venerdì 17 settembre 2021

Una società nella società

Condivido il pensiero e lo sprone del filosofo Giorgio Agamben.

Una creazione di comunità alternative alla società disumana e alla tirannide di questo tempo, qui pur con difficoltà ma ostinati si sta tentando da diversi mesi.

Ma forse da anni. Come so che anche altri stanno facendo, per esempio nella scuola.

Ora ci si sente meno soli, e più convinti.

"Una comunità nella società
L’Italia, come laboratorio politico dell’Occidente, in cui si elaborano in anticipo nella loro forma estrema le strategie dei poteri dominanti, è oggi un paese umanamente e politicamente in sfacelo, in cui una tirannide senza scrupoli e decisa a tutto si è alleata con una massa in preda a un terrore pseudoreligioso, pronta a sacrificare non soltanto quelle che si chiamavano un tempo libertà costituzionali, ma persino ogni calore nelle relazioni umane. Credere infatti che il greenpass significhi il ritorno alla normalità è davvero ingenuo. Così come si impone già un terzo vaccino, se ne imporranno dei nuovi e si dichiareranno nuove situazioni di emergenza e nuove zone rosse finché il governo e i poteri che esso esprime lo giudicherà utile. E a farne le spese saranno in primis proprio coloro che hanno incautamente obbedito.
In queste condizioni, senza deporre ogni possibile strumento di resistenza immediata, occorre che i dissidenti pensino a creare qualcosa come una società nella società, una comunità degli amici e dei vicini dentro la società dell’inimicizia e della distanza. Le forme di questa nuova clandestinità, che dovrà rendersi il più possibile autonoma dalle istituzioni, andranno di volta in volta meditate e sperimentate, ma solo esse potranno garantire l’umana sopravvivenza in un mondo che si è votato a una più o meno consapevole autodistruzione".

17 settembre 2021
Giorgio Agamben

1 commento:

Anonimo ha detto...

Riempie il cuore di gioia e la mente di forza e lo spirito di coraggio il pensiero di Agamben. Maila, grazie. Siamo con te, e con lui.
Gianfelice

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