lunedì 30 settembre 2019

Gonfienti, il tesoro di Prato

Aggiungo una nota a margine della mia visita di ieri a Gonfienti antica, in particolare mi riferisco non tanto alla zona archeologica, che purtroppo è apparsa molto ghiaiata al fine del suo mantenimento, e sempre molto emozionante comunque; non tanto all'annuncio della ripresa degli scavi nella prossima primavera sembrerebbe, con relativa creazione di un collegamento fra lotto 14 e 15, mettendo chisssà!  (con tre s) le prime basi per un ancora, diciamo la verità, molto lontano Parco Archeologico; ma mi voglio riferire piuttosto a quanto ho visto al Mulino di Gonfienti, posto a lato dell'ingresso dell'Interporto della Toscana Centrale, che è diventato il laboratorio della Soprintendenza Archeologia di Firenze Prato e Pistoia, e quindi un centro importante per l'archeologia.
Simbolicamente poi questo centro archeologico che sta a lato di un interporto assume significati forti, mostra un contrasto e una lotta, una dialettica costante e infinita fra passato e presente, tra conservazione e uso-consumo del presente. E così via. Ma su questo tornerò.

Al Mulino di Gonfienti sono stati mostrati molti reperti restaurati, e non solo la superba e intrigante Kylix di Douris, ma un mondo di vita passata, quotidiana e casalinga, (emozionanti gli attingitoi a forma umana che sono unici e tipici della zona, e che potrebbero diventare un simbolo della città Prato!), ed è stato ricostruito un pezzo del tetto della domus di 1440 circa m2, e già tutto questo che è stato mostrato, solo una piccola parte di quello che è stato ritrovato!, costituirebbe un museo di primaria importanza, e molto originale perché per la prima volta si tratta di oggetti di una casa etrusca, non di una tomba!, con incluso la parte del periodo del bronzo, affascinante come poche.

Insomma, abbiamo davvero un tesoro unico, ed è sconvolgente e inspiegabile che i nostri amministratori abbiano considerato e trattato la questione con simile superficialità e l'abbiano lasciato andare! Il museo a Prato davvero potrebbe costituire una risorsa, ora che essi si sciacquano ogni giorno la bocca con la parola turismo! 

Io di reperti etruschi ne ho visti tanti, ma questi sono pezzi unici.

I reperti devono essere almeno anche là dove sono stati trovati, (o li vogliamo portare anche questi al British Museum come l'Offerente, tanto siamo in Europa?), anche perché, se davvero il lavoro continuerà, ci saranno sicuramente altri piccoli tesori da conservare e mostrare.

Di questo tesoro, e del suo valore siamo rimasti per troppo tempo all'oscuro. Esso appartiene alla comunità, sia dal punto di vista antropologico, sociale e storico, identitario, sia economico.

Ma Prato deve essere sempre saccheggiata?

Non si tratta di questioni di campanile, lo ribadisco con forza e determinazione: si tratta però anche di dare a Prato quello che è anche suo, e di cui ora essa ha estremamente bisogno.

E sarà anche questo il senso della nostra prossima Camminata per Gonfienti.


(P.S. Non siamo soli a pensarla così, ci sono più di 1200 firme per il Museo Etrusco di Prato! Firmate anche voi la petizione, qui:  http://chng.it/KY8n6xnbgJ)

domenica 29 settembre 2019

Visita straordinaria a Gonfienti

Oggi - e nonostante la confusa o nulla comunicazione anche nel fine settimana passato -  visita straordinaria grazie alle giornate europee della cultura all'area archeologica e al Mulino di Gonfienti, diventato laboratorio di restauro della Soprintendenza di Pistoia Prato Firenze.

Ci vediamo domenica 13 ottobre per la Camminata per Gonfienti che, ricordo, quest'anno verrà fatta anche per il Museo Etrusco a Prato.
Presto vi darò i dettagli.






Non dimenticate di firmare la petizione!:http://chng.it/46CJky9B

La dinosaura, dopo il debutto



Dopo il primo sgomento da parte degli spettatori, che son rimasti basiti e immobili al termine della rappresentazione della "Dinosaura", mi giunge un primo commento, che probabilmente rimarrà l'unico visto lo smarrimento...La signora Moretti scrive:
"Volevo ringraziarla per lo spettacolo intenso e spiazzante, che invece di svanire in un soffio appena esci e giri l'angolo, ti rimane e si radica. Recitazione magistrale. Alla Baracca spettacoli non comuni. Complimenti".

Replico, sperando di sopravvivere, tutti i sabati di ottobre.

venerdì 27 settembre 2019

Alcune considerazioni sullo sciopero per il clima

Dopo che hanno permesso che si riempisse il mondo di cemento; dopo che non hanno fatto altro che parlare di ampliamento di aeroporti; sprofondare le scoperta archeologiche sotto i capannoni industriali, tanto per citare alcuni piccoli esempi locali ma ci sarebbe molto altro da aggiungere, ora piace ai politici che i ragazzini sfilino per il clima nelle piazze (Friday for future) per fare in modo che il malaffare e l'occupazione devastante del mondo continui! e per questo oggi concedono loro anche la possibilità di fare forca senza che lo sia.
E la prova del loro stare nella menzogna sta nel fatto che questi signori politicanti non li vedremo, che ne so, alla Camminata per Gonfienti.

Ma bravi. Ormai  si riesce facilmente a organizzare le manifestazioni contro a comando! 
L'organizzazione della dittatura del mercato mondiale è perfetta, ed è purtroppo evidente che certe battaglie sono costruite solo perché funzionali alle quote di dominio e interesse!

Lo sciopero è perfetto per il sistema politico "buonistico"; infatti, chi potrà dire poi che questi ragazzi sbagliano a scioperare per un tema così importante e urgente?
Distruggono anche un possibile dissenso, una giusta critica e ti mettono il bavaglio!
La dittatura terroristica, sotto la copertura della parola democrazia, ecologia, benessere collettivo, è compiuta.

