mercoledì 2 luglio 2025

Una lettera per Pinocchia





Buonasera, Maila.
Io ero uno spettatore che ha potuto ammirare la sua bravura lunedì a Palazzo Datini mentre recitava Pinocchia.
Mi chiedo perché, un'artista come Lei, deve essere puntualmente "punita": non la fanno recitare al Metastasio o nei teatri importanti della zona, per farlo deve andare fuori; perché la fanno recitare di lunedì che, sebbene in estate, è un giorno sfavorevolissimo. E poi non alla Corte delle Sculture, ma a Palazzo Datini, luogo minore in estate.
Certo perché Lei, come si diceva una volta, non è allineata e perché è molto brava e creativa. Invidia e ripicca.
Ma ho visto che non si è scoraggiata, anzi!, e che il pubblico, del migliore devo dire, la segue...
Ho trovato la sua Pinocchia originale e sapiente, e molto divertente, e le posture, i movimenti, e la sua voce, il suo modo di cantare, da artista seria e preparata. Eppure con un tocco popolare, che non guasta.
Mi rallegro che la città di Prato possa vantarsi, anche se non lo fa, di annoverarla fra i suoi migliori artisti viventi.
E bene ha fatto a cantare la Canzone per Prato, nel finale, come a risollevare la città dallo sconforto, che suona a morto. E ieri sera nemmeno c'era vento.
Ma Lei ci ha portato una ventata di felicità! Grazie!
La seguo sul blog. La prego vivamente di pubblicarvi questa mia lettera, di fiorentino. E non per vanità mia, ma per renderLe giusto merito, visto che con costanza e maligni tentano di metterla in ombra.

Marco Sarti.




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