martedì 24 aprile 2012

Palla Grossa: il nulla cultural-identitario

In sé il gioco della Palla Grossa redivivo mi è del tutto indifferente. Come e forse più del calcio.
Come mi sono indifferenti le giostre toscane, i pali e tutto quest’armamentario finto da cosplay.
Far rinascere la Palla Grossa a Prato ha una chiara valenza propagandistica, distoglie dai veri problemi e dalle possibili alternative culturali, creative della città, a cui si nega di fatto l’esistenza, mettendo i soldi altrove.
Il fatto costituisce dunque una grave mancanza nei confronti della crescita economica, anche se chi organizza finge e si industria affinché sia il contrario.
Quanto costa, per esempio, montare un palco di cinquemila posti? Insomma, quanto si spende per la Palla Grossa, visto che NON CI SONO SOLDI? Che beneficio vero hanno i pratesi, a parte il divertimento che potrà dare a una parte di loro?
Ecco il marchio culturale della giunta cenniana, fallimentare come la Sasch, e per giunta 'vecchio': idea di machismo, di forza, il 'gioco' come elemento cultural-identitario, divertire nel senso di divertere latino. Anche Pistoia, certo, ha la insipida Giostra dell'Orso, o Firenze l'inguardabile Calcio in Costume: è vero, è la stessa paccottiglia di energumeni che sudano, lottano, picchiano, ed eravamo proprio felici che Prato non ne avesse una brutta copia, ma diversamente da Firenze, per esempio, Prato non investe nel suo futuro; non investe in un progetto di città che sia degno di questo nome. Vive un’arretratezza strutturale, economica e culturale aberrante. Vedete cosa ne è stato di tutti i progetti comunali sulla Gonfienti etrusca, tanto per fare un illustre esempio: balle grosse.

Ma ormai il tramonto di questa classe politica locale è già qui e si intravede nelle continue assenze del sindaco, in tutta questa risibile e gracchiante comunicazione-propaganda che vien fatta delle presunte attività culturali e dei blitz anticinesi alla scoperta delle baraccopoli, mentre, facendo finta di costruire e valorizzare parchi presenti e passati, si industriano di buttar cemento ove possono, prospettando in sostanza un profilo cittadino ancor più squallido e misero. E mentre tutto tracolla, mentre ci negano un futuro diverso e possibile, quasi a portata di mano, in speculare misera danza con il governo centrale, i lor-signori buttano negli occhi dei cittadini il loro fumo,  pensando che si intenda sostanza il nulla della inconsistenza di idee, pensieri, azioni di cui si circondano e nutrono per restare a galla, insieme al progressivo numero decrescente dei loro amici e sostenitori.
Oggi hanno inteso darci a bere la panzana-ritorno-alle-radici della Palla Grossa, domani  chissà cosa; il tutto del niente che pagheranno presto con la mancanza di consensi.

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