lunedì 4 novembre 2024

Aggiornamento del programma di novembre '24 alla Baracca

Ricordo i prossimi appuntamenti alla Baracca:

 

Sabato 9 novembre, ore 21,15

CARLA LONZI SONO IO!

Radiodramma a vista sulla filosofa femminista fiorentina Carla Lonzi. Quinta "trasmissione".


Sabato 16 novembre, ore 21,15 

INTERVISTA COL FANTASMA

Comica intervista a un fantasma che, impossessatosi di un teatro durante la "lunga chiusura", non vuole più uscirne...


Sabato 30 novembre, ore 21,15

LA TESSERA VERDE

Una storia dal tempo in cui gli uomini erano costretti ad andare in giro con la tessera verde.

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Per prenotare potete telefonare al 3487046645  o scrivere una mail a teatrolabaracca@gmail.com.

No whatsapp.

 

 

 

La tragedia del consumismo: "la muerte en el coche"

Nel diluvio spagnolo, con tutti quei morti intrappolati e sepolti nei parcheggi degli ipermercati, sulle strade e autostrade, treni e aeroporti trasformati in fiumi e laghi, e subito gli sciacalli saccheggiano e va in scena il caos, si assiste alla tragedia del consumismo, dove l'uomo è ucciso dal suo stesso "benessere".

Eppure ci si pensava al sicuro e asciutti, procedendo su cemento e asfalto alla guida del "cochecito querido": ma proprio dentro le amate automobili, quante!, molti di noi hanno trovato una liquida tomba.


venerdì 1 novembre 2024

Intervista col fantasma 3

Un'altra forma del fantasma, negativa e cattiva, può essere l'irriconoscente. Infatti non sempre il fantasma è la vittima, l'assassinato. E' anche il carnefice. 

Chi si dilegua, e sparisce dopo aver ricevuto del bene, diventa fantasma. 

Diventando fantasma, vuole uccidere te, accusandoti di un assassinio che non hai compiuto. Ricevere il bene è odioso e pesante per alcuni, così come il vedere negli altri la felicità, la pace, la serenità.  Per non parlare del successo o della semplice abilità.

E' allora che certuni diventano fantasmi. Desaparecen, diventano desaparecidos per loro volontà. E questo può accadere di punto in bianco. Da un giorno a un altro.

Di questi fantasmi punitori la Baracca ne ha visti e ne vede passare. 

Ma non pensate che si tratti solo di vicende tristi o che si rappresenti in termini di pura malinconia; anzi spesso, loro malgrado, questi ripetuti (o in qualche caso ripetenti), piccati fantasmi riescono a inscenare pura vita comica. 

Notoriamente il comico si realizza infatti con la ripetizione.

Articolo su La Nazione di oggi.


mercoledì 30 ottobre 2024

Intervista col fantasma (2)

C'è poi da aggiungere, sempre per capire questa opera che si concretizza in una fantasmatica intervista, che in questo mondo dove la realtà scompare ogni giorno di più, ormai quasi trasformata in un simulacro, resa inutile dalla tecnologia, la presenza di un fantasma in un teatro diventa cosa concreta, essenza, simbolo. Futuro.

Noi saremo gli ultimi ad aver praticato l'arte concretamente. E quindi con senso e diciamo utilità, pensando di dare mandare costruire un messaggio verso il cosiddetto mai arrivato mondo migliore.

Di messaggi ne abbiamo inviati tanti, ma non sono serviti che a essere detestati, come in un perfido gioco di boomerang; e più messaggi abbiamo inviato, più siamo stati vituperati.

Abbiamo infine capito che nessuno vuole un mondo migliore, è troppo impegnativo. 

Per questo si stanno infatti organizzando per distruggere quello che ancora rimane ostinato di ruvido e irregolare, e faranno come con i pesci, con le reti. Tentando di inscatolarci come tonni. E la cosa è preoccupante, visto che non c'è più nessuno che pensi di aprire con un vaffa le scatolette di tonno.

