La guida per giovani turisti della città di Prato, "Free Map Young Travellers", ha suscitato forte sdegno per il disegno della copertina, dove si staglia un bel dragone cinese che sovrasta una ciminiera.
Certo, a qualcuno può dar fastidio, ma a me personalmente, più del dragone che circuisce - ormai è la realtà - la nostra città, irrita il contenuto del librettino, che vuol essere 'ganzo', giovanile, 'sprizzante'.
Tutto basato su dove andare a bere e mangiare, offre una visione superficiale e 'centrica' di Prato, che è notoriamente città 'estesa', composta, oltre che dal centro, anche dai borghi che hanno una loro storia, e fino a qualche tempo fa anche una loro tradizione.
Non si accenna nemmeno al passato, se non con le figurine: vedi l'etruschino che cammina, e non si capisce il perché.
Si tacciono le criticità della città, che invece andrebbero, anche giovanilmente con ironia, evidenziate. Infatti, il dragone disegnato non è una interpretazione ironica dei problemi che la presenza della comunità cinese porta con sé, bensì una chiara accettazione; la ciminiera, dove il giovane turista si arrampica soddisfatto per fotografare un 'prato industriale', ha significato, per tanto tempo e ancora, inquinamento, cementificazione, inurbamento caotico e invasivo, oltre che 'identità'.
Insomma il libretto è retorico (ah il luogo comune del cenciaiolo!), e vuol esser piacione e simpatico, ma alla fine è soprattutto conformista e compiacente.
Anche se molti giovani non cercano 'altro', da loro e per loro ci si aspetterebbe.
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