostre o quello che faccio, eh no, non ci sto.

Viva la Storia, e in questo caso anche la Lonzi mi avrebbe dato ragione. Assolutamente.

Le foto sopra si riferiscono al mio comizio in Piazza Duomo (mi concessero la piazza grande per farmi sentire più piccola), comizio che, a proposito di Storia, fu particolarmente incentrato sul degrado, anzi abbandono, dell'area archeologica di Gonfienti. Come potete vedere nel video sotto.

Gonfienti: argomento del tutto assente dai programmi, per il momento. O forse sono proprio i programmi che mancano, sembrano più urgenti le poltrone.

Tranquilli, io non mi candiderò mai più. 

(P.S. Ricordo che durante la campagna elettorale fui oggetto di calunnie, di sarcasmo, incluso utilizzarono i miei spettacoli per deridermi. In questo mio diario ho riportato tutto. Ancora oggi parlano tanto volentieri male di me,  e fra questi ci sono alcuni che non conoscono né me né il mio lavoro. Di cui provano invidia o chissà timore. Ma non mi sono mai sentita una vittima, facciano pure).

https://www.iltirreno.it/prato/cronaca/2024/03/21/news/ilaria-bugetti-studia-da-sindaca-con-la-benedizione-di-biffoni-1.100493795




martedì 19 marzo 2024

Niente nulla zero

Se c'era una cosa che babbo Loris non sopportava era la Festa del Papà. Non voleva che gli si augurasse nulla, non voleva regalini, ricordini, niente nulla zero. 

Guai!

Non gli importava nulla nemmeno del suo compleanno.

E però devo dire che la gente di quel tempo e di quei luoghi, della Valdarno, non festeggiava i compleanni. 

Di alcuni non si sapeva nemmeno quando erano nati.

E nemmeno si vantava che non gliene importasse nulla.

Non era un santo,  santo era l'ultima cose che avrebbe voluto essere, ma gli piaceva stare fra la gente, con la gente, ridere, scherzare, inventare, creare. 

Tanto per dirne una: per il matrimonio con mia madre fece lui le fedi. Naturalmente tutti si scandalizzarono, lei per prima.

Purtroppo furono rubate, e credo insieme al poco oro che mia madre teneva in casa, ma quelle non erano d'oro. Non so di che metallo, ma bellissime.


                                                     Loris è il primo a destra, con gli amici Aronne e Roberto.

lunedì 18 marzo 2024

Tante belle cose

Lievemente modificato rispetto al previsto, ma solo nelle date. Ospitiamo Massimo Smuraglia, si replica Carla Lonzi sono io! e finiamo aprile con la quarta replica de La Mostra Parlante Ti mando ai Celestini. Quante belle cose quest'anno alla Baracca.


Venerdì 22 e sabato 23 marzo ore 21,15
DIARIO Monologo teatrale per una donna
Testo di Ilaria Mavilla
Con Veronica Mele
Musica di Samuele-Luca Cecchi
Regia Massimo Smuraglia

Sabato 13 aprile ore 21,15
CARLA LONZI SONO IO!
Studio per un radiodramma
Di e con Maila Ermini

Sabato 20 aprile, ore 21
Mostra Parlante
TI MANDO AI CELESTINI
Di e con Maila Ermini
(Per i venti anni de L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI).


(Una pagina autografa di Carla Lonzi)

domenica 17 marzo 2024

Carla Lonzi sono io!, il debutto e la prossima replica

Sono in partenza per una mini tournée e non ho molto tempo per scrivere su questo debutto di Carla Lonzi sono io!

Lascio parlare il pubblico.

Solo ho questa sensazione: come fu per i Celestini, anche questo spettacolo su Carla Lonzi stabilisce un cambio, anche se per il momento non so dire di che tipo o cosa, nel mio lavoro teatrale.

Carla Lonzi sono io! dovrebbe tornare... sabato 13 aprile.

Ringrazio il pubblico per avermi così bene espresso il suo apprezzamento e la sua gioia, che è la mia.

Anche per me, come ha scritto Claudia, queste serate sono state "un tuffo al cuore".

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"Abbiamo ascoltato Carla Lonzi come avrebbe parlato. Grazie. Emozionata". (Dafne).

"Ho sentito la voce dei Carla: il modo non aspettato e cercato e trovato. La bomba della tua ricerca di autenticità; la bomba che scardina l'ordine dato e l'autorizzazione ad essere sé grazie ad un'altra donna, almeno". (Lorella).

