Quando comincia la corsa alle elezioni, ecco che appaiono, e sempre: sono loro, gli Zelig di partito.
Ad ogni manifestazione ci sono, si fotografano, si condividono, si "laikano", sorridono sempre.
Non si mostrano mai soli, circondati aureolati e protetti, stanno dalla parte della maggioranza. Anche se è minoranza.
Hanno il loro seguito, i loro giovani da sponsorizzare, i loro clic clac clan, la loro associazione da veicolare. I vecchi amici.
Porteranno da bravi la loro manciata di voti. Si aspettano qualcosa di buono. Stanno negli eventi come al ristorante, col tovagliolo davanti alla portata.
Intonano gli alleluja, salmi e versetti, li sanno a memoria, anche se un tempo erano comunisti o chissà cosa.
C'è anche l'assessore jolly, anche lui si fa ritrarre, e sorride sempre, anche lui. O forse vedo il sindaco? O è un podestà? Che anno è? Siamo nel Trenta?
C'è sempre un amante di lato, l'aspetto sessuale non è mai dimenticato, anche se mai e mai detto, per carità. Puritani, conformisti, vestono ammogliati.
La loro cultura è perbenista, e opera per il bene della città.
(Segue).
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