Dopo due anni di governo del Centro-Destra credo di poter fare un primo bilancio.
Intanto dire cos’è cambiato rispetto alle precedenti amministrazioni, tutte di un colore, che avevano assicurato una certa qual egemonia culturale e politica per tanto tempo.
Innanzi tutto è cambiata l’immagine che il governo cittadino da di sé.
Anzi, prima di questa, l’amministrazione non ne dava alcuna, se non sporadicamente o nella norma stabilita da una consuetudine inveterata.
Da due anni tutto è cambiato, lo stesso sito internet del Comune lo dimostra, che viene utilizzato sì come strumento informativo, ma molto di più come strumento di propaganda, di affermazione, di numerazione dei successi.
A questo si unisce il leit motiv culturale della pratesità, la riscoperta della tradizione, la valorizzazione degli artisti pratesi, almeno di alcuni, della cucina.
Questa valorizzazione degli artisti è molto perseguita dalla giunta, e sono annotati tutti i premi ricevuti, le benemerenze, dai più giovani ai più vecchi, cosa che prima era sconosciuta, dare tutta questa importanza alla gente di spettacolo, per esempio.
Dunque la giunta cenniana ha messo in moto la propaganda come finora mai era stato fatto.
Tanto che la giunta provinciale ha dovuto mettersi al passo di questa novità, e tutti hanno seguito questa politica, incluso le circoscrizioni. Tutti a fare propaganda di sé in modo nuovo, sfacciato, ‘grosso’.
Pratoincontra ne è l’apoteosi perché unisce la propaganda smerciando una falsa idea di partecipazione della cittadinanza alle decisioni importanti che riguardano la comunità.
In questo modo viene messo a tacere chi accusa di mancata partecipazione e presenza delle autorità e si à l’impressione che si faccia sul serio qualcosa. E invece questo qualcosa è in gran parte un piacevole parlare, che non è interrotto, ma ostentato, che si presenta spettacolarmente, elegante.
Ma di questo ho già scritto su queste pagine.
Anche la questione cinese è stata utilizzata ampiamente in tal senso.
I nuovi strumenti repressivi messi in atto contro l’illegalità, per la verità solo contro quella cinese, che hanno portato a tanti sequestri e chiusure di capannoni dove si lavorava in condizioni disumane, sono stati amplificati e utilizzati a questo scopo.
Purtroppo gli ultimi fatti, l’aumentare della criminalità ci dicono che queste misure non bastano, non posso bastare per arginare la barbarie in atto, e che non riguarda solo la questione cinese, bensì tutti.
Nemmeno durante l’imperversare dell’invasione cinese, nella sua massima libera esplosione, quella che ha portato poi Cenni a governare la città, avevamo mai assistito a tanti fatti criminali.
Questo è un peggioramento, dettato anche dalla crisi, ma non può essere ridotto solo a questo, perché gli episodi criminali non riguardano solo la comunità cinese.
Un altro elemento che contraddistingue questa giunta è la sua forte concezione centralistica, che sostanzialmente si oppone al decentramento.
Va detto che coloro che sono chiamati ad attuarlo non sono all’altezza, e, come ho detto, scimmiottano le scelte egemoniche.
Tuttavia questa politica centralistica, che aveva l’intenzione di rivitalizzare il Centro, ha avuto come risultato la percezione della città ‘lontana’, oltre che dell’abbandono delle periferie.
Insomma abbiamo assistito alla creazione della città di serie A e di una di serie B, e forse c’è anche la C.
Questo non ha significato che la città di serie A sia stata per il momento veramente rivalutata; non particolarmente nella sua struttura architettonica antica, né valorizzata dal punto di vista turistico.
E poi le promesse mancate, a tutt’oggi.
Prima su tutte, la Città Etrusca di Gonfienti e la questione dell’Interporto.
Ma delle promesse mancate, finora, di questa giunta parlerò nel prossimo articolo.
Maila Ermini
Articolo uscito su Metropoli venerdì 5 agosto 2011
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