Pensate che fortunata che sono stata: sono nata in Toscana. Nel tempo della democrazia, dove si può comandare anche se hai solo il 20% dei voti.
Dove decide l'illuminata Massoneria e la Consorteria di scambi di favori.
Sono anche capaci di cancellare il porcaio che è stato fatto recentemente qui a Prato, che ha portato al commissariamento del Comune.
Sono bravi. Sono forti.
Che fortuna essere nati qui e ora: non mi metteranno mai in prigione per quello che scrivo o dico. Magari mi isoleranno un po', mi toglieranno il lavoro, come fanno e hanno fatto, per esempio quando andavo sulle barricate per la questione dell'area archeologica di Gonfienti, deridendomi un pochino chiamandomi - usando il titolo di una mia opera - stupida.
Ma sono cose che succedono in democrazia. Ci sono abituata da tanti anni al loro disprezzo. Alle loro punizioni democratiche.
Però non mi faranno del male.
Naturalmente oltre a togliermi il lavoro non verranno mai a vedere gli spettacoli al Teatro La Baracca, anche se magari abitano a cinquanta passi, perché mi associano a una lebbrosa politica, ma non mi faranno del male.
Mi hanno detto che il disprezzo è dovuto anche al fatto che sono donna. Ci sarebbe di mezzo il sessismo, il disgusto per la donna di cultura. L'invidia.
Anche se sono stati miei allievi. O persone che hanno lavorato con me.
Anzi loro in particolare.
Infatti certi non mettono mai nei loro curricula wikipediani che hanno lavorato con me, regolarmente stipendiati, anche se poi si armano di diritti umani. O recitano nei grandi teatri.
Che fortuna. Mi lasceranno vivere. Potrò scrivere le mie opere senza temere, come mai sarebbe successo in passato a una donna, avrei rischiato di essere considerata strega donnaccia o non so cosa.
Senza finire sul rogo, sarei comunque finita pugnalata, o morta di fame o malattia.
Se entreranno in teatro lo faranno solo con disgusto o con il solito sorrisetto ironico (quello che mostrò un assessore quando entrò nel Pereto qualche anno fa) e possibilmente caricando il cellulare a una delle spine disponibili. Come hanno fatto. Ma ce l'avevano scarico!
Ma poi non toccheranno nient'altro, non offenderanno il posto, materialmente lo rispetteranno.
Che fortuna. Hanno sempre mostrato una certa dose di civiltà.
Pensate a nascere in Corea del Nord; oppure durante il Nazismo, o nel regno di Stalin, nel baratro di Pinochet, o nel passato ancor più profondo e scuro.
Non potrei scrivere queste cose qui, su una piattaforma data gentilmente data in uso dal Potere Sommo (uso questo termine tanto per dare una sfumatura distopica, va).
Che gusto, in questo già lungo viaggio, vedere salva e integra la buccia e potersi consolare democraticamente ancora e sempre con la scrittura di queste storielline.
In fondo, in quanti le leggono? Ininfluenti. Di nicchia. Come disse l'inviato della Digos alla Baracca.
No, non mi faranno del male. Sto nella nicchia. Tanto basta. Mi salvo.
Vedete che fortunata che sono stata: sono nata in Toscana.