giovedì 30 settembre 2021

7a Camminata per Gonfienti: senza passato nessun futuro


In occasione della 7a Camminata per Gonfienti, che avrà luogo il prossimo 10 ottobre (ritrovo ore 14,30 in Piazza del Comune a Prato), pubblico il comunicato che mi manda l'associazione “Ilva- Via Etrusca del Ferro” in merito alla Gonfienti etrusca, scoperta archeologica ancora in attesa di una valorizzazione e di un museo, un antiquarium a Prato, e non come vorrebbero ai piani alti,  alla Rocca Strozzi cinquecentesca di Campi Bisenzio!

I motivi per cui l'antiquarium deve essere collocato a Prato, e possibilmente vicino agli scavi, non riguardano certo temi di campanilismo, ma di politica vera: portare i reperti di Gonfienti nel centro a Campi Bisenzio significa compromettere ancor più la memoria del sito, già violentato dai piani di scempio urbano nella Piana attorno, con Interporto, Aeroporto e Ipermercati.  Significa non continuare gli scavi archeologici!

Campi Bisenzio e Gonfienti, pur vicine, non sono collegate in nessun modo se non da cemento, strade mal tenute e appunto mega centri commerciali con enormi tralicci al seguito.

Le firme per il museo a Prato sono 1403, ampiamente ignorate dalla politica locale e regionale, che pompano per il "contemporaneo", sì da poter stendere senza colpo ferire tutte le colate.

Chi volesse firmare, può farlo a questo indirizzo: http://chng.it/46CJky9B

Partecipate numerosi, senza passato nessun futuro.


La Gonfienti etrusca, un patrimonio culturale da condividere e valorizzare

Patrimonio culturale: tutti inclusi”, così recita il titolo scelto dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea per varare le Giornate Europee del Patrimonio del 2021.   Proprio in quest’anno, da tutti auspicato come quello della ripresa e della speranza per guardare con rinnovata fiducia al futuro, da dedicare alla presentazione dei progetti per l’ottenimento dei finanziamenti europei per il rilancio del patrimonio culturale, si è registrata una grande e dolorosa lacuna.  Per Prato e la Toscana la grande esclusa è stata ancora una volta l’area archeologica di Gonfienti, che attende da oltre un decennio di vedere decollare la sua valorizzazione. Nessuna iniziativa è stata presa al riguardo. Così facendo si nega a prescindere persino l’opportunità di portare all’attenzione dell’Europa la rilevanza di una scoperta archeologica che solo vent’anni or sono ha meravigliato gli studiosi di tutto il mondo, che ha segnato un passaggio storico epocale per la conoscenza delle radici stesse delle culture europee.  L’eccezionalità degli straordinari caratteri urbanistici dell’insediamento etrusco riemerso in prossimità del Bisenzio, il recupero di elementi strutturali ed architettonici e di inestimabili tesori d’arte rimasti sepolti nei terreni rendono uniche le testimonianze archeologiche finora rinvenute  in un contesto pluristratificato che va dalla media età del Bronzo, all’età etrusco tardoarcaica fino all’età romana. La promozione di una tale risorsa non può restare esclusa da un processo di più ampia condivisione e valorizzazione. Questa realtà archeologica aspetta da vari lustri l’occasione di mostrarsi pienamente al pubblico. E pensare, viste le caratteristiche del sito,  che questo patrimonio potrebbe essere più di altri alla portata di tutti proprio come recita lo slogan europeo, soprattutto per cogliere un’opportunità imperdibile che certamente non ripasserà tanto facilmente nei prossimi anni. Il rilancio della campagna di scavi e la messa in sicurezza dell’area possono rappresentare uno straordinario volano di ripresa economica e sociale nel segno della cultura. Un obiettivo ricercato e ottimale proprio come indica la Next Generation Eu. Apriamo dunque il Parco Archeologico di Gonfienti, realizziamo il centro visite e il museo di prossimità investendo sul futuro nelle forme più consone e innovative attraverso progetti sostenibili, a totale vantaggio dell’ambiente e della promozione culturale.

“Si tratta di un'occasione unica per uscire rigenerati dalla pandemia, per creare nuove opportunità e posti di lavoro per i giovani in un’Europa inclusiva. Abbiamo tutto ciò che serve per riuscirci”.  Per soddisfare questi obiettivi occorre agire con tempestività e sostenere fino in fondo le ragioni della cultura e dell’ambiente. Siamo di fronte ad una scelta non rinunciabile per evitare il rischio di un colpevole disimpegno che potrebbe costarci caro nei prossimi decenni.  Ben venga quindi una partecipazione allo sviluppo delle risorse culturali esteso a tutti, ad ogni fascia di età, da indicare appunto come “Heritage: All inclusive”. Prato può avere la migliore opportunità di crescita se punta alla creazione in città del parco archeologico, del museo di Gonfienti, al potenziamento degli itinerari di archeo-trekking nell’incontaminata natura della Calvana con le sue più antiche testimonianze antropiche, a correlarsi con gli altri parchi storici della città dalle Cascine di Tavola al Castello dell’Imperatore perché l’insediamento etrusco sul Bisenzio rappresenta una parte viva dell’identità collettiva di una comunità che negli anni si è allargata, come 2500 anni fa, a popoli di varia provenienza.  In questa realtà che ci proviene dal mondo etrusco tardoarcaico possono infatti riconoscersi le origini stesse di quel coacervo di culture ed etnie che l’hanno fondata e fatta crescere in quelle peculiari attribuzioni culturali e antropologiche che sono l’ossatura della nostra società.

Per tutte queste ragioni il neonato Comitato Scientifico dell’Associazione “Ilva- Via Etrusca del Ferro”, nata nel segno di Camars che evoca il nome della più antica città protostorica,  invita e sollecita chi di dovere ad adoperarsi perché non si indugi coi progetti e si possa dar corso a tutte le più opportune politiche di valorizzazione del patrimonio culturale esistente per non tradire le speciali prerogative storico ambientali e urbanistiche dell’antica Gonfienti, per far conoscere e promuovere i valori di una realtà urbanistica che è stata  matrice non solo della città di Prato, ma anche dell’intera Piana fiorentina.

 

Giuseppe Alberto Centauro, Carlo Alberto Garzonio, Guido Iannone, Mario Preti, Dante G. Simoncini, Michelangelo Zecchini


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