giovedì 3 luglio 2025

Rospi da ingoiare

Ringrazio tutti per gli apprezzamenti su Pinocchia, i bei commenti e quanto altro mi avete scritto.

La storia della mia partecipazione alla Prato Estate 2025 - puntualmente hanno chiamato il Teatro La Baracca anche quest'anno - ha una origine diversa dagli anni precedenti (un assessore per esempio mi disse: "Ti chiamo per obbligo"; un altro: "Non sarò io ad affossare La Baracca" ecc.), ha inteso in qualche modo riparare a una cattiveria che mi è stata fatta al  debutto di Pinocchia al Teatro Garibaldi lo scorso giugno, durante il Borsino Tedesco.

Prima che entrassi sul palco, proprio per non darmi soddisfazione, un personaggio importante della città si alzò e se ne andò.

Io vidi tutta la scena, perché ero dietro le quinte e, come fanno tutti gli attori quando ne hanno la possibilità, buttai uno sguardo sul pubblico. La persona, quando fu annunciata la mia presenza a sorpresa, ebbe un moto di stizza: parlò all'altra che era seduta accanto a lei, e frettolosamente sgusciò via. 

Mi fu chiaro - dal suo alzarsi e dalla espressione del viso - come mi detestasse, anche se non le avevo mai dato il motivo, se non quello politico, ché non facevo parte del suo gruppo, come d'altronde non faccio parte di alcuno. 

Chiesi a quella persona, che conoscevo abbastanza bene, del perché fosse letteralmente scappata, e lei si giustificò dicendo che aveva altri impegni importanti; io non ho mai creduto alla sua versione, perché notoriamente il corpo dice più verità delle parole.

E' stata una ferita che si è tentato di rimarginare chiamandomi a recitare Pinocchia a Palazzo Datini.

Ho partecipato, e non solo per lavoro e non mancare una data importante - e forse l'ultima per molto tempo visto che la città di Prato sarà commissariata - , ma anche per dimostrare che accetto le scuse. 

Racconto questa vicenda,  perché come pubblico le cose belle, voglio anche scrivere quelle che non sono, le offese che ricevo, i commenti malevoli dietro le spalle, le umiliazioni. 

E per una lettera di lode che arriva, sappiate, ma lo sapete!, che ci sono tanti rospi da ingoiare.  

 

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