"Mi è piaciuto lo spettacolo molto particolare e originale. Carla Lonzi e la "Maila" Carla Lonzi: ho visto te soprattutto nella tua interpretazione di C.L, e mi ha incuriosita molto conoscere e approfondire poi questa personali femminile interessante e per certi aspetti controversa" (Sylva Batisti).

"Un tuffo nella vita e nel pensiero di Carla, e un tuffo al cuore. Grazie, ci autorizzi alla relazione". (Claudia).

"Una originalissima summa dell'opera di Carla Lonzi, presentata in un contesto insolito ma rispettoso del suo pensiero. Siamo state felicissime di essere venute a vedere il tuo spettacolo, non mi piace dire "bellissimo", ma questa volta ci azzecca, e io aggiungo anche molto poetico. Deliziose anche le canzoni". (Arianna).


sabato 16 marzo 2024

Stasera replico Carla Lonzi sono io!


Stasera alla Baracca replico  Carla Lonzi sono io!

Pochi spettacoli mi hanno dato così tanta gioia. Grazie a tutte tutti coloro che sono venuti e vengono da Firenze e da Pisa.

Poi vi dirò com'è andata eccetera. Tutti mi hanno chiesto se il testo: è mio, anche se totalmente aderente al pensiero di Carla.

(Sulla scia di lei pubblico una foto di al naturale senza trucco sul palco accanto al mixer - la scena si svolge in una radio, è un radioddramma- prima del debutto. Non è un autoscatto). 

giovedì 14 marzo 2024

Lonzi proibita

Stamani.

Stamani una signora mi ha telefonato per prenotare per lo spettacolo sulla Lonzi e ha aggiunto ...: "Guardi, mio marito non è molto contento che venga a vedere il suo spettacolo; certo non me lo impedisce, ma preferirebbe di no...Son tutti discorsi di una femminista fanatica, ha detto. M'ha fatto venire voglia di diventare femminista. Alla mia età! Intanto prenoto".

Non vedo l'ora di conoscere la signora.



P.S. D'altronde, alla Baracca siamo abituati alle censure. Sulla Lonzi era già arrivata una preventiva. E poi, a prescindere da questo spettacolo, ne aspettiamo altre, ora che sta per arrivare la campagna elettorale delle amministrative.  Ne vedremo delle belle! O meglio, di già viste.


martedì 12 marzo 2024

Ancora a proposito di Carla Lonzi sono io! (Anche la cancellazione è violenza)

Mi sono dimenticata di dire che Carla Lonzi si arrabbiava tantissimo contro i saccheggiatori delle idee altrui.

E denunciava coloro che la invidiavano. Tanti.

Ma coglierò l'occasione per rammentarlo a questo debutto di Carla Lonzi sono io!

E ora voglio scrivere un po' come avrebbe scritto lei, senza peli sulla lingua, senza girarci attorno. Con la certezza di dire trasparente. Senza paura di sembrare esagerata o egocentrica.

Dunque...credo che quello che debutta venerdì alla Baracca sia il primo spettacolo su Carla Lonzi a livello mondiale.

Se c'è un precedente è Non ci capiamo, del 2021, dove lei dialoga con Pasolini, e l'ho scritto io.

A teatro nessuno e niente mai finora. 

Ma arriveranno presto, e faranno finta che alla Baracca non abbiamo fatto niente.

Anche se dovranno darsi un gran daffare, perché lei è ostica a certe pratiche commerciali...E soprattutto difficile da aggiustare in opera d'invenzione. 

E comunque, proprio nel solco di Carla Lonzi, non permetterò di essere disconosciuta su questo argomento, come lei direbbe "taciuta"; come non lo permetto su altri, ancor di più perché, come ho avuto modo di dire qualche mese fa, La Baracca è un teatro archeologico (definizione originale mia del 2019), nel senso che, fra le altre cose, rispetta le radici e dice sempre a quale albero appartengono.

RICONOSCE l'apporto degli altri. Da chi prende il frutto quando lo mangia. Cosa che sembra non essere più in uso, anche perché l'ignoranza, non solo l'invidia, dilaga.

Infatti poche e pochi hanno letto Carla Lonzi, se non altro perché i suoi libri sono di difficile reperimento.