Per questo proviamo a lasciare al fantasma la nostra eredità artistica, lui-lei non lo potranno catturare. Nemmeno con l'acchiappafantasmi.

In sostanza sabato vedrete questa evanescenza. E' molto divertente.


martedì 29 ottobre 2024

Intervista col fantasma




A proposito di questa Intervista col fantasma che debutta il prossimo sabato 2 novembre 2024 ore 21,15 alla Baracca.

Vi svelo subito una chiave per capire questa opera che si appalesa buffa, piacevole, bizzarra:  quasi un divertissement di passaggio e in divenire, opera fluttuante.

Intanto i fantasmi esistono. 

Ce ne sono tantissimi. Dove? Ovunque.

Perché? Perché ogni fantasma è una traccia di una violenza. Oppure, ogni violenza lascia una traccia, e diventa fantasma.

Tipo i desaparecidos.

E poi ricordate: il fantasma sta dalla parte di chi sente il mondo in modo diverso da come viene descritto. 

Vi aspetto.

La cattiveria etrusca

Segnalo una mostra da vedere, e un appuntamento da evitare.

La prima a Roma, sugli attori e l'arte recitativa nella Roma antica, che sarà presentata all'Ara Pacis. Che, come a denti stretti dice anche l'articolo, è etrusca. Nella Roma antica gli attori erano etruschi. Punto. Come ho avuto modo di dire nel mio spettacolo Gli Etruschi non parlano, gli Etruschi non esistono (che spero di ripresentare a primavera se non prima), tanto che la commedia dell'arte italiana non è altro che uno sviluppo dell'arte recitativa etrusca. Due punti.

Si sono poi inventati l'appuntamento al tumulo di Montefortini, a Comeana, dove i bambini entreranno, vestiti per Halloween, nella "notte più terribile dell'anno",  per poi andare per il paese a fare "dolcetto e scherzetto".

Questa versione del Etruschi, nata con D'Annunzio e poi mercificata nei film  di stampo anglo-americano (L'Etrusco uccide ancora eccetera), ora ce la ritroviamo nel piatto della festa in salsa orridetta melenso-caramellosa.

Se ormai siamo costretti a prendere questi miti a livello consumistico, (purtroppo non possiamo più fare certe cose -andare a un museo, teatro eccetera - senza questi apparati mediatici, il mondo sceglie per noi), chi può e voglia cerchi almeno di usare la sana 'cattiveria etrusca'.

E diserti.



(Entrambi gli articoli sono pubblicati oggi su La Nazione).

 

giovedì 24 ottobre 2024

Chi si inchina troppo

Quello che da un po' di tempo succede al Ministero della Cultura, dove gli amanti vanno per la maggiore (è chiaro che qualcuno vuole che si sappia, altrimenti non sapremmo niente), dimostra il vizio di sempre della piccola Italietta. 

Già da prima del Fascismo (che acuì e diffuse il vizio) in Italia si lavora a certi livelli culturali e non solo con la parentela (oh, la sacra famiglia!), il letto, e le sole ruffianerie condite con calunnie, spiate e offese.

Qualche anno fa si faceva meglio con le raccomandazioni. Non mi ricordo quale parlamentare, origine calabrese, avesse un ufficio suo dedicato alle raccomandazioni. E questo santo democristiano non lo nascondeva. Tutti, ah, la democrazia! gli potevano scrivere e chiedere un aiutino.  Fu molto amato e votato.

Oggi però siamo più ipocriti, più schifosi. Anche se ci depiliamo e teniamo tanto all'igiene, e la corrente filosofica più in voga è il guru-salutismo.

Infatti la cultura italiana è così levigata, depilata, senza profondità e ruvidezze, che non vuole turbare nessuno, e s'inchina sempre di più, pornografica e senza erotismo.

