La Soprintendenza dei Beni Archeologici della Toscana e altri enti-potere dei beni culturali toscani (tra cui la Fondazione Toscana Spettacolo emanazione di Partito Regionale) organizzano l'Archeologia Narrante (per noi più proprio ABERRANTE) che vede in passerella alcuni dei teatrantucoli più collusi col potere regionale, e anche più scadenti, i più esteticamente confusi, ideologicamente falsi e ambigui, quelli che troveranno comunque sempre udienza presso le teste sciocche, ma soprattutto nelle stanze 'alte' ; per questo possono gestire teatri e varie altre pubbliche entità .
Laris Pulenas, dramma etrusco, simbolo teatrale della battaglia per la città etrusca di Gonfienti, non poteva entrare in questa rassegna, perché l'autrice del testo ha avuto l'ardire di chiedere le dimissioni di una 'intoccabile', l'ispettrice della Soprintendenza Poggesi; perché considera la Fondazione Toscana Spettacolo un ente teatrale inutile, anzi dannoso, sia al teatro in quanto tale (la direzione fa circuitare solo 'certi' artisti e opere secondo diktat, conoscenze e ricatti), sia alle casse regionali. Insomma, è organismo funzionale soltanto al potere che rappresenta.
E poi Laris Pulenas parla di corruzione. Di potere, religioso e politico, corrotto.
Nella foto sopra, l'attore Gianfelice D'Accolti nella parte di Laris Pulenas, il giorno del debutto a Poggio Castiglioni, l'8 luglio 2008.
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