venerdì 31 luglio 2015

Prato: macché inquinamento!

Dati alla mano gli assessori Biancalani e Alessi ci hanno rassicurato: non si muore di tumori nella zona sud di Prato a causa del depuratore di Baciacavallo, a causa dell'elettrodotto, a causa delle fabbriche molto inquinanti per esempio a San Giorgio a Colonica, a causa di traffico di declassata e autostrada eccetera, va tutto bene, va tutto bene, va tutto bene. 
Vivete in pace, cittadini, -dicono - anche se c'è, 'sto inquinamento, è pochino e ci deve essere, ci deve essere, ci deve essere. Lavoro e sviluppo, ricordate le parole chiave!


CANZONE DELL’INQUINAMENTO (in re maggiore)
Ma cos’è sto inquinamento
Sì io vivo a stentok
Ma senza non so stare
Devo inquinare.
Tutto è inquinamento
L’essenza stessa del mio sentimento.

Il dio Mercurio
Derubricatok
A metallo liquido
Attossicatok.

L’inquinamento
Lo porta espresso
Quasi ogni ventok;
è contenuto nel tuo mattino
nell’acqua fresca
del  bicchierinok.
Mangi il pollo e sa di pesce
E l’abitino che indossi
È trattatok
Col tetracloroetilenebenzoato.
Ma cos’è sto inquinamento
Sì io vivo a stentok
Ma senza non so stare

Devo inquinare.

(M.E. da Lo spettacolo della città)

giovedì 30 luglio 2015

Avvenente e musicista

Che triste spettacolo le signorine musiciste che, oltre a saper suonare lo strumento a dovere, devono curare nei minimi dettagli la propria carriera e soprattutto, essere avvenenti.
Le sto seguendo, 'ste musiciste. Sono tutte straordinariamente belle. O meglio, curatissime nell'aspetto fisico.
Immagino che fatica. Ore e ore sullo strumento e poi ore e ore dall'estetista eccetera.
Anche i maschietti musicisti sono arrivati comunque a un buon punto nel puntare sulla propria avvenenza. In particolare, dei capelli. Il rapporto fra capelli e musicista, com'è noto, è sempre stato stretto, ma mentre prima la rappresentazione anche satirica li mostrava scomposti, proprio a evidenziare la noncuranza del virtuoso rispetto alla  propria immagine in quanto  'preso' dalla musica, ora il capello è estremamente curato, quasi disegnato e 'potato' come un arbusto di giardino, e non c'è promo musicale che non lo metta in evidenza.
La musica, oh anche lei, ha ceduto il passo all'immagine.
Non c'è niente che resista all'immagine e al suo potere,  che ha mandato definitivamente in pappa il cervello. E tutte le arti.

martedì 28 luglio 2015

"Lo spettacolo della città" continua il "Laris Pulenas"

Sono fiera de Lo spettacolo della città, e della sua riuscita. 
E in fondo non è una continuazione del Laris Pulenas a Poggio Castiglioni sulla Calvana, quello che facemmo senza un soldo nel 2008, trattati come poveracci, perché era dedicato a Gonfienti e tratta del tema della corruzione politica? Ma anche in quel caso il pubblico ci seguì: alle 19 di martedì 8 luglio, sulla Calvana c'erano 300 persone. Recitammo senza microfono senza luci (all'ultimo momento ci tolsero ogni sostegno nel tentativo di boicottarci), solo con una corda per terra a segnare la matrice di uno scavo archeologico, alludendo a quello della città che hanno negato. Memorabile. www.larispulenas.it


lunedì 27 luglio 2015

"Lo Spettacolo della Città" del 26 luglio (2)

E' stato più intenso della volta precedente, almeno per me. Anche perché non mi aspettavo tanta gente in questa data; e poi siamo stati benissimo.
Forse, a parte l'aspetto puramente originale della formula teatrale, non è stato evidenziato sufficientemente il suo valore aggregativo e sociale, il piacere che la gente prova nello stare insieme attraverso questo tipo di teatro.
E poi ancora: lo spettatore non è al buio e non c'è soluzione di continuità fra recitare e non recitare. Fra chi recita e chi non recita. Destino comune.
E nonostante sia tutto stabilito, lo spettacolo prevede l'imprevisto come essenza del suo essere, come nel percorso della vita: e infatti abbiamo raccolto una spettatrice-viaggiatrice in viaggio, ché aveva fatto tardi. E appariva come un incidente organizzato, 'teatrale'.





