venerdì 31 maggio 2024

Sul debutto di Felino

Grazie a chi non teme a venire alla Baracca durante la campagna elettorale.

Non siamo appestati. Siamo professionisti.

Grazie a chi apprezza il lavoro artigianale. Autonomo. Indipendente.

Grazie a chi non invidia la creatività, la fatica degli altri perché l'invidia che prova è quella bella, che vuole, caso mai se ne vale la pena, imparare.

E grazie a La Nazione, che dà notizia del nostro lavoro. Perché altri tacciono in assoluto. Anzi, so bene che se possono ne parlano male. Anche senza averlo visto!

Ma sono felice, perché stasera si debutta: il radiodramma a vista Felino, sebbene tratti dello stesso argomento, non è una ripetizione, tutto al contrario!, è opera originale e frutto del mio lavoro, delle  mie ricerche, della mia fatica ormai quasi trentennale, sui Celestini di Prato. 

A cui si unisce stasera anche Gianfelice D'Accolti.

Vi aspettiamo.




giovedì 30 maggio 2024

Prato prima di Prato?

Prato prima di Prato?

Al Museo di Palazzo Pretorio a Prato è stata aperta una sezione con reperti archeologici che documentano le "affascinanti origini antiche della città Toscana".

Ma cos'è, un eufemismo per non dire Gonfienti, e non ricordare il disastro che è stato compiuto?

DOPO CHE IL MUSEO ETRUSCO DI GONFIENTI LO HANNO PIAZZATO A CAMPI BISENZIO - dove non va nessuno perché decontestualizzato -, ecco che si approntano... riparelle elettorali!

E pensare che fino a qualche mese fa, a mia precisa domanda, mi si rispondeva: - Il museo etrusco di Gonfienti c'è già, al Pretorio non ci sarà nulla!

E pensare quanto disprezzo hanno mostrato alla vista delle 1600 e passa firme per il Museo Etrusco di Prato!

E ora invece a Prato si mette una stanzetta con qualche buccherino.

Ci vuole il PARCO ARCHEOLOGICO DI PRATO.


https://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2024/05/prato-palazzo-pretorio-persorso-museale-7b2af2d2-4005-4834-8902-4cef3ee7404e.html?wt_mc=2.www.fb.rainews24.&fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR2-mMADCFua0gDHDr9dSDaRrMpH3IQAWmzwROUgiUnEzZsmKdOaehHR1bU_aem_ASXyQLumcmMiIWNRgl0UjDQsAymaBSWI2ASB59GrROknNEuWIXiStszBirvrKhfG7dL-3LB6M8EVszOQC5eoTjgO

La mia dichiarazione di voto

Alle prossime elezioni di giugno 2024 non voterò chi fa appelli alle categorie: per esempio: vota una donna perché "donna", vota un  uomo perché "uomo", un candidato di colore o straniero perché di colore o straniero; vota un imprenditore perché imprenditore, vota un laureato perché laureato, vota uno spazzino perché spazzino, vota un artista perché artista, uno scienziato perché scienziato, un intellettuale perché intellettuale eccetera. Non voterò questa o quello perché ha quel sesso quel ruolo quella carica eccetera.

Carla Lonzi docet.

mercoledì 29 maggio 2024

Felino su La Nazione

"Qualunque cosa si faccia, si ricostruisce il monumento a proprio modo; ma è già molto adoperare pietre autentiche". M.Yourcenar


Oggi, su La Nazione si dà notizia del secondo "radiodramma a vista" che chiude la "Trilogia dei Celestini".

martedì 28 maggio 2024

Felino, debutto

Venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno ore 21,15 al Teatro La Baracca va in scena Felino, Fughe e Vita di Celestino (Viaggio nell'inferno dei piccoli).

Lo spettacolo si presenta nella forma del radiodramma; il secondo, in ordine di tempo, dopo quello sulla Lonzi.

Parla della storia, in parte immaginata, di Felino Grassi (o Grasi), scappato più volte dal Rifugio dei Celestini di Prato. Come tanti altri bambini e ragazzi.
Quindi, contrariamente agli altri due eventi che compongono la Trilogia, L'infanzia negata dei celestini (racconto teatrale) e La Mostra Parlante Ti mando ai celestini, qui si tratta di teatro e di invenzione, ma che si basa su fatti di cui tante volte ho narrato la storia; insomma, la materia è composta di vicende accadute (e anche vissute da me, seppur altrove) ma che, tramite la fantasia e spero la poesia, diventano emblematiche e mostrano il mondo interiore del ragazzo, inserito in quello difficile e violento degli adulti.

