Chi più di te, Fulvio, era un lettore coraggioso?
Non credo di averne conosciuto un altro più coraggioso di te! E non solo di giornali.
Ogni tanto arrivavi alla Baracca e mi prestavi un libro affinché lo leggessi e poi lo commentassimo insieme.
Purtroppo credo che, nonostante gli sforzi, non ti intitoleranno nemmeno la sala dell'emeroteca della Biblioteca Lazzerini, non solo la piazza davanti, per cui abbiamo raccolto, invano!, le firme.
Perché ci ostiamo nelle OPERE INUTILI? Fulvio, la nostra vita è stata tutto un susseguirsi di opere inutili, ma per noi importantissime.
Come leggere, per esempio.
Sai, purtroppo anche raccogliere le firme per intitolarti una piazza è stata un'altra opera inutile: tu non sei ancora morto bene, sei morto solo un pochino, sei appena morto, sei un morto fresco. Per lo Stato Italiano si muore bene solo dopo 10 anni. E poi, dopo dieci anni, bisogna dimostrare che siamo degni del ricordo, eh!
Noi, tu, con le nostre opere inutili, non ne saremo degni mai.
Perché siamo ricordabili solo se facciamo OPERE UTILI.
Ogni giorno il Potere sforna una giornata per ricordare questo o quest'altro; una Festa per il Quello e per l'Altro, bandiere e gagliardetti, ma poi ha fretta di dimenticare, di cancellare subito, di sovrapporre un'altra immagine a quella precedente, e soprattutto sopra coloro che fecero OPERE INUTILI, le persone che come te non servirono Loro.
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