domenica 28 settembre 2025

Riflessioni e prossima terza replica di "Un mese con Carlo Monni"


Sabato 4 ottobre ore 21,15 replico alla Baracca, ma bisogna prenotare!

E trascrivo i commenti:

"Le mando una piccola riflessione su Un mese con Carlo Monniho trovato lo spettacolo originale, uno sguardo autentico sul teatro (grazie per  la distinzione fra autentico e spontaneo). Carlo viene fuori nella sua umanità, con i suoi vizi, ma anche positivamente, come rafforzato. Elevato. Ho apprezzato anche lo sguardo obbiettivo che lei getta su se stessa.  Il teatro La Baracca è un luogo ricco, e Carlo ha avuto il merito di averlo capito se s’era intestardito nel lavorarci, nonostante le differenze che c’erano fra voi.  Bello e divertente. Grazie."/Tommy

"Bravissima Maila! Grazie per averci dato uno sguardo davvero autentico su Carlo"./Erica



venerdì 26 settembre 2025

La stampa su Un mese con Carlo Monni

Stamani ben due articoli sul debutto di Un mese con Carlo Monni.

Il primo su Il Giornale del Bisenzio, e il secondo su La Nazione.

Non te lo perdoneranno mai, avrebbe detto Carlo.


E poi copio l'articolo di qualche giorno fa, mercoledì 17 settembre sempre su La Nazione, dove si dice, erroneamente, che la Baracca si trova a Vergaio: no, è a Casale di Prato. 
Ma il lapsus è comprensibile: Casale e Vergaio sono borghi di Prato vicinissimi, com'era Carlo Monni a Benigni:

 

mercoledì 24 settembre 2025

Come funziona lo scavo: Carlo e Maila (ovvero una storia impossibile)

Ho ritrovato anche questo, un primo piano di Carlo e me: qui eravamo alla prova del vestito, dal sarto Silverio Monaco, ad Agliana.

E' bello questo viaggio all'indietro, in cui sto scoprendo molte cose di questa storia impossibile fra me e Carlo e che, comicamente, vi rivelerò venerdì e sabato prossimo.

Lo scavo funziona così: è il bello che viene dopo.

 

martedì 23 settembre 2025

Cultura, o dell'andate al diavolo

Fra i tanti incontri sulla cultura, tavoli e tavolate prima delle elezioni regionali, ecco che qualcuno, traballandogli la sedia, invoca la cultura diffusa sul territorio.

Che vuol dire soldi, ovviamente.

E mi invita a partecipare, perché pensa - giustamente - che ho qualcosa da dire.

Certo che ho da dire, ed è questo: non posso partecipare perché ho parecchio daffare nel e per il mio teatro, a cui è stato tolto tutto: dignità (non ci sono riusciti), soldi (ci sono riusciti).

Al solito arrivate tardi e male.

Il Circuito dei Piccoli Teatri della Toscana era un sistema che funzionava poco, ma in qualcosa contribuiva per la cosiddetta cultura diffusa nel territorio. Tanto per fare un esempio.

Ma la Regione ha preferito il concetto di teatro-azienda e quindi i piccoli teatri sono andati a farsi benedire.  Si è inventato le residenze, che poi sono tutte fallite.  Voi applaudivate alle residenze.

Ma ora abbiamo davanti il vuoto cosmico, e anche i grandi teatri ed entità varie rischiano la fine.

Non è soltanto per mancanza di soldi. Si tratta anche di incapacità, di programmazioni insulse, di conformismo a cui sono obbligati poi i direttori artistici comandati dalla politica.

E poi, cosa volete? Nemmeno mai avete messo piede in un teatro o luogo periferico,  non sapete nemmeno quello che significa e comporta.

E ora vi ergete a paladini delle "cultura diffusa", di cui non vi importa nulla, e sventolate bandiere per arginare il fallimento?

E in fondo la mia presenza o quella degli altri che chiamate a raccolta serve solo al mantenimento della vostra poltrona.

Andate al diavolo, con cultura parlando.

domenica 21 settembre 2025

Carlo sei un mito

Quest'anno, al laboratorio teatrale alla Baracca, lavorerò sul mito.

Certamente Carlo Monni lo è stato per molti in Toscana. 

Infatti, diverse locandine di quella che copio qui,  che si riferisce alla seconda e terza replica di Leonardo, vita intima di un genio con Carlo Monni protagonista nel novembre 2011, furono ripetutamente "rubate".

Riuscii a salvarne solo due...Le scritte furono messe sul viso di Carlo - col suo permesso! - anche per evitare ulteriori furti di immagini e deliri.

Nella fotografia Carlo era molto nella parte.

Chi verrà venerdì 26 e sabato 27 settembre ore 21,15 alla Baracca credo che se la spasserà, e qualcos'altro.


