domenica 26 gennaio 2025

Lettere di tedeschi: cosa dice il pubblico



In questi giorni e per i prossimi siamo in tournée con "Lettere di tedeschi" (Il gelataio di Amburgo e altre storie grigie).


Purtroppo non possiamo ancora dire se e quando lo replicheremo alla Baracca.

Intanto trascrivo i commenti che ci ha lasciato il pubblico, che sono di posti diversi. 

Troppo commovente. Bravissimi. (Mila)

Grande ricerca e riflessione che lega storie personali alla "storia" attraverso la lucida riflessione di Levi. Bravissimi. (Eloisa)

Uno spettacolo atipico e davvero affascinante. Complimenti. (Serena).

Ho trovato il tuo spettacolo molto originale, Maila, altro che annoiarci!  (Senza firma)

-Spettacolo commovente, significativo, spero che lo possiate riproprorre soprattutto nelle scuole. Mi è piaciuto tantissimo come hai legato il testo di Primo Levi e le lettere dei tedeschi con la storia della tua famiglia: hai applicato quello che Primo Levi ci ha insegnato. (Clara).

- Racconto emozionante, grazie per portare avanti la memoria (Martina Gensini)

- Complimenti, grazie (Fausto Cellai).

- Grazie per aver condiviso con noi la storia della sua famiglia (Monique Housen).

- Toccante per l'anima! (Sindaca F. Marchetti).

- Andate avanti (firma illeggibile)

- Complimenti! Veramente toccante, ci avete toccato il cuore! (Giorgina Bettazzi).

- Grazie di cuore. La storia e la memoria (Michele Naldi, Gabriella Gangi).

- Un ricordo che resta nella vita per sempre (Pirozzi).

- Grazie per questo dono incommensurabile. Non sostate mai, finché avrete fiato, comunicate, fate sapere... (Vincenzo Zaccardi e Silvana Vanti).

E' un lavoro eccezionale. Complimenti vivissimo. Mi sono emozionata e ho rivissuto alcuni ricordo dell'incontro con i tedeschi nel lontano 1944. (Marisa Marocchi, 1936).

Bellissimo lavoro, ottima interpretazione e coinvolgente. Bravissimi. (Lio Cellai e Gloria...).

Complimento, un lavoro importante che tocca nel profondo. (Samuele e Ilaria Carboni).

Emozionante, e pone interrogativi profondi. (Giacomo...?).

Bravissimi, mi sono commossa. (Franca Mari).

Grazie, perché così mi fate riflettere. Al giorno d'oggi, nel tempo della frenesia tecnologica, questo tempo è raro e prezioso (Senza firma).

(Segue un gruppo di commenti senza firma, questi del teatro di Capannori)

Bellissima analisi del libro "I sommersi e i salvati" che chiarisce il pensiero di Levi ed il suo rapporto di non odio verso i tedeschi.

Grazie per questa testimonianza commovente.

Grazie per aver rappresentato con tanta cura il testo di Primo Levi e le lettere dei tedeschi, a me, finora sconosciuti.

Bellissima la scelta delle lettere e la rielaborazione dei ricordi del nonno e del padre. Finita 'l'era dei testimoni' serve tradurre in altre parole, musica e poesia la testimonianza di chi non c'è più. Grazie.

Grazie per aver narrato in modo poetico e intenso e mite, senza violenza, ciò che fu più violento e atroce.







giovedì 23 gennaio 2025

Presentazione del libro "Roma Etrusca"

Vi annuncio il prossimo appuntamento alla Baracca, sabato 8 febbraio 2025, alle ore 17: la presentazione del libro ROMA ETRUSCA. Di seguito i dettagli dell'incontro.


Al Teatro La Baracca, sabato 8 febbraio , ore 17,00

Presentazione del libro:
ROMA ETRUSCA. LA MATRICE ETRUSCA DI RUMA 
Studi Mario Preti su Miti, Urbanistica e Architettura
di Giuseppe Alberto Centauro 
con contributi di Maila Ermini e Carlo Alberto Garzonio
Stampato per i tipi di Angelo Pontecorboli Editore - Firenze

