venerdì 21 marzo 2025

I prossimi spettacoli alla Baracca (marzo aprile 2025)

Dopo la prossima tournée, (grazie a Santa Pupa che mi protegge e mi permette di girare e mangiare), sabato 29 marzo alla Baracca si riparte con la replica di Macché Beatrice!, e si continua, sabato 5 aprile, con lo spettacolo conclusivo del laboratorio di narrazione Poche storie, sembran novelle

Vi saluto con un autoscatto mentre provo l'acconciatura della Gemma Donati di Macché Beatrice! alla Baracca, alla luce del tramonto di qualche giorno fa. 



Se LO-SPAZIO diventa LO-SPIZIO

Sembrano disastrosi gli effetti sulla persona dei viaggetti nello Spazio.

Meglio restare a casa.

(LaPresse) Quando l'astronauta della NASA Sunita "Suni" Williams, 59 anni, è tornata sulla Terra dopo essere rimasta bloccata nello spazio per 288 tutti hanno notato i sorprendenti cambiamenti nel suo aspetto fisico. Sembrava invecchiata di dieci anni in meno di un anno. E biologicamente parlando, potrebbe essere così. Trascorrere mesi in orbita, infatti, ha effetti sconvolgenti sia sul corpo che sul cervello, simili a quelli dell'invecchiamento estremo. 
Quando Williams lasciò la Terra a giugno, i suoi capelli castani erano lunghi e fluenti, ma quando mercoledì è atterrata al largo della Florida a bordo della capsula SpaceX Dragon, i suoi capelli erano completamente bianchi
Gli astronauti, inoltre, perdono rapidamente massa muscolare perché non usano le gambe, i fianchi e la colonna vertebrale per sostenere il loro peso. Le loro ossa diventano fragili e perdono, al mese, l'1% della loro massa, l'equivalente di un anno intero di invecchiamento sulla Terra. Trovarsi nello spazio indebolisce anche il cuore, perché non deve pompare il sangue contro la forza di gravità e quindi non deve lavorare così duramente. La maggior parte degli astronauti perde circa il 5 percento del grasso corporeo quando torna sulla Terra, e nessuno di loro svolge missioni lunghe quanto quelle di Williams. 
L'impatto forse più pericoloso dei soggiorni prolungati nello spazio è l'esposizione alle radiazioni, che possono aumentare il rischio di sviluppare patologie, come diversi tipi di cancro e l'Alzheimer. L'atmosfera e il campo magnetico della Terra ci proteggono infatti da alti livelli di radiazioni, cosa che non avviene nello spazio: un astronauta impegnato in una missione di almeno sei mesi riceve più di dieci volte la radiazione che si verifica naturalmente sulla Terra...

https://video.corriere.it/scienze/l-astronauta-suni-williams-dopo-288-giorni-nello-spazio-e-come-se-fosse-invecchiata-di-10-anni/66d95b1b-d071-489b-8c8d-d8b6dc665xlk


giovedì 20 marzo 2025

Solo i figli obbedienti vanno in tivvù

Non capisco coloro che pensano che il Comico sia diventato "democristiano". 

E questo accade ogni volta che si esibisce, ben titolato e registrato, in tivvù.

Non so se il suo sogno sia sempre stato quello di diventare "democristiano". 

Per me questo Comico è sempre stato un "figlio obbediente". Anche quando sembrava il contrario, e pinocchiando, sgambettava.

D'altronde solo i figli obbedienti vanno in tivvù.

domenica 16 marzo 2025

Debutto alle Idi di Marzo

Debutto di Macché Beatrice alle Idi di Marzo!

Ho vissuto una incertezza assoluta, che non avevo mai sperimentato a un debutto: il diluvio, la mamma all'ospedale, la fatica del testo comico in un momento che non lo è. Lo faccio, lo rimando? Dopo tanti giorni di studio e di difficoltà!

Bisogna decidere che fare fra allerte meteo che ti vogliono salvare ma che, grazie alla raffinata tecnologia,  non realizzano altro che l'ormai costante meteo-terrorismo. Condizionano la vita.

Io mi ricordo da bambina i campi allagati fino ad aprile. C'erano tanti campi liberi, e si viveva eccome le alluvioni, ma l'acqua andava sui campi e sì, pure nelle cantine, e certe volte bisognava salire ai piani alti. Le gore erano piene. Qui nella Piana di acqua ne abbiamo sempre avuta a pochi metri da sotto i piedi. O no? Perché è stato costruito e costruito?

