giovedì 31 agosto 2023

Stagione 2023 e 2024 alla Baracca



Questo è il programma della prima parte della stagione al Teatro La Baracca, fino a dicembre 2023.

Inizieremo con una serata di teatro aperto dedicata a Fulvio Silvestrini, morto esattamente un anno fa, il 31 agosto 2022.

Poi presenteremo tre debutti e alcune riprese. L'idea infatti anche per il futuro è quella di affiancare i lavori nuovi con opere presentate alla Baracca in questi ultimi vent'anni.

Contiamo, dopo questa prima parte, di proporne una seconda che vada da gennaio ad aprile 2024.

Dato che si tratta di una stagione completamente autogestita e autofinanziata, non si escludono cambiamenti di date e di programma.

Gli spettacoli hanno inizio alle ore 21,15 eccetto il 31 dicembre, quando lo spettacolo avrà inizio alle 22.

 

Sabato 16 settembre

L'EMEROTECA DI FULVIO

"Teatro aperto" in ricordo di Fulvio Silvestrini

 

Venerdì 22 e sabato 23 Settembre

QUATTRO GATTI PER QUATTRO CANI

Una commedia con Lisa Nuti  Federica Vannacci 

Conall D'Alio e Lorenzo Montecchi

 

Sabato  7 ottobre

CONTRODIVA  

Appuntamento con Clara Calamai

A 25 anni dalla morte della diva pratese torna un'opera che mette in luce il suo amore-odio per il cinema

 

Venerdì 20 e sabato 21 Ottobre

TI RICORDI DELLA VITA?

Dialogo impossibile fra il sindaco Roberto Giovannini e Sibilla Aleramo

 

Venerdì 10 e sabato 11 Novembre

CICCIA MIA    

Una commedia dimagrante

 

Venerdì 24 novembre

IL BIGNAMINO DELLE DONNE

Quest'anno si festeggiano 10 anni 

di rappresentazioni in tutta Italia.

 

Sabato 16 Dicembre

L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI

A diciannove anni dal debutto, come ogni anno si ripropone il dramma e questa sarà l'occasione per presentare la terza edizione del libro - prima e seconda esaurite -  con nuovi documenti, del tutto inediti e sconosciuti, sulla triste vicenda dell'orfanotrofio pratese.

 

Domenica 31 dicembre

NOVELLO BELFAGOR

(Il diavolo è innamorato)

Versione moderna e originale che prende spunto dal Belfagor Arcidiavolo di Machiavelli.

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Teatro La Baracca via Virginia Frosini, 8, località Casale, Prato. Per informazioni e prenotazioni: teatrolabaracca@gmail.com.



martedì 29 agosto 2023

La Clara Calamai dell'autrice non gradita (La mia Calamai)



E' il cosiddetto trailer della mia opera teatrale, CONTRODIVA, Appuntamento con Clara Calamai, che debuttò alla Baracca nel 2019, e che il Comune di Prato inserì nella programmazione estiva nel 2020 e che volle rappresentare - era il magro e triste tempo del Covid - a Officina Giovani.
Un luogo non adatto a lei, ma non c'era altro modo, sembra.

Credo che la mia sia la prima e finora unica opera teatrale sulla diva pratese, che però di teatro ne fece ben poco e a Prato ci stette ancor meno. E nemmeno ci volle tornare quando fu invitata da Massimo Luconi, allora assessore alla cultura del Comune (erano gli anni '90, ricordo male?).

La mia non è tanto un'opera celebrativa della diva - non ne aveva certo bisogno e l'avrebbe probabilmente irritata! - , ma è una critica al sistema cinema, che la stessa Calamai aveva finito per rappresentare. Altro che scandalo del seno nudo!

Anche se vengo snobbata dalle celebrazioni pratesi per i 25 dalla sua morte del prossimo settembre (sono autrice non gradita e poi ovvio ne fanno una questione di cinema), scopro che il trailer è guardatissimo.

Il Comune di Rimini, dove lei è morta e sepolta, è stato più veloce di quello pratese, ed è già da un po' che si è sbrigato a celebrarne il mito a livello cittadino.

La tentazione di ripresentarla alla Baracca è fortissima, anche perché alla settima arte è rimasto solo il numero, di arte ormai ce n'è rimasta ben poca. Vedremo se quest'anno il pentolone che mi bolle davanti la può contenere...

Del cinema (e della diva) la Calamai non ebbe la consapevolezza tragica della Mangano, per esempio, ma ci andò molto vicina




sabato 26 agosto 2023

Gonfienti o del museo sbagliato a Campi


Leggo che il Museo Etrusco di Campi Bisenzio, chiamato erroneamente di Gonfienti, è diventato museo di cosiddetta rilevanza regionale, e certamente la promozione fa arrabbiare chi come noi da anni si è battuto per il Museo di Gonfienti vicino alla zona degli scavi.

In realtà, promozione o no, il Museo Etrusco di Campi Bisenzio finora è poco visitato e di poca rilevanza, a parte qualche occasione creata forzatamente, come sarà in futuro, proprio perché è decontestualizzato dall'area scavi che si trova nel Comune di Prato.

Il Museo Etrusco a Campi è sbagliato, anche se nessuno dei nostri amministratori lo dice o protesta (e quando mai!).

Presto diremo la data della prossima Camminata per Gonfienti.


https://www.intoscana.it/it/articolo/il-museo-archeologico-di-gonfienti-riconosciuto-di-rilevanza-regionale/

mercoledì 23 agosto 2023

La Miccina, la casa nel bosco



Ho poco tempo, mi devo sbrigare, qui non c'è campo e l'onda presto andrà altrove... Orsù, veloce: farò in tempo a presentare una bella casina nel bosco?, La Miccìna, di antica razza longobarda!

Miccina significa piccolina. E' protetta da un cerro centenario, visitato ogni sera alla stessa ora da due scoiattoli che lo hanno eletto loro ristorante preferito; di notte perlustra i dintorni una volpe magrissima e naturalmente astuta; è decorata notte e giorno da  farfalle di ogni genere e colore e carattere (ci sono certe con un caratterino!); la proteggono rospi baldanzosi; è trapuntata da minuscoli scorpioncini che giocano alla doccia, e la strada che vi conduce è decorata da chiocciole cicciute, quelle del Giusti?, che sciano e fanno slalom fra radici di castagni capelloni e magri abeti... Folle di insetti misteriosi si affacciano dal bosco all'imbrunire a intonare, una volta l'uno una volta l'altro, la canzone: - Chi vi ha invitato? Boh. Chi vi ha chiamato? Bah! -  E naturalmente la Mìccina è circondata da gatti gatti gatti - hanno già capito chi siamo e perché, e ci aspettano al varco per l'interrogazione - e da qualche cane permaloso che abbaia al passaggio, taluno anche per contratto col padrone.

Siamo in attesa del tasso dal muso bianco e nero, dice che arriverà a momenti, mentre l'altra notte sulla via un cerbiattone, scambiandoci per la Stradale, ha già declinato le generalità: ed era proprio lui.

Dagli spiriti maligni e dall'invidia protegge il Fauno Silvano: per questo toglie il campo.

Nel mezzo, un prato; è coperto di verdeggiante muschio, 

da una roccia sgorgava una vena d'acqua perenne; 

ad essa quasi soltanto Fauno e Pico si dissetavano. (Ovidio).

Qui la favola è vera.

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.