Prendo spunto da un diffuso titolo di rassegna teatrale ma lo amplio e modifico per intitolare la prossima stagione alla Baracca.
Unendo le due parole si dà al titolo un significato doppio anzi, triplo!, ossia:
1. InFrazione nel senso di teatro di periferia, e la Baracca vi si trova: anzi, per anni. come ho detto, non hanno fatto che disprezzarla per questo;
2. InFrazione nel senso di teatro che infrange, nel suo senso politico e di contenuti com'è sempre stato per la Baracca; come anche di regole teatrali, di sostanza drammaturgica o registica, di situazione intradiegetica ecc., o per il suo rapporto con lo spettatore e altro, e per tutto quanto infrange ciò che sta davanti allo specchio, alla riflessione, e dunque una riflessione che rompe l'immagine conforme e di chi la guarda.
3. InFrazione nel senso matematico/economico di piccola parte, minimale, in quanto la sua sostanza è in-franta, o frazionata, ecc. Ma anche parte staccata dal tutto, o parte ridotta ai minimi termini. Semplice, essenziale. E anche questo è anche proprio della Baracca.
Molto presto potrete leggere il programma della prima parte di InFrazione.
Intanto informo che il laboratorio teatrale/narrativo quest'anno avrà come tema il mito, declinato nelle sue varie forme anche attuali. Inizierà il primo martedì di ottobre secondo l'orario consueto, 21-23.
Ci sarà poi un altro laboratorio, che affiancherà una tantum il primo che sarà più propriamente relativo a movimento scenico, mimica e danza libera.
Prossimemente darò maggiori dettagli anche sui laboratori.

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