E poi ieri alla fine ho rischiato e tutto è andato come doveva andare e forse anche meglio.

C'è stata anche la revoca dell'ordinanza che proibiva gli spettacoli al chiuso.

E' difficile per un teatro rimanere libero, in questo costante equilibrio sul niente, sul disprezzo o la finta indifferenza. 

Nel mucchio delle ordinanze. Sul filo della solitudine. 

Adagiati sulla magra, ossuta economia.

Devo tutto al pubblico del mio piccolo, piccolissimo teatro. Al sostegno di Gianfelice. Al mio babbo Loris che, se anche non c'è più, è presentissimo in me e che mi dice, come ha sempre fatto, di lottare. Di non dargliela vinta. E mi ha detto tante altre cose che non posso scrivere qui. Purtroppo ieri non sono potuta andare a parlarci, come faccio appena posso, perché i cimiteri erano chiusi da ordinanza per allerta rossa. 

Questa è una cosa che mi dà ancor più fastidio dei teatri che si vogliono chiusi!

Macché Beatrice torna alla Baracca sabato 29 marzo.

"Che bello essere quello che si è, anche se si è poco pochissimo, niente".


Alcuni commenti del pubblico,  ne sono lusingata e mi danno forza:

"Grazie! Ambiente accogliente, intimo, come un salotto di casa! Rappresentazione esaltante". /Silvia

"Una vera delizia! Complimenti, attrice bravissima."/Senza firma.

"Avevo letto di Maila, ma non avevo avuto il piacere di partecipare come spettatrice. Direi deliziosa, complimenti" /Isabella



giovedì 6 marzo 2025

Chi scrive tanto

Un famoso scrittore e drammaturgo, pompatissimo dal sistema mediatico-partitico da quando emetteva i primi vagiti sui palchi, che fa corsi di scrittura stile americano, motivazionali - anche se lui giurerebbe mai e poi mai -  di quelli che servono soprattutto a creare consenso e pubblico, avrebbe detto, così di sfuggita, una frase del tipo: "Chi scrive tanto non scrive col cuore".

Questa frase evidentemente non lo convinceva del tutto, perché i media hanno provveduto a cancellarla.

Magari qualcuno ha riportato inesattezze?

Forse sì. Soprattutto perché chi scrive tanto potrebbe avere tante cose da dire.


mercoledì 5 marzo 2025

Compleanni importanti

Ricordando Pasolini nel giorno del suo compleanno. E anche di Carla Lonzi, che cadrà domani. 

Il video presenta brevemente il dramma  Non ci capiamo. Dialogo impossibile fra Carla Lonzi e Pier Paolo Pasolini, scritto e interpretato da me con Gianfelice D'Accolti nei panni del poeta.


martedì 4 marzo 2025

Marzo 2025 alla Baracca

 

Alla Baracca, sabato 15 marzo alle ore 21,15, debutterà la pièce comica Macché Beatrice, in cui Gemma Donati, la misteriosa moglie di Dante, farà un bel discorsetto sul marito e su di sé, che ha vissuto all'ombra - ombrissima! - di cotanto poeta.

E poi finalmente, dopo varie repliche alla Baracca e la solita ostilità, il radiodramma a vista Carla Lonzi sono io! va in tournée.





venerdì 28 febbraio 2025

Gene Hackman e il mestiere dell'attore

Parlo poco di attori, e malvolentieri.

Ma di  Gene Hackman (morto misteriosamente, almeno per il momento, insieme a sua moglie Betsy Arakawa) voglio ricordare questa frase che i giornali hanno riportato.

Lui si teneva lontano da Hollywood perché spiegava: "Lì tutto ruota attorno al cinema: le persone che vedi, le conversazioni, la vita quotidiana. E' un mondo narcisistico dove si finisce per scordare il motivo per cui si fa questo mestiere".

Sante parole. Bisogna, per fare bene teatro e cinema, e soprattutto per stare un po' puliti e considerati ogni tanto solo come persone e non "usati", tenersi lontano più possibile da certi ambienti e discorsi, dimenticarsi di questo dannato mestiere, che invade e soffoca la vita.

domenica 23 febbraio 2025

Com'è andata la replica di Lettere di tedeschi alla Baracca


Che bello il pubblico di ieri sera alla Baracca, non ci contavo.

