domenica 31 luglio 2016

Non ci resta che buttare merda

Non ci resta che buttare merda
per poter parlare

per farci ascoltare,
non ci resta altro.

Torto o ragione
nessuno ascolta,

e il privilegio
di poter parlare
di poter presentare
libri
è d'altri.

Non nostro!

Non ci resta che buttare merda
e dare scandalo
lordare
per poter dire
le nostre difficoltà
il dolore.

E il politico presentatore di libri,
il politico è presentatore di libri!
lordato poi s'asciuga,
riceve le sue solidarietà
diventa martire,

e poi alla fine
il martire si vendica
con la denuncia.

Non s'avesse a ripetere!

E certo che si ripeterà
perché in fondo
che ci resta da fare?

A noi non  resta che buttare merda
e a voi darci la vostra denuncia quotidiana!

sabato 30 luglio 2016

Impetum in stercore

Ha un bel dire, il Presidente Rossi, che l'aggressione che ha ricevuto dal signor Cialdini a colpi di letame gli porterà fortuna, come a teatro. Non lo so mica.

Qui si tratta di una 'aggressione con merda', una vera novità nelle aggressioni del popolo contro i governanti, e credo che resterà nella 'storia'. Come lo definirà il giudice: 'impetum in stercore'?

Senza entrare nelle motivazioni del gesto, tuttavia non va mai bene quando si aggredisce, non solo perché si tratta di violenza, sempre da rifiutare, ma anche per il rischio di rendere martire un personaggio che non ha nessuna vocazione per esserlo, né compie alcun atto per diventarlo.

Infine, non può mancare una citazione dotta tratta dal nostro padre Dante, sempre soccorrevole:

E mentre ch'io là giù con l'occhio cerco, / vidi un col capo sì di merda lordo, / che non parëa s'era laico o cherco. (Inferno - Canto diciottesimo versi 115-117).

venerdì 29 luglio 2016

Panchina bella, panchina brutta

La questione non è certo di primaria importanza, ma l'opposizione, anche quella comitatesca, l'ha subito presa per fare i primi passi verso la prossima lotta elettorale.
Io direi piuttosto panchine insignificanti, che si 'perdono' del tutto nella piazza: la piazza del Comune, la piazza del Pretorio, quella più simbolica e bella.

Non danno nemmeno l'idea della contemporaneità.

Più che il fatto dello sporcarsi facilmente (sono bianche) direi che mi infastidisce l'asinità estetica.

Non hanno insomma alcun carattere, e qualcuno sostiene che questo sia la specchio politico della giunta che le ha messe.

giovedì 28 luglio 2016

Lo Spettacolo della Città in Valbisenzio

Presento la locandina definitiva del Lo Spettacolo della Città in Valbisenzio. Va detto che avremo, dall'Unione dei Comuni della Valbisenzio un contributo,  ma talmente piccolo che non basterà nemmeno a pagarci il pullman.
Dal Comune di Prato neanche un centesimo.
Il percorso lo leggete in fondo alla locandina, ma ci sono anche sorprese; e non tutte rose e fiori.

mercoledì 27 luglio 2016

Fata Morgana, ovvero l'illusione del cambiamento negli Stati Uniti

Dirò brevemente: la possibilità, evidentemente molto concreta, di avere una donna presidente degli Stati Uniti è un'altra illusione di cambiamento data in pasto agli americani, così come era accaduto con il 'primo presidente nero', Obama.

Gli elementi deboli della società - i negri, le donne - le loro drammatiche lotte di emancipazione, diventano, strumentalmente svuotate e confezionate,  motore del consenso, senza che nulla  o poco di quelle richieste di giustizia sociale ed economica venga accordato.  Queste donne questi negri sul palco sono icone vuote.

Hillary Clinton è espressione totale e assoluta di quel potere che invece schiaccia donne e negri eccetera.

Con queste belle Fate Morgane continua l'epifania del nulla cambia, il gattopardesco mondo del potere che escogita sempre nuove finte conquiste, favole con cui incantarci per nascondere il dominio e continuarlo.


martedì 26 luglio 2016

Secchiate d'acqua sulla 'movida'

Secchiate d'acqua in testa agli avventori dei locali in centro a Prato.
Sembrano novelle, eppure...Tuttavia, il gesto esasperato non va solo condannato, ma interpretato.

