Dunque lo spettacolo del 18 giugno, con cui si riapre La Baracca, si sta definendo nel suo farsi.
La polifonia dei personaggi, i racconti dal tempo impotente, che nasceva esterna e frammentata, si riunisce ormai in un unico racconto, che li comprende, diventando le "Memorie di un teatro di campagna".
La voce del teatro di campagna, teatro considerato minore, è naturalmente relegato nei confini dell'impotenza, condannato a dire, mostrare solo persone e situazioni marginali e ininfluenti.
Il teatro di campagna è uno dei luoghi propri dell'impotenza.
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