Trascrivo alcuni commenti del pubblico, non tutti, perché questa volta sono davvero tanti, alcuni lunghi, o scritti sul Libro del Gradimento o arrivati via posta e altro:

"Istruttivo, contemplativo, profondo" Simona P.
"Lo proporrei come evento d'obbligo a tutti i pratesi e per le scuole. Bravi." Erika P.
"Avete fatto un mix di belle cose: lettura di tutto un po', bella giornata, bella gente, oganizzazione perfetta, che si vuole di più dalla vita? Grazie."  "Siete stati molto bravi..." Andrea A.
"Un vedere con occhi di cuore la nostra città ... nel vento estivo dolce appassionata poetica la vostra lirica". Diana S.
"Ho particolarmente ammirato il raccontare dei personaggi. Grande bravura degli attori... E' una iniziativa bella, coinvolgente, che insegna a guardare la città con occhi diversi...(?).
"Complimenti vivvissimi, performance impressionante, emozionante ed unica nel suo genere...Teatro allo stato puro, in un contesto insolito...Grazie per le emozioni che ci avete regalato".
"Molto interessante la scelta di uno spettacolo 'itinerante'...intrecciando la letteratura intenzionalmente al dialetto per arrivare a tutti...Ottima la lettura di Garcia Lorca, mi ha molto colpito la performance maschile. Fenomenale in dialetto quella femminile. Si completano a vicenda..." Iacopo F.
"Uno spettacolo originale, pieno di spunti interessanti, legati profondamente all'attualità recitato magistralmente, in uno spirito di convivialità e informalità....(Senza firma). 
"Bellissimo spettacolo itinerante e originale. Bravissimi gli attori e tutti gli organizzatori che non hanno deluso le aspettative" Stefano M
"Molto interessante tutto l'aspetto di cronaca dei luoghi, le Fontanelle, il Fabbricone, ecc. Pomeriggio stimolante...". Annalisa


venerdì 24 luglio 2015

LO SPETTACOLO DELLA CITTA' DEL 26 LUGLIO

Domenica 26 luglio facciamo un bel viaggio teatrale per la città di Prato.  Non mancate, ci sono ancora posti disponibili.


Recensione:  "Nasce il format di un teatro itinerante in movimento": 
http://primaveradiprato.blogspot.it/2015/06/lo-spettacolo-della-citta-2-nasce-il.html

giovedì 23 luglio 2015

Pisciare in piazza

Al festival del teatro di Santarcangelo, che si presentava stanco da  diversi anni, è sbocciato il solito finto scandalo, questa volta causato dal danza-pisciatore di piazza, che ha risvegliato un po' l'interesse sulla stanca manifestazione.

Simile ad altri casi, come quelli che ammazzavano l'animale in scena, sia cavallo o pesce. "O mamma, scandalo!", e tutti a vedere.

La giovane sindaco della città romagnola ha detto che esiste libertà artistica e non si può sindacare. Già per questa frase, si dovrebbero chiedere le sue dimissioni: per palese menzogna.
Non esiste affatto libertà artistica, anzi non esiste nessuna libertà, men che meno in quel dei festival artistici, di qualsiasi natura siano.
E' tutto deciso dall'alto, altrimenti mica li terrebbero in vita, ci dev'essere il 'ritorno', e se si chiama il tizio che finisce la sua performance con una pisciata, si è ben consapevoli di cosa si vuol fare: rumore e marketing. Da tempo la libertà di natura sessuale è considerata la più innocua, ed è la più accettata dal potere, quella che nasconde la repressione e non lo fa vedere. Anzi, la condisce di presunta libertà.  Tant'è che l'Unione Europea la sollecita d'imperio.
In realtà si ci guarda bene da invitare artisti che davvero potrebbero scuotere nel profondo la grassa provincia romagnola e lo status quo servile del teatro e dell'arte in Italia.