Suvvia, un po' di sforzo da parte di una amministrazione che con la scusa ipocrita di togliere il centro di Prato dallo spaccio di droga, incassa soldi e strumentalizza a livello politico.

Perché se è incivile e inqualificabile buttare acqua sulla testa della gente che siede ai tavoli, è altrettanto incivile costringere la cittadinanza a una serie continua di schiamazzi fino a notte tarda.

Si devono imporre regole di convivenza e farle rispettare, e non apostrofare le persone che richiedono di dormire con 'vai a vivere in Calvana' (mi dicono che era un apostrofare consueto in tempi meno democratici di adesso),  altrimenti  l'insofferenza reciproca continuerà con altre probabili manifestazioni battagliere.

E' falso poi che i localini contrastino lo spaccio che,  se c'è 'movimento', si sposta un po' più in là, oppure vi si confonde. 

Barometro del disagio è il commercio immobiliare:  le case in centro a Prato sono deprezzate (o visto da un altro punto di vista, più convenienti);  insomma, anche a causa di questa difficile convivenza costa meno vivere in centro che in periferia.

sabato 23 luglio 2016

Intellettuali in carcere: in Italia no, ma...

"Un paese che mette in carcere i propri insegnanti e giornalisti, non sta mettendo in carcere delle persone, sta mettendo in carcere il proprio futuro".
Così si esprime oggi Matteo Renzi nella sede del suo partito, e parlava contro Erdogan e l'assurda repressione politica che la Turchia sta vivendo in questi giorni.

E' vero, qui gli intellettuali che la pensano diversamente, gli 'oppositori', non vengono messi in carcere; ma certamente vengono messi di lato, isolati, derisi, lasciati in sostanza senza lavoro e opportunità. Sono comunque perseguitati, anche se in forma morbida e silenziosa, tutta speciale e 'democratica', con la tecnica della finta indifferenza.

In Italia si mette il futuro, se non in carcere, in isolamento.


venerdì 22 luglio 2016

Non chiudere gli occhi

Lo sai?
Potrebbero portarti via
all'improvviso
e tu non sapere perché.
Non è successo già
milioni di volte?
Qualche dittatore di turno
che oggi si trova là
potrebbe arrivare qua.
Ti potrebbero torturare
per farti parlare.
Lo possono fare.
Parlare di che?
Potresti non aver niente da dire,
ma lo stesso
potresti finire legata
mani e piedi
e non sapere perché.

Come donna
ti potrebbero violentare
come fanno
nelle prigioni del Messico,
e quello che accade altrove
potrebbe accadere qua.

Ti potrebbero stritolare
i sogni
le notti
i giorni

perché canti
perché sorridi
perché lotti
per essere più felice
per aver qualcosa di più
nella tua piccola vita.

Quello che accade là
domani
potrebbe esser qua
e tu
come tanti tanti
non potresti nemmeno
difenderti.

Non hai forza
non hai potere
non sei nessuno.

Ti dico attenta,
è venuto il tempo
di prepararsi
a non chiudere gli occhi.

lunedì 18 luglio 2016

Laris Pulenas, la presentazione video

Una breve presentazione video di "Laris Pulenas", che abbiamo registrato il 5 luglio scorso nel Cortile del Teatro Magnolfi.


Biffoni alle Crociate

So che il Sindaco di Prato Matteo Biffoni, in qualità di presidente dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) se n'è andato in Palestina e ha visitato la Basilica della Natività di Betlemme, che una ditta pratese sta restaurando: "Motivo di grande orgoglio", ha dichiarato il Sindaco.

Ora, seguendo il solco del rinnovato spirito mondiale delle crociate, e da una parte e dall'altra, egli ha affermato, in tono ispirato dagli alti e angelici affari, davanti al Santo Sepolcro:  "È incredibile come la tecnologia, l'amore per l'arte e la grande professionalità dei nostri restauratori stiano rendendo al mondo meraviglie che sembravano perdute".

E' sotto gli occhi di tutti che altre meraviglie siano ben più  perdute, e molto più vicine a lui, e di cui non si cura affatto, smentendo il suo programma elettorale, ormai nemmeno più carta straccia.