 

giovedì 18 settembre 2025

Gonfienti: la montagna partorisce il topolino

 

Ecco la notiziona: a Gonfienti, a Prato hanno trovato un'altra casona etrusca. Ma va!

Grazie per la gentile concessione, Sovrintendenza, ma intanto, dove li porterete i reperti? 

A Campi!

Ogni tanto farete le aperturine,  con prenotazione obbligatoria, e poi qualche altro scavetto con gli studenti (non pagati, ovvio), e del Parco Archeologico nessuna ombra.

O sarà incluso nel fantomatico Parco della Piana, di cui si riparla ogni tanto come in questi giorni, che è una vera e propria presa per il cùculo?  

In questi anni la classe politica pratese non ha fatto niente, ma proprio niente, anzi ha fatto di tutto per lasciarsi sfuggire Villa Niccolini come museo di Gonfienti, che sarebbe stato accanto all'area archeologica e avrebbe posto serie basi per il Parco; insomma è stato fatto il possibile per allontanare i reperti dalla città e non valorizzare il sito.

Se scavate ancora, troverete altre case, e altre case, o chissà cosa. Sembrerebbe proprio una città, no? Scavate ancora: finché non vi troverete davanti l'Interporto. 

Su, facciamo un ripassino di quello che inutilmente abbiamo fatto, con il dileggio di molti, ovvio:

Video 

Un libro: e questo lo trovate anche in biblioteca a Prato:


E poi ancora tanto altro, fra cui: raccolte 1500 firme che l'ex sindaco definì, "con tutto l'amore che c'è", non valide:

https://www.tvprato.it/2021/10/gonfienti-petizione-con-1500-firme-per-aprire-a-villa-niccolini-il-museo-etrusco/ 

 

L'ultima Camminata per Gonfienti, la decima, dell'anno scorso.

 


 

 

martedì 16 settembre 2025

Carlo Monni e la fotografia

Preparando lo spettacolo Un mese con Carlo Monni ho rivisto le molte fotografie che scattai per lo spettacolo Leonardo diario intimo di un genio.  Qui ne mostro due dell'agosto 2011 scattate alla Sartoria Monaco di Agliana, quando dovemmo decidere per il vestito. Carlo si faceva fotografare docilmente, ma non mi chiese mai di rivedere la sua immagine alla macchina fotografica.



lunedì 15 settembre 2025

Un mese con Carlo Monni


Andiamo col prossimo spettacolo, Un mese con Carlo Monni.

Quest'anno alla Baracca parliamo di miti. E Carlo Monni, si sa, è un mito. 

Ma pur comico,  non vedrete uno spettacolo celebrativo. Sarà quello spettacolo che diversi anni fa io e lui recitammo lontano dal pubblico, dove si rise certo parecchio, si cantò, si ballò anche, ma qualche volta, per dirlo con Carlo, a qualcuno girarono parecchio.

Eravamo insieme alla Baracca per recitare un testo, ma poi ne interpretammo un altro, uno "vero": ed è questo, che nessuno ha visto, a cui assisterete. 

 


venerdì 12 settembre 2025

Icchè si dice a Prato?

Quando ero ragazza, e capitava che andassi qua e là dai parenti sparsi un po' per la Toscana, ecco che puntualmente risuonava la fatidica domanda: "Icché si dice a Prato?".

C'era sempre un che di dileggio, di curiosità, di poca considerazione per una città che secondo la vulgata aveva poco da dire ed era "brutta": invece è stata ed è una città importantissima, e non solo per la Toscana, piena di eventi strabilianti, di lotte incredibili, fra cui, tanto per citare un fatto, insieme alle grandi città del Nord culla di tutte le immigrazioni,  di conflitti sociali e culturali,  covo di battaglie fra seguaci di culti mariani e cintole, e figli del più feroce Illuminismo, assassini di re.

E' stato facile, diciamo naturale per me scrivere tutte quei testi teatrali su Prato. C'era materia. 

Come si può leggere in questi giorni sui giornali, di cui copio un articolo de Il fatto quotidiano, a Prato si continua a dire molto. Moltissimo.





giovedì 11 settembre 2025

Artisti non servili

 

Domani si inizia la stagione alla Baracca con uno spettacolo di Gianfelice D'Accolti, che presenta un autore praticamente sconosciuto in Italia, Wolfgang Borchert.  

Uno scrittore antinazista, uno scrittore contro la guerra. 

Wolfgang Borchert fa parte del gruppo che voglio definire degli "artisti non servili", gruppo sempre poco affollato.

