In questi giorni sono poco presente sul blog perché sto lavorando un po' follemente per il teatro, scrittura messe in scena e affini mi assorbono del tutto, oltre alla vecchia mamma che deve essere accudita.
Oggi, al solito su La Nazione, è uscita la presentazione della replica del mio spettacolo sulla Calamai, che come sapete è stato ignorato dagli organizzatori delle celebrazioni ufficiali sull'attrice.
Presto vi potrò informare anche di una sorpresa riguardo questo spettacolo, con buona pace di chi vuole sempre affossare gli altri e il loro lavoro. O fa finta di ignorarlo morsicchiato alle calcagna dall'invidia.
Intanto vi aspetto alla Baracca, e se venite a prendere il biglietto risparmiate 5 euro. E' un modo anche per fare politica, oltre che cultura.
Nel titolo dell'articolo il sostantivo "controdiva" risulta già come acquisito e me ne rallegro perché, a onor del vero, sono stata io la prima a crearlo - era facile facile, ma il suo uso implica anche una accettazione ideologica -, e con questo a definire la Calamai. Feci una ricerca molto accurata per puntare al "conio linguistico", come mi insegnarono a fare Oreste Macrì e Aurelio Roncaglia all'università.
Nessun commento:
Posta un commento