L’evento si aprirà con un tributo a  Mario Preti, colui  che è  stato con i  suoi studi e le ricerche sul campo l'antesignano artefice della rivalutazione dei saperi del mondo  etrusco nei confronti delle civiltà italiche, mettendo a punto una metodologia di indagine di grande valenza scientifica che è stata oggetto nel 2023 di una prima pubblicazione “Etruscometria” , curata da chi scrive ancora per i tipi di Angelo Pontecorboli Editore. 
Una metodologia di analisi che sta anche alla base degli studi di “Roma Etrusca”  che qui si pongono all’attenzione del pubblico per fornire una più attenta visione della storia antica, oltre i miti e le leggende, mettendo in evidenza  l’ascendenza etrusca della città, l’antica Ruma delle origini e del periodo arcaico. Furono infatti i rasenna, attraverso Romolo, il primo re, che determinarono con i loro riti di fondazione la nascita della città in quel fatidico 21 aprile del 753 a.C. e che segnarono in opere con i re Tarquini e l’etrusco Macstarna (re Servio Tullio) il vorticoso  sviluppo dell’insediamento  per trasformarlo nella più grande città del Mediterraneo dell’epoca: «la prima città - come ha ricordato Preti - che collocò lo spazio sacro al centro, quello del Foro, un secolo prima delle città greche fino ad oggi ritenute le principali matrici culturali dell’Occidente, che trovavano invece nella “Forma Urbis Romae” la loro più tangibile espressione».
GAC

Saranno presenti gli autori
Sono previsti interventi di Gianni Biagi, Alberto Cottignoli e Dante G. Simoncini,
con la  partecipazione di Benedetta Lugli Preti. 

Siete tutti invitati, ingresso libero ( si consiglia la prenotazione)



domenica 19 gennaio 2025

Debutto di Lettere di tedeschi (Il gelataio di Amburgo e altre storie grigie)


Grazie a coloro che, sfidando tutti i santi pregiudizi circa gli spettacoli "tristi" (e l'ostilità o l'uggia nei confronti di un teatro indipendente e alternativo), sono venuti a vedere Lettere di tedeschi (Il gelataio di Amburgo e altre storie grigie).

Trascrivo i commenti del pubblico scritti sul quaderno. Ieri, dopo lo spettacolo, non abbiamo voluto fare il dibattito. 

Capisce la foto chi ha visto lo spettacolo. 

Al momento non è prevista una replica al Teatro La Baracca, siamo impegnati in tournée proprio con Lettere di tedeschi.

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Troppo commovente. Bravissimi. (Mila)

Grande ricerca e riflessione che lega storie personali alla "storia" attraverso la lucida riflessione di Levi. Bravissimi. (Eloisa)

Uno spettacolo atipico e davvero affascinante. Complimenti. (Serena).

Ho trovato il tuo spettacolo molto originale, Maila, altro che annoiarci!  (Senza firma)



venerdì 17 gennaio 2025

Lettere di tedeschi, ovvero del teatro documentario

Stamani è uscito un altro articolo su La Nazione su Lettere di tedeschi. 

A oggi non so se ci sarà una replica a breve, dipende solo ed esclusivamente dagli impegni fuori che sono previsti (la tournée!) proprio con queste Lettere.

Il teatro documentario, che ho iniziato con "i celestini" più di venti anni fa ormai, è tra le forme che più amo.  Ed è, a mio avviso, tra le forme più avvincenti.

Amo anche la commedia e il dramma nelle loro forme classiche, con i personaggi e la trama insomma, ma altrettanto uso la cosiddetta "narrazione", di cui tra l'altro quest'anno conduco un laboratorio proprio alla Baracca, o la sperimentazione documentaria, o drammaturgica ecc..

Con "i celestini" usai il documentario per diversi motivi: primo perché non esisteva una memoria sull'argomento, tutto era stato cancellato volutamente - era anche quello un lager, no? - e bisognava ricostruire e ritrovare tutto, incluso la documentazione (che poi in parte ho pubblicato);  il secondo motivo perchè un dramma sui celestini nel senso classico sarebbe risultato scritto in maniera retorica ed edificante, con l'argomento è facile!, e non volevo. Dove i cattivi stanno da una parte e i buoni dall'altra: ma come insegna Levi, non avviene quasi mai così, purtroppo! Terzo,  il motivo economico, perché più attori, se ingaggiati professionalmente, davvero non potevo permettermeli. E sarebbe stato l'unico modo per non mostrare un'opera edificante, buonista. E infine, qualcuno a cui a quel tempo proposi di partecipare, non se la sentì:  fu detto che "non era teatro", ma in realtà per evitare i numerosi insulti e l'odio- che negli anni ho ricevuto puntuali - e non compromettersi la carriera.

Per questo scelsi, come primo passo, il teatro documentario. E così accade per queste Lettere, dove, al testo di Levi si intrecciano le storie personali, perché nella letteratura del torinese ho trovato molte corrispondenze e spiegazioni alle vicende drammatiche che narrerò. E ci saranno anche due sorprese musicali, due chicche o ciliegie sul tortino di cui però però adesso non voglio svelare il sapore...

Ringrazio Gianfelice che sostiene e condivide il progetto.


 

                                                La Nazione, Cronaca di Prato, 17 gennaio 2025


martedì 14 gennaio 2025

Lettere di tedeschi e altro

Totalmente assorbita nel mio lavoro, non mi sono resa conto di questi articoli che parlano di me, di noi. Grazie a chi si occupa del nostro teatro! Vi aspetto alla Baracca sabato 18 gennaio per questo spettacolo importantissimo per me, Lettere di tedeschi (ovvero del Gelataio di Amburgo e altre grigie storie), che poi porteremo in tournée!

