Ecco io devo fare un appunto grammaticale a questi di
Forza Nuova che sabato 23 marzo sfileranno nel centro di Prato contro
l'immigrazione nel giorno della fondazione dei Fasci (data che proprio non
ricordavo...).
Per la verità avremmo ben altri problemi e voglia che occuparci di voi e delle cupe sfilate che vi hanno autorizzato a fare, tant'è che ho pensato, senz'altro sbagliando: se voi non ci foste, qualcuno avrebbe dovuto inventarvi!
Insomma, ho pensato, ma certo sbagliando, a una strategia della tensione o della distrazione in salsetta locale!
Per la verità avremmo ben altri problemi e voglia che occuparci di voi e delle cupe sfilate che vi hanno autorizzato a fare, tant'è che ho pensato, senz'altro sbagliando: se voi non ci foste, qualcuno avrebbe dovuto inventarvi!
Insomma, ho pensato, ma certo sbagliando, a una strategia della tensione o della distrazione in salsetta locale!
Pressata dal tam tam mediatico ho finito per leggere - è stata la prima e ultima volta - le vostre opinioni sui social, e ho visto, a parte per me gli svarioni ideologici che propugnate, quelli grammaticali, che sono assolutamente oggettivi: quando scrivete la particella ne nel senso di congiunzione copulativa, ci vuole l'accento, ossia si scrive così: né.
Invece voi la scrivete senza accento, e
ripetutamente!
Senza accento il ne è avverbio o pronome; per esempio: "Io non ne vedo la necessità".
Senza accento il ne è avverbio o pronome; per esempio: "Io non ne vedo la necessità".
Visto che tenete tanto all'italianità e vi richiamate al per me pessimo tempo antico di cui mi narravano i nonni che presero le manganellate o che fuggirono dai treni piombati,
siate per primi e almeno italiani corretti voi, non asini, scrivendo nell'ormai antiquato, ma corretto italiano.
Chi scrive male, pensa male.
Chi scrive male, pensa male.
Comunicato stampa Forza Nuova Prato (Da Facebook).
"Apprendiamo da fonti stampa che la chiesa pratese annuncia che la città di Prato non sarà mai " la patria " di Forza Nuova.
Prendiamo atto di questo (inutile) proclama, ma non crediamo spetti alla curia pratese stabilire cosa significhi il concetto di patria.
Ma ormai da questa chiesa alla deriva, che ha abbandonato il proprio popolo da anni in favore del business immigrazione mascherato da carità, che non parla più di famiglia, che ha sdoganato anche la folle cultura gender dando il benestare al farmaco cambia sesso, la famigerata triptorelina. Una chiesa latitante su un tema fondamentale come aborto, non potevamo aspettarci altro che lo starnazzare tipico di chi ormai non ha più niente da dire, ne a Prato ne ai Pratesi.
Per questo stia sereno il Vescovo Agostinelli, non siamo noi a doverci convertire, ma gli oltre 141 sacerdoti arrestati e condannati per pedofilia in Italia dal 2004 a oggi.
Per loro non può esistere nessuna patria, ne a Prato ne nel resto d'Italia".
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