Gianfelice rappresenta alcune delle sue prose - mai prima rappresentate in teatro - , fra cui quelle più famose, Il pane e L'orologio da cucina, che mostrano in forme liriche essenziali e drammatiche, delicatissime, le conseguenze della guerra. Ma anche per esempio rappresenta Tutte le latterie si chiamano Hinsch, sulla violenza sessuale. Allora, quando Borchert la scrisse, proprio nessuno ne parlava. Come ho detto in altre occasioni, sono orgogliosa del fatto che nel piccolissimo spazio della Baracca trovino forma opere che altrove nessuno ha il coraggio di rappresentare. O di autori dimenticati.

E per favore nelle prossime elezioni a Prato  (ora città commissariata e in preda agli scandali) non venite a cantarci la canzone che si vuole fare cultura in periferia: qui alla Baracca la si fa da più di trent'anni; e spesso ho visto che quelli che se ne lavano la bocca e la mettono nei programmi, invece la disertano o la ostacolano, o fanno finta che non esista , soprattutto se non è a servizio.

Siamo ancora qua, come un piccolo baluardo a difesa non si sa più nemmeno di cosa.



mercoledì 10 settembre 2025

Programma della stagione teatrale alla Baracca, 2025-2026


E' con grande piacere e fatica - appena finita la tournée estiva - che presento il programma della prossima stagione alla Baracca. Che prevede spettacoli cosiddetti impegnati, ma anche commedie, ritorni e diversi debutti.  Un programma che, come sempre, potrebbe subire modifiche, dato che non abbiamo finanziamenti eccetera e andiamo spesso fuori. 

Al momento e per lo stesso motivo, non presentiamo spettacoli in ospitalità, ma potrebbero sempre esserci, non lo escludo.

Come già comunicato i costi e gli orari e la determinazione sono rimasti invariati.

Martedì 7 ottobre avrà inizio anche il laboratorio teatrale, RACCONTARE STORIE che quest'anno avrà come tema il mito, declinato anche nelle sue forme e valenze attuali. Come sempre ci si vedrà il martedì sera.

Sarà dura - anche perché qui a Prato non tira buon vento e fuori non è affatto migliore -  ma contiamo di farcela.



Venerdì 12 e sabato 13 settembre 2025, ore 21,15

PROSARE BORCHERT

interpretazione e regia di Gianfelice D'Accolti

Dalle novelle delle macerie o del punto zero

di Wolfgang Borchert

"Lo spettacolo è una interpretazione dalle prose di un autore tedesco non molto conosciuto in Italia, Wolfgang Borchert (1921-1947), ostinato poeta contro la guerra e antinazista, morto giovanissimo. È una assoluta novità. Di lui è famoso soltanto il testo teatrale Fuori davanti alla porta; Gianfelice invece interpreta le sue prose, sconosciute a tutti praticamente. Il titolo dello spettacolo, inizialmente “Borchert Konzert” è ora PrOsareBorchertgrazie all’acuto suggerimento della drammaturga Maila Ermini, per meglio enfatizzare sia la sfida di portare in scena prosa diretta che l'osare contro la guerra e il riarmo, concetti subdolamente imposti quanto supinamente accettati. In questi tempi sembra un autore oltremodo necessario".


Venerdì 26 e sabato 27 settembre 2025, ore 21,15

UN MESE CON CARLO MONNI

Appunti di vita e teatro

scritto e interpretato da Maila Ermini

"Nel 2011 e nel 2012 Carlo Monni interpretò il mio Leonardo, Diario Intimo di un Genio.
Lo spettacolo è tratto dal diario di scena di quei giorni, in particolare delle prove, e non rievoca solo la figura di Carlo, giocosamente in modo iconico, come già da altri è stato fatto, ma anche le difficoltà, le incomprensioni, le arrabbiature che nacquero fra noi durante le prove e le recite, essendo due artisti completamente diversi.
In realtà i giorni furono più di 30, durante i quali gli feci da infermiera e cuoca, da autista e confessora, ed ebbi modo di riflettere, anche insieme a lui, sul teatro e sul cinema, sugli attori (quanti aneddoti!) e sulla cultura popolare e birbona".

Venerdì 17 e sabato 18 ottobre, ore 21,15
SCARAMàNZIA
Catalogo delle superstizioni quotididane
di e con Maila Ermini
Ho messo l'accento sulla terza "a" proprio per scaramanzìa, perché andiamo a debuttare venerdì 17. Vi sembra facile, a voi? Ma non è facile per niente! O voi che siete figli della Rivoluzione Francese e che vi siete abbeverati all'Illuminismo, voi che ve ne sentite liberati, ecco io vi dico che la superstizione è ancora viva fra noi, ed è invisibile, striscia e ci avvolge. Vediamo se verrete a vedere lo spettacolo, quel giorno là!