Ma non solo: per la prima volta in assoluto in Felino parla Padre Leonardo, il fondatore de "I Celestini": e si è cercato di non essere di parte, di entrare con rispetto e attenzione nella sua psicologia e pensiero, in quella fede per molti di noi oggi incomprensibile, e anche grazie alle vive testimonianze che ho potuto raccogliere, e delle persone, non necessariamente Celestini ma soprattutto adulti, che vissero vicino a lui, o lo conobbero bene, lo frequentarono con assiduità.

Addirittura, come ho avuto modo di raccontare durante la Mostra Parlante, ho potuto su di lui attingere a un ricordo molto dettagliato di un amico di famiglia.

Per ricreare poi il mondo dei ragazzi ho cercato anche di rievocare e ricreare usanze e tradizioni del tempo, anche musicali che, ancora credo, qualcuno potrà riconoscere e chissà apprezzare.

Bisogna prenotare.


Teatro con serpente



Dunque, devo registrare un successo strepitoso sull'aia del Libero Teatro di Schignano: Gatta al Lardo, il mio ragionamento comico sui proverbi, domenica scorsa ha avuto un successo degno dell'attenzione anche di un serpente  che, per ascoltarmi, e poi assistere al meraviglioso ballo di Natya Gioia, sé impigliato in una rete dell'orto. Per fortuna il dottore dei serpenti, che appunto stava là per l'occasione della festa,  lo ha liberato, assistito da un piccolo gruppo di bambini stupefatti che ancora esistano i serpenti in pelle vera eccetera.

Lo spettacolo sui proverbi tornerà presto, magari anche al Pereto, ma vi avviso: le pere quest'anno sono meno dell'anno passato, in special modo quelle dell'albero pere abate. Di solito gli spettatori vengono per le pere, non per altro, nella speranza ovvia di mangiarsene qualcuna.

Invece il pero pere cosce è pieno come un òvo e quindi attenzione spettatore, che ti terrò d'occhio.

I pomodori sono a portata di mano, e quest'anno non vi dico che meraviglia, e quindi temo molto e sono preoccupatissima: sì sì, diciamola tutta, ogni volta che faccio uno spettacolo mi manca qualche pomodoro...

Ecco spiegato il motivo dell'accorrere di tanta gente alla Baracca.



lunedì 27 maggio 2024

Il comico cortigiano

Qualcuno si è scandalizzato vedendo Benigni dal Papa.

Una volta prendeva in braccio Berlinguer. Ora bacia Bergoglio.

Macché scandalo: ha solo cambiato potente, o corte.

E non è una novità: da sempre i comici stanno al lato dei potenti. Altrimenti come farebbero a mangiare? Basti pensare ai buffoni nelle corti medioevali, o ai comici dell'arte nelle corti italiane o europee.

Però ci sono, come dire, delle differenze. Ci sono comici che pur stando a corte non sono mai diventati del tutto cortigiani, non hanno mai rinunciato a inzuppare il batuffolo nella verità, nell'ironia, nel sarcasmo. 

Questo è il rischio del comico: mantenersi in equilibrio su quel confine  fra la cortigianeria e lo sberleffo, e mai cadendo del tutto nell'una o l'altra terra.

Infatti se il comico decide per la libertà, paga con l'espulsione, l'esilio o addirittura la morte; se diventa cortigiano fino in fondo, beh, allora, il suo compito è finito, e diventa solo la caricatura di sé stesso, patetico triste; stantia la sua arte.

Totò per esempio fu un grande equilibrista, e non solo rispetto al potere, che disprezzava nel suo intimo, ma anche rispetto alla comicità partenopea: mai lagnosa, mai serva fino in fondo. Non fu mai Pulcinella.



martedì 21 maggio 2024

Viaggio nell'Inferno dei Piccoli: Felino

Scrivo qui alcuni dettagli sul prossimo spettacolo alla Baracca: Felino.