Carla Lonzi sarebbe felice di stare alla Baracca (che come teatro è molto vicino alla concezione della casa editrice da lei fondata), e denuncerebbe, come ha fatto, tutti coloro che maligni diventano proprietari delle idee e delle identità altrui.

"Anche la cancellazione è violenza".


https://primaveradiprato.blogspot.com/2019/02/il-mio-e-un-teatro-archeologico.html


Foto di Carla Lonzi scattata da Consagra all'Isola d'Elba, l'articolo è de La Nazione di oggi.



lunedì 11 marzo 2024

Su Carla Lonzi e Mostra Parlante




Scrivo qui alcuni approfondimenti sui miei prossimi spettacoli alla Baracca.

Carla Lonzi sono io!

Il radiodramma debutta venerdì 15 con replica sabato 16 marzo: mi è difficile descriverlo, e solo posso per sommi capi. 

E' un'occasione per conoscere o approfondire l'irriducibile pensiero della femminista? Sì. 

Ma c'è dell'altro. Ho scelto la forma del radiodramma sia per approfondirne la forma teatrale, sia perché Lonzi presenta problematiche che non si risolvono facilmente in una "rappresentazione celebrativa". E' vero, l'ho già rappresentata sulla scena, ma in dialogo con Pasolini. Il radiodramma è poi ideologicamente funzionale alla sua visione del mondo. 

Ma c'è dell'altro ancora: è anche uno studio, e sulla radio e sull'ascolto, quindi presenta una sua forma speciale  all'interno di un "contenitore" immaginato. 

Sono fiera del mio lavoro, presente e passato, sulla Lonzi. Ho incontrato la sua opera diversi anni fa durante i miei studi filosofici.

Non tema chi è fedele a "Rivolta", che nei miei scritti scenici Carla si riduca a "figurina", lei non lo permette.

Ma nemmeno io permetto di essere censurata o criticata preventivamente.

Basta, non c'è molto altro da dire se non che mi sono divertita nel creare la scena radiofonica, suoni e rumori e altro che ascolterete. 

Bisogna prenotare.


La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini". 

Per ora confermo solo una replica il 13 di aprile, ma con alcune novità, che dico qui parzialmente, anche perché si tratta di un work in progress e ci potrebbero essere cambiamenti o novità all'ultimo momento.

Come per esempio è stato il ritrovamento, nei giorni passati, della testimonianza di Fulvio Silvestrini sui celestini. E di cui non ricordavo l'esistenza.

O, se avessi modo, farei ascoltare altre voci di celestini (alcune testimonianze sono davvero rare), ne ho diverse. Mi piacerebbe mostrare anche un altro video.  Certamente, come mi è stato richiesto, delineerò anche un breve raffronto, più approfondito di quello ragionato all'impronta nell'ultima replica, sui vari orfanotrofi di Prato e non solo. Anche per inserire meglio nel contesto l'emblematicità del caso dei celestini.

Anche per questo racconterò altri piccoli dettagli sulla questione politica ed economica, e anche riferimenti più precisi su come nacque, ormai più di vent'anni fa, il mio racconto teatrale. Di come e chi si oppose a che ne ricostruissi la storia dello scandalo. Anche questo è molto importante da far capire, perché ora invece la situazione è capovolta. Ma solo grazie al mio lavoro ventennale,  che non può essere cancellato con un colpo di spugna.

La Mostra purtroppo è a pagamento. Ho tentato di farmi sovvenzionare, ma non c'è modo. Ho tentato di presentarlo anche altrove in città, ma dovrei sempre farvi pagare il biglietto.

Come allora, ancora oggi. C'è sempre un no per me e il mio lavoro. 

Il costo dei 35 pannelli, tanti sono e potrebbero essere diversi di più, e del lavoro di recupero del materiale (pensate, il primo documento raccolto risale al 1996) è stato oneroso. I biglietti servono solo a recuperare le spese vive; non considero il mio lavoro, che è praticamente stato, come sempre per certi lavori non commerciali, e in specifico i celestini, solo equiparabile a un "rimborso spese".

Ricordo che, come per la seconda edizione del libro L'infanzia negata dei Celestini, anche la terza, che contiene i documenti affidatimi dal maestro Manetti, ho pubblicato a dicembre passato a mie spese. 

Infine, non voglio ancora dare una data dello scenodramma Felino(Fughe e vita di celestino), perché anche in questo caso si tratta di uno studio eccetera.

