mercoledì 18 aprile 2012

Il "Sacchetto" di Prato


Di seguito la replica dell'Assessorato alla Cultura alla nostra protesta pubblicata da Il Tirreno di oggi (il giornale non ha pubblicato la nostra lettera per completo, omettendo la parte finale).
L'Assessorato non risponde in realtà alla nostra protesta relativa alla programmazione culturale, e punta al discredito.
Che dire? E' tutto così prevedibile e scontato, il tentativo di mettere in cattiva luce,  non dire tutta la verità o anche peggio, lo fanno in continuazione pur nella più totale ignoranza della cosa che screditano eccetera, tanto che, grazie a loro e ai loro 'uffici', il Sacco di Prato è ormai diventato un 'Sacchetto'. E' quello che si continua a fare ai danni dei cittadini, gabbandoli. E ingannando la Storia.
Non mi intimoriscono certo gli  uffici stampa, le  telefonate,  la  'rete' del discredito, eccetera O i mancati spettacoli. Se si pensa poi che, per esempio, che tra qualche giorno andiamo a fare al Magnolfi  il Dramma intorno ai concubini di Prato per 500 euro più l'incasso di un biglietto di 7 euro da cui saranno sottratte IVA e SIAE (l'Enpals si paga noi), cosa c'è da temere? Abbiamo accettato solo per il valore della testimonianza, punto. (Anzi, speriamo che venga un po' di gente, altrimenti andiamo in perdita).

Aggiungo solo questo comunicato stampa per chiarezza. E con questo chiudo la saga del 'Sacchetto' di Prato.

Puntualizziamo che con la sua nota l'Assessorato non risponde alla sostanza della nostra protesta, per una programmazione culturale che si esplica come propaganda, se non come autopromozione
Nello specifico replichiamo che l'Assessorato ci permette di rappresentare il dramma Prato nel Sacco solo nell'ambito di Sipario Aperto (che tra l’altro è stato ‘resuscitato’ grazie a noi): si tratta però di un programma che la Regione Toscana ancora non ha approvato. 

Abbiamo chiesto più volte di fare lo spettacolo durante l'estate, perché ciò aveva un senso, dato che il Sacco è avvenuto a fine estate (fra agosto e settembre), e non in autunno senza un contesto specifico.

Come artisti, e anche come lavoratori, siamo stanchi di essere presi in giro, perché, 
come noi saremmo ben al corrente di rappresentare lo spettacolo in autunno, a novembre o dicembre forse e con i soldi della Regione, l'Assessorato dovrebbe sapere altrettanto bene che in estate presenteremo Prato nel Sacco a nostre spese. (Teatro La Baracca)

«Snobbato il nostro dramma» Comune: «No, è in cartellone»

PRATO «Il Teatro La Baracca protesta contro il comportamento delle autorità pratesi - scrive Maila Ermini - , in particolare dell’assessorato alla Cultura del Comune che, perseguendo una politica culturale calata esclusivamente dall’alto e di autopromozione, nonché autoreferenziale, non valorizza né tiene sufficiente conto della produzione artistica che nasce originale e libera nel proprio territorio. In specifico, andando nel particolare, segnaliamo la nostra esclusione nelle manifestazioni estive che riguardano i 500 anni del Sacco di Prato, nonostante il Teatro La Baracca già nell’ottobre 2010 abbia debuttato autonomamente con un dramma, “Prato nel sacco” che, distaccandosi dall’interpretazione ufficiale dei fatti, ne dà una diversa e nuova interpretazione. Anche allora il nostro dramma fu boicottato e ignorato dalle varie autorità». Pronta la replica. «L'assessorato alla Cultura del Comune di Prato non ha né definito né tantomeno presentato il programma completo per le celebrazioni estive del "Sacco di Prato". Una cosa però è certa. L'assessorato ha già stabilito, in accordo con il Teatro La Baracca, fatto del quale lo stesso teatro è ben al corrente, di rappresentare il prossimo autunno al Teatro Magnolfi lo spettacolo "Prato nel Sacco"». (Il Tirreno)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Esprimo la mia solidarietà al Teatro La Baracca.
Sono venuta varie volte a teatro con i miei bambini, siamo stati bene, siete bravi e non vi meritate di essere trattati così. Resistete.

Maria Di Fusco, Montemurlo

Anonimo ha detto...

La cosa scandalosa che è la presunta opposizione non dice niente su questa signora che agita tanto fumo per fare poco arrosto. Lei nemmeno è stata eletta, è una nominata dal sindaco, no?
Vedi cosa hanno fatto a Officina Giovani, dove praticamente tutta l'attività artistica è ingessata.
A Prato non si può fare niente, non ci sono spazi veri, non c'è niente per i giovani. E nemmeno per i più giovani. Gli assessori alla cultura, comunali e provinciali, sono solo di facciata, non servono che a occupare posto, a farsi propaganda e questa storia del Sacco è emblematica.
Non parliamo poi del Pecci o di altri enti.
La scuola Verdi, che pure un pochino funziona, è assediata dai bambini che a volte sembra di stare in un asilo , si punta più ai numeri che alla qualità. Così mi dice chi la frequenta.
E infatti, come hai spesso rilevato tu, più numeri che sostanza, si punta solo snocciolare numeri, come spesso fa l'assessore, che dà comunicati solo in questo senso.
Ora vivo a Londra, da dove scrivo e torno a Prato ogni tanto, ma mi basta per capire che peggiora sempre.
Qui a Londra è dura, ma almeno sopravvivo con il mio lavoro, alternando ogni tanto con altro.
La mia proposta sarebbe quella di eliminare gli assessori alla cultura e far gestire gli enti da direttori in carica ogni tot anni con un coordinatore o supervisore, anch'esso 'girante'. Una volta, e poi a casa. E anche Officina Giovani la farei gestire dai giovani, ma non quelli ingessati e messi dall'alto! Insomma, anche non esistono le soluzioni, si potrebbe migliorare.
Cara Maila, mi dispiace, ma tu sei un'artista scomoda, e poi brava e quindi ti tiri addosso un monte di invidia. Il Sacco...mi raccontasti cosa era successo, e ora hanno la faccia di continuare. Anche tu continua, resisti. Non gliela dare vinta.
Un abbraccio britannico dal tuo Beowulf!

Maila Ermini ha detto...

Grazie, Beowulf!
Sai, avevo chiesto al Tirreno il diritto di replica all'assessore, ma ancora non me l'hanno dato.
Meno male che c'è la possibilità di dire le cose tramite il blog (che ancora lasciano esistere, ma fino a quando?)
Resisti anche tu, a presto, vieni a trovarmi.

Maila Ermini ha detto...

Il Tirreno, nella data in cui scrivo, ha pubblicato la mia replica.

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