Ma, come dice un proverbio romano che ripeteva sempre il mio fu suocero Ugo, grand'uomo come una volta erano certi personaggi del popolo, chi si inchina troppo, mostra er culo.

lunedì 21 ottobre 2024

Programma di novembre 2024 alla Baracca

 




Sabato 2 novembre, ore 21,15

INTERVISTA COL FANTASMA

Comicissima intervista a un fantasma che, impossessatosi di un teatro durante la "lunga chiusura", non vuole più uscirne. E spiega anche perché.


Sabato 9 novembre, ore 21,15

CARLA LONZI SONO IO!

Radiodramma a vista, quinta "trasmissione".


Sabato 16 novembre, ore 21,15 

INTERVISTA COL FANTASMA


Sabato 30 novembre, ore 21,15

LA TESSERA VERDE

Una storia dal tempo in cui gli uomini erano costretti ad andare in giro con la tessera verde.

 




domenica 20 ottobre 2024

Una gustosa serata etrusca

Serata molto gustosa per me ieri sera con la replica Gli Etruschi non parlano, gli Etruschi non esistono, dove ho potuto anche sperimentare tecnicamente e dire qualcosa di più e credo meglio.

Ci vuole molto coraggio, come qualcuno mi ha detto, quando non sei "specialista" o "del settore, a trattare certi argomenti sulla scena.

Davvero una specie di scandalo, e per i teatranti e per gli studiosi. E anche per qualche sciocco che commenta e critica, senza aver visto niente! (Come hanno fatto per altri spettacoli, in verità).

Per questo alcuni poeti, che hanno parlato sull'argomento in maniera profonda, sono stati snobbati. C'è in Italia un feroce settorismo, stupido accademismo, ognuno a coltivarsi l'orticello.

Il viaggio non è finito, ma al momento non replico. Ho, per l'argomento, altri approfondimenti da fare e da lavorare sul testo.

Approfitto per dire che lo spettacolo Intervista col fantasma  previsto per sabato 26 ottobre, è spostato, per altri impegni, a sabato 2 novembre.

 

sabato 19 ottobre 2024

Commenti prima dello spettacolo

Di solito pubblico i commenti dopo uno spettacolo. Su questo "scandaloso"  Gli Etruschi non parlano, gli Etruschi non esistono copio  questa volta anche quelli prima, e quindi di non spettatori. Di gente che ha visto la pubblicità sui social o mi ha scritto, ma che NON ha visto!

Stasera replico e magari cercherò di rispondere alle perplessità e curiosità che questo insolito spettacolo ha suscitato. Anche solo con il titolo!


Non ho mai sentito dire che esista una letteratura etrusca.

Ma guarda che curioso!

Deve essere interessante.

Il titolo lascia sconcertati.

Ma di cosa si tratta?

Dagli Etruschi è tutto possibile.

Lo replica? Mi voglio proprio fare una risata.

Il titolo lascia interdetti: ci potrebbe dare maggiori informazioni?

Gli Etruschi sono una cosa seria, cosa ne intende fare? E' una prospettiva "romana", da vincitore?

Parlerà di Gonfienti?

Si tratta di archeologia o letteratura? O di un orribile ibrido?

Verrò senz'altro, mi piacciono le burle. 

La letteratura etrusca non esiste davvero. Ma l'idea che possa esistere è affascinante!


Il fazzoletto, favoletta

Una volta m'ero avvista d'esser fazzoletto. Da fazzoletto, qualcuno cominciò a pulircisi il naso.

Come fazzoletto, mi sembrava normale. Anzi, invitavo io a usarmi, come un fazzoletto. 

- Son qua, son qua, prego, venite!

Chi si asciugava le mani, chi appunto ci si soffiava il naso, chi lo usava per spolverare.  Addirittura qualcuno lo utilizzò per salutare. In breve, ci fu la folla, e molti facevano la fila, contenti com'erano di trovare questo fazzoletto per ogni uso a buon mercato.

