venerdì 22 marzo 2019

Quattro arance sulla Seta

E così, per quattro arance che i padroncini del Sud raccolgono ancora con sistema nero-latifondistico, e per qualche fabbrica di mobili del Nordest in espansione e poco più, senza che il problema dello sfruttamento e del costo del lavoro sia minimamente stato affrontato da questo governo, ecco che si vedono lo Stato calare le braghe al colosso capistalistico orientale, che sempre più maldestramente riesce a vestire i panni del fu comunismo, e si inaugura la Via della Seta.

Il re comunista è stato accolto in gran pompa.


Il re di un impero che riesce a tenere sudditi i propri cittadini come pochi nel mondo; che rifiuta ogni dissenso e diversità.


Mentre di Maio sgambetta, cercando invano evitare la sua prossima sconfitta con il consenso dei padroncini, Salvini il furbo se ne sta a fare la sua campagna elettorale proprio al Sud, ché lui non vuole sporcarsi le mani.
Chiude i porti ai disperati, ma intanto ai cinesi apre quello di Trieste e non solo.

Così domani potrà dire: - Io non c'ero.


Ora è più chiaro che la Lega non vuole prendere la rogna di Prato con la sua mega comunità cinese, che lascia volentieri alla Sinistra. Meglio stare qui dalla parte dell'opposizione, se possibile creare confusione, anzi aiutare se possibile i concorrenti nel giochetto del prossimo maggio con qualche "strana" autorizzazione, e intanto mangiare il resto.

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