Un'opera che doveva essere scritta e rappresentata circa venti anni fa. Le cose poi sono andate diversamente. Anche perché si doveva ricostruire la vicenda, che molti avevano voluto cancellare.

E ancora, il dramma stata immaginato per il 2020, ma ci fu la chiusura dei teatri.

Con  Felino realizzo la "Trilogia dei Celestini".

Grazie a tutti coloro che mi hanno dato la forza per portare avanti questo viaggio nell'inferno dei piccoli. Che pure, anche senza essere celestino, ho conosciuto bene. Come sanno coloro che mi hanno seguito.


Venerdì 31 maggio e Sabato 1 giugno 2024 ore 21,15

al Teatro La Baracca 
FELINO
Fughe e vita di un celestino 
(Un viaggio nell'inferno dei piccoli)
dramma realizzato in forma radiofonica 
scritto e interpretato da Maila Ermini
e con Gianfelice D'Accolti

"Mi hanno chiesto: qualche celestino si ribellò mai alle angherie, ai soprusi, si rese mai conto di quello che subiva al Rifugio dei Celestini fondato da Padre Leonardo? Sì.
La storia di Felino è appunto quella di un ragazzo che, e non fu il solo, si ribellò con varie fughe a un destino cui lo avevano condannato. 
Felino compie il suo viaggio nel mondo degli adulti che lo rifiutano, lo puniscono, lo rinchiudono. Lo rifiutano i genitori, lo allontanano gli adulti che incontra, lo puniscono e rinchiudono i sorveglianti dei Celestini.
Le sue fughe sono un viaggio nell'inferno dei piccoli".

L'opera conclude la "Trilogia sui Celestini di Prato" composta da:
L'infanzia negata dei celestini (teatro di narrazione e libro, tre edizioni) in scena dal 2004;
La Mostra Parlante Ti mando ai Celestini, che ha debuttato nel 2024 in sei repliche;
Viaggio nell'Inferno dei Piccoli: Felino, Fughe e Vita di Celestino (dramma, realizzato in forma radiofonica).




venerdì 17 maggio 2024

Un bambino picchiato è un bambino rovinato (Trilogia dei Celestini)

Il dramma Felino, Fughe e Vita di un Celestino, che debutta a fine mese, chiude la mia "Trilogia dei Celestini", dopo L'infanzia negata e La Mostra Parlante.

Tento con il dramma l'aspetto più delicato, intimo e innominabile, il tabu, non solo perché Padre Leonardo, coprotagonista, è considerato ancora oggi "santo", tant'è che ancora  ex-celestini mi intimano di non parlarne male, (perché parlare male di Padre Leonardo è come parlar male del proprio padre; la mamma invece all'Istituto era Maria, continuamente invocata), ma perché nel dramma di Felino è l'animo del bambino che parla e non solo in quanto celestino.

Cosa dice? Dice una cosa orrenda: che i bambini non sono amati. E qualche volta non amati dagli stessi genitori.

Il bambino, che non ha diritti, la cui infanzia viene appunto negata, la cui anima è compressa, per sanare le sue ferite, la sua piccola vita senza amore, non ha altra scelta che la fuga, che nel dramma si compie in modo del tutto particolare.

Si ha il sospetto che Felino accusi Padre Leonardo per non accusare i genitori. (Come si fa infatti ad accusare i genitori che non ci hanno amato?).

E che Padre Leonardo si senta colpevole, attraverso Felino, di aver finto e spacciato un sentimento di benevolenza che non ha mai provato. Un bene della mente, razionale, costruito, pianificato (in questo caso dalla religione), ma non dell'anima, col cuore. E che l'esasperato esercizio della preghiera non sia stato che un tentativo di camuffare la finzione d'amore. Il vuoto dei sentimenti.

L'Istituto fondato da Padre Leonardo non era propriamente un orfanotrofio, ma un rifugio. E quindi, com'è noto, vi si trovavano non solo bambini maschi orfani, "raccattati" (sic!) dal cappuccino in vario modo soprattutto al Sud, ma anche portati lì da genitori oppressi dalla miseria e dal bisogno, magari di andare a lavorare all'estero. 

