Soffocati dalle informazioni maligne sull'epidemia, della guerra fra le fazioni, (dei pro e dei contro il vaccino), circondati dal pensiero unico, dalla morte del principio di non contraddizione, dalla lenta scomparsa di una umanità degna di questo nome, ecco che trovarsi in certi paesaggi, qui della Toscana, dà ancora l'illusione che un'altra vita sia ancora possibile.
In realtà non abbiamo scampo, le nostre vite sono inquadrate e decise, ci ritroviamo poi alla fine tutti incolonnati nel traffico e nel cumulo del particolato, ma possiamo provare a uscire un po' dal cerchio malefico. A tal fine allontanarsi dalla televisione non basta più. Prendere a piedi le Vie Francigene è, difronte al disastro ambientale e umano, un'attività naif e vacanziera. Anzi, forse controproducente.
Più determinante forse sarebbe separarsi dall'apparecchietto che segue la maggioranza ormai in continuazione e che lega nel gioco delle informazioni coatte, delle coordinate esatte, dei vantaggi offerti dalle app, dai messaggini gratuiti che ci disabituano a incontrarci e che ci insegnano modi brutali, dalla enciclopedia a portata di tasto che ci rende dementi, insomma dalle certezze insensate e inutili e che, entro pochissimi anni, porterà gli umani alla cattività certa. Ma già è chiaro cosa sarà di noi, folla di idioti da centro commerciale, fragili e violenti, esseri vaganti dall'ego malato.
Nessun commento:
Posta un commento