Dopo un po' di tempo però, mi ritrovai completamente sporca. Non servivo più nemmeno come fazzoletto.

Chiesi allora un aiuto per essere lavato. Ma non trovai nessuno, tutti mi dissero di aver altro da fare, e mi ci volle un bel po' per lavarmi da sola e ritornar pulita, anche se non pulita come prima.

Sapendomi fazzoletto, e vedendomi di nuovo lustra,  qualcuno chiese di pulircisi ancora.

Ma io dissi di no: - Mi dispiace. Non sono più fazzoletto. Lavandomi ho cambiato stoffa che, non più porosa, non è più adatta al vostro moccico.

Ora la folla non c'è più, ma almeno, come stoffa, respiro: son pulita.

giovedì 17 ottobre 2024

Io Malaparto: Se mi perdo nel mar dei Tirreni

Caro Malaparte,

sarò brevissima, avrò spero modo di scriverti più a lungo riguardo alla questione della letteratura etrusca di cui ti voglio parlare: al solito ti ho sottovalutato, ma te lo meriti, perché spesso sei stato ruffiano, ambiguo e doppio.

In questo meraviglioso viaggio che faccio nella letteratura etrusca, ho infatti scoperto una perlettina tua sulla letteratura etrusca, che avevo tralasciato citandoti al debutto. E ho altre novità, scoperto altri porti: il viaggio è imponente. Se mi perdo, nel profondo mar dei Tirreni,  spero che qualcuno mi venga a prendere.

Sabato 19 ottobre alle 21,15 correggo su di te e aggiungo altro alla Baracca. E sennò, dove?

lunedì 14 ottobre 2024

Che si fa alla Baracca questa settimana

Alla Baracca domani (martedì 15 ottobre 2024 ore 21) parte il laboratorio per adulti sulla narrazione, Raccontare storie (Laboratorio per un futuro antico) e sabato 19 ottobre ore 21,15 replichiamo il viaggio nella letteratura etrusca, Gli Etruschi non parlano, gli Etruschi non esistono. 

domenica 13 ottobre 2024

Alla fine gli Etruschi parlano, esistono


Come è andato il debutto di Gli Etruschi non parlano, gli Etruschi non esistono?

Be' direi molto bene, anche se questo viaggio nella letteratura etrusca qualche sorpresa l'ha suscitato. Ma non voglio dire altro, perché lo replico sabato 19 ottobre, ore 21, 15, alla Baracca.

Trascrivo solo alcuni commenti del pubblico:


-Molto coinvolgente! Viva l'originalità. Congratulazioni. (Serena)

-Grazie per il grande lavoro di scavo etrusco. (Erica e Valter)

-Complimenti per l'enorme lavoro che ha portato lo spettatore lungo un racconto teatrale evocativo. (Laura e Marco)

-Grazie del vostro lavoro che fate al posto nostro...e che ci ridate (Costanza)

-Brava, Maila. Tanto lavoro e bellissimo (Mila).

-Scrivo ora quello che non sono riuscita a scrivere ieri sera: direi che qualcosa che è diverso che di solito si vede a teatro. Poetico, originale, sapiente. Grazie. (Luc).

-Bravissima. Come sempre fuori dagli schemi. Il tuo è davvero un teatro di narrazione libero. Forse l'unico se non uno dei pochi. Non vedo l'ora di rivederti e riascoltarti. Gianfelice poi è sempre da brividi! Complimenti anche a lui. (Cinzia).



(Nella foto testa di terracotta policroma di vecchio etrusco del IV sec. a.C. che si accarezza la barba, dal Tempio di Belvedere di Velzna (Volpini, Orvieto).

sabato 12 ottobre 2024

Etrusco fa rima con brusco

Questa è l'unica notizia che i giornali danno del debutto di stasera (Gli Etruschi non parlano, gli Etruschi non esistono), che si annuncia abbastanza affollato.