I bambini, che non servivano più come forza lavoro all'interno delle famiglie contadine che lasciavano i campi, quando in "sovrannumero" possibilmente venivano abbandonati. O dalle ragazze-madri, per evitare il disonore, la gogna, l'onta, la solitudine, il dolore dell'abbandono da parte del padre del bambino. 

Di questi genitori non ho mai veramente parlato. Per rispetto, innanzi tutto. E anche perché i casi e le necessità che li condussero a Prato furono diversi e vari, ed è difficile riportare tutto a un discorso comune. Andrebbe visto caso per caso. E non per giudicare, ma per capire.

Dico solo che per alcuni di cui ho conosciuto da vicino la vicenda nutro il sospetto che non fossero solo, come mi è stato raccontato da tutti o quasi gli ex-celestini che ho incontrato, le difficoltà economiche o familiari a costringere certi genitori a lasciare i bambini in balia di finti frati e monache, il cui metodo educativo preferito era il "bacchiolo"...

Ma chi verrà a vedere il dramma alla Baracca, capirà meglio quello che voglio dire senza fraintendimenti.

Un bambino picchiato è un bambino rovinato.




martedì 14 maggio 2024

Maria Maddalena incontra Pirandello

 


Sabato 18 maggio, ore 21,15, lo spettacolo saggio del laboratorio teatrale presenterà uno stralcio da Pirandello è desiderato al telefono di Antonio Tabucchi e, completo,  Maria Maddalena o della salvezza di Marguerite Yourcenar.  

Il tutto introdotto da un racconto che dà il titolo alla serata eccetera.

Intenso.


domenica 12 maggio 2024

Cosa è cambiato alla Baracca

Cos è cambiato alla Baracca?

Che c'è più gente rispetto agli anni passati.

E' l'abbiamo visto già al primo spettacolo, quello sulla Calamai a ottobre scorso (Controdiva), nonostante non fosse una prima. E così sono andati complessivamente molto bene tutti gli altri. Anche le due ospitalità.

Gente che viene da fuori, da Firenze da Pisa, e tanti dalla Vallata e dalla provincia di Pistoia. 

Ieri sera anche da Forte dei Marmi, e, soprattutto, gente del posto, di Casale. Cosa che non avveniva fino a qualche tempo fa.

Per la Mostra Parlante Ti mando ai celestini abbiamo avuto, di sei repliche complessive, tre serate "piene".

Piccola e molto periferica, senza finanziamenti e quindi svantaggiata, La Baracca rimane a difendere la sua posizione e anzi la rafforza.

Anche perché di solito non presenta spettacoli "accivettati", con tanta gente sul palco, concorsi e belletti vari, nomi di richiamo eccetera, e ha contenuti difficili, impopolari.

Compatibilmente con i nostri impegni "fuori", continuiamo con il nostro programma.  Ma sempre con l'aiuto di Santa Pupa.



venerdì 10 maggio 2024

L'ennesima telefonata celestina

Stasera ho ricevuto l'ennesima telefonata dal celestino che mi "avverte" in modo duro di non parlare male di Padre Leonardo e del Rifugio, perché anche se i bambini venivano picchiati da qualche sorvegliante, comunque per molti di loro, senza l'opera misericordiosa del frate, non ci sarebbe stato nient'altro, nessun altro ricovero, protezione eccetera.

Che io parlo e faccio lo spettacolo perché "ci sono le elezioni e mi devo mettere in mostra", sì sì, ha detto proprio così, che ci sono tanti che la pensano come lui e che venerano Padre Leonardo e che insomma...insomma, non si fanno queste cose contro un uomo che fece tanto del bene ed era un santo.

Ora, ogni anno è la stessa storia quando racconto dell'Istituto dei Celestini di Prato,  ricevo sempre qualche strana telefonata di questo tono, ormai son vent'anni, ma con la Mostra Parlante non mi era ancora mai capitato.

Come se il processo non ci fosse mai stato eccetera.

E questo celestino, di cui so nome e cognome e città, era parecchio arrabbiato.


Sesta volta per la Mostra Parlante TI MANDO AI CELESTINI

E' la prima volta che, nel giro di una stagione, replichiamo sei volte uno spettacolo alla Baracca.