Sabato 8 novembre, ore 21,15
PINOCCHIA
di e con Maila Ermini
Storia di una burattina della famiglia dei pinocchi.
(E' uno spettacolo per tutti).


Venerdì 21 e sabato 22 novembre, ore 21,15
NOI NO
Un'indagine a teatro sulla violenza domestica.
A cura del teatro La Baracca


Sabato 20 dicembre, ore 20,45
FELINO, vita di un celestino
Il radiodramma a vista sarà preceduto da una breve introduzione alla vicenda dell'Istituto Assunta in Cielo di Prato, così come narrata ne L'infanzia negata dei celestini.
di e con Maila Ermini e con Gianfelice D'Accolti


Dal 27 al 30 dicembre, ore 21,15
FUGA A DUE
Viaggio di un babbo natale e di una befana
Commedia sorprendente in forma narrata di Maila Ermini


Sabato 17 gennaio 2027, ore 21,15
LETTERE DI TEDESCHI
ovvero il gelataio di Amburgo e altre grigie storie
da I sommersi e i salvati di Primo Levi


Febbraio 2027
IL SERVO DI HEGEL
un dramma in forma di commedia
sulla relazione fra servo e padrone.


Marzo 2027
CARLA LONZI SONO IO!
studio per un radiodramma a vista su Carla Lonzi
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Teatro La Baracca
Via Virginia Frosini 8
59100 - Prato.
Ingresso spettacoli, 15 euro. In coppia, previa prenotazione, 25 euro.




lunedì 8 settembre 2025

Contro il tutto esaurito

Ho messo nel post precedente il video di un Gassman che recita il passo finale di Affabulazione di Pasolini "senza nulla", nemmeno il contrasto delle luci, nemmeno messi in ombra gli spettatori. Nemmeno un vestito di scena.

Oggi questa scelta, che allora si doveva giustificare come "non teatro" (e io stessa, denigrata, lo facevo), è assolutamente - almeno per me, l'unica possibile; e non solo per mia maturazione o scelta estetica, ma anche e soprattutto, ideologica e politica.

Contro il tutto esaurito, il successo, la spettacolarizzazione e la violenza del mondo, il teatro reso nulla ci rende tutto nella sua umanità, e parola e corpo e voce e pensiero.





Gassman recita Affabulazione

Gassman recita Pasolini. Io non amo Gassman, ma non c'è bisogno di altro. Niente altro, quando c'è il testo e l'interpretazione.
 

mercoledì 3 settembre 2025

Lo Spettacolo della Città in Valbisenzio...di qualche anno fa.


Guarda che ho ritrovato: una pubblicità autogestita e un po' naiv - come ormai risulta tutto quello che non è "market" e confezionato - de Lo Spettacolo della Città in Valbisenzio, scritto e ideato da me e con Gianfelice D'Accolti. Fu autogestito anche lo spettacolo stesso, anno 2016, ma comunque, nonostante le difficoltà, riempimmo il pullman.

martedì 2 settembre 2025

Le tre M

Erano gli anni '70 quando fui visitata dal Professor Comèl, grazie a una segnalazione che il dottor Roberto Meoni di Prato fece a mia madre.

Il dottor Comel, triestino, insegnava ed esercitava a Pisa. 

Avevo seri problemi di pelle.

Prima era stato l'omeopata Mattoli di Calenzano a curarmi, allora l'omeopatia era considerata stregoneria, ma morì purtroppo e allora mia madre mi portò a Pisa.

Comèl non era un omeopata, bensì fisiologo e dermatologo seguace dell'umanesimo medico, ed era stato in stretti rapporti con Attilio Mattoli, discendente della famosa famiglia di dottori omeopati originari di Bevagna in Umbria.

Comèl mi insegnò che, prima di ogni medicina,  per stare bene, bisogna praticare le tre M: meditazione (ma non tanto nel senso orientale, ma come pratica di consapevolezza e riflessione), masticazione (a lungo più possibile) e movimento.

Ora invece i guru mediatici salutisti ci fanno credere di aver inventato tutto loro (ma non è così!) e imbandiscono ricette sui giornaloni; in realtà la visibilità che viene loro concessa è meramente propaganda editoriale.

Allora, quando nessuno ne parlava - inizio anni '70, anzi!, fu Comèl a vietarmi i grassi idrogenati, i conservanti, i coloranti e possibilmente ogni cibo confezionato. Allora il cibo confezionato era senza remore, oggi invece si presenta migliorato e attento alla qualità.

Guarii del tutto seguendo queste poche regole e altre - adatte specificamente a me - a cui ancora periodicamente devo attenermi se voglio stare bene.


https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=226&RicProgetto=personalita

https://www.domuscomeliana.com/chi-siamo/il-fondatore-professor-marcello-comel/

Vi-deo invito