In realtà l'ecologia è una strada difficile da praticare, anche al più volenteroso ambientalista. Andare a scuola in bici o a piedi è più faticoso; bisogna alzarsi prima, vestirsi in modo meno attraente eccetera. Bisogna andare più lenti. Compiere ogni gesto diversamente. Ma oggi è possibile?

Se si è ecologici veramente, puliti, siamo tagliati fuori, e ci troviamo alla deriva sociale. Lo sperimento bene quando vado in giro con il mio vecchio Fiorino!

Se poi si è politicamente ecologici, se ci escludiamo dalla camorra politica imperante, siamo fuori da tutto, e si diventa extra-comunitari. E nemmeno si lavora. E alla fine nemmeno i familiari ti riconoscono più.

Faccio l'esempio del mio teatro, e solo perché è calzante: notoriamente è tagliato fuori dal meccanismo mafioso teatrale, è ecologico, ma come fatica!  Vi si pratica teatro e politica dal basso, non vi si trattano affari, non vi sono camarille, non vi si raccolgono voti, e per questo è come un luogo appestato. I politici locali, anche della presunta opposizione, lo disertano e lo umiliano con la loro finta indifferenza. Il che è sempre un atteggiamento mafioso-camorristico.

Nessun assessore o incaricato di cultura è mai venuto, spontaneamente, a vedere uno spettacolo alla Baracca. Si è mai seduto come semplice spettatore, non dico per esprimere solidarietà e vicinanza.

Come l'orto, se vuoi che venga fuori qualcosa senza componenti chimici, devi faticare il doppio e ancor di più, e le zucchine e le pere, ci sono certi anni che non vengono così perfette, così belle per il mercato. Sono saporite, buonissime, ma nessuno le vuole comprare.


giovedì 26 settembre 2019

Il barbiere del premier inglese Boris Johnson

- Chi è il barbiere del premier inglese Boris Johnson?
- E' un barbiere specializzato nel "taglio Brexit".

Si inizia con La Dinosaura




Domani, venerdì 27 settembre con replica sabato 28 settembre ore 21,  debutta La Dinosaura.

La Nazione, Prato, data di oggi

martedì 24 settembre 2019

La Baracca è un teatro manuale



Tutto quello che viene fatto a La Baracca, viene fatto artigianalmente. Direi con le mani.

Il testo e l'allestimento de La Dinosaura, è opera mia, nella prima versione scritta a mano;

il vestito è stato pensato e cucito da noi, mia madre e io;
la scena è costituita da un pezzo di natura e, altrimenti, ho usato solo materiale riciclato, oggetti dimenticati o di scene che non usavo più da anni.


Tutto il Teatro La Baracca e le sue rappresentazioni sono DA SEMPRE opera artigianale, fatta con le mani e frutto di studio e ricerca personale.
E questo non solo perché non si ricevono finanziamenti pubblici; ma perché fare teatro è ri-costruire il mondo, e non solo con la parola e il corpo sulla scena, ma anche parola e corpo prima e dopo la rappresentazione. E quindi con le mani.
Per questa spiccata manualità del mio teatro sono stata derisa, ma io ne sono orgogliosa e felice.

Vita da donne: l'evoluzione

Il Corriere della Sera, 1972
Fanpage, 2019

lunedì 23 settembre 2019

Modesta proposta 1: bigliettai

Sarebbe ottima cosa reintrodurre i bigliettai negli autobus, e per varie ragioni:  lavoro, sicurezza, rispetto e civiltà...

sabato 21 settembre 2019

La Dinosaura è vicina

Venerdì 26 e sabato 27 settembre ore 21 al Teatro La Bracca debutto de La Dinosaura, che rimarrà in scena per tutti i sabati di ottobre.
La dinosaura, uno strano animale donna che vive nel cortile di un palazzo, pone tutta una serie di problemi intorno a lei. Ma chi è? Un dinosauro vero, ricostruito dalla scienza, o una follia? 
Il resto, chi vorrà, lo scoprirà a teatro.

La visita agli scavi di Gonfienti è in parte annullata?

Attenzione, la visita agli scavi di Gonfienti, che era stata annunciata sul sito del MiBACT per questo fine settimana sabato 21 e domenica 22 settembre, e quella di sabato 28 settembre, sembrano essere state improvvisamente annullate.

Infatti, se controllate sotto, appena tre giorni fa, le visite erano annunciate e confermate.

Senza dire nulla hanno cambiato?
La visita, almeno a quanto risulta ora sul sito, ci sarà soltanto domenica 29  settembre alle 15.
Boh! Ce la faranno per il 29 settembre a costruire il presunto Parco Archeologico di Gonfienti?




Oggi, dal sito del MiBAC

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1970898267.html



Da sito tre giorni fa...come avevamo già comunicato.


Visita guidata al Parco Archeologico di Gonfienti (Prato - Campi 
Bisenzio)
Prato, Parco Archeologico.
Visita guidata - Il 21 settembre 2019  Orario: 15.00-19.00
Visita all'insediamento etrusco arcaico del VI-V secolo a. C. e al 
complesso “Il Mulino” che ospita il laboratorio di restauro e di 
diagnostica della Soprintendenza, dove sono conservati i reperti ...


Visita guidata all'area archeologica di Artimino (Carmignano) - e area 
archeologica di Rosello a Prato
Prato, Area Archeologica di Prato Rosello
Visita guidata - Il 22 settembre 2019  Orario: 14.00-18.00
La Soprintendenza ABAP di Firenze, Pistoia e Prato, in collaborazione 
con il Museo Civico Archeologico di Artimino, organizza un pomeriggio di 
visite guidate alla necropoli etrusca di Prato Rosello, ...

Visita guidata al Parco Archeologico di Gonfienti - Prato - Campi 
Bisenzio

Prato, Parco Archeologico
Visita guidata - Il 22 settembre 2019  Orario: 15.00-19.00
Visita all'insediamento etrusco arcaico del VI-V secolo a. C. e al 
complesso “Il Mulino” che ospita il laboratorio di restauro e di 
diagnostica della Soprintendenza, dove sono conservati i reperti ...

