E' la prima volta che, nel giro di una stagione, replichiamo sei volte uno spettacolo alla Baracca.
Eppure, nonostante che il mio piccolissimo teatro, col suo lavoro culturale, abbia sempre tenuto un faro acceso nella periferia di Prato e in particolare sulla sua storia cittadina, come questa Mostra Parlante dimostra, la politica, che ora in periodo elettorale promette di voler attivarsi proprio per la periferia eccetera, questa politica ci ha sempre ignorato e deriso. Anche se non con le parole, di fatto, perché raramente qualche amministratore è venuto a vedere uno spettacolo o a chiedere del nostro lavoro.
Ora certo, alla sesta replica, non si potrà certo trovare la scusa - come di qualche ipocrita che preferirebbe invece vederci chiusi - che non c'è stato modo o tempo di venire a vedere la Mostra Parlante "Ti mando ai celestini", che reputiamo fondamentale per la conoscenza della città!
Ci hanno trattato da appestati, di fatto l'atteggiamento è stato quello della separazione, del "razzismo politico".
E tuttavia, il Teatro La Baracca è un teatro aperto e democratico, anzi popolare intende nel suo senso più alto, e rifiuta il principio del codice di Hammurabi, qui non si usa l'occhio per occhio.
Dopo la Mostra Parlante, sarà la volta di Felino, Fughe e Vita di Celestino a fine maggio (se santa Pupa ci protegge), che compie la Trilogia dei Celestini (Narrazione, Mostra, Dramma).
La Mostra Parlante "Ti mando ai Celestini" sarà replicata sabato 11 maggio ore 21 al Teatro La Baracca. L'articolo copiato è uscito oggi su La Nazione, al momento l'unico giornale che si occupa e informa del nostro lavoro.
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