(Foto sopra: Carla Lonzi da giovane; qui sotto la copertina della prima edizione de "L'infanzia negata dei celestini", 2006, con copertina disegnata da Emiliano Corrado.

                                        

domenica 10 marzo 2024

Prossimo programma alla Baracca (marzo-aprile 2024): rigorosamente senza.

Venerdì 15 e sabato 16 marzo ore 21,15

CARLA LONZI SONO IO!

Studio per un radiodramma

Di e con Maila Ermini

 

Venerdì 22 e sabato 23 marzo ore 21,15

DIARIO  Monologo teatrale per una donna

Testo di Ilaria Mavilla

Con Veronica Mele

Musica di Samuele-Luca Cecchi

Regia Massimo Smuraglia


Sabato 13 aprile ore 21,15

CARLA LONZI SONO IO!

Studio per un radiodramma

Di e con Maila Ermini

 

Sabato 20 aprile, ore 21

Mostra Parlante

TI MANDO AI CELESTINI

Di e con Maila Ermini

(Per i venti anni de L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI).

-rigorosamente, dopo vent'anni, senza la presenza di assessori-



mercoledì 6 marzo 2024

Sedute

 


Condivido una foto delle "sedute" alla Baracca per la Mostra Parlante, dove i visitatori ~ spettatori sono stati messi a sedere sul palco.

La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini" torna in aprile. 

Ora il teatro ha ripreso il suo aspetto interno "normale": fino a un certo punto però, perché il prossimo ospite del teatro è Carla Lonzi. (Oggi tra l'altro è il suo "dies natalis").

Riporto una frase di Heidegger: "L'uniformità politica dei futuri oppositori porta finalmente in luce la durezza della lotta che ci aspetta". ("Quaderni neri", in Riflessione XIV).

martedì 5 marzo 2024

CARLA LONZI SONO IO!

Venerdì 15 e sabato 16 marzo, ore 21,15 alla Baracca, mi cimenterò con un radiodramma CARLA LONZI SONO IO!

La scelta del radiodramma è senza dubbio stata condizionata dalla stessa Lonzi, dalla sua teorizzazione per l'ascolto e il dialogo, per la stessa pratica dell'autocoscienza, nonostante io non abbia avuto paura di metterla visivamente in scena a dialogo con Pasolini in "Non ci capiamo" già tre anni fa,  ma in particolare è frutto, oltre che di una mia ricerca stilistica, del mio ormai lungo frequentare i suo scritti. 

Chi era Lonzi? Attivista, saggista, critica d'arte ed editrice italiana, teorica dell’autocoscienza e del femminismo?

Io voglio definirla provocatrice di pensiero, di riflessioni, di dialogo, di confronto...soprattutto di scontro. Di rivolta!

Non posso svelare il radiodramma se non scendendo in una banalizzazione che a lei non sarebbe congeniale: dire che qui la Lonzi parla di sé, come in effetti fa, con accompagnamento musicale scritto specificatamente eccetera, è assolutamente riduttivo e non dà l'idea di quello che gli spettatori ascolteranno e vedranno con l'immaginazione.

Come sanno coloro che qui mi leggono sono stata "attaccata" per aver solo  annunciato il dramma, perché Lonzi sarebbe come una icona intangibile e ineffabile, che avrebbe già detto e scritto, lei è contro l' "opera", e quindi non si può rappresentare. 

Non temo affatto di tradirla proprio perché la conosco bene, conosco il suo approccio al teatro come possibile mezzo di autenticità! 

Anzi, mi pregio di essere la prima ad averla portata in scena.

Non mi faccio intimorire da attacchi pretestuosi che celano forse invidia rabbia? forse si vuole non far sapere?, e nel solco della Lonzi mi rivolto,  e non obbedisco alle tentate censure, ai non lo fare! e invito tutti ad ascoltare, per conoscere e capire oltre che per il piacere di farlo,  CARLA LONZI SONO IO!

Il testo è, al solito, autoprodotto.  E anche questo, come lo stesso teatro La Baracca, è nel solco di Rivolta. 

Si può già prenotare scrivendo a teatrolabaracca@gmail.com oppure telefonando al 3487046645. 


domenica 3 marzo 2024

Ad aprile torna La Mostra Parlante Ti mando ai celestini

Ora tournée e poi il 15 e 16 marzo ci sarà  Carla Lonzi sono io alla Baracca.

La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini" tornerà ad aprile con qualche aggiornamento.

