venerdì 23 dicembre 2011

Per Florin Moraru, rumeno morto in città

Non sapevo dove andare
Dormivo in un casolare

Sono morto per il freddo
Sono morto per il mio debole cuore

E per il poco mangiare.

Volete dire il mio nome?
Florin Moraru
FLorin Moraru

Con tutte queste chiacchiere
Vi dimenticate di noi
Vi dimenticate che ci siamo

E che moriamo.

Quando sono nato
Ceaucescu  aveva tolto il latte
Ceascescu aveva tolto il pane
E il riscaldamento non c’era
Che certe settimane
Quando avevo dieci anni
Ceaucescu era finito
Era finito il Partito

Sono cresciuto nella democrazia
Come un fiore d’un altro colore

Ma non c’era lavoro
Non c’era più niente

Tutto era stato distrutto
o se come nulla ci fosse stato


così son diventato
fiore appassito
fiore scolorito

Si nasce e si deve vivere
Qualcosa dovevo fare

Emigrare
Emigrare!

Diventato barbone
Vivevo solitario
Qualche volta
rubavo le arance al mercato.

Ho tentato di rifarmi una vita
Di ricominciare
mi comprai una camicia nuova
scarpe colorate

Ma spesso essere rumeno 
vuol dire finire male

Ah la nostra storia 
Mille errori ho contato
Non è solo colpa mia
Se ero malato!

Perché non sono nato altrove?
Perché non sono nato italiano
O francese
Perché non sono nato ricco
I miei non mi hanno pasciuto?


Così sognavo di notte
così dicevo di giorno
ed era un unico sogno
ed era un unico sogno!

Se avessi potuto mangiare bene
Il mio cuore si sarebbe fortificato
se fossi stato benestante
Sarei andato dal dottore
Mi sarei curato!

Ero barbone e vivevo d’espedienti
Ero giovane ancora bello
Ma ero senza denti

Ero un giovane rumeno
Dite il mio nome
Dite chi ero
Florin Moraru
Florin Moraru
Sono morto in un casolare
come me abbandonato
Una misera casa
Del vostro passato.

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