Devo avere l'angelo custode, e biondo e con le ali, perché sennò io credo che nemmeno questa c'era! Per certa carta stampata, quando ci sono io di mezzo, etrusco fa sempre rima con brusco. (Come diceva il poeta). 

Sono poi lusingata, loro forse meno, anzi stupita del fatto che la Baracca sia messa a fianco del Teatro Metastasio; tuttavia immagino che voi sappiate bene qual è la differenza: la Baracca non prende un centesimo di sovvenzione pubblica.

Grazie!

Il cinema, la carne, e l'amore

Scene da Medea di Pasolini. La bellezza, la semplicità delle riprese, oserei dire naturalezza, la Callas che con gesto felino si pulisce le lenti degli occhiali leccandoli con la lingua; e Pasolini, umile umano vero in mezzo al caos delle riprese, si capisce che ama la Callas, con che tenerezza la tratta, ed è quanto basta per smettere di l'incasellarlo nell'omosessualità.

L'unico film possibile per me è quello con la pellicola, l'unica che ti ridà la carne, la vita.

(Se non vedete il video perché dice "non disponibile", potete cliccare qui https://www.youtube.com/watch?v=Qq32Wj8cwZo)



venerdì 11 ottobre 2024

Il Nobelino

Evviva chi ha rifiutato il premio Nobel:  Shaw, Sartre e il vietnamita Lê Đức Thọ (avrebbe preso il premio insieme a Kissinger!).

George Bernard Shaw scrisse: «Posso perdonare Alfred Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel».

Ora invece tutti - artisti scienziati politici e relativi governi - sgomitano e si strappano i capelli per un Nobelino.

Cancellati: e nasce un sorriso etrusco...

Notizia: il Comune di Prato aderisce al Tavolo dell'Archeologia per Gonfienti: come al solito, dopo una Camminata, ecco che qualcuno si dà da dare e mostra che c'è interesse e attività per la zona archeologica di Prato.

Naturalmente non una parola su quello che finora NOI abbiamo fatto.

Già.  Tanto per cambiare. Ma non vi vergognate?

Una delle cose di cui parlerò domani allo spettacolo Gli Etruschi non parlano, gli Etruschi non esistono, è proprio questa: la cancellazione della memoria, il suo meccanismo da parte dei vincitori.

In questi anni sono mai state riconosciute le 10 Camminate, le firme del Museo Etrusco, il nostro impegno, davvero profuso a piene mani almeno dal 2003 a questa parte con varie e diverse attività, prese di posizione, in qualche caso aggressioni e dileggi!

Tutto cancellato, come se non fossimo mai esistiti. Come se non avessimo fatto niente. 

E secondo voi perché? Sul viso nasce un sorriso etrusco...

A margine poi faccio una osservazione economica: la partecipazione delle associazioni è molto lodevole, anzi lodevolissima, ma non deve precludere le assunzioni, non può sostituire il lavoro, che deve essere pagato: parlare di turismo per Gonfienti significa anche questo, assumere personale, dare lavoro e pagarlo, a vari livelli. Questo, tra l'altro, è vero turismo e impegno per il territorio: bisogna creare progetti, continuità, programmi culturali per il futuro.

Qui e sopra "Laris Pulenas" a Poggio Castiglioni, Prato nel 2008


Prato, il Comune aderisce al tavolo dell'archeologia per valorizzare l'area di Gonfienti

Da La Nazione, Prato, 10 ottobre 2024 - Il Comune di Prato ha aderito alla proposta della Soprintendenza di creare un “tavolo dell’archeologia”, ovvero un appuntamento periodico in cui le istituzioni del territorio e i vari soggetti dell’archeologia pratese, tra cui le Università di Firenze e di Tübingen che stanno eseguendo importanti ricerche a La Retaia, possano incontrarsi per costruire strategie condivise per favorire la ricerca, la tutela e valorizzazione dei beni archeologici di Prato. La proposta è arrivata al termine dell'incontro di stamani in Comune tra la sindaca Ilaria Bugetti, l'assessore ai Lavori Pubblici e Patrimonio Marco Sapia, il presidente del Gruppo archeologico l’Offerente Maurizio Bini e i funzionari della Soprintendenza Massimo Tarantini, responsabile della tutela archeologica per la provincia di Prato, e Arianna Vernillo, responsabile per il sito archeologico di Gonfienti.