Questi i commenti:

Grazie per avermi fatto conoscere il libro di P. Levi e il dramma vissuto dai suoi familiari. In memoria e monito perché niente di questo si ripeta.  Costanza.

Grandi emozioni. Ottimo e abbondante (David Braccini)

Tanta emozione, come sempre  (Mila).

Che spettacolo insolito, e che modo affascinante di raccontare, colto e popolare insieme. Parlare di cose terribili in modo leggero. Unire letteratura e vita, bellissimo. (Roberto). 

 

P.S. Ieri sera, a mezz'ora dallo spettacolo, è andata via la luce. Avevo attaccato la stufetta elettrica ed è saltato tutto. Panico. Non riuscivo a trovare la chiave del vano del contatore. Ho telefonato all'elettricista - che era beatamente al ristorante beato lui - , ho provato di tutto, ho chiamato un vicino, niente da fare. Poi mi sono resa conto che il vano era un altro, al lato. L'ho aperto. E luce fu.

Avevamo già previsto di allestire lo spettacolo con le lampadine solari, come già altre volte abbiamo fatto per scelta. E' stata dura tornare a concentrarmi, però...Gli spettatori non si sono accorti di nulla. Qualcuno forse ha visto la tensione, ma l'ha solo attribuita allo spettacolo in sé...). Ecco il teatro.


sabato 22 febbraio 2025

Quando lo replichi?

Brevemente, sinceramente:

sono abbastanza stufa di coloro che, a ogni replica che facciamo di uno spettacolo in Baracca, mi chiedono, e puntualmente càpita: quando lo replichi, che oggi non posso venire?

E chi lo sa. 

Lo so che è una domanda-scusa per non venire, ma io voglio spiegare lo stesso, come se fosse una domanda sincera.

Ogni volta che si apre il teatro, sono spese. E quindi, non avendo finanziamenti - ed essendo abbastanza sulle palle mi fanno la guerra perché mi considerano ahionoi non so cosa - ormai scelgo di aprire o per un debutto o perché dello spettacolo si prevedono recite fuori, e così poter ammortizzare i costi. E in modo da non preoccuparmi troppo di quanta gente viene.

Così faccio vivere il teatro La Baracca.  Che molti vorrebbero chiuso, e soprattutto alcuni politici locali, che lo disertano volutamente, come se fosse un luogo da cancellare.

Il mio è un teatro vero e proprio, ed è soggetto a certe norme anche fiscali; e non c'è nemmeno un bar o altro  mangereccio - come si usa ovunque ormai - sì da rimpinguare un po' le casse.

La replica viene a volte fatta anche per far fronte alla gestione dello spazio, per le cosiddette 'spese vive'. Una sorta di autofinanziamento.

Quindi, per favore, non mi chiedete quando replico lo spettacolo, perché non lo so.

E' sicuro che stasera ci sarà quella, per altro non era prevista, di Lettere di tedeschi.

Lo presento molto volentieri, e con passione, perché è uno spettacolo importante, e proprio per me, che ha anche riscosso, come si dice?, un discreto successo in tournée.

Si viaggia a vista, programmo entro il mese o i quaranta giorni, e se viene una data da fuori, che è ben pagata, devo prenderla e modificare quella fissata in Baracca.

Sono una professionista, non vivo di rendita.

Capito cosa vuol dire essere indipendenti; capite il 'privilegio'?

Probabilmente lo spettacolo di stasera non vedrà mai altra replica in Baracca, o forse sì.  Se volete certezze sulle programmazioni, andate altrove.


P.S. Stasera un po' di gente c'è, consiglio la prenotazione.

Gandhi, una citazione

“Bisognerebbe dire la verità con garbo. Sarebbe meglio non dirla, se non si fosse capaci di farlo in modo cortese; intendendo con ciò che non c'è verità in un uomo che non sappia controllare la propria lingua".

 Mahatma Gandhi


venerdì 21 febbraio 2025

Brava Mariolina Venezia

Ha fatto bene l'autrice Mariolina Venezia a mettere i puntini sulle i e a ricordare che è lei l'autrice del personaggio Imma Tataranni, cosa che l'attrice Vanessa Scalera, che lo interpreta, non aveva fatto.

Diverse volte ho sperimentato questa amarezza (a parte i due plagi che ho subito!), ma anche meno: per esempio dando suggerimenti ai colleghi o altro su titoli, idee, e simili, mai sono stata nominata.

