martedì 13 dicembre 2011

Il mondo che lavora a nero

Il governo Monti pensa con le sue manovre di far emergere il lavoro a nero!
Da poche ore è morto un ragazzo che allestiva un palco per il cantante Jovannotti. A Trieste, non a Barletta. Era retribuito 5 euro l’ora (davvero così poco?), probabilmente a nero.

Nel mondo dello spettacolo il lavoro nero è la costante, le tutele sono rare e per pochi privilegiati. A volte lavori così sottocosto che non ce la fai. Pagare i contributi costa troppo. E spesso chi ti paga, non vuole rogne, non vogliono fatture, roba regolare.

Si deve combattere per essere onesti, e se lo si è, si è ridicoli. Se sei onesto, ti prendono per il culo. Ti tengono distante.

In alcuni casi - è capitato a me - non lavori. Nel mondo dello spettacolo è frequente.

Quando porto i tecnici con me, a loro è indifferente essere tutelati o meno. Basta guadagnare. Tanto sanno che il loro lavoro è saltuario, e comunque pensano di non farcela ad avere una pensione. Così preferiscono avere tutti i soldi così, senza contributi.

Io ho sempre lavorato con il libretto con i ragazzi, ma loro stessi mi hanno sempre detto che è rarissimo.

Anche per i musicisti è frequente: capita che coloro che sotto tutela presso una fondazione, per altri lavorino a nero, mettendo in moto un vero e proprio traffico di concorrenza sleale nei confronti dei colleghi che invece  sono saltuari. 

Ci sono colleghi che vanno a fare uno spettacolo in due a 500 euro e a volte i musicisti vanno anche a meno. E’ chiaro che poi non paghi i contributi!

Dovrebbe essere più diffuso il concetto e la pratica dell’autotutela, meno costosa e semplice. E la pensione un traguardo facilmente raggiungibile.
Il lavoro va pagato, e poi si deve e può pretendere che sia tutelato; non posso pretendere che lo sia, se pago una miseria.

Ridurre la pratica del lavoro nero e dell'evasione non sarà una faccenda facile da risolvere, ma non sarà compiuta certo con la soglia dei mille euro per i contanti, per cui invece i pagamenti sottobanco eccetera aumenteranno di parecchio.

(Eravamo felici (?) dell'arrivo di questo Monti, che era riuscito a buttar fuori Berlusconi, e invece ora qualcuno, del Monster of Arcore, ne sente la mancanza.  In questo paese la felicità dura meno di un telegiornale di Rai 1 Vaticana).

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