Nella migliore delle ipotesi questo scandalo organizzato è un'altra forma di divertimento, che è quello che oggi si vuole dalla 'kultura'. E in genere dalla vita.


P.S. Sembra che l'artista arriverà anche a Prato...per un nuovo tour dello 'scandalo conforme'. Ovvero come lo scandalo diventa...liquidità.

mercoledì 22 luglio 2015

"Lo spettacolo della città" e ...le compagnie dei copioni

Per Lo spettacolo della città ci sono varie scopiazzature/spazzature in atto.
A piedi, in treno e a cavallo.

Non c'è niente da fare. Ci 'seguono' disperatamente, e copiano copiano copiano.
Sembra che abbiano copiato anche il format della Festa della Poesia. 
La cosa più triste è che assessori e direttori danno credito a mediocri copioni. Anzi, spesso anche loro lo sono. 
Un mondo di presunti artisti spacciatori di nulla. Vuoto. 

Vi aspetto domenica 26 luglio per un altro 'giro' teatrale della città.




martedì 21 luglio 2015

Il sovrintendente muto, una specie in espansione grazie alla Legge Madia?

Grazie alle Legge Madia, che contempla il silenzio-assenso della Sovrintendenza per i lavori in zone protette da vincolo paesaggistico, avremo la proliferazione di sovrintendenti muti?
Già se ne vedono esempi qui vicino. Nonostante la Toscana abbia già approvato il piano paesaggistico, si prevedono molti nuvoloni sul nostro patrimonio artistico.
Senza parlare della Città Nascosta di Gonfienti, su cui hanno già imbandito da tempo la tovaglia e preso forchetta e coltello. 

"Quello che non è riuscito a Berlusconi rischia di riuscire a Renzi. Il disegno di legge Madia contiene due colpi micidiali per il nostro patrimonio artistico e culturale: il silenzio assenso da parte della pubblica amministrazione di fronte a richieste di interventi anche pesanti sul territorio e la cancellazione delle sanzioni per attività edilizie con autorizzazioni irregolari, quando un condono preventivo". E' molto netta la posizione di Andrea Carandini, presidente del Fai (Fondo ambiente italiano( sulle norme che riorganizzano la pubblica amministrazione. 

Eppure c'è consenso sulla necessità di rendere più veloce la pubblica amministrazione.

"Esiste un modo semplicissimo per raggiungere l'obiettivo: far approvare subito i piani paesaggistici. Solo Puglia e Toscana lo hanno fatto. A quel punto esisterebbe un giudizio articolato sull'uso del territorio e non bisognerebbe ogni volta indagare partendo da zero".

Due mesi, che diventano tre con l'emendamento appena votato, non bastano per decidere?
"Lo sa a cosa si riducono i due mesi se dividiamo i progetti per il numero dei funzionari delle soprintendenze? A Milano sono tre o quattro minuti. In queste condizioni il silenzio assenso significa assenso. Lo slittamento a 90 giorni è un passo avanti, a cui si aggiungerebbe l'intenzione di rafforzare gli organici delle soprintendenze. Miglioramenti, ma il quadro d'assieme resta preoccupante".


Molte soprintendenze vengono criticate per un eccesso di burocrazia.
"Ci possono essere stati errori e autoreferenzialità. Ma si tratta di migliorare, non di gettare via l'istituzione. Del resto con il Salva Italia un alleggerimento della burocrazia c'è già stato".


Vede il rischio che l'opposizione alla riforma venga percepita come difesa dell'immobilismo?
"Il no alla trappola del silenzio assenso vuol dire il contrario: il rilancio delle possibilità di un Paese che vede nella crescita del turismo e nel paesaggio un elemento fondamentale per uno sviluppo duraturo. Altro che stare fermi: noi proponiamo piani paesaggistici subito e valorizzazione del patrimonio". (La Repubblica, Antonio Cianciullo, 17 luglio).

lunedì 20 luglio 2015

Pieraccioni e Zalone, quanto garba al potere il cinema piacione

Si annunciano, d'estate, le solite commedie inguardabili. Guardate però eccome, visto che fanno cassetta.