Da La Nazione del 10 gennaio 2025

Da La Nazione del 13 gennaio 2025





domenica 12 gennaio 2025

Ma le città sono amministrate?

Da un po' di tempo vivo in questa strana sensazione, che diventa sempre più concreta: che le città non siano amministrate. Che, a parte alcuni servizi essenziali imprescindibili, come togliere la spazzatura dalle strade, per esempio, una minima pulizia delle strade o simili, le città siano lasciate a una realtà che non sembra essere nei pensieri dei politici che sono stati eletti per farlo.

Sembra che questo essere su internet sostituisca ormai definitivamente la realtà e che le persone siano lasciate a sé stesse e ai loro problemi.

Ai loro incubi.

Gli amministratori si vedono solo sui social attraverso foto celebrative che non dicono niente dello stato delle cose, non comunicano che presunti loro successi, tagli di nastri, inaugurazioni, bei sorrisi. Punto.

Ogni tanto concedono qualche intervista, che però sembra proprio sostituire il fare, l'esserci, il risolvere, il programmare.

La sensazione della solitudine politica si è insomma aggiunta a quella vecchia e ben conosciuta da tutti, quella esistenziale.

mercoledì 8 gennaio 2025

"Lettere di tedeschi": primo spettacolo alla Baracca del 2025


Il primo spettacolo del 2025 alla Baracca, con cui poi andremo in tournée. Chi vuole può già prenotare.  Non è prevista replica a breve perché appunto porteremo lo spettacolo fuori.

SABATO 18 GENNAIO 2025, ore 21,15 al TEATRO LA BARACCA

debutta

Lettere di tedeschi

ovvero Il gelataio di Amburgo e altre grigie storie

da I Sommersi e I Salvati

di Primo Levi


Commento ed elaborazione drammaturgica originale 

di Maila Ermini

letture di Gianfelice D’Accolti

 

Nel 1986 Primo Levi pubblica il suo ultimo libro, I sommersi e i salvati, in cui analizza la vita nei Lager, in particolare il rapporto fra le vittime e i carnefici, tentando di uscire anche da una ormai per lui irritante interpretazione della tragedia dei campi di concentramento in chiave di “banalità del bene”.

Nell’ultimo capitolo Levi pubblica le lettere ricevute dai tedeschi dopo la pubblicazione della traduzione di Se questo è un uomo in tedesco (Ist das ein Mensch?), e le commenta e discute con la sua caratteristica, lucida analisi antropologica e morale, focalizzandosi sulla cosiddetta "zona grigia" nei campi di concentramento e, anche, non meno importante, sul suo rapporto col traduttore in Germania, che tra l'altro era stato un partigiano in Italia, oppositore di Hitler... 

Levi, nel trattare l'argomento, non è mai convenzionale o celebrativo, non vuole, incredibilmente, svolgere il ruolo di vittima, ma attacca e polemizza, anche con sé stesso.


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 Il sottotitolo, ovvero del Gelataio di Amburgo e altre grigie storie, si riferisce alla vicenda della mia famiglia durante la Seconda Guerra Mondiale che, come Levi, appartenne alla categoria dei "salvati": un nonno riuscì a scappare proprio dalla sua destinazione ormai certa verso il campo di concentramento di Mauthausen;  e mio padre, con i genitori gli zii e i fratelli, visse insieme ai tedeschi in ritirata per quindici lunghissimi giorni. Sperimentando di fatto in uno stato di concentramento, anche se mai riconosciuto come tale.  Ma fu così, come racconterò - e in questo c'è un parallelo forte con le riflessioni di Levi -  che loro non furono "sommersi", ma "salvati".




giovedì 2 gennaio 2025

Un commento su La Cervelliera


Un commento su La Cervelliera, che abbiamo ripresentato alla Baracca come spettacolo di San Silvestro 2024.

...Voglio complimentarmi per la sua bella commedia, La Cervelliera, così intelligente e ben recitata. E' il nostro un mondo di condizionamenti, dove l'uno può ben sostituire l'altro, purtroppo.

Quello che in effetti facciamo, indipendentemente dall'età, è mandare in pappa il cervello.

Complimenti anche per il piccolo, delizioso teatro, in una versione double face che non ho potuto godermi perché mio figlio stava male.

Si capisce: un luogo dove lo spettatore non è passivo o, come mi disse Lei, dove non è mai un puro consumatore di risate.

Giordana

Teatro confuso

Si riparla molto di teatro diffuso. Di teatro nelle frazioni.  Teatro nella periferia. Vecchia storia. Ma ormai è una luce spenta. Opaca. ...