giovedì 26 aprile 2012

Prato ciclabile: assessore non getti fumo negli occhi!

L'assessore all'ambiente del Comune di Prato s'è svegliato? O è il solito 'fumus' che ci getta negli occhi?
Circa due anni fa il signor Borchi mi disse che "i pratesi non vanno in bici", testuali parole. Ora ha cambiato idea? Alla buon'ora!
In questi anni non è successo nulla se non che le ciclabili stanno cadendo a pezzi; sui fossi non c'è più protezione, in molti punti l'asfalto è mangiato dall'erba, eccetera. Non si è minimamente pensato di integrare la ciclabile, che è lunga ma non è funzionale per collegare il centro con la periferia.
Sarebbe così semplice, con un costo veramente basso, integrarla! Ve lo devo dire io come fare? O le associazioni o i cittadini che usano la bici ogni giorno e che mai avete chiamato a consulto?
Non avete mai fatto una convocazione di tutta questa gente che siamo noi, che usiamo la bici per spostarci in città. Questo sarebbe stato da fare, ascoltarci, per capire intanto di cosa hanno bisogno i cittadini, e poi programmare qualcosa.
Ma questi signori in giunta e all'opposizione, che non abbiamo mai visto con la bici sotto il sedere (se non alle biciclettate!) , perché forse lo ritengono poco dignitoso oltreché poco confacente alla giacca e cravatta, cosa ne sanno di cosa significa, in una città traffico-violenta piena di camion come Prato, spostarsi in bici? Cosa ne sanno di tutti i furti che abbiamo subito? Città libera e sicura un paio di palle, come dicono i pratesi!
E comunque, non bastano questi contentini come il bici-parcheggio a difesa dai ladri, ci vuole ben altro per rendere Prato una città minimamente ciclabile!


Al Serraglio sosta per le due ruote. «E il custode potrebbe anche ripararle»
L'idea di Borchi: «Utile per chi va in centro e per i pendolari»
L'IDEA è di quelle semplici semplici, ma che sa tanto di uovo di Colombo. Lo sanno bene gli appassionati di bicicletta, quelli che in centro o alla stazione ci andrebbero tanto volentieri in sella, ma temono poi di dover tornare a piedi, perché nel frattempo qualcuno la bici se l'è portata via. D'altra parte viviamo in una città dove i furti del genere viaggiano a una media di oltre due al giorno. E allora?
Goffredo Borchi, vicesindaco con delega all'ambiente, sta pensando a una via d'uscita: utilizzare il parcheggio del Serraglio come luogo di sosta custodita. Così i mezzi sarebbero protetti dal maltempo e dai ladri.
«GLI UFFICI ci stanno già lavorando — dice Borchi — l'idea è quella di realizzare un parcheggio aperto a tutti, al di là del progetto Bicincittà (il noleggio di bici pubbliche presente in cinque aree cittadine, ndr). Sarebbe utile per i pendolari e anche per chi va in centro a lavorare o a fare una passeggiata». Il passaggio ulteriore sarebbe quello di «corredare il parcheggio con un custode che magari sia anche un biciclettaio, cioè che possa praticare delle piccole riparazioni in caso di necessità».
L'idea non nasce soltanto dalla constatazione che a Prato si circola tanto in bici (d'altra parte ci sono almeno quaranta chilometri di piste ciclabili), ma è anche vero che ne spariscono moltissime. E c'è poi il problema della sosta, perché in centro è difficile trovare una rastrelliera. Sul fronte pendolari, poi, chi si fiderebbe a lasciare tutto il giorno il proprio mezzo sul piazzale del Serraglio (la «terrazza»), incustodita e nascosta al passaggio della gente? Utilizzare alcuni spazi vuoti del parcheggio sotterraneo, invece, porterebbe alla possibilità di lasciare la bicicletta al sicuro anche per diverse ore.
SECONDO Borchi gli effetti positivi potrebbero essere anche ulteriori: «Avere la certezza di poter raggiungere il centro in bici e di poterla lasciare in sicurezza movimenterebbe le persone e dove ci sono più persone c'è meno degrado. Così il Serraglio potrebbe anche diventare più sicuro». Già, perché al di là delle considerazioni estetiche sulla struttura (difficile trovarla bella o ben fatta), negli ultimi mesi sono stati registrati diversi episodi di microcriminalità piuttosto preoccupanti: furti, rapine, vandalismi. «E i luoghi — conclude Borchi — sono più sicuri se sono più frequentati. Gli spazi ci sono, gli uffici se ne stanno occupando».
Chissà che la novità non possa già diventare operativa a breve, con la bella stagione, permettendo di poter utilizzare al meglio la fitta rete di piste ciclabili già esistenti in tutta la città.
Luca Boldrini (La Nazione)

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