Ma non si tratta solo di 'cinepanettone'. 
Si tratta di un cinema che è sostenuto dal potere anche con annunci-spot televisivi pagati con i nostri soldi.

Il lurido e squallido e brutto vince, ed è tanto gradito al potere questo cinema lurido, i personaggi spostati, il sub-mondo senza lavoro, drogato malato succube che viene raccontato nel film e che noi tutti corriamo a vedere per ridere forse alla battuta, ma per rimanere con poco sale in bocca.

Anche questa forma di in-cultura, finanziata e sostenuta e protetta, contribuisce allo squallore della situazione economica e sociale e culturale, perché la sancisce.

Alla fine si finisce per accettare anche il mondo che ci fa così ridere.

Quindi, boicottare certi modi di fare 'arte' è anche praticare opposizione.




sabato 18 luglio 2015

Usa il prossimo tuo

Ci sono 'piccoli e grandi' politici che hanno protestato, indignati, per le proteste di Casapound e di altri cittadini italiani contro i profughi.
Giustamente.

Ma poi, quegli stessi, mostrano mancanza di umanità nei confronti che ne so, di altri. Per esempio nemmeno rispondono a una domanda di un cittadino. (Ah, la parola 'cittadino'...!).

Alcuni di loro sono dotati di sensibilità solo nei confronti di sé stessi, e detestano,  invidiano, disprezzano eccetera il cosiddetto prossimo. E non lo aiutano mai né lo sostengono, se ne ha bisogno. Anzi.

Il fatto è che distinguono fra il 'prossimo' che sta sui giornali, sui 'social', che è 'notizia', da quello che non lo è, e che non serve.

La massima è: usa il prossimo tuo.

giovedì 16 luglio 2015

Per un pugno di voucher

Tu non conti più niente.
Cosa mangiare
cosa bere
cosa guardare
dove vivere
non lo decidi tu.

Lo decidono i banditi.

Tu non conti niente
forse mai hai contato
ma ora
conti niente di niente.

Se non sei d'accordo 
puoi anche andare in piazza
sbraitare
urlare
indossare tutti i colori
essere uno o centomila
non conti più niente.

Contano i banditi.

Se la ridono di te
dei tuoi desideri
di quello che sei
o che vorresti essere,
dei sogni al mattino
quando apri gli occhi.

Non conti niente.
E con indosso
una manciata di parole
democrazia
voto
pari opportunità
genere
giustizia
tolleranza
accoglienza

ti fanno anche cambiare governo
ti fanno andare al seggio

come un gioco
come uno spettacolo
come un ballo

e ti diverti anche tanto
e ci sono grandi discussioni
e ti accalori
chi voterò destra sinistra?

e intanto la tua vita passa,
e i banditi hanno la cassa
e tu lavori per un pugno di voucher.


mercoledì 15 luglio 2015

"L'amore è un brodo di capperi" al Pereto, commenti

Ieri sera eravamo nel nostro piccolo completo al Pereto della Baracca.
Non abbiamo messo il Libro del Gradimento, ma qualcuno ha avuto il gusto di mandarmi dei commenti lo stesso.
Ho poi sperimentato una illuminazione con piccole lampade fotovoltaiche - lo spazio piccolo lo permetteva - per semplificare l'allestimento e risparmiare corrente. Risultato: meno moscerini e zanzare, e meno caldo addosso. Da ripetere.

"Buongiorno.
Ieri sera ero fra il pubblico al Pereto.
Brava. Non vedevamo lei, ma tutti i personaggi che interpretava da sola, con grande maestria. La commedia "L'amore è un brodo di capperi" è deliziosa e non banale o volgare.
Quando la replicherà? E' stato così piacevole e divertente che vorrei rivederla. Mi faccia sapere, per favore... Evviva il Pereto con le pere e la Baracca, un luogo magico!"
(Laura M.)

