Sono Pratopezza, e vi spiego come funzionano i festival.
Come mi raccontò Pamela di Gotto di Greto Asciutto, lei così esperta nell'organizzare, costretta, uno dei festival più famosi del mondo, di festival ce ne sono di tutti i tipi: di letteratura, della mente, dei fumetti...A Prato ce n'è stato uno nel fine settimana, festival dell'economia circolare, chiamato Recò (da "Recovery", stessa etimologia di "ricovero").
I festival hanno dei formati ben stabiliti, e son quelli, c'è poco da fare. Per esempio, quelli della letteratura sono organizzati dai cartelli editoriali con il sostegno delle banche e dagli sponsor. In altri ci sono altri cartelli, come si può ben capire leggendo i cartelloni che li pubblicizzano.
Questo di Recò, per esempio, era finanziato, fra altri, anche da Toscana Promozione Turistica, che ha come motto "Destination marketing".
E infatti in questi festival la destinazione è quella del mercato o della cultura casinò, che è quella che va per la maggiore. Come al casinò in questi festival si passa da un gioco all'altro, e tutto va consumato velocemente.
A questi festival devono essere invitati personaggi famosi (vedi Gad Lerner che è stato molto visto a Prato), o artisti che appartengono a certo giro. Altri artisti sono esclusi.
Faccio un esempio: io, Pratopezza, non avrei potuto mai essere invitato a questo festival del riuso e del tessuto, pur fatto di tessuto riciclato e riciclone al massimo, perché non faccio parte del "marchio dei ricicloni".
I pratesi, oriundi o meno, sono contenti quando offrono loro colazioni aggratisse, lo capisco bene!, ma spesso non sanno bene cosa mangiano. A molti di loro basta mangiare.
A proposito di me, ho trovato questa bella presentazione che mi era proprio sfuggita:
Da TV Prato: Nato da una geniale intuizione di Maila Ermini, il personaggio Pratopezza è figlio di un tessitore, generato dai cenci che confluivano nelle fabbriche pratesi provenienti da tutto il mondo, vive in un portaballe e ha smesso di stare ai telai per andare in giro a raccontare le storie che ha imparato dagli stracci. Infatti Pratopezza è un moderno Pinocchio fatto di fili, ogni filo ha una storia da raccontare).
1 commento:
Direi che "toccan i fondi"...
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