Visita guidata al Parco Archeologico di Gonfienti - Prato - Campi 
Bisenzio
Prato, Parco Archeologico
Visita guidata - Il 28 settembre 2019  Orario: 15.00-19.00
Visita all'insediamento etrusco arcaico del VI-V secolo a. C. e al 
complesso “Il Mulino” che ospita il laboratorio di restauro e di 
diagnostica della Soprintendenza, dove sono conservati i reperti ...
Visita guidata al Parco Archeologico di Gonfienti - Prato - Campi 
Bisenzio
Prato, Parco Archeologico di Gonfienti

Visita guidata - Il 29 settembre 2019  Orario: 15.00-19.00
Visita all'insediamento etrusco arcaico del VI-V secolo a. C. e al 
complesso “Il Mulino” che ospita il laboratorio di restauro e di 
diagnostica della Soprintendenza, dove sono conservati i reperti ...

venerdì 20 settembre 2019

Ma c'è un campanile sul museo etrusco!

Copio sotto un articolo de La Nazione di oggi, che sostiene - il titolo è assertivo - l'apertura del Museo Etrusco di Gonfienti...nella Rocca Strozzi di Campi Bisenzio.
Preciso che l'associazione "Primavera di Prato" (sventolata vieppiù volte) non esiste; è solo il nome del blog di Maila Ermini, che ha promosso la raccolta firme per il Museo Etrusco a Prato.
Ma lo sanno bene; io non devo esistere. O forse meglio non deve esistere la persona che civilmente si occupa della polis (azione tutelata dalla Costituzione), promuove una iniziativa che viene condivisa in maniera trasversale, e quindi diventa significativa. Ci devono per forza essere le associazioni, che sono più controllabili.

Nell'articolo l'assessore di Campi dice il trasferimento dei reperti alla Rocca è "stato concordato da tempo con il Comune di Prato".
Ah, sì? Ma chi è stato, quando? Chi ha detto sì per fare il museo a Campi invece che a Prato?
Politici di Prato, raccontateci un po' questa storia!

Dalla raccolta firme, che propone una ovvietà - i reperti si collocano in mostra anche nel comune del ritrovamento - è nato un vero caso. 
E secondo voi, per quale motivo? Per il museo in sé?
E' l'espansione speculativa adiacente all'Interporto che interessa. Per questo il museo nell'area archeologica o nelle vicinanze (a Villa Niccolini) viene rifiutato. 
E così fa comodo costruire, anche in sede di consiglio comunale per esempio, un campanile sul museo etrusco.


P.S. Notiamo che è la dott.ssa Poggesi, che dovrebbe essere in pensione, a introdurci ancora una volta nella visita agli scavi e al Mulino. Ma perché non chiamare in sito anche giovani archeologi, coinvolgerli in qualche modo?



METROPOLI DI FIRENZE

Il tesoro etrusco nella Rocca Strozzi

L’assessore Roso e la ‘disputa’ con Prato: i reperti esposti qui dal 2020


di BARBARA BERTI NEI primi mesi del 2020 aprirà il museo archeologico di Gonfienti nel complesso monumentale della Rocca Strozzi di Campi. «I lavori per il recupero della struttura sono alle fasi finali e i reperti dell’antica città etrusca saranno collocati nella Tinaia, così come concordato da tempo con il Comune di Prato» annuncia Monica Roso, assessore alla cultura di Campi, archiviando così le ipotesi di un trasferimento nel capoluogo pratese, come proposto da una petizione online dell’associazione ‘Primavera di Prato’. Tra il 1996 e il 1997 a Gonfienti, piccola frazione di Prato, furono ritrovati i resti di un’antica città etrusca, estesa per circa 17 ettari, nella pianura compresa fra il fiume Bisenzio, il torrente Marinella e i monti della Calvana. «L’area archeologica di Gonfienti sarà un grande museo diffuso che partirà dalla zona degli scavi e, passando per il complesso del Mulino, arriverà fino alla Rocca Strozzi dove è prevista l’esposizione definitiva dell’intero contesto archeologico» sottolinea ancora Roso. Un’anteprima del futuro percorso museale si potrà avere domani e domenica, in occasione delle Giornate europee del Patrimonio (e nel fine settimana successivo, il 28 e 29 settembre) quando ci sarà la possibilità di visitare sia parte dell’area archeologica di Gonfienti (condizioni meteo permettendo) sia il complesso del Mulino di Gonfienti dove sono stati allestiti dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio il laboratorio di restauro e diagnostica e dove saranno esposti i principali reperti provenienti dall’insediamento etrusco. «Sarà poi presentato il materiale multimediale realizzato dal Comune, con la collaborazione scientifica della Soprintendenza – continua l’assessore – che poi sarà parte integrante dell’esposizione permanente». Nell’occasione sarà possibile anche vedere i resti del tetto della cosiddetta domus di 1440 metri quadrati, la più grande dell’Italia antica, testimonianza del passato che poi sarà ‘prestata’ al museo civico archeologico di Bologna per la mostra «Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna» che aprirà a dicembre e che riunirà circa mille oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali. Sono infine in programma laboratori per bambini e visite guidate alle 15 e alle 17, con possibilità di iniziare la visita dal Mulino (ingresso dal cancello di via di Gonfienti 4) o dall’area archeologica (ingresso dal cancello del cantiere di via del Pantano).



giovedì 19 settembre 2019

A proposito del Parco Archeologico di Gonfienti

Un commento che chiarisce la situazione del Parco Archeologico di Gonfienti, che secondo la Soprintendenza già esisterebbe!