"Grande Maila! Quasi quasi mi faccio un brodo di capperi anch'io!" (Cristina G.)

martedì 14 luglio 2015

L'Italia è come la Grecia

L'Italia si trova nelle stesse situazione greche, con gli stessi colonnelli ora europei a guardia, con un debito pubblico altissimo, con una situazione lavorativa disastrosa, con beni di stato svenduti.

Si veda, anche nel piccolo, Firenze ceduta in affitto per i grandi matrimoni...che ha qualcosa di pietoso e vergognoso insieme.

L'unica differenza con i greci è che gli italiani ancora non sanno bene di essere in mezzo alla cacca, o se lo sanno fanno finta di niente, aiutati in questo dai mezzi di disinformazione di Stato che cantano canzoni di regime.

Un po' come accade nel mio mestiere: si mostra e si strombazza che si apre il Colosseo al teatro, quando il teatro - insieme a tutte le arti - si trova in una situazione economica, sociale, antropologica totalmente disastrata, disincentivato di fatto, osteggiato, con un sistema sostenuto dalla politica corrotta, che lo alimenta solo se è servo.

L'Italia è come la Grecia, e qui come là d'altronde ormai tutti non possono fare a meno di gridare, pena la perdita del posto di lavoro o dello scranno:"Viva i colonnelli!"


lunedì 13 luglio 2015

Domani...brodo di capperi!

Confermato per domani martedì 14 luglio ore 21,30 L'AMORE è UN BRODO DI CAPPERI al Pereto del Teatro La Baracca.


venerdì 10 luglio 2015

Basta con le umiliazioni

Ieri mi capita, riordinando alcune carte, di prendere in mano una domanda di contributo al Comune.
Sono passati alcuni mesi dal suo inoltro, e non ne ho saputo più nulla.
Non che speri di ricevere alcunché, ma almeno sapere se la domanda sarà presa in considerazione, oppure no. La Baracca ormai è abituata alle stagioni magre.

Chi mi risponde, è ironico.
Mi si dice che tanti hanno chiamato, e proprio subito il giorno dopo dell'approvazione del bilancio.
Tutte le associazioni a chiedere soldi. In particolare gli 'artisti'.

Non pensavo di suscitare tanta ilarità nel sapere che fine ha fatto una richiesta. Una richiesta lecita.

Eppure loro, i dipendenti, non lavorano e percepiscono il loro stipendio grazie ai nostri soldi? Ai  contributi di tutti?
Il dipendente si sente come in una botte di ferro, e 'superiore', come se i soldi che prende venissero dal cielo.

Sono stufa di essere umiliata dagli impiegati e dai politici. dai loro toni, dai loro modi, dai discorsetti: ah quanti assessori sprezzanti ho incontrato (e anche consiglieri!), quasi tutti sono così, quanti direttori direttrici artistiche con il sorrisetto ironico, dall'alto in basso, nell'incontro frettoloso dello spaccio culturale!

Se non fai parte dei 'giro', il più delle volte accettano di incontrarti per 'dovere istituzionale', per curiosità o per rubarti qualche ideuzza o informazione.

E tuttavia, quanti ora vedo caduti in basso - vedi gli impiegati delle province o ex-asssessori! - che hanno perso quel gas superiore, l'aura del potere che al solo incontro ti profumava di 'vermità'.

Non che gli artisti siano santi.  Molti,  petulanti clientes.
Tuttavia, persone.

E ancora vecchi non siamo. Tra poco ne vedremo delle belle.

mercoledì 8 luglio 2015

Gonfienti tabù, ovvero serata pasticciona a Palazzo Pretorio di Prato

Dunque stasera ho visto la recita di una serata pasticciona a Palazzo Pretorio, dove le curatrici della mostra prevista per marzo 2016, "L'ombra degli Etruschi", avrebbero dovuto evidentemente parlare anche di Gonfienti, dato che il titolo dell'incontro recitava: "Prato e il suo territorio fin dal tempo degli Etruschi".
Delle studiose previste era presente solo la Dott.ssa Bettini, direttrice del Museo Etrusco di Artimino.
Faceva improbabili veci di Gabriella Poggesi e Paola  Perazzi  l'archeologa Dott.ssa Cianferoni, che ha mostrato diapositive illustrando "Le pietre fiesolane". Di seguito la Bettini ha raccontato il 'suo' museo.

