venerdì 10 dicembre 2021

Il Museo Etrusco a Prato non s'ha da fare!



L'Assessore alla Cultura di Prato Simone Mangani non ha risposto alla interrogazione, programmata in data di ieri in Consiglio Comunale a Prato e presentata da un consigliere del suo stesso partito, sul Museo Etrusco di Gonfienti. Anzi di più, non s'è presentato.

All'annuncio dell'interrogazione, visti i precedenti, ero certa che avrei assistito a qualche triste brutta trovata, come in una pessima commedia,  che non si sa come allestire.

E così è stato perché il Museo Etrusco a Prato non s'ha da fare! Anzi, l'area archeologica di Gonfienti deve scomparire.

E questo è ormai scritto da qualche parte, e da tempo, perché sul sito archeologico pratese sono stati altrettanto assenti o evasivi anche gli assessori alla cultura precedenti. E anche quelli che una volta si fregiarono del titolo, ormai ridicolo, di assessore alla cultura della provincia.

Ma ve lo ricordate il campione di assessore provinciale che voleva trasformare l'area archeologica in un sito virtuale, per poi sopra spianarvi il cemento?

Però al livello antidemocratico raggiunto oggi ancora forse nessun assessore era arrivato, ossia disertare bellamente il consiglio comunale, e con disprezzo, giungere insomma a praticare una forma di violenza nei confronti dei cittadini, che invece chiedono risposte, e da anni. Mai date.

Si deve lasciare  e frettolosamente il campo all'espansione di Interporto di Prato e all'Aeroporto di Firenze, che si uniranno in una lastra di cemento senza soluzione di continuità fra Prato e Firenze, facendosi beffa di tutti i progetti passati e futuri del Parco Agricolo della Piana. Ve lo ricordate?

Che i Prati o Campi restino disponibili per i mostruosi mega capannoni della logistica (non vi siete accorti del traffico aumentato in questa pandemia?), piattaforme e aeroporto in espansione per il traffico di merci di pessima qualità, non certo quello delle bottegucce artigianali, ormai inesistenti, e per umani destinati al consumo e a essere consumati. Anzi, preferibilmente cremati, sì che nel futuro asettico e vaccinato non sarà più possibile trovare un nostro misero ossicino da studiare e su cui riflettere. Nessun Amleto più potrà giuocare con il teschio...

A questa classe politica che ci domina e opprime con un voto vuoto strappato sappiamo come, e che vivacchia con i nostri soldi oltre a gestirli in modo aberrante, a questi signori non gliene frega nulla delle aree archeologiche; anzi, se potessero le cancellerebbero immediatamente con la ruspa.

E alla Provincia di Firenze o al Comune di Campi importa ancor di meno di avere un museo etrusco alla Rocca Strozzi, che si ritrova così, calato dall'alto di una regione tosca e compatta negli affari, dove non si sa nemmeno bene di cosa si tratti. E una volta incamerati, i reperti, se li dimenticheranno presto; anzi dopo una finta inaugurazione di primavera, richiuderanno subito il museo perché la Rocca Strozzi deve essere messa in sicurezza!

Per l'assessore Mangani alla cultura -quale non si sa - è davvero facile defilarsi da un consiglio comunale che non fa domande vere o balbetta una democrazia distrutta anche a colpi di "on-line" e dirette insulse, totalmente inutili alla causa democratica, o buone solo a provocare stati di ansia e disperazione, perché è ormai chiaro il deserto umano culturale politico economico in cui ci troviamo e che ci sta davanti, e lo sarà ancora, e peggio, per diversi anni.

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In merito a questa tristissima vicenda ho ricevuto e pubblico il commento del Prof. Centauro, che ringrazio:

"Aihinoi! Per l'ennesima volta l'assessore Mangani non si è reso disponibile a rispondere in consiglio all'interrogazione riguardante Gonfienti, glissando così sulla questione aperta dagli interroganti di conservare a Prato (che li detiene) i reperti etruschi provenienti dagli scavi  di Gonfienti; questo fatto risulta ancora più ingiustificabile  perchè l'interrogante è il capogruppo di maggioranza, Marco Sapia, con una interpellanza  sostenuta dalla consigliera PD,  Guerrini che oggi avrebbe dovuto presentarla in consiglio comunale. Questa assenza, o meglio mancata risposta,  segna un episodio molto grave, da non sottovalutare per i possibili risvolti.  Infatti, questo ulteriore rinvio rischia di pregiudicare l'essenza stessa della questione in quanto che, a breve tutti i reperti,saranno di fatto trasferiti integralmente presso la Rocca Strozzi a Campi Bisenzio in vista dell'allestimento degli spazi espositivi con l'apertura del museo già preannunciata per l'inizio della prossima primavera! La Rocca ospiti pure i reperti archeologico proveniente dal territorio della Piana, ma non quelli che sono di Prato: questo era l'equivoco da evitare con un definitivo chiarimento alla cittadinanza da farsi oggi in consiglio. Il senso di questo ingiustificato trasferimento sotto il profilo scientifico e storico chiude le porte anche ai ritrovamenti futuri che non saranno più nella disponibilità di Prato bensì andranno confluire  col nome di Gonfienti a Campi Bisenzio, quasi che l'identità del luogo non abbia alcun significato. 

Un episodio molto grave che persino va a precludere alla cittadinanza  la possibilità di conoscere le ragioni (mai rese note!) sulle quali si dice che si sia basato  il "presunto" accordo che sancisce la rinuncia all'appartenenza di questi beni patrimoniali alienando ad altra amministrazione comunale, in altra provincia,  il diritto di costituire il Museo Etrusco di Gonfienti di Prato laddove, al contrario, avrebbe dovuto trovare residenza stabile! Ritengo  che questo sia uno schiaffo inaccettabile per tutta la comunità pratese  e, in particolare, per  i 1617 firmatari dell'appello per il museo etrsuco a Prato che attendono una risposta a quelle due semplici domande da 7 anni, tanti quanti sono gli anni che hanno visto decine e decine di cittadini a partecipare alle annuali Camminate per Gonfienti che sono state promosse in città".


Nella foto sopra alcuni reperti dell'area archeologica di Gonfienti.

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