Eppure, nonostante che il mio piccolissimo teatro, col suo lavoro culturale, abbia sempre tenuto un faro acceso nella periferia di Prato e in particolare sulla sua storia cittadina, come questa Mostra Parlante dimostra, la politica, che ora in periodo elettorale promette di voler attivarsi proprio per la periferia eccetera,  questa politica ci ha sempre ignorato e deriso. Anche se non con le parole, di fatto, perché raramente qualche amministratore è venuto a vedere uno spettacolo o a chiedere del nostro lavoro.

Ora certo, alla sesta replica, non si potrà certo trovare la scusa - come di qualche ipocrita che preferirebbe invece vederci chiusi -  che non c'è stato modo o tempo di venire a vedere la Mostra  Parlante "Ti mando ai celestini", che reputiamo fondamentale per la conoscenza della città!

Ci hanno trattato da appestati, di fatto l'atteggiamento è stato quello della separazione, del "razzismo politico".

E tuttavia, il Teatro La Baracca è un teatro aperto e democratico, anzi popolare intende nel suo senso più alto, e rifiuta il principio del codice di Hammurabi, qui non si usa l'occhio per occhio.

Dopo la Mostra Parlante, sarà la volta di Felino, Fughe e Vita di Celestino a fine maggio (se santa Pupa ci protegge), che compie la Trilogia dei Celestini (Narrazione, Mostra, Dramma).


La Mostra Parlante "Ti mando ai Celestini" sarà replicata sabato 11 maggio ore 21 al Teatro La Baracca. L'articolo copiato è uscito oggi su La Nazione, al momento l'unico giornale che si occupa e informa del nostro lavoro. 




lunedì 6 maggio 2024

Prossimo programma della Baracca


Sabato 11 maggio ore 21

Mostra Parlante TI MANDO AI CELESTINI

(sesta e ultima replica della stagione)


Sabato 18 maggio ore 21,15

MADDALENA INCONTRA PIRANDELLO

Saggio spettacolo

con Lisa Nuti e Conall D'Alio


Domenica 26 maggio ore 16

Presso il Libero Teatro di Schignano

GATTA AL LARDO

Ragionamento comico sui proverbi

di e con Maila Ermini


Venerdì 31 maggio - Sabato 1 giugno ore 21,15 

FELINO

Fughe e vita di un celestino

(radiodramma teatrale, debutto)

scritto e interpretato da Maila Ermini

con Gianfelice D'Accolti


Giovedì 13 giugno, ore 21,15

CARLA LONZI SONO IO!

di e con Maila Ermini

(radiodramma teatrale, 4a replica)


Attenzione: li spettacoli si svolgono al Teatro La Baracca, eccetto quello del 26 maggio! Per informazioni scrivere a teatrolabaracca@gmail.com.








domenica 5 maggio 2024

Perché La Mostra Parlante Ti mando ai Celestini...


Una spettatrice mi manda questo scritto su La Mostra Parlante Ti mando ai celestini, che visto il "successo" ritorna alla Baracca, per l'ultima replica di stagione, sabato 11 maggio ore 21.  

Ringrazio Laura: so che è venuta da lontano, come anche altri hanno fatto, per vedere la Mostra Parlante. E la ringrazio per il suo bel commento, che gratifica il durissimo lavoro al Teatro La Baracca, che non è sostenuto da nulla e nessuno se non dagli spettatori come lei.

Approfitto per comunicare che il dramma Felino, Vita e fuga di Celestino andrà in scena, nella forma di radiodramma teatrale, sabato 1 giugno alla Baracca. (1) 


..."Voglio dirle perché la Mostra Parlante "Ti mando ai celestini" mi è particolarmente piaciuta:

Perché mostra più di 40 cartelli.

Perché ci sono i video.

Perché ci sono le registrazioni audio, le testimonianze. Preziosissime.

Perché il racconto è efficace, fatto bene, spontaneo.

Perché il racconto è ricco, approfondito. Vissuto.

Perché si fa un raffronto con altri istituti per l'infanzia.

Perché non si parla solo delle sofferenze dei Celestini, ma si scoprono gli interessi economici.

Perché si scopre l'ipocrisia e si capiscono i perché e i come.

Perché si dà conto anche del lavoro degli altri, e se ne danno riferimenti precisi.

Perché è una formula nuova, almeno per me.

Perché il teatro è rivoltato, aperto, accogliente.

