giovedì 14 maggio 2009

Elezioni Europee


Per il Bene Comune comunica ai suoi elettori e sostenitori che non sarà presente alle elezioni europee del giugno 2009.
Per presentarci dovremmo prima trovare almeno tremila (3000) persone, in ogni singola regione delle cinque circoscrizioni territoriali, che si dichiarassero nostri sostenitori (ma la Costituzione non tutelava il voto segreto?).
Noi non intendiamo associarci agli attuali partiti o promettere favori in cambio di sostegno organizzativo e finanziario; noi non abbiamo soldi da distribuire, né posti di lavoro o incarichi di sottogoverno da offrire; ciò è contrario alla nostra etica politica, ma va detto che per la forza repressiva del sistema, per la diffusione delle reti clientelari dei partiti e, nel caso di Val d'Aosta, Trentino, Umbria, Molise e Sardegna, per la natura geo politica di quelle regioni, le 3000 firme sono un ostacolo invalicabile.
Per il Bene Comune ribadisce quindi il proprio documentato giudizio di incostituzionalità rispetto alle leggi elettorali, volute da tutto l’attuale sistema dei partiti, che impediscono l'accesso a formazioni politiche non disposte a subire il loro sistema di potere (attraverso il quale si appropriano delle risorse pubbliche, utilizzandole per assicurare una vita agiata alle rispettive oligarchie e per alimentare le loro clientele elettorali) ed a tollerare il dominio politico-economico della criminalità organizzata e dei banchieri.
La legge per le elezioni europee era rimasta l’ultima normativa “costituzionalmente corretta”, anche se la legge detta “par condicio” non è mai stata applicata. La recente modifica di tale legge ha ormai tolto anche l’ultimo, sottilissimo, velo che poteva occultare un regime di partiti, tutti uguali, pur con nomi diversi.
Il programma ed i candidati di Per il Bene Comune non si sarebbero di certo allineati, come gli altri partiti italiani, all’Europa dei banchieri, dell’assedio a Gaza ed ai dogmi capestro codificati a Maastricht ed a Lisbona.
Avendo mille ragioni per ritenere che i partiti italiani siano una delle cause principali della attuale crisi sociale, economica, ambientale e morale del paese, e non ne possano quindi essere il rimedio, PBC non può in alcun modo appoggiare alcun partito dell'attuale sistema, né coloro che hanno deciso di collaborare con partiti considerati “meno peggio”, illudendosi di poter lavorare dal loro interno o come loro eletti “indipendenti” per renderli democratici ed utili al paese. Per il Bene Comune non appoggerà alcuna “brava persona”, che inganna la propria coscienza con la tesi che, poiché gli italiani sono ancora immaturi, non resta che cercare di lavorare dentro a “'o sistema” (come lo chiama padre Zanotelli) degli attuali partiti italiani.
Per il Bene Comune non può neanche allearsi con partiti o gruppi politici fuori dal sistema ma che, da destra e da sinistra, hanno letture socio economiche e propongono ricette politiche anacronistiche, che non tengono in considerazione la reale situazione del mondo di oggi e le priorità da affrontare.

Per questi motivi Per il Bene Comune nelle prossime elezioni europee invita a recarsi al seggio e annullare la propria scheda scrivendo: VIVA LA COSTITUZIONE.

Nelle realtà territoriali interessate da votazioni per il rinnovo degli Enti Locali, dove siamo presenti abbiamo ovunque lavorato, in coerenza con gli obiettivi definiti dal nostro progetto politico e dal nostro Statuto, per costituire liste civiche unitarie, che raccogliessero tutte le energie e le persone fuori, e contro, l’attuale sistema dei partiti e lo abbiamo fatto senza accampare primogeniture o visibilità del nostro simbolo.
Purtroppo altri, come Grillo, hanno preferito lavorare (spesso con successo) per dividere la società civile ed ostacolare la presentazione di liste unitarie, mentre in molti gruppi e comitati è prevalsa la linea di lasciare la politica in mano ai partiti, spesso proprio grazie a quanti operano in stretto rapporto con partiti o amministratori locali.
Nelle realtà in cui PBC non è presente con liste proprie od unitarie, invitiamo gli elettori a liberare le istituzioni locali dalle grinfie delle oligarchie dei partiti e delle loro clientele votando la lista civica del loro territorio, ma facendo attenzione a non cadere nelle trappole delle tante sedicenti “civiche” di sinistra, di destra o di centro, furbescamente inventate dal sistema dei partiti per continuare ad ingannare i cittadini.
Qualora non vi sia la possibilità democratica di votare liste civiche, fuori dal sistema clientelare dei partiti, invitiamo tutti gli elettori, come per le europee, ad annullare la scheda scrivendo: VIVA LA COSTITUZIONE.
Dal blog nazionale PER IL BENE COMUNE

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