Il Sindaco crociato, gravato da troppi incarichi e distintivi, è poi troppo distante dal suo regno e sarebbe l'ora che tornasse a casa e si curasse della sua terra.

sabato 16 luglio 2016

Non ti vogliono

Ogni Spettacolo della città, ogni viaggio-spettacolo (il prossimo sarà quello in Valbisenzio l'ultima domenica di agosto) è faticoso, pieno di ricerche, verifiche, arduo; ogni volta penso che ho sbagliato, che è troppo difficile. O che non valga la pena.

Ma c'è un altro aspetto che tira indietro, e molto di più della fatica: è l'umiliazione che ti infliggono coloro a cui chiedi un contributo.

E se non dicono no,  concedono briciole, perché "di più non ce n'è". Come è accaduto per Lo spettacolo della città a Pistoia, dove il vero aiuto è arrivato dal Circolo Arci Garibaldi, che ha offerto i suoi spazi; non li ringrazierò mai abbastanza.

Il fatto è che certi amministratori, o assessori che siano, non ti vogliono, farebbero a meno di te. E non importa che lo spettacolo piaccia al pubblico, che registri il tutto esaurito, e tanti commenti lusinghieri;  non importa. Non ti vogliono, e forse proprio per questo.

Hanno i 'loro' progetti, i 'loro' teatri da portare avanti, e non sanno che farsene delle tue proposte, che sono solo un ostacolo, un fastidio, una intromissione.

Un 'lavoro' dal basso, libero, che non porta loro alcun vantaggio.

Alcuni, mentre fanno sfoggio dell'impegno civile,  di solidarietà. partecipazione e impegno, con altri, in particolare verso quelli slegati da ogni contesto di potere, sono freddi, scostanti, mostrano la finta indifferenza, la loro piccola dose di odio quotidiano, il disprezzo.

L'invidia, che celano quanto più possono.

E poi c'è il rischio che tu vada a parlare di qualcosa di cui non devi, che le tue ricerche portino dove non devono, magari verso qualche traliccio di troppo.


mercoledì 13 luglio 2016

Ferrovie: solo "business"

Insomma, il disastro ferroviario di Corato in Puglia dimostra solo questo: che in Italia si finanzia solo quello che produce soldi, il "business", sia per cittadini ricchi che si possono permettere di arrivare da Roma a Milano in due ore col treno (Alta Velocità); sia quello per cui si costruisce la TAV o si ampliano gli ormai desueti interporti.

Per tutti gli altri, per i cittadini non ricchi che non producono 'interessi', per il servizio locale e quotidiano, ecco che si evidenziano tutte le falle, i ritardi, i rimandi.

In questi anni, che pure in Puglia sono stati amministrati da governi di Sinistra, niente è stato fatto in tal senso, e lo dimostrano i ritardi negli appalti, che pure erano finanziati, per il raddoppio della linea ferroviaria, gestito in concessione da un operatore privato.

Tutto il Sud vive questo dramma (la Sicilia forse versa in condizioni ancora peggiori); ma anche altrove la gestione delle ferrovie e è antiquata; come per esempio qui in Toscana la Pistoia Lucca; in Liguria o in Val d'Aosta, dove ci sono tratte ugualmente a un binario.

Qualche pesce grosso delle Ferrovie Italiane ha dichiarato, senza vergogna, che il problema non è il binario unico, ma la sicurezza. 

Il Presidente Enrico Rossi ha appena finito di sentenziare a Controradio che dalla tragedia della Puglia bisogna trarre l'insegnamento secondo cui il Tunnel dell'Alta Velocità di Firenze è indispensabile:  Ci si raffreddi su questo tema, perché  dovranno passare sul mio corpoProprio così ha detto. 