Perché è uno spunto, dà da riflettere, è uno stimolo.

Perché si paga un biglietto meritato, per ben 2 ore, e vale il viaggio!

Perché c'è rispetto e un senso di Giustizia, ma senza moralismo, né untuosità o buonismo.

Perché è Teatro.

Grazie."

(Laura Dal Bon)


(1) (Felino sarà il secondo radiodramma dopo Carla Lonzi sono io! - che tornerà - lo dico perché me lo hanno chiesto - sempre a giugno o nella prima parte della stagione prossima autunnale alla Baracca. Tutto dipende dai miei impegni eccetera).



venerdì 3 maggio 2024

Rammentino per la quinta replica della Mostra Parlante Ti mando ai celestini



Qualcuno - è la newsletter del Comune di Prato - si dimentica di ricordare questa quinta replica, e lo faccio di nuovo io. (Seguo Leopardi). O che dà fastidio che si replichi ancora questa Mostra Parlante e che abbia diciamo "successo"? (Ma non bisogna mai dimenticare che 'successo' è il participio passato di 'succedere'!)

In un teatrino di periferia, senza aiuti dall'alto, senza protezioni, senza lustratori o introduttori o assessoranti, non piace. Meglio contribuire al silenzio.

Oppure non si vuole ricordare, come qualcuno tanto vorrebbe, chi è stata a portare alla luce tutta questa storia che si voleva celare or sono vent'anni fa?

Per l'occasione della quinta replica, dato che continuo a trovare o anzi, ritrovare foto dal mio archivio personale, ecco che ci faccio un avviso speciale per sabato 5 maggio ossia domani.

Vi aspetto. Ho ancora vecchie cose nuove da raccontare.

Magari si dice anche la data del debutto del dramma Felino, fuga e vita di celestino.

Ricordo che per le prenotazioni c'è un numero dedicato, 3487046645, e la mail è sempre quella, teatrolabaracca@gmail.com. 


giovedì 2 maggio 2024

Incubo elettorale

Viaggiando per la città sono colpita dal numero esorbitante dai cartelloni pubblicitari dei candidati alla prossime elezioni amministrative ed europee.

Tanti e così tanti, che a fatica distinguo il simbolo, l'appartenenza, e in qualche caso anche il viso, e approdo a casa con il capogiro.

La notte faccio un sogno, o meglio un incubo: che i candidati siano più dei residenti, e che in questo modo i candidati abbiano vita facile nel costringere i votanti a votare per loro, con la minaccia.

Sono vittima di un agguato sotto casa da parte di un candidato o forse è una candidata? che mi intima di recarmi subito al seggio elettorale e di votare come dice lei o lui, e lì voto, sempre con la minaccia, e al presidente del seggio, che sorride soddisfatto, gli dico che non è colpa mia.

Mi chiedono anche di pagare le tasse per l'affissione. E devo pagare anche una quota della campagna elettorale. Pago tutto, senza fiatare.

Mi sveglio. Mi accorgo che durante il sogno ho sognato l'incubo, in una specie di vertigine senza fine.

Sono prigioniera, eppure non sono in prigione.

Il giorno dopo sono costretta a rifare lo stesso giro per la città, osservare le tante facce tutte sorridenti, e sulla soglia di casa ecco che vedo appostato un altro candidato, o è una candidata?...Non riesco nemmeno a distinguerli.

Cerco di fuggire. Il candidato mi blocca. Gli dico che l'ho già votato dieci anni fa; e anche cinque anni fa; ma perché non si riposa? e lui, o forse è una lei? mi dice che si è ricandidato, e si ricandiderà a vita.

-Ma io ieri ho già votato per...

-Non importa, ora tu voti per me!

Inutilmente cerco di spiegare al presidente di un altro seggio, inutilmente. Lui ride. E io devo votare.

- Ma non sarà un falso?

E lui ride.

E così tutto si ripete, senza possibilità di uscire dall'incubo.


P.S. Per aver fatto questo sogno ho sognato di essere stata punita ed è stato decretato il silenzio censorio e colpevole su tutto quello e per tutto quello che faccio da qui alle elezioni.

Naturalmente tutto questo è un sogno. Ogni riferimento a fatti reali persone reali eccetera è puramente sognato e casuale.


Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.