Ma nemmeno un grazie. Per questo ho smesso di "dare" e ora sto molto attenta.

Addirittura ho visto che coloro che hanno ricevuto il dono, hanno fatto il possibile per cancellarne le tracce.

Brava Mariolina. Ci vuole rispetto per gli inventori.


https://www.corriere.it/spettacoli/25_febbraio_20/imma-tataranni-botta-e-risposta-tra-l-attrice-vanessa-scalera-e-la-scrittrice-mariolina-venezia-dfbf3fad-f789-49d0-939a-4547ad2f7xlk.shtml



giovedì 20 febbraio 2025

Lettere di Tedeschi, la replica alla Baracca

Pubblico due foto scattate recentemente, e in luoghi diversi, durante la tourneé di Lettere di tedeschi (ovvero il gelataio di Amburgo e altre grigie storie), che sarà replicato sabato 22 febbraio alla Baracca, ore 21,15.

Lo spettacolo è sui generis: un misto di narrazione, letture, teatro-canzone e, a livello di contenuto, propriamente uno spettacolo politico e poetico-letterario, che ha suscitato molto interesse.

Chi si aspettava chissà quali terrifiche descrizioni, o luoghi ormai diventati comuni, si è visto smentito.  Per questo esso può essere rappresentato anche al di fuori dai momenti di occasione che offre il calendario, come è stato per il Giorno della Memoria, perché quello che vi si dice vale ancora e sempre. E infatti torneremo a replicarlo anche in tournée prossimamente.

 

mercoledì 19 febbraio 2025

Qui erant?

Sono molto arrabbiata.

Ieri, andando al cimitero di Casale (Prato) a trovare mio padre, sono incappata nell'esumazione di alcune tombe.

Ho trovato le foto sparse per terra dei morti, senza alcuna indicazione o segno di riconoscimento (ho modificato le foto per rispetto).

Qui erant?

Dico: c'è un altro modo per trattare questi morti? E non parlo solo degli operai (dicono che se ne occupano i carcerati, ma è vero?), ma chi presiede ai cimiteri, non dovrebbe occuparsi di far rispettare le salme? Che procedure si seguono?

Oppure ci si preoccupa solo di brigare per costruire il crematorio?



 

martedì 18 febbraio 2025

Il mondo fuori dalla realtà

Leggendo i giornali si ha l'idea chiara che si sta creando un mondo fuori dalla realtà.  

I bisogni della gente sono del tutto ignorati, e tutto va, funziona ancora come per inerzia.

La politica,  nel senso di costruttrice di futuro, speranze, opportunità, legalità ecc., è la grande assente.

La gente ha seri problemi di e sul lavoro, e non ne parla nessuno. Sul nero che riguarda tutto l'universo del lavoro e degli affari. Sullo sfruttamento umano.

I sindacati, tanto per fare un esempio, tacciono. A parte i Cobas.

Una volta si parlava di alienazione, ma non ci sono più le condizioni che la facevano prosperare. E se c'è, nessuno la vuole più combattere.

Il paesaggio è distrutto e vive rabberciato solo in funzione del turismo; il mondo in realtà è un enorme ammasso di brutta spazzatura e l'argomento ecologia è ormai inesistente.

La politica locale, poi, è piccola, misera, senz'altro ininfluente. Quasi ridicola, perché invece si presenta e si mostra continui fotogrammi di tagli di nastro. O selfie inguardabili. Nella sua espressione più conflittuale ed evidente la piccola casta tratta di "sicurezza", di controlli del vicinato, perché i furti sono aumentati e la delinquenza pure. O di punti di ascolto. Che non ascoltano proprio nulla, perché la gente non ci va, è inutile. 

L'economica si bea delle start-up. Che poi sono funzionali a un mondo controllato e tecnologico. Infatti il paradiso delle start-up è Dubai, non proprio il regno della democrazia.

Le donne sono tornate o ancora stanno al punto di partenza, e che ci sia una Presidente del Consiglio in Italia e tante sindache sparse non cambia niente nella vita privata di tante donne comuni. Si è soltanto creato un altro sistema "moderno" e presentabile di perpetrazione dello status quo. 

Ma già se n'era accorta la Lonzi molti anni fa.

Fatevi poi un giro nel Sud Italia, o ascoltate: da là giunge un gran silenzio.