"Cara Maila.
In vista delle visite previste per le ormai prossime “Giornate Europee del Patrimonio” che apriranno al pubblico l’Area Archeologica di Gonfienti e i Laboratori del  Mulino, credo che possa essere utile fornire alcune informazioni generali ai tuoi lettori e, soprattutto, a tutti coloro (quasi 1200 persone!)  che hanno fin qui sottoscritto la petizione per portare il Museo di Gonfienti a Prato,  precisamente dove, fin dal 2003, era stato congiuntamente previsto di farlo, ovvero di trasformare in un Antiquarium gli annessi agricoli (ex- Fienile) di Villa Niccolini, entro locali facilmente accessibili in stretta continuità con quanto si andava scoprendo dell’insediamento etrusco sul Bisenzio. Da non dimenticare inoltre che il fabbricato di cui sopra era stato ristrutturato con tale finalità (anche se l’acquisizione da parte del pubblico non fu mai perfezionata!). E dove alcuni anni dopo furono fatti importantissimi ritrovamenti archeologici, tant’è vero che il sedime del vecchio fienile è stato vincolato ai sensi del D.Lgs 42/2004.

Ritengo che la raccolta delle firme che hai lanciato sia stata anche per questo motivo più che mai pertinente!

La situazione attuale relativa all’istituzione del Parco Archeologico di Gonfienti non è però del tutto chiara, laddove per conferire il titolo di “Parco Archeologico” all’”Area Archeologica di Gonfienti” è necessario includere – come stabilisce la normativa in materia (vedi) - anche la funzionalità e la dotazione di servizi al pubblico, un piano di gestione e, soprattutto, indicare e rendere prima fruibile un’area espositiva dei reperti da connettere ai ritrovamenti e agli scavi futuri, e quindi non solo la presenza di Laboratori didattici e di  restauro come quelli impiantati al Mulino che per altro esistono da alcuni anni.

Niente è cambiato!

Possiamo per certo affermare che il “Piano Strategico Culturale per Gonfienti” che fa riferimento all’Accordo di Valorizzazione 2016 sottoscritto tra  Ministero /Regione Toscana prevede la costituzione del “Parco Archeologico di Gonfienti”, e questo è un fatto molto positivo e promettente in chiave di valorizzazione che tuttavia allo stato attuale, dopo più di un lustro di promesse, non può dirsi ancora istituito per questioni non solo procedurali.

Primo ostacolo
Un primo evidente ostacolo è dato dal fatto che, per istituire un Parco Archeologico, occorre in primis fornire una perimetrazione entro un confine ben tracciato del sito culturale che s’intende mettere in sicurezza e rendere fruibile e indi di recintarlo.   Allo stato attuale è recintata solo l’area perimetrata all’interno del vecchio recinto dell’Interporto. Dovremo perciò presumere che, se di Parco si tratta, il confine di questo corrisponda con il limite perimetrato dall’Interporto (ma è davvero quello il Parco?). Inoltre, occorrerebbe, insieme all’apertura al pubblico dell’area,  aver reso fruibile anche un antiquarium, ovvero un luogo dove si conservano e si rendono fruibili i reperti. Anche in questo caso, a meno che non si faccia passare il Laboratorio del Mulino come sede (ancorché) provvisoria del museo, manca la sede deputata.
Ammesso poi che l’area archeologica sia già stata messa in sicurezza idraulica non pare esiste un’adeguata segnaletica informativa. In mancanza di questi requisiti il Parco Archeologico di Gonfienti  dovrebbe essere derubricato più semplicemente come  “Area Archeologica”, così come è stata dichiarata fin dal 2006!

Un Parco che s‘ha da fare!
Tuttavia i finanziamenti per l’acquisto dei terreni da parte della Regione Toscana, che poi li ha ceduti allo Stato, sono stati finalizzati all’apertura del “Parco Archeologico” e non già destinati ad ampliare l’area archeologica. Evidentemente in questo procedimento c’è qualcosa che non quadra, se non altro nella tempistica! Tant’è vero che l’istituzione del parco – come detto - non è stata ad oggi ratificata!

Secondo ostacolo
Un secondo ostacolo è dato dal fatto che il luogo espositivo dei reperti dovrebbe essere relazionato in maniera diretta all’area di scavo. Il tempo di percorrenza tra l’area archeologica attuale e la sede indicata come museo (Rocca Strozzi), complice anche un intricato collegamento viario,  è di circa 30/35  minuti e va ad interessare un ambito territoriale, oggi assai slacciato dall’area archeologia, stante lo stato attuale dell’area perimetrata! E mancano ancora i ventilati collegamenti ciclopedonali sull’argine del fiume! Questo stato di cose  contraddice sia le istanze dell’ambito scientifico culturale (vedi le raccomandazioni impartite da ICOMOS)  che richiederebbero una marcata contestualizzazione fra il luogo museale e l’area archeologica sia  il dettato costituzionale che sottolinea il divere di rispettare il legame tra la comunità insediata e il sito culturale di appartenenza che nel caso di Gonfienti attiene certamente alla città di Prato come attestano le fonti storiche.
Mi pare che su questi aspetti debba comunque esprimersi con forza il Comune di Prato (anche in merito alla futura gestione del sito culturale e del museo), per quanto chiede la comunità  pratese e non già “la linea preferenziale” espressa dalla Soprintendenza perché non trattasi più di questione di tutela, semmai chiedendo di aprire un tavolo con la Direzione Regionale dei Beni Culturali e con lo stesso Comune di Campi Bisenzio,  qualora gli scavi interessassero un domani anche i terreni campigiani limitrofi all’area attualmente perimetrata.