Il cambio di programma non era stato annunciato, e infatti i depliant disposti sulle sedie riportavano  quello originario.

Io credo che lo abbiano cambiato in tutta fretta perché sapevano della presenza del Gruppo di Vigilanza di Gonfienti,  che era stata annunciata,  temendo chissà quali proteste sull'argomento tabù. In realtà si sono comportati in modo tale da peggiorare la situazione, oltre ad offendere l'intelligenza delle persone.
Noi siamo persone civili e non piazzisti. Siamo andati al Pretorio non solo per dissentire, ma anche per ascoltare. Siamo preparati, determinati, ma mai offensivi.

Il pubblico ha sorbito la conferenzina, deludente e misera, raffazzonata, ma poi una rappresentante del Movimento Cinque Stelle, Manuela, che fa parte del nostro Gruppo, ha chiesto delucidazioni sul cambio.

Ne è nato un dibattito in cui anch'io ho preso la parola.

Che dire? La volontà di affossare Gonfienti è così palese che le sue manifestazioni stanno diventando comiche e comicissimi i tentativi di sfuggire la questione.  

Anche altri del pubblico erano irritati dal diverso improvvisato argomento, vissuto come una mancanza di rispetto. Com'è stato.

Di fronte a queste farsette, le visitine al sito archeologico sono una totale, assoluta presa in giro.
Tra l'altro abbiamo saputo che nell'annunciata 'mostrona' di marzo 2016, a Gonfienti sarà dedicata una piccola sezione.
La città è tutta ormai votata, come ha confermato una persona informata che ci ha raggiunto dopo la conferenza, all' 'astronave' del Museo Pecci.

Cianferoni ha tentato di sminuire l'irritazione del pubblico definendo le richieste di riconoscimento del sito archeologico e di un museo etrusco a Prato,  'campalinismo', come se chi volesse valorizzare il luogo e i ritrovamenti etruschi fosse un 'pratese sfegatato'. E anche come dire: avete Artimino, Carmignano; basta e avanza.

Tentativo fallito.

Tuttavia Cianferoni ha confermato, proprio a me che gliel'ho chiesto, l'enorme importanza di Gonfienti,  eccezionale 'emporio' etrusco anche perché situato in pianura, e non in collina come tutti i siti etruschi, se non sul mare.

Bettini mi voleva dare lezioni di villanoviano, ma Cianferoni l'ha corretta. 

In questi anni ho studiato.



L'ombra degli Etruschi, ovvero cambiamenti ad arte

Annunciata la serata sugli Etruschi, per mercoledì 8 luglio nell'ambito di Degustazioni ad Arte, in due modi diversi:

Prima sul comunicato stampa del Comune e sul cartaceo della Pratestate:

8 luglio, ore 18.30 - con Gabriella Poggesi e Paola Perazzi (Soprintendenza Archeologica della Toscana), curatrici della mostra L'ombra degli Etruschi. Simboli etruschi tra pianura e collina e Maria Chiara Bettini, direttrice Museo Archeologico di Artimino "Francesco Nicosia". (1)

Poi si cambia, e a parlare ci sono altri personaggi  (non più chi curerà la  mega mostra sugli Etruschi annunciata per il 2016?):

"Domani sera si parla di archeologia e della storia di Prato con Giuseppina Carlotta Cianferoni e Maria Chiara Bettini, direttrice del Museo archeologico di Artimino “Francesco Nicosia”​...Sarà anche l’occasione per presentare la prossima mostra dal titolo “L'ombra degli Etruschi. Simboli etruschi tra pianura e collina”, uno straordinario progetto espositivo che vedrà impegnato il Museo di Palazzo Pretorio nel marzo 2016. Presente anche Maria Chiara Bettini, direttrice del Museo Archeologico di Artimino, ospite dell’incontro che si terrà nel cortile di Palazzo Pretorio intitolato “Prato e il suo territorio fin dal tempo degli Etruschi”.  (2)

Ma insomma, chi ci sarà a presentare questa prossima mostra? Di cosa poi si parlerà veramente?
Solo l'Ombra degli Etruschi, evidentemente, è certa! (E forse i suoi 400.000 mila euro di cui si vocifera?).




martedì 7 luglio 2015

Modello Sala di Pistoia

Sono tutti contenti che anche Prato vada verso il modello Sala di Pistoia, con tutti i locali aperti, i dehors con la gente seduta fuori, tanto che non puoi camminare.