Una classe dirigente e politica totalmente serva della logica di mercato e di chi la rappresenta.


http://www.controradio.it/tragedia-puglia/

Fulvio Silvestrini e la sua bella carovana di giornali

Fulvio Silvestrini, l'unico amico prete che ho, ha realizzato in parte il suo sogno dell'emeroteca ("I chioschetti intelligenti") grazie a un piccolo contributo che il Comune di Prato ha concesso all'associazione Gabbiano Jonathan di cui è di nuovo ora presidente. 
Con un camper pieno di giornali, di idee ed energia, dopo aver sottratto ad ASM un tavolo che stava per essere buttato,  ieri a Iolo Fulvio ha realizzato il primo incontro.
Peccato che poi si dimentichino, gli stessi giornali e il Comune, comunicare la bella davvero bella iniziativa. Ieri ho raggiunto  la carovana, e presto ci ritornerò.

Ecco comunicato di Fulvio, che i giornali non hanno pubblicato  (incredibile, si dà il pane ai giornali e loro non lo vogliono!):
"Con la presente vengo a informarmi l'ultima notivtà global-local di un 'volatile' che vivendo e osservando il mondo e i mondi per terre e mari, rocce e cieli, venti e piogge, osservando gli umani viandanti per i continenti, sia turisti che migranti, sia per affari sia a caso, sia per vizi o per virtù, ecco la notizia che è tutta dentro a questo manifesto/progetto "creazioni urbane" del Comune di Prato, che ci ha dato l'occasione di mettere le ruote ai "Chioschetti Intelligenti", già avviati a maggio 2014.
La novità "giornali in carovana" parte dalla frazione di Iolo (martedì prossimo 12 luglio) e poi dall'Ippodromo (giovedì prossimo 14 luglio) con appuntamenti fissi per un mese fino al 2 e 4 agosto 2016 (per il resto del mese di agosto sarà sospesa l'attività).
Da settembre le carovane ripartiranno per le soste/piazzole mensili fino a dicembre 2016 con cadenza di due volte ogni settimana.
Fin da subito le periferie e le frazioni curiose di saperi, sfogliando più giornali e più geniali ci potranno cercare per concordare soste e condivisioni.
Buon viaggio a voi e buon viaggio a noi." (F.S.)




lunedì 11 luglio 2016

Cultura, trame e orditi

Al Museo del Tessuto di Prato si è svolta l'assemblea di bilancio di Coop Culture, questa mega cooperativa culturale, che gestisce il fior fiore del patrimonio artistico italiano.

A Prato Coop Culture gestisce Palazzo Pretorio e il sistema bibliotecario.

Leggo che a qualcuno punge vaghezza che Prato diventi capitale della cultura (dopo lo 'furto' di Pistoia), anche se non si sa in quale anno ciò sarà possibile, forse nel 2023 (come recitava una vecchia canzone...).

Certo Prato ne avrebbe le potenzialità, ma ora non può che essere un sogno, perché culturalmente vive solo in parte e male, e non mostra progetti per il futuro: nel centro piccolo vi sono affastellati eventi, localini, bevute e caos notturno, e la periferia, vasta, viene lasciata a sé e ai circoli. Senza contare il ritorno alla sudditanza verso il dominio fiorentino.

A livello culturale a Prato, come in gran parte della Piana dove si trova, è ancora coltivata tutta la retorica del lavoro, dello sviluppo e del capannone, e ogni progetto viene sacrificato alla speculazione, in particolare edilizia, pur nascosta e camuffata da 'riqualificazioni'. Infatti, il vero Parco della Piana è quello del cemento.

Dunque solo un miracolo di...Santo Stefano o eventualmente della Madonna, il cui cingolo si sa si trova in Cattedrale, può far sperare in una investitura culturale a breve termine.

Intanto la cooperativona tesse gli intrecci e domina il territorio, e proprio nel museo dedicato, quello del Tessuto, in forte crisi.

La presidenta di Coop Culture, Giovanna Barni, toscana senese, è stata recentemente in odore di conflitto di interessi e s'è dovuta dimettere dall'Accademia Chigiana; resta invece nella deputazione amministratrice del Monte dei Paschi di Siena.

La sorella di costei, Monica Barni, ex-rettore, è stata nominata vice presidente della Regione Toscana con competenze alla cultura e università.



Portogallo

Mi viene da ridere: avevo previsto, e qualcuno lo sa, che il Portogallo avrebbe vinto il campionato europeo di calcio. 
A me del calcio non importa nulla da un punto di vista sportivo; ma mi importa da un punto di vista socio-politico ed economico.