Il Museo della Piana alla Rocca Strozzi
Non entro nel merito alla realizzazione di un Centro Museale di Documentazione del Territorio della Piana, da crearsi presso la Rocca Strozzi che io stesso, nel 2003,  ebbi la cura di portare all’attenzione dell’allora Sindaco Adriano Chini, durante la fase di redazione del progetto preliminare di restauro, conservazione e valorizzazione di quel complesso monumentale. D’altronde proprio in quell’anno i Comuni di Prato con il Sindaco Fabrizio  Mattei e quello di Campi Bisenzio investirono anche risorse economiche per tentare di dare una perimetrazione all’insediamento etrusco che stava emergendo in riva al Bisenzio.
Detto questo, sottolineo il fatto che Campi Bisenzio e la città metropolitana abbiano il pieno diritto di custodire e valorizzare quanto appartiene a quelle comunità, compresi tutti i ritrovamenti dell’età del Bronzo messi in luce durante la realizzazione dell’arteria “Mezzana Perfetti – Ricasoli”. Non si riduca dunque che la questione del Museo di Gonfienti ad una stucchevole querelle di campanile, perché la presenza e la valorizzazione di entrambe le sedi restituirebbe una maggiore visibilità a questi siti culturali che evidentemente porterebbe vantaggi ad entrambi, senza tradire le origini e la storia che, per quanto fin qui messo in luce, riguarda indiscutibilmente l’area pratese e la fondazione nel suo territorio di un’area urbana collegata ai Monti della Calvana. Oggetto di altri importanti scoperte.

La questione paesaggistica
Infine, ma non in ultimo, andrebbero anche chiariti, ai sensi di legge, anche gli aspetti paesaggistici che attengono al sito culturale, alla sua manutenzione, all’accessibilità e alla segnaletica, alla complicata convivenza con l’insediamento   interportuale,  ecc. aspetti che non sono mai stati valutati in modo opportuno, tant’è vero che tutta l’area, nonostante gli investimenti fatti giace da anni in uno stato di avanzato degrado ambientale ."

Prof. Giuseppe Alberto Centauro












La Dinosaura, una foto

Dopo il furto totale di lunedì scorso, rifatte anche le foto de La Dinosaura.

Credo che mi ci vorranno mesi prima di riprendermi dal colpo.


mercoledì 18 settembre 2019

Aprono gli scavi di Gonfienti, ma il Comune di Prato non lo sa o non lo dice


Grazie alla nostra robusta battaglia, robusta perché ormai ci stiamo invecchiando dentro, la Soprintendenza apre l'area archeologica di Gonfienti a Prato.
Se non avessimo intrapreso poi la raccolta di firme, 1188 firme a oggi, non si sarebbe mosso nulla.
(Anche se nessuno, nemmeno nell'ultima interrogazione comunale sull'argomento, l'ha citata...).

L'apertura avviene per le Giornate Europee del Patrimonio, come mi ha informato l'amico GAC, e saranno aperti, vedete sotto il programma, per due fine settimana, questo e il prossimo.

Ora mi rallegro parecchio, e non mancherò di andarci.

E tuttavia mi chiedo:  perché il Comune di Prato non lo annuncia? Perché il Comune di Campi non lo annuncia?
A oggi non si legge da nessuna parte, nei santissimi siti on-line!
Si tratta di una visita importante, che avverrà fra tre giorni. Li vogliamo avvisare i cittadini o li dobbiamo informare solo del Corteggio,  del Settembre Pop, e del Palio della Pecora?

Mi chiedo anche: la Soprintendenza comunica con il Comune di Prato? (E di Campi, vedrete che per par condicio è nominato anche il comune bisentino). Credo di no. O se comunica, non comunica bene. Glielo vogliamo dire o no al Comune di Prato che gli scavi situati nel suo comune saranno aperti? Altrimenti, per chi si apre il sito archeologico?

E poi la Soprintendenza cita il "parco archeologico di Gonfienti": quale?!
Dove sta 'sto parco?

IL PARCO ARCHEOLOGICO A PRATO ANCORA NON ESISTE! 

Dunque io vi prego di andare assolutamente a visitare il sito, ma anche di unirvi a noi nel continuare questa battaglia: ora è importantissimo continuarla. Firmate la petizione se non lo avete ancora fatto, per il Museo Etrusco di Prato - leggete le motivazioni! - e partecipate numerosi alla Camminata per Gonfienti del 13 ottobre.

Avanti così!


http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1970898267.html

Visita guidata al Parco Archeologico di Gonfienti (Prato - Campi 
Bisenzio)
Prato, Parco Archeologico.
Visita guidata - Il 21 settembre 2019  Orario: 15.00-19.00
Visita all'insediamento etrusco arcaico del VI-V secolo a. C. e al 
complesso “Il Mulino” che ospita il laboratorio di restauro e di 
diagnostica della Soprintendenza, dove sono conservati i reperti ...


Visita guidata all'area archeologica di Artimino (Carmignano) - e area 
archeologica di Rosello a Prato
Prato, Area Archeologica di Prato Rosello
Visita guidata - Il 22 settembre 2019  Orario: 14.00-18.00
La Soprintendenza ABAP di Firenze, Pistoia e Prato, in collaborazione 
con il Museo Civico Archeologico di Artimino, organizza un pomeriggio di 
visite guidate alla necropoli etrusca di Prato Rosello, ...

Visita guidata al Parco Archeologico di Gonfienti - Prato - Campi 
Bisenzio

Prato, Parco Archeologico
Visita guidata - Il 22 settembre 2019  Orario: 15.00-19.00
Visita all'insediamento etrusco arcaico del VI-V secolo a. C. e al 
complesso “Il Mulino” che ospita il laboratorio di restauro e di 
diagnostica della Soprintendenza, dove sono conservati i reperti ...

Visita guidata al Parco Archeologico di Gonfienti - Prato - Campi 
Bisenzio
Prato, Parco Archeologico
Visita guidata - Il 28 settembre 2019  Orario: 15.00-19.00
Visita all'insediamento etrusco arcaico del VI-V secolo a. C. e al 
complesso “Il Mulino” che ospita il laboratorio di restauro e di 
diagnostica della Soprintendenza, dove sono conservati i reperti ...
Visita guidata al Parco Archeologico di Gonfienti - Prato - Campi 
Bisenzio
Prato, Parco Archeologico di Gonfienti

Visita guidata - Il 29 settembre 2019  Orario: 15.00-19.00
Visita all'insediamento etrusco arcaico del VI-V secolo a. C. e al 
complesso “Il Mulino” che ospita il laboratorio di restauro e di 
diagnostica della Soprintendenza, dove sono conservati i reperti ...









