Prato al mattino quando frizza aprile
col sole e' m'invita a desinare
e corro in fretta, non la fo aspettare.
Prato, come vi azzurra il cielo!
brutta sarà ma ha su un vestito
d'un chiaro altrove mai fiorito.
Io la inforco e giro tutta da ciclista,
come pietanza che mi sia più mista,
e Carceri e Castello e Mercatale
fra traffico e inciampi e i meno male!
fin al Bisenzio su, Santa Lucia,
da dove vedo e scendo la periferia.
E sulla testa mi ritrovo Malaparte,
sempre lui come dessert m'incappo,
che mima tosco di cantuccio ad arte
che voglia nel vinsanto finir zuppo.
E per Galceti serpo alla Bardena
guardando quella gente chiusa e in pena,
e giù e giù col vento in sulla faccia
io per Galciana torno a casa sazia,
e stanca, e desinata, e in altalena.
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