Da quando ho letto Nel fango del dio pallone di Alfio Petrini, la mia visuale sul gioco del calcio è cambiata. Petrini mi ha insegnato che quel gioco spesso viene strumentalizzato e pilotato.

Senza nulla togliere a eventuali bravure dei giocatori, di allenatori eccetera, era insomma 'necessario' che vincesse il Portogallo perché, nonostante noi non ne siamo informati, quel paese vive da tempo una profonda crisi economica e culturale, una 'deriva atlantica'.

Così si tenta di sottomettere più facilmente quel paese, e si rafforza un'Europa in profonda crisi, rinsaldandone i margini.

venerdì 8 luglio 2016

Interporto: capannoni, e ancora capannoni

Invece di invertire la rotta, disastrosa anche sotto il profilo economico oltre che di devastazione di un territorio già devastato come la Piana, l'Interporto di Prato fa finta di aver 'vinto', al fine di giustificare la sua espansione senza fine; e il Comune plaude ad altro cemento. Così racconta un articolo de Il Tirreno.

Cambiano i nomi dei presidenti (ora è Ivano Menchetti, PD), ma la linea è quella: cementificare ed espandersi: ancora su Prato e verso Campi Bisenzio.

Il paradosso è questo: gli interporti nascono per eliminare inquinamento e disastro ambientale e invece, di fatto diventati zone di interesse immobiliare, ne causano di maggiori.

Forse, a parte la questione di non poco conto di Gonfienti e della zona archeologica ormai passata nel dimenticatoio di quest'altra giunta comunale che avalla scelte irresponsabili, non è stato valutato a sufficienza come la struttura abbia rovinato per sempre una parte della città, quella a est, di Prato.
Dove si è mai visto un interporto così a ridosso della città stessa, che soffoca?

Per questo è risibile ogni favola di riqualificazione urbana di macrolotti che questi assessori-urbanisti ci raccontano. O di meno cemento in città.

L'articolo reca un titolo incredibile, "Nuovi investimenti e conti risanati", ma nessun accenno al degrado ambientale o ad altre problematiche di tipo culturale che da anni si dibattono.

http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2016/07/07/news/interporto-nuovi-investimenti-e-conti-risanati-1.13782810?ref=hftiprec-2

giovedì 7 luglio 2016

Della gestione dei rifiuti non sappiamo niente

L'incendio, doloso, della discarica del Cassero a Serravalle Pistoiese, che ha mandato nell'aria un bel po' di diossina, mi fa pensare quanto nulla sappiamo sulla gestione dei rifiuti.

Non sappiamo dove si trovino le discariche, quante siano, chi gestisca cosa, come, quando si spenda, quanto ci si guadagni. Come si 'muove' il rifiuto?

Non esiste una mappa  pubblica delle discariche, per esempio.
Se sapessimo queste informazioni, forse saremmo più consapevoli di quanto inquiniamo.

E se l'incendio non si fosse verificato, molti di noi non avrebbero mai avuto contezza di questa discarica, che si trova vicino alle abitazioni.

Della famosa storia dei 'rifiuti zero' non parla più che uno sparuto gruppo di inascoltati.

Intanto, l'ho visto  con i miei occhi, silenziosamente GIDA sta ampliando il depuratore del Calice di Prato con la costruzione di altre vasche. Lo sapevate? Ormai è una piccola cittadella fortificata.

Benvenuti nel Parco della Piana.


P.S. Nella discarica del Cassero vengono stoccati : pulper di cartiera ( in massima parte della lucchesia) e quindi lignina; plastiche di vario genere; rifiuti indifferenziati con materiale organico; rifiuti speciali (industriali) ospedalieri;  scorie dell'inceneritore di Montale (PT),  teli in plastica e copertoni di ruote.

mercoledì 6 luglio 2016

Laris Pulenas al Magnolfi: com'è andata

Nonostante la concorrenza di altre manifestazioni allettanti cultural-commerciali, quelle che ora vanno per la maggiore nella Prato di Bengodi, Laris Pulenas si è 'difeso' con discreto pubblico e posti al completo.

Insomma, c'è ancora gente che non ha paura di vivere momenti catartici e drammatici e che non andrà, ne siamo sicuri, a vivere i Giovedì  con lo 'I love shopping Prato' fino alle 24 nel centro città.