La stagione de La Baracca su Il Tirreno


Un bell'articolo sulla stagione alla Baracca de "Il Tirreno" di oggi.
E ne aspettiamo anche altri...(giusto per tirarci su dal furto di due giorni fa). 

lunedì 16 settembre 2019

Quarto furto alla Baracca

In un attimo oggi pomeriggio mi hanno rubato tutto: borsa, con tutti i documenti, carte, effetti personali,  e anche il computerino (ormai rotto, per la verità, però...).
Sono entrata un attimo in teatro a chiudere la porta che dà sul giardino, stavo per uscire dopo le prove, e un signore è entrato e ha portato via quello che ha potuto.
L'ho inseguito, ma se n'è andato velocemente in bici.
E' il quarto furto che subisco al Teatro La Baracca. Questo, come il primo, il più pesante anche perché praticamente il ladro ha agito davanti a me.

La polizia è arrivata con certo ritardo; forse, avendo io dato la descrizione abbastanza esatta del ladro, si poteva prendere. Anche perché ha tentato di rubare invano i soldi tramite la carta di credito alla posta, probabilmente quella di Iolo o di Galciana.

I poliziotti mi ha detto ripetutamente di aspettare il loro intervento, che avrebbero fatto ricerche.

Poi quanto sono arrivati, mi hanno detto che nel momento in cui io li chiamavo, era sopraggiunta una urgenza più urgente della mia.

E' chiaro che il ladro mi osservava da tempo, altrimenti non si sarebbe infilato in quel modo, e rischiando così tanto, in teatro.

Che strano, però: tutte le volte, se non forse una volta, che ho subito un furto è stato in coincidenza con qualche mia attività particolare. Un caso, certamente, ma è un dato di fatto.


P.S. Le ciclabili sono luogo di rifugio per spacciatori e ladri di piccolo medio cabotaggio. Forse servirebbe qualche motocicletta in più a questi poliziotti.

venerdì 13 settembre 2019

Varie

La raccolta delle firme per il Museo Etrusco, pur con più lentezza, va avanti. A oggi sono 1173 firme. Anche se non arriveremo a 1500, tuttavia è un ottimo risultato che non si può non tenere in conto e che va oltre le mie personali più rosee previsioni.

La 5a Camminata per Gonfienti del 13 ottobre prossimo è e resta una camminata cittadina. Non è una manifestazione; quindi non ci saranno cartelli, né simboli. Come ogni anno indosseremo la pettorina di carta, che è la locandina della manifestazione che si può vedere qui a lato. 
Una camminata civile, civica, possibilmente festosa, per sensibilizzare su un diritto negato che appartiene a tutti: parco archeologico e museo etrusco di Prato.

Domani, 14 settembre, presento i prossimi spettacoli alla Baracca, alle ore 11, in assoluta autogestione.

Per chi  verrà (la presentazione è aperta a tutti) ci vediamo domani. Pubblicherò poi qui tutta la programmazione.

mercoledì 11 settembre 2019

L'assessore pop di Molussia

La recente dichiarazione scritta dall'assessore alla cultura di Molussia è stata molto applaudita dai cittadini molussici.
Che cosa ne viene fuori?
Una difesa del Festival così come è stato concepito, un festival musicale assolutamente simile ad altri festival che ci sono vicino a Molussia e lontano;  la sottolineatura dell'importanza dei numeri e la volontà di occupare, ancora, con i palchi il centro storico. Ne risulta poi anche una involontaria autodefinizione di "assessore pop".

Nello scritto si fa accenno alla polemica nata dall'accavallarsi nello stesso giorno di un importante concerto molussico con un corteo della pace. Il messaggio dell'assessore alla cultura di Molussia, in stile narci-criptico secondo gli stilemi molussici, risulta funzionale al suo essere sfuggente, al fine di non prendere una posizione precisa se non quella della maggioranza molussica.
Ma soprattutto è funzionale ai numeri e alla folla dei ragazzini che, quelli sì sono stati la maggioranza, hanno affollato i concerti.
Così si vince facile e non si incontrano problemi.

Anche a Molussia siamo in linea con il conformismo culturale imperante ovunque, per cui la cultura è soprattutto programmazione "pop" di concerti e grandi eventi. 
Tutto il resto sono bazzecole, o addirittura fastidi, come per esempio può essere il Teatro della Zanzara o altri spazi , che si preferirebbe che non esistessero (alla faccia della periferia, insomma!).
Con questa programmazione dunque non si punta a creare qualcosa di duraturo, di solido, come quello che potrebbe essere la nascita di un parco villanoviano, tanto per fare un esempio che è visto come la peste!, ma ancora e sempre eventi molussici.

Da qui deriva che essere assessore pop, per dirla con Schopenhauer, è programmare eventi da grandi numeri per intrattenere, nel modo più stordente, i cari cittadini molussici che devono votare democratico.

lunedì 9 settembre 2019

Perché il Museo Etrusco di Prato deve essere a Villa Niccolini

Scusate se insisto: ma dato che coloro che chiedono il Museo Etrusco a Villa Niccolini e la riapertura degli scavi e della zona archeologica di Gonfienti di Prato sembrano dei pazzi persecutori che con le loro incredibili richieste irritano i sonni della povera  Soprintendenza (insieme ai santi politici presto martiri), voglio mostrare una foto di cosa c'è a Villa Niccolini, a due passi dall'area archeologica bunkerizzata.
Si tratta di "strutture murare in ciottoli, allineate le une con le altre, in perfetta coerenza urbanistica, architettonica, cronologica con quanto  noto per l’insediamento di Gonfienti; l’area dove oggi sorge Villa Niccolini può pertanto essere considerata parte dell’insediamento di Gonfienti, di cui costituisce per il momento il limite occidentale."
Queste strutture murarie sono state ricoperte a causa della falda acquifera, così sembra, in continua risalita, per la pace e la dimenticanza nei secoli.