Nell'incontro si è parlato innanzitutto delle ricerche nel grande abitato etrusco di Gonfienti, affrontando anche il tema della valorizzazione del sito, ma non solo: Prato presenta infatti numerose e importanti testimonianze ancora tutte da indagare, una storia che inizia addirittura con l’uomo di Neanderthal, come testimonia il nuovo spazio espositivo aperto nel maggio scorso al piano terra di Palazzo Pretorio “ Prato prima di Prato” che espone 120 reperti archeologici, dalla preistoria all’età tardo antica, provenienti dal territorio e dalla vicina area di Gonfienti. Oltre alla creazione del nuovo spazio, entrato a far parte della collezione permanente del Museo di Palazzo Pretorio, un'altra importante novità è l'impiego dei volontari dell'associazione L'Offerente nelle aree scavi di Gonfienti e La Retaia come supporto logistico ai ricercatori e nello spazio espositivo e laboratorio di restauro e diagnostica della Soprintendenza realizzato al Mulino di Gonfienti per accompagnare i visitatori e garantire apertura, chiusura e guardiania. Sono già tante infatti le scuole che hanno visitato l'area, che suscita un interesse sempre più ampio.  

martedì 8 ottobre 2024

Gli Etruschi non parlano gli Etruschi non esistono - Ma sarà vero?

Perché lo spettacolo di sabato prossimo alla Baracca, Gli Etruschi non parlano gli Etruschi non esistono (Viaggio nella letteratura etrusca)  costituisce uno scandalo?

Di quale scandalo si tratta?

Pasolini rivendicava il diritto di scandalizzare, e  nel suo tempo era in buona compagnia. O abbastanza, anche se nessuno raggiungeva il suo livello di scandalo culturale.

Ora invece, tutto al contrario, in tempo di super-restaurazione la cultura si guarda bene dal creare scandalo o imbarazzo se non in una cornice istituzionalizzata, accettata, voluta, e solo per fingere un modo di essere o estetico emancipato o aperto eccetera, che non corrisponde a nulla.

E invece noi ogni tanto, senza denudarci, anzi ben vestiti, ci pregiamo di ossequiare la vecchia tradizione di épater les bourgeois, che poi qui di borghesi non so se si può ancora parlare.

Ma sia: già di per sé parlare di Etruschi a teatro è scandaloso:

e rispetto al teatro (argomento quantomeno anomalo, non avendo appunto alcun testo teatrale etrusco), e dall'altra parte, per tutto il mondo culturale legato ai beni ambientali e culturali amen, che non si capacitano di come a teatro si possa portare uno spettacolo sugli Etruschi. (Non si capacitarono con il dramma Laris Pulenas, forse si sentirono offesi, figuriamoci adesso!)

Non potendoci definire dilettanti, in certi ambienti se non hai il tesserino di laurea giusta sei con disprezzo definito un dilettante, tutti tacciono, perché non sanno come collocare lo spettacolo.

In aggiunta è scandaloso perché parla di quello che non c'è, tratta di ciò di cui non è pertinente lecito o no so parlare, se non nel suo proprio contesto, e per giunta, nel titolo provocatorio (Viaggio nella letteratura etrusca? ma questa è pazza!) postula una presenza dove c'è comprovata assenza, e così senza volerlo diventa anche simbolo della politica attuale: mancante. Eppure se ne parla e quanta pessima letteratura produce!

Infatti inevitabilmente, trattando di Etruschi, non si può non transitare direttamente nel politico o nell'impegnato, o nel poetico, come vedrà e sentirò chi verrà a vederci.