La Sala di Pistoia è diventata così brutta e sgualcita che non val la pena andarci più. A vedere cosa, poi? La gente guarda la bellezza delle case e dei negozi antichi? Non ci pensa proprio, non sa nemmeno cosa calpesti!
Gente e gente seduta a mangiare e a bere: e così vuole fare Prato, che prima scimmiottava Firenze, ora Pistoia.

Oggi non potrei fare più lo spettacolo di poesia che feci ai piedi del Leoncino nel 1994! Ci vorrebbe un mega impianto audio e nessuno guarderebbe se con il proprio piatto o il bicchiere. La poesia? Non porta numeri, folla! La musica? Solo se 'blues', puramente commerciale!

L'Italia appare come una grande tavola, con tanti commensali al lato con bicchiere in mano.
D'altronde, questi ragazzi, non avendo più la possibilità di un lavoro fisso, non sapendo che fare, non trovano di meglio che improvvisarsi gestori di locali. Con immancabile dehors! Per tenere le sedie davanti al locale costa mediamente 2 euro a metro quadro, ma chi controlla questa occupazione di suolo pubblico? D'altronde i Comuni devono far cassa! 


Guai se i centri storici non sono invasi da frotte di giovanotti e giovanotte con bicchiere in mano, vuol dire che non si è fatto abbastanza per l'economia e il...turismo della città!
Infatti tutti gli assessori si fanno fotografare con il bicchiere in mano! Che non ha una fotografia con bicchiere di vino o birra in mano su facebook?

E pace a coloro che vivono e dormono nei centri storici, e  che protestano, ché vorrebbero dormire. 

Presto le città saranno solo negozi e localini, un po' come ormai è già Venezia la Finta: città centri commerciali, per cui non avrà più senso ricostruire, come si è fatto con l'Outlet di Barberino, la città pseudorinascimentale fiorentina, perché la città stessa si trasformerà in un centro commerciale.

Bere bere bere. Localini localini localini per la 'movida'. Parola spagnola che ha portato quell'uso di trascinarsi di notte degli iberici; alzarsi tardi, dormire tardi. Ma la 'movida' era un movimento di liberazione culturale dall'oppressione franchista; qui invece, la 'movida' è l'espressione dell'oppressione stessa, culturale ed economica. Antropologica.

Questo è il modello di turismo che vince, oggi. Piatto e bicchiere.
Un po' come il sesso negli anni '70, ecco un nuovo modo di falsa liberazione o libertà, e di presunta ripresa economica.

Viene da ridere e, soprattutto, da tenersi lontano dalle città.
E zero divertimento, sia chiaro: i giovani si annoiano da morire, e le serate sono tutte uguali, e nessuna iniziativa, nessuna creatività, zero alternative, e devi solo e sempre comprare il bicchierino per mettere in pappa il tuo cervellino.


lunedì 6 luglio 2015

Atena è tornata

Con quanto piacere accogliamo questo ritorno di Atena, dea dell'intelligenza, della sapienza e della strategia.
Com'è noto, Atena aiuta i giovani eroi, come Odisseo.

La Gorgone Medusa ha ritrovato il suo novello Perseo, le ha tagliato la testa e l'ha data ad Atena che la porta sullo scudo. 

La letteratura furbaglia di Elena Ferrante

Sono anni che i critici stanno dietro a questa Elena Ferrante, di cui non si conosce il viso.
E' arrivata perfino terza al triste Premio Strega.

In America sono letteralmente impazziti per questa scrittrice d'appendice.

Ma non è la qualità del suo scrivere ciò di cui parlo.

E' la perfetta operazione di immagine e vendita, per cui è stato confezionato il mito.