Insomma, la stessa Villa Niccolini potrebbe essere costituire essa stessa un museo, non solo contenerlo perché vicino agli scavi!, rendendo visibili queste strutture e altre che sicuramente si trovano se si riprendono gli scavi! , ai visitatori.


Ma no, costruiamo altri capannoni!

Firmate!
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domenica 8 settembre 2019

La nuova stagione

Sabato 14 settembre alle ore 11 presentiamo la nuova stagione alla Baracca. Ingresso libero.



venerdì 6 settembre 2019

giovedì 5 settembre 2019

Lettera dal disastro di un governo affatto nuovo

Pubblico la lettera che scrissi il 24 febbraio 2014  all'allora - come oggi -  neo Ministro della Cultura Dario Franceschini. Nulla è cambiato in questi cinque anni. Un profondo senso di disperazione mi prende, nel rileggerla. E pure, allo stesso tempo, un moto di ribellione e profondo disgusto.

Da troppo tempo persone incapaci, arroganti, ambiziose e serve pretendono di governarci. E pure sembrano avere l'appoggio della maggioranza! Una maggioranza costruita da consensi mediatici, ottenuti con l'inganno della falsa libertà, dalla pseudo-democrazia del voto, ora anche elettronico, un inganno assoluto, insieme a giochi di potere, clan, bande, associazioni, sette e quanto altro di palazzo e banche, che ogni giorno non fanno altro che tradire i dettami della Costituzione.

Intanto il paese reale crolla nel suo impianto sociale, culturale, economico. Anzi, è la realtà che crolla, e ci tengono schiavi in vita variamente con Internet e giochetti online. Ma fuori, nel reale, è il vuoto; e la mancanza di lavoro e di denaro è solo una parte, e può sembrare incredibile, di questo disastro di cui i governanti non mostrano poi di essere afflitti più di tanto.

Una triste serie di giochetti di governo inutilmente ci intrattiene; dopo il Conte 1 con Lega e M5S, ora il Conte 2 (la prego, Presidente, faccia qualche corso di dizione e di articolazione fonetica!), una mistura inqualificabile di 5 Stelle e parte di PD, dopo che i due avevano rispettivamente giurato che mai avrebbero governato insieme!

E si festeggia, oscenamente nei media, il matrimonio.


Ma diciamola in parte tutta:


1. Di Maio Ministro degli Esteri risulta ridicolo, ma non fa ridere; fa piangere!; per il Movimento - ormai finito - sarebbe stato opportuno che il signor Luigi andasse a svolgere una semplice (?) funzione di deputato, lasciando il campo estero a persone più competenti di lui. Lasciando quella poltrona che gli rinfacciano e che un tempo rinfacciava ad altri! E invece, no, vuole finirci sopra, e bruciare tutto, e non so quanti vaffa dirà Grillo, ormai solo a casa sua. Che triste fine per chi faceva risuonare i suoi vaffa nei teatri affollati!
2. Renzi non partecipa al governo (come aveva promesso nel suo discorso al Senato nei giorni della crisi or pochi giorni fa) e, allo stesso tempo, nessun ministro del PD presente nel governo è toscano. E da questo si può dedurre la conclusione che in Toscana il PD è Renzi, ossia comanda lui; ma anche che siccome il PD toscano è una parte importante del PD italiano, egli ha ritirato i suoi e aspetta, sull'argine, che sul fiume arrivi galleggiando il cadavere di qualcuno del suo stesso partito. Potrebbe voler dire che il partito è preda di fazioni incontrollate, è insomma in una condizione politicamente disperata, e il Fiorentino, che ha consegnato metà partito al nemico, è pronto in agguato.
3. La lettera a Franceschini non ha mai ricevuto risposta scritta. Ma il silenzio com'è noto può parlare e scrivere per sempre.

Lettera a Dario Franceschini, neo Ministro della Cultura

Signor Ministro,

io non so per quale arcano motivo Lei sia diventato ministro della Cultura, ma tant'è. 

In virtù di questo tuttavia mi preme scriverLe per far presente alcuni, solo alcuni! aspetti irrisolti della cultura italiana.
Cercherò di essere breve, per quanto sia possibile.

Io vivo nella Regione Toscana, la culla della cultura. La perla del Rinascimento. La patria della lingua italiana. La terra degli Etruschi.

E qui già casca l'asino, e un asino pesantissimo.

Tutte o quasi le più recenti scoperte archeologiche in terra di Toscana sono state velocemente ricoperte, cito una fra tutte, la cosiddetta Gonfienti etrusca, quella che è stata sepolta, con la complicità di tutta la politica locale e non, per costruire il nulla indebitato che costituisce oggi l'Interporto della Toscana Centrale. Ho condotto la battaglia in prima persona, e ancora sono qua: mi è rimasta qualche barricata, ma ormai sono quasi sola o poco ci manca ad accendere qualche misero fuoco; battaglia che tuttavia mi ha visto insignita del titolo onorifico di 'pasionaria di Gonfienti'.

Lo scempio culturale, insieme ad altri in questa regione - simbolo dell'Italia tutta anche in questo scempio, e altrove è anche peggio - è irreversibile, e io temo fortemente che nessuno pagherà per questo danno che è stato compiuto alla nostra cultura e, visto che va di moda parlare così, anche alla nostra economia.

La Toscana è stata culturalmente massacrata e grazie a questo massacro siamo tutti più poveri.

Recentemente, ma troppo tardi, è stata sollevata dall'incarico di assessore alla cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti, ex-IdV poi passata credo a Lista Civica e poi, ora, dopo l'onta della deposizione,  incoraggiata dall'affetto degli amici feisbucchiani - così mi dicono - sta pensando addirittura di candidarsi a sindaco di Firenze.