Presto pubblicherò il programma dettagliato dei prossimi appuntamenti alla Baracca.



venerdì 1 marzo 2024

Mostra Parlante: un altro documento ritrovato sui celestini

Non so se Maria Montessori o Virginia Frosini (le vie che abbracciano il teatro la Baracca) mi mandano un documento molto significativo sull'analisi clinica che fu fatta da alcuni psicologi sui celestini nel 1963 che cercavo da diversi anni.

Questo, come tanti altri documenti che erano allegati al Libro Bianco, furono fatti sparire.

E si capisce perché!

Anche questo importante tassello sull'istituto sarà presentato alla Mostra Parlante. "Ti mando ai celestini".

Ho ricevuto anche altre piccole ma significative informazioni su Padre Leonardo, sulla cui misteriosa, cupa figura - sospeso a divinis e disconosciuto anche dallo stesso ordine a cui apparteneva -  sto lavorando a margine di questa mostra (ma non c'è uno storico coraggioso da queste parti?) e che entra in modo significativo nello scenodramma che ho scritto sui celestini, Felino.

Felino Grasi o Grassi, è veramente esistito, questo era il suo nome, ed è stato un celestino campione di fuga. L'ho cercato per molto tempo. Dato che al Rifugio non c'era un registro dei bambini, la sua presenza è come un ombra, lo menzionano soltanto alcune brevissime cronache.

Ho tardato a metterlo in scena, per rispetto a lui e al suo desiderio di libertà, oltre che per i miei soliti impegni, ma dopo più di vent'anni (ho cominciato a occuparmi dei celestini nel 1995) è giunta l'ora. E però in modo molto particolare! Di lui ho inventato tutto, ma rispettando il motto "non c'è niente di più vero delle cose inventate". Soprattutto quando il vero è ben conosciuto. Dirò presto quando e come lo potrete vedere.

Ma ora tocca alla Mostra Parlante "Ti mando ai celestini", di cui domani, sabato 2 marzo ore 21 puntuale, va la terza replica.






mercoledì 28 febbraio 2024

Non mi mandarono ai celestini


Io in un febbraio di tanti anni fa nel cortile dell'Istituto di Santa Caterina di Prato. Dove ora hanno sede l'Assessorato alla Cultura e alla Pubblica Istruzione.

Ricordo che questo vestitino che forse voleva alludere a Biancaneve, ma chissà, me lo cucì mia madre.

Sembro una brunetta, ma è solo l'effetto del bianco e nero.  Ricordo il nome del fotografo, Carlo, che mi chiedeva di prendere le pose più false e assurde. Rammento la sua faccia, perfettamente. Lui era bruno.

Le fotografie di queste tristi feste organizzate in quel luogo tutt'altro che ameno non le ho mai mostrate a nessuno.

Rimosse. Nascoste. Forse le ho buttate, bruciate, ed è rimasta solo questa, e un'altra forse.

Dietro questo mio mesto sorrisetto c'erano le angherie e le violenze, e la minaccia costante del "ti mando ai celestini".

Gli spilloni conficcati nella mano sinistra ripetutamente.

Per fortuna mi tolsero da quel lager, anche grazie al processo del celestini e a tutta quella vicenda.

Solo molti anni dopo seppi che a noi bambine non ci potevano mandare ai celestini.

Come racconto nella Mostra Parlante, dopo il processo dei celestini quell'istituto fu chiuso per sempre, e una delle carceriere, Suor Luisa, finì anche processata, ma solo per truffa perché non aveva i titoli per insegnare. Nonostante amasse tracciare sui quaderni delle bambine lo zero spaccato, e tanto affondava la penna in quell'O che forava il foglio. Poi, come raccontano anche altre, e una l'ho incontrata anche alla Mostra sabato scorso, si finiva nello sgabuzzino al buio. O in altro modo punite. Legate nei lettini, e sulla pipì che capitava di fare perché eravamo legate e non si poteva andare al bagno, ci strusciavano il viso come si fa ai cani.

Al Comune di Prato, come mi raccontò un ex dipendente comunale, sapevano tutto. E appunto, dopo lo scandalo dei celestini, nascosero tutto.

Sono rimasta mancina.

Io Malaparto: Gli assassini dell'amore

Caro Malaparte, è un po' di tempo che non ti scrivo. Che non ti scrivo qui, perché tu sai che io ti scrivo spesso segretamente. Come con...