Non si trovano più case in affitto per vivere, ma solo per l'estate. A prezzi proibitivi. E solo se hai un amico. L'amico è grande amico del Sud.

Cultura. Basta scorrere poi qualche programma, qualsiasi per vedere l'omologazione delle proposte,  la sottomissione mentale ed estetica e politica, la mancanza di immaginazione o la sua proibizione, senza dire che in questi giorni, oltre che dalla solita mamma del cinema americano, siamo stati violentati da Sanremo e i suoi mitologi. Forse dovremmo dire mUtologi. Tutti gli altri artisti sono ammutoliti, silenziati, inutili. Tornate a casa.

E più ci invitano sui telefonini e sui media, e più lontani stiamo dai nostri problemi, dalle difficoltà, a tal punto che nemmeno più vediamo nulla, di cui nemmeno più parliamo. Non si riesce né si può più oggettivare il disagio se non nella chiacchiera con lo psicoterapeuta, o dissiparlo il fine settimana con passeggiate in montagna fra i boschi o con le per me inefficaci ricette olistiche: nell'uno o nell'altro caso è un invito ad accettare la realtà com'è, a "stare bene", ma mai a cambiarla. 

martedì 11 febbraio 2025

Prossime date alla Baracca

 Queste i prossimi appuntamenti al Teatro La Baracca:

 

Sabato 22 febbraio ore 21,15 - replica

LETTERE DI TEDESCHI 

(ovvero il gelataio di Amburgo e altre grigie storie)



                            Sabato 15 marzo ore 21,15 - Debutto 

MACCHE' BEATRICE!
Intervista impossibile a Gemma Donati, moglie di Dante






lunedì 10 febbraio 2025

In merito al Capodanno Cinese a Prato

A Prato si sono svolti grandi festeggiamenti riguardo il Capodanno Cinese, visto anche come opportunità turistica per la città.

Quest'evento mi ha indotto a ricordare un nostro spettacolo di alcuni anni fa, Le tre vite del ragazzo di Tien An Men, che fece nascere una qualche agitazione nella comunità cinese di Prato.

Alla vista della locandina che si mostrava al Teatro La Baracca, scappavano terrorizzati.

Io stessa vedevo i cinesi allontanarsi dalla bacheca del teatro, transitando tutti sul marciapiede del lato opposto. 

E ancor più decisi si volatilizzarono quando la locandina apparve loro lungo i muri della Chinatown nostrana.

La prudenza non fu mai troppa.

Nessun cinese di Prato volle, né se volle poté, vedere lo spettacolo che parlava di un fatto decisivo della loro storia contemporanea.

In Cina, non so se lo sapete, l'argomento è tabu.

Come tabu è diventato anche Mao, ormai triturato nel dimenticatoio di Stato. I giovani non sanno chi fu. Non sanno che scrisse il Libretto Rosso che  anche noi vivacemente sventolavamo.

Di questa dimenticanza mi ha raccontato proprio pochissimi giorni fa un testimone che per lavoro frequenta abitualmente la Cina, dove di politica non si può parlare. Non si può parlare del passato. Si deve dimenticare. 

Infatti per questo tutto fanno e vivono i cinesi tramite il proprio computerino personale, trascorrendo ormai una comoda e ottusa esistenza digitalizzata, che può essere fatta scomparire facilmente con un programma. Chi sceglie -rarissimo- la professione del dissidente, scompare in pochi giorni, cancellato dal Grande Sistema prima in  quanto esistenza digitale e poi come esistenza carnale, passando scortato da silenziosi guardiani direttamente in carcere o chissà dove. Nessuno saprà mai di lui.

Questi dettagli ovviamente il Turismo non li può raccontare.




mercoledì 5 febbraio 2025

ROMA ETRUSCA

ROMA ETRUSCA: siamo praticamente al completo per la presentazione del libro di Giuseppe Centauro prevista per sabato 8 febbraio ore 17 alla Baracca. 

(Siamo piccoli, ma facciamo cose grandi, no?).

Questo è l'articolo di presentazione uscito oggi su La Nazione. 



lunedì 3 febbraio 2025

Programma di febbraio 2025


Ecco il programma di febbraio 2025 alla Baracca. 