Il presidente Rossi l'ha deposta perché aveva messo in essere una campagna di promozione turistica regionale fallimentare.
La signora, come i suoi precedenti, aveva 'confuso chiaramente' cultura e turismo, pensando che quest'ultimo significasse o trainasse il primo, e non viceversa; ma è riuscita a essere  fallimentare anche in ciò che era ed è il suo forte: l'immagine vanitosa, in questo caso della Regione.

L'immagine che era mostrata della Regione è quella dello scempio camuffato, dell'inganno; insomma, paradossalmente il Presidente Rossi l'ha deposta perché, non volendo, quelle foto corrette al kitsch  dichiaravano il vero, ossia che la Toscana ormai non può che presentarsi come 'taroccata', perché la foto del paesaggio collinare con filare di cipressi è a serio rischio.
E con esso tutta la bella cultura popolare, insieme alla lingua, che in questo era nata e si era sviluppata.

L'aspetto più assurdo è che tutto questo è avvenuto e avviene mentre sono tutti ad affilare le armi presunte ecologiste e culturali (a'muina) contro Torri al Vento di Karavan che si vogliono fare sulle colline, contro speculazioni edilizie maremmane o chiantigiane, mentre si sognano città dei parchi o parchi delle piane con aeroporti allungati mega tralicci, mega centri commerciali con torrette o senza, e appunto interporti con annessi viadotti, mentre si 'sparla' della cultura che dovrebbe trainare, quando in questi anni, Sinistra in particolare visto che si tratta di Toscana ma la Destra è identica identica, sono stati tutti zitti e buoni e hanno lasciato fare.

Ora non guardi, stanno tutti rifacendosi il trucco per le prossime amministrative, ora quello che dicono non conta nulla di nulla.

Diciamo la verità: qualche assessore ha pianto per l'interramento di qualche 'sassuccio' (così lo chiamano) villanoviano-etrusco-romano, ha pensato di mettere tutto su 'i-pad', dato che, non potendosi salvare il vero, il concreto, si poteva così guardare il finto, l'immagine e consultarlo in qualsiasi momento.  
Poi però non se n'è fatto nulla e qualcuno di loro s'è consolato sedendo sullo scranno parlamentare.

Vogliamo parlare delle Sovrintendenze? Lamentano sempre che non hanno soldi, ed è vero, ma è necessario approfondire il discorso: sono state dirette partiticamente e per questo, mi permetta, il loro operato non è stato sempre 'limpido' e a tutela del NOSTRO patrimonio culturale.

Io non sono una cittadina qualsiasi che parla di cultura; io la faccio la pratico tutti i giorni, il mio mestiere è quello del teatro.

E qui casca un elefante.

Come ho detto e ridetto, il settore teatrale italiano è marcio e andrebbe tolta la muffa. (Ma Lei si dovrà occupare anche del Cinema - e della sua distribuzione! -, e della silente Musica. E dell'Opera - dove il nuovo è proibito -  e dell'immobile Danza...Che lavoro dovrà essere il suo per avere un minimo di senso!).
In particolare in Toscana il settore teatrale è stato soffocato da un centralismo sempre più invadente, e sempre più calato dall'alto che, unito alla crisi economica, ha distrutto tutto il settore.
Ossia: la Regione, la Fondazione Toscana Spettacolo i teatroni finanziano qualche compagnia di giovani, ma sono bazzecole. Quello che producono questi giovani sono soltanto, nella stragrande maggioranza dei casi o forse assoluta, dei balbettii. Come potrebbe essere altrimenti? Sono  costretti a piegare continuamente la testa, a presentare progetti che non sono i loro, solo quelli che sceglie la politica in sostanza.

Forti e corteggiati sono rimasti i divi televisivi, che vivono di rendita in particolare dagli anni '70 e '80, gli eredi del toscanismo simpaticamente becero che lei sicuramente potrà riconoscere nel primo Benigni (che non esiste più, quello che è spacciato è falso); si sono salvati altri,  pochissimi altri che sono riusciti, più o meno negli stessi anni, ma ancora nei primi anni '90 era possibile, ad infilarsi nei teatri, negli enti eccetera, anche grazie ai voti che il babbo portava dal circolo al partito.

S'è creato un monopolio fortissimo diretto dalla partitica, che gestisce tutti gli spazi e tutte le possibilità. Questo significa anche che non solo coloro che come me sono invisi e antipatici perché non consenzienti oppure perché capaci - anche l'invidia è un altro elemento ostacolante, ma per questo problema so che Lei non è attrezzato -, ma tutti coloro che non sono del 'giro' muoiono di fame.

Chissà quanti genietti si perdono per strada così, ostacolati da qualche direttore di mostra, teatro, circuito!

I giovani che intendono operare nel settore culturale (e non solo giovani, com'è il mio caso), si trovano davanti a un bivio: o essere schiavi di qualcuno, piegare continuamente la testa a discapito della loro creatività e originalità (posto che ne abbiano una) per qualche tozzo di pane e d'occasione, oppure optare per altro.

Ora ci sarebbe bisogno di un serio rinnovamento, di un afflato nuovo, che non vedo. 
L'argomento cultura in questa regione dovrebbe essere il primo, con un programma ben preciso verso un movimento di liberazione e uno stimolo alla creatività; e questo darebbe molta forza al turismo; e invece il settore è da anni gestito da personaggi incapaci, balbettanti e incompetenti, corrosi spesso dalla loro stessa mediocrità e dalle lotte intestine che si svolgono all'interno dei palazzi; personaggi che in realtà non hanno alcun potere se non quello di organizzare qualche cosina per amici e sostenitori, tipo aperitivi al mare con tuffi messi in onda da Rai 3 (il cui telegiornale è un interrotto spot di partito), sempre  impossibilitati a dire di no alle mire cementificatorie, consenzienti con il monopolio e con i giornali locali che preferiscono mettere a tutta pagina la sfilata di Carnevale piuttosto che un evento culturale di spessore.

Credo che sarà molto difficile, ma voglio sperare che Lei contribuisca a qualche cambiamento d'aria, perché siamo prossimi all'asfissia.


Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.