Ma torniamo al Laris: In questa replica, nel finale, abbiamo ricoperto la scena-matrice con il telone nero, il che ha causato certa impressione fra il pubblico. L'azione è allusiva e simbolica, evidentemente dell'incuria e abbandono dei beni culturali. In specifico, di Gonfienti.

E' migliorata l'assistenza tecnica fornita dal Comune rispetto agli anni passati, anche con la presenza di Tiziano Noto e di Laura Senesi del Comune stesso; e bene anche la gestione delle maschere della Cooperativa Alice, che ce ne ha fornita una simpaticissima, Giuseppe Bini (spero di non sbagliarmi nel cognome, era presente anche a Gatta al lardo), solerte, efficiente e affettuoso: un vero maggiordomo di sala.  Nella giunta precedente però agli spettacoli vedevamo spesso l'assessore alla cultura.

Appena avrò il video, lo condividerò. Intanto, inserisco alcune foto (di Laura Sanesi) e i commenti del pubblico; di questi, alcuni scritti sul Quaderno del Gradimento, risultano illeggibili. 

"La storia è sempre....di umanità e amore". (Massimo G.)
"Questo spettacolo ha ...interpretazioni...i problemi di oggi sono quelli di sempre". (Alberto C.)
"Fortibilissimo". (?)
"Bravura e professionalità" (Gianna B...).
"Ancora uno splendido spettacolo, create sempre una magia" (Angela P.).
"Bravissimi, una grande emozione" (Alberto M.).
"Laris Pulenas impostore o vero uomo? Forse entrambi...Come tutti noi. Grazie Maila e Gianfelice, sempre strepitosi". (Cristina G.)
"Una serata nell'antica Roma. Molto bravi, grazie". (Delfina).
"1,100,1000 Laris, sempre meglio!" (Beppe).
"8 personaggi in cerca di...Bravi. 2x8. (Cristina R.F.)
"As non-Italian speaker, this was a very new and wonderful experience. I admire the simplicity of the drama, the respect of the folk style and the versability of the actors. I was also delighted to see elements of Commedia dell'Arte in this production. Great work! (Thilini R.).
"Grazie per la bellissima serata che ci avete regalato, nonostante la tristezza del telone finale...(Massimo F.).
"Volevo ribadire questo concetto, che ho detto ieri sera: non ho mai visto recitare nessuno così, e io ne vedo tanti.... Il testo è bellissimo. Grazie". (Corrado).
"Due attori che valgono per una compagnia intera: bravissimi Maila Ermini e Gianfelice D'Accolti ieri sera nei panni etruschi per lo spettacolo "Laris Pulenas" ‪#‎PratoEstate‬ è ‪#‎teatro‬".







martedì 5 luglio 2016

Stasera, Laris Pulenas

Stasera, Laris Pulenas al Cortile del Teatro Magnolfi.
Pochissimo spazio è stato dato sui giornali, perché evidentemente devono 'passare' altri eventi di richiamo per non disturbare i manovratori dellInterporto.
Però se non l'avete visto, o se lo volete rivedere, è l'occasione giusta.

www.larispulenas.it

Questa è la presentazione fatta dal Comune di Prato:

Prato estate : Martedì 5 luglio ore 21.30 Cortile del Teatro Magnolfi Nuovo. Ingresso libero

LARIS PULENAS
Dramma etrusco al Magnolfi nuovo

Appuntamento con il teatro della Prato estate, l’annuale rassegna estiva organizzata dall’assessorato alla cultura, martedì 5 luglio alle 21.30 nel Cortile del Teatro Magnolfi Nuovo. Va in scena il dramma etrusco “Laris Pulenas”. Scritto e interpretato da Maila Ermini con Gianfelice D’Accolti, lo spettacolo è incentrato sulla figura di Laris Pulenas, presunto sacerdote etrusco vissuto nel III secolo a.C..

Andato in scena per la prima volta l’8 luglio 2008 nel suggestivo scenario naturale dei monti della Calvana, Laris Pulenas è un testo teatrale fondato sull’intreccio tra la fantastica immaginazione dell’autrice e la vera biografia del sacerdote etrusco Laris Pulenas.