Si inizia con la presentazione del libro di Giuseppe Centauro, Roma Etrusca - prima presentazione in assoluto - , e poi con lo spettacolo Lettere di tedeschi, di cui ci siamo decisi di fare una replica alla Baracca, dopo il debutto e la tournée, non ancora terminata. Lo spettacolo ha avuto, inaspettato per noi, molto cosiddetto successo. 


Sabato 8 febbraio, ore 17 

presentazione del libro

ROMA ETRUSCA

 Per approfondimenti:

https://primaveradiprato.blogspot.com/2025/01/presentazione-del-libro-roma-etrusca.html

 

Sabato 22 febbraio, ore 21,15
LETTERE DI TEDESCHI

(ovvero il gelataio di Amburgo e altre storie grigie)






Per approfondimenti:

https://primaveradiprato.blogspot.com/2025/01/lettere-di-tedeschi-in-tournee.html

domenica 26 gennaio 2025

Lettere di tedeschi: cosa dice il pubblico



In questi giorni e per i prossimi siamo in tournée con "Lettere di tedeschi" (Il gelataio di Amburgo e altre storie grigie).


Purtroppo non possiamo ancora dire se e quando lo replicheremo alla Baracca.

Intanto trascrivo i commenti che ci ha lasciato il pubblico, che sono di posti diversi. 

Troppo commovente. Bravissimi. (Mila)

Grande ricerca e riflessione che lega storie personali alla "storia" attraverso la lucida riflessione di Levi. Bravissimi. (Eloisa)

Uno spettacolo atipico e davvero affascinante. Complimenti. (Serena).

Ho trovato il tuo spettacolo molto originale, Maila, altro che annoiarci!  (Senza firma)

-Spettacolo commovente, significativo, spero che lo possiate riproprorre soprattutto nelle scuole. Mi è piaciuto tantissimo come hai legato il testo di Primo Levi e le lettere dei tedeschi con la storia della tua famiglia: hai applicato quello che Primo Levi ci ha insegnato. (Clara).

- Racconto emozionante, grazie per portare avanti la memoria (Martina Gensini)

- Complimenti, grazie (Fausto Cellai).

- Grazie per aver condiviso con noi la storia della sua famiglia (Monique Housen).

- Toccante per l'anima! (Sindaca F. Marchetti).

- Andate avanti (firma illeggibile)

- Complimenti! Veramente toccante, ci avete toccato il cuore! (Giorgina Bettazzi).

- Grazie di cuore. La storia e la memoria (Michele Naldi, Gabriella Gangi).

- Un ricordo che resta nella vita per sempre (Pirozzi).

- Grazie per questo dono incommensurabile. Non sostate mai, finché avrete fiato, comunicate, fate sapere... (Vincenzo Zaccardi e Silvana Vanti).

E' un lavoro eccezionale. Complimenti vivissimo. Mi sono emozionata e ho rivissuto alcuni ricordo dell'incontro con i tedeschi nel lontano 1944. (Marisa Marocchi, 1936).

Bellissimo lavoro, ottima interpretazione e coinvolgente. Bravissimi. (Lio Cellai e Gloria...).

Complimento, un lavoro importante che tocca nel profondo. (Samuele e Ilaria Carboni).

Emozionante, e pone interrogativi profondi. (Giacomo...?).

Bravissimi, mi sono commossa. (Franca Mari).

Grazie, perché così mi fate riflettere. Al giorno d'oggi, nel tempo della frenesia tecnologica, questo tempo è raro e prezioso (Senza firma).

(Segue un gruppo di commenti senza firma, questi del teatro di Capannori)

Bellissima analisi del libro "I sommersi e i salvati" che chiarisce il pensiero di Levi ed il suo rapporto di non odio verso i tedeschi.

Grazie per questa testimonianza commovente.

Grazie per aver rappresentato con tanta cura il testo di Primo Levi e le lettere dei tedeschi, a me, finora sconosciuti.

Bellissima la scelta delle lettere e la rielaborazione dei ricordi del nonno e del padre. Finita 'l'era dei testimoni' serve tradurre in altre parole, musica e poesia la testimonianza di chi non c'è più. Grazie.

Grazie per aver narrato in modo poetico e intenso e mite, senza violenza, ciò che fu più violento e atroce.







I prossimi spettacoli alla Baracca (marzo aprile 2025)

Dopo la prossima tournée, (grazie a Santa Pupa che mi protegge e mi permette di girare e mangiare), sabato 29 marzo alla Baracca si riparte ...