Il nuovo genere, letteratura furbaglia.


sabato 4 luglio 2015

Decreto Salva Banche, ovvero del prelievo forzoso

Poco rilievo è stato dato dal Decreto Salva Banche, approvato pochi giorni fa dal Senato, con cui le banche sono autorizzate a prenderci i soldi in caso di difficoltà.

Leggete.

http://intermarketandmore.finanza.com/bail-in-banche-il-decreto-legge-sul-prelievo-forzoso-passa-in-senato-72616.html

Lei era consenziente

Lei era consenziente
E non ho fatto niente.

Lei ci stava
Lei me la dava

Lei appena mi ha visto
È rimasta come secca
Il mio fascino becca!

Lei era consenziente
Giudice, non le ho fatto niente

Io sono perbene
Di famiglia come?
Come conviene

Mamma e papà
Mi hanno allevato
Con tutti i crismi
E son finito soldato.

Il pranzo la domenica
La chiesa e la palestra
Poco mi piace la minestra

Italiano pastaiolo,
donnaiolo
Ma sempre dentro la legge

Lei era consenziente
Io l’ho capito
Ci stava
e…le piaceva.

Signor giudice, le pare?
Sono militare
Per bene
Guardi i muscoli
Non ho bisogno
Di insistere
La donna a me viene

Senza resistere!

giovedì 2 luglio 2015

Gonfienti, ma dov'è?

Sul sito del Comune di Prato viene annunciata la prossima visita agli scavi di Gonfienti antica. C'è però bisogno di spiegare molto bene dove si trova il 'luogo misterioso', perché mai mai mai è stato messa una indicazione per arrivarci e per dire che il luogo esiste.

"Ritrovo cinque muniti prima dell'inizio delle visite all'ingresso degli scavi, situato lungo la strada che collega il paese di Gonfienti all'Interporto e alla strada Perfetti-Ricasoli. Da Gonfienti occorre superare Villa Niccolini, proseguire per circa 300 metri fino ad una casa colonica. Dalla direzione opposta da la Querce percorrere via Cellerese fino all'ingresso dell'Interporto. Da lì uno stradello asfaltato conduce in 100 metri agli scavi".

Senza contare che lo stradello asfaltato è in condizioni pietose, con buche che non permettono di andare con la macchina. Una assoluta vergogna 'kulturale'.

http://www.comune.prato.it/appuntamenti/?forward=evento&opera=ETRUSC2015&sala=GONFI001&data=20150711

mercoledì 1 luglio 2015

"Lo spettacolo della città 2", spiegazione e commenti


Mi chiedono com'è composto il testo de Lo spettacolo della città. Il primo tragitto è altro testo dal secondo. Comunque, a parte i brani 'classici', di cui è detto titolo e opera, il testo è originale nel senso che l'ho scritto io. Anche le canzoni non 'riconoscibili' sono mie.
Per questo secondo tragitto: la satira alla Chiesanuova, Aldilà e Aldiqua, uguale; quella al Pecci è invece una rivisitazione e mixage fra un testo classico (Marinetti) e una conferenza (pur rivisitata, della Dottoressa Quindi).
L'ho chiamato 'zibaldone', non solo ricordando Leopardi, ma anche i miei tempi in quel di Romagna, nella prima era della mia vita: là lo zibaldone è una vivanda costituita da un amalgama di ingredienti diversi.  
Per tutto il resto, invece di chiedere, venite a vedere.


"... Non dimenticherò questo 'viaggio teatrale' attraverso una città che prima, mi duole dirlo, mi era indifferente, e che invece mi è rimasta in tutta la sua 'anima'. In breve io porto con me nella mia Calabria piuttosto Prato che Firenze. Idea ed esecuzione stupendi, brava, bravi.
Un affettuoso saluto, grazie." Luisa F

"Complimenti per la lettura originale, ...particolare della città". Tiziano P

"Una poesia che prima prende a pugni l'anima e poi l'accarezza...grazie!"  Arianna C

"Altre emozioni, altri significati...ma sempre un grande Spettacolo! Grazie", Chiara B



Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.