Ambientata in un momento storico in cui si consuma lo scontro ideologico tra due popoli, quello etrusco e quello romano, l’opera racconta il dramma di un uomo che possiamo considerare archetipo del “capro espiatorio” in una storia senza tempo. La scena si svolge a Roma dove il sacerdote è stato chiamato dal Senato come esperto per vaticini e pronostici. In uno scenario ricco di complotti e storie di potere, il protagonista è accusato di azione politica sovversiva quindi costretto agli arresti e ad una fuga senza futuro.

Le vicende personali ed affettive di Laris Pulenas messe in scena sono in realtà il pretesto per riflettere sul tema della giustizia, quella amministrata con la menzogna dai poteri forti di turno. Animata dal tentativo di indurre nello spettatore una riflessione emotiva e morale interiore, la pièce è un’opera teatrale impegnata, un  esempio di teatro civile, un tentativo di coniugare arte e politica  denunciando la sopraffazione e la corruzione di ogni tempo.
L’ingresso è libero.

In caso di pioggia lo spettacolo sarà rappresentato in teatro.


domenica 3 luglio 2016

Tutti verso una direzione, quella del calcio

L'amore per il calcio è sempre stato totalizzante, chi lo nega.
Tuttavia, col passare degli anni anche le donne, da sempre avulse da certe manifestazioni sportive, si sono avvicinate alla passione maschile per eccellenza, e ieri sera anche loro seguivano contente i mariti con la birra in mano, diretti alla visione della partita dell'Italia contro la Germania.
Partita storica, si sa.

Non ho ancora visto il contrario, ossia che gli uomini seguano così supinamente', le loro compagne, se non forse in qualche caso al rito dello 'shopping' o nel campo della moda. Ma il paragone non regge.

Insomma, mentre prima era possibile ritrovarsi fra donne durante le partite, o ritagliarsi spazi diversi durante i novanta minuti, che poi alla fine sono sempre due ore, insomma, mentre fino a qualche anno fa il calcio marcava la differenza fra i due sessi,  ora questa fuga non c'è  più.

Le tifose siedono orgogliose sugli spalti, e sempre belle e avvenenti, per carità

Le donne mostrano di aver sposato appieno gli esempi maschili, che poi sono i modelli vincenti in società, e affatto il contrario. Infatti, i maschi perdurano nel mantenimento della loro primazia culturale, ancorché di impianto barbarico, e la impongono senza alcun ostacolo.

Insomma, un volta le nostre nonne erano sì sottomesse e schiave (perché ora no?), ma percorrevano e creavano vie di cultura diversa. Oggi, per non restare schiacciati dalla maschia maggioranza - la partita è metafora della guerra oltre che di grossi affari? -  non resta che sperare che la squadra perda.

venerdì 1 luglio 2016

La Cina è lontana



I cinesi hanno manifestato a Sesto Fiorentino perché i controlli dell'Asl nei loro capannoni sarebbero troppo pressanti.

Ricordo che  nessun cinese ha visto Le tre vite del ragazzo di Tien An Men lo scorso ottobre al Teatro La Baracca.

Che davanti alle locandine dello spettacolo i cinesi sono letteralmente scappati o hanno fatto  finta di non vedere.

Una donna cinese, che ha chiesto l'anonimato,  ha rivelato che nessun suo connazionale sarebbe potuto venire, ché in Cina l'argomento è tabu.

Che la mafia cinese l'avrebbe punito, e i familiari, in Cina, avrebbero potuto subire ripercussioni.

Che sono totalmente controllati.

Sono liberi solo di protestare in certo modo,  come abbiamo visto, ma non per ottenere più libertà nel loro paese, per esempio. Tantomeno sono liberi di venire a vedere come trattano la loro storia, o di occuparsene.

I politici italiani, piccoli e grandi, sono immobilizzati e preferiscono tacere per non compromettere gli interessi economici e i commerci, oltre che la loro carrierina.

 Nessun dice che in Cina c'è la dittatura e tutti sembrano aver dimenticato la questione del Tibet.

Eccetera.

http://primaveradiprato.blogspot.it/2015/10/il-teatro-libero-fa-paura-le-tre-vite.html


Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.