A Prato come sapete non c'è il Museo Etrusco, anche se gli Etruschi li hanno trovati, ma questa volta non parlerò di questo, perché appunto  il discorso si pone su un livello diverso e che si estende e va e gira a tal punto da essere di per sé stesso uno scandalo.

Ma potrebbe essere semplicemente teatro documentario, di quelli che ancora alla Baracca si possono apprezzare, o non apprezzare. Ma che ci sono. Altro scandalo.  No?


E infine, i ringraziamenti: ma senza malinconie o troppe riverenze, per carità!

Come altri, anche questo spettacolo deve molto a Pasolini Malaparte Lorca, Dalì, Lawrence, Yourcenar, Morante, Macrì, Vassalli, Agamben, Aurelio Roncaglia, Tullio Gregory, Massimo Scheggi, Carla Lonzi, e a tutti i miei insegnanti di "ORALITURA", mio padre e mia madre,  le nonne in particolare, Osmina e Ada, la zia Piera e altri zii biszii, conoscenti antichi come la pollaiola Tacca del Montanino di Reggello, la pratese Pea di via Bolognese, e non dimentico il caro amico e confidente Fulvio Silvestrini. (E invece voi lo avete dimenticato, nonostante le traghette che mettete, ma perché non è una cosa che è partita da voi, è partita da qui, proprio qui!).

Un ringraziamento particolare infine lo dedico a Giovanni Feo. Lo conobbi tanti anni fa, avevo una casa a Pitigliano vicino al ghetto.  Lo incontrai due o tre volte.

Prima che morisse, al telefono con amici, disse di ricordarsi di me. Allora, a Pitigliano, ero una giovane sposa ribelle,  lui mi scoprì gironzolante e curiosa fra le tombe e le tagliate. E ricordo bene che una sera, insieme ad altri viaggiatori del mondo ctonio, in una trattoria ai piedi della Fortezza Orsini, mangiammo un'acquacotta. Lo chiamavano Apache, ed era della razza umana ormai scomparsa degli Uccelli.


Laris Pulenas a Poggio Castiglioni, Prato nel 2008

domenica 6 ottobre 2024

E fu...la decima Camminata per Gonfienti


(Dovete leggere questo scritto pensando al sorriso dell'Apollo di Veio).

Si è conclusa anche la decima Camminata per Gonfienti. 

In questi dieci anni abbiamo tenuto alta l'attenzione:

- sul deprimente stato del sito archeologico;

- sulla mancata realizzazione del Parco Archeologico;

- sulla mancata realizzazione del Museo Etrusco a Prato.

Le sporadiche aperture del sito non possono soddisfare in nessun modo la cittadinanza, non sono nulla, piccoli contentini, il minimo dovuto e forse meno del minimo.

Peccato aver perso Villa Niccolini per il Museo, l'avremmo avuto a due passi dagli scavi; peccato mantenere in questo stato, con un cartello stinto e da cantiere, con quel cancello, orribile che sa di provvisorio o di carcere, un bene che è di tutti e che è invece tenuto come bene privato.

Questa Camminata per me è stata molto significativa anche a livello personale: "ho visto" il senso della assenza di certe persone e, molto più importante, per la prima volta mi è sembrato di riconoscere i segni di una via sacra nei pressi del sito.

Ma di questa intuizione, anzi folgorazione!, tanto reale da sembrare immaginaria, forse parlerò in un'altra occasione.

Per il momento, per quanto mi riguarda, il mio discorso sugli Etruschi si sposta su un altro piano, e per chi vorrà ascoltarlo, mi trova sabato 12 ottobre alla Baracca con lo spettacolo Gli Etruschi non parlano, gli Etruschi non esistono.

Aggiornamento del programma di novembre '24 alla Baracca

Ricordo i prossimi appuntamenti alla Baracca:   Sabato 9 novembre, ore 21,15 CARLA LONZI SONO IO! Radiodramma a vista sulla filosofa femmini...