lunedì 16 aprile 2012

Beppe Grillo è populista?

Sabato pomeriggio sono andata al comizio di Beppe Grillo a Pistoia. Presentava i suoi candidati pistoiesi.
Pioveva, ma c'era tanta gente.
Quello che si capiva, al di là dell'essere o meno d'accordo con il comico genovese, è che i partiti sono al capolinea. Lo si percepiva nell'aria umida e fastidiosa.
A Pistoia, tra l'altro, una notiziona che meritava un posto di rilievo, 139 iscritti al PD hanno stracciato la tessera, perché il candidato perdente alle primarie non è stato inserito nella lista comunale. E proprio in coincidenza con l'arrivo di Bersani. Una vera notizia.

Grillo è accusato di populismo. Vendola lo ha detto chiaramente. Ha definito, quello di Grillo, il "fiume sporco dell'antipolitica
Ma cos'è il populismo? Il populismo è il rapporto diretto fra il capo politico e le masse, la gente comune.
Senza scomodare Mussolini e Hitler, o Peron, più recentemente, in Italia, il partito della Lega, per esempio, è stato definito populista; il Pdl, nella persona di Belusconi, è stato accusato di populismo mediatico.

Il rischio, con il populismo, è che vengano eletti candidati non all'altezza del compito, che vengano eletti approfittatori (e ne abbiamo già visti diversi), ma questo, ahimé lo vediamo anche nei candidati che sono 'unti dal signore'; la 'partitica' insomma non dà nessuna garanzia della bontà dei propri candidati, anzi, tutto il contrario e quindi la gente sceglie comunque di cambiare, per dare una scossa al sistema della partitocrazia.

Forse Grillo, a guardare bene, costituisce una salvezza contro il rischio di pericolosi movimenti dal basso: lui li raccoglie e convoglia, e quindi, in realtà, i servizi segreti che lo controllano, sanno che non fa poi tanto male. Infatti i poliziotti sono autorizzati a sorridere ai suoi comizi, e si vedono ridere di gusto alle battute del politico che nel fondo rimane sempre un comico e conosce tempi e reazioni del teatro...Insomma, senza Grillo potrebbe accadere di peggio: nelle campagne, per esempio, si ascoltano discorsi pericolosi e preoccupanti, di gente disposta a tutto per la disperazione in cui vive a livello finanziario e non solo.

Grillo utilizza i mezzi che ha a disposizione: ha preso un camper e con molta forza e coraggio va in giro per l'Italia. In un giorno si fa diversi comizi...Egli al momento costituisce una speranza  concreta verso il cambiamento. Le sue idee sono semplici, chiare, dettate dal buon senso; e anche le sue critiche.
Chi c'è dietro? Non lo so. Lui appare diretto, 'normale', molto diverso dal divismo politico di certi piccoli e grandi segretari, gli 'intoccabili', quelli che facevano e ancora fanno le apparizioni come divinità mantresche alle feste dell'Unità o delle Amicizie.
Sì, Grillo è un populista al cento per cento, ma quale altra alternativa esiste oggi in Italia?


P.S. Per la prima volta, che io sappia, Grillo ha parlato del teatro ed ha accennato alla m... che c'è sotto ai finanziamenti, a come vengono dati eccetera. Insomma alle ingiustizie che ci sono anche in questo settore, oltre allo sperpero di danaro pubblico. E' significativo che l'abbia fatto in Toscana dove il sistema della cultura è sovietizzato e terroristico, dove il sospetto insomma è che si diano soldi agli amichetti (nella migliore delle ipotesi): io, che sono stata epurata a tutti i livelli, e vengo umiliata giornalmente da questi signori, dal valvassino al valvassore di Destra o Sinistra uguale, pur non avendo mai votato il Movimento 5 Stelle di Grillo, ho particolarmente apprezzato questo passaggio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E Giuliano Ferrara, non è forse il principe dei populisti? Lui e la sua trasmissioncella velenosa, campione di sofismo, che adotta le tecniche retoriche care alla scuola comunista (per esempio, cominciare a elogiare il perseguitato per poi stangarlo senza pietà alla fine), e che difende la sua greppia (Berlusconi e Lega) senza nessuna decenza. E Monti, lo lascia lì a massaggiare il cervello della gente che gli dà credito?
Con Ferrara e la sua patetica Qui Radio Londra in quell'aria di finta cospirazione da rosticceria di provincia, il populismo di Stato è bello e servito.
Gianfelice D'Accolti

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