In occasione della 7a Camminata per Gonfienti, che avrà luogo il prossimo 10 ottobre (ritrovo ore 14,30 in Piazza del Comune a Prato), pubblico il comunicato che mi manda l'associazione “Ilva- Via Etrusca del Ferro” in merito alla Gonfienti etrusca, scoperta archeologica ancora in attesa di una valorizzazione e di un museo, un antiquarium a Prato, e non come vorrebbero ai piani alti, alla Rocca Strozzi cinquecentesca di Campi Bisenzio!
I motivi per cui l'antiquarium deve essere collocato a Prato, e possibilmente vicino agli scavi, non riguardano certo temi di campanilismo, ma di politica vera: portare i reperti di Gonfienti nel centro a Campi Bisenzio significa compromettere ancor più la memoria del sito, già violentato dai piani di scempio urbano nella Piana attorno, con Interporto, Aeroporto e Ipermercati. Significa non continuare gli scavi archeologici!
Campi Bisenzio e Gonfienti, pur vicine, non sono collegate in nessun modo se non da cemento, strade mal tenute e appunto mega centri commerciali con enormi tralicci al seguito.
Le firme per il museo a Prato sono 1403, ampiamente ignorate dalla politica locale e regionale, che pompano per il "contemporaneo", sì da poter stendere senza colpo ferire tutte le colate.
Chi volesse firmare, può farlo a questo indirizzo: http://chng.it/46CJky9B
Partecipate numerosi, senza passato nessun futuro.
La Gonfienti etrusca, un patrimonio culturale da condividere e valorizzare
“Patrimonio culturale: tutti inclusi”, così recita il titolo
scelto dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea per varare le
Giornate Europee del Patrimonio del 2021. Proprio in quest’anno, da tutti auspicato
come quello della ripresa e della speranza per guardare con rinnovata fiducia al
futuro, da dedicare alla presentazione dei progetti per l’ottenimento dei
finanziamenti europei per il rilancio del patrimonio culturale, si è registrata
una grande e dolorosa lacuna. Per Prato
e la Toscana la grande esclusa è stata ancora una volta l’area archeologica di
Gonfienti, che attende da oltre un decennio di vedere decollare la sua valorizzazione.
Nessuna iniziativa è stata presa al riguardo. Così facendo si nega a
prescindere persino l’opportunità di portare all’attenzione dell’Europa la
rilevanza di una scoperta archeologica che solo vent’anni or sono ha
meravigliato gli studiosi di tutto il mondo, che ha segnato un passaggio
storico epocale per la conoscenza delle radici stesse delle culture
europee. L’eccezionalità degli
straordinari caratteri urbanistici dell’insediamento etrusco riemerso in
prossimità del Bisenzio, il recupero di elementi strutturali ed architettonici
e di inestimabili tesori d’arte rimasti sepolti nei terreni rendono uniche le
testimonianze archeologiche finora rinvenute
in un contesto pluristratificato che va dalla media età del Bronzo,
all’età etrusco tardoarcaica fino all’età romana. La promozione di una tale risorsa
non può restare esclusa da un processo di più ampia condivisione e
valorizzazione. Questa realtà archeologica aspetta da vari lustri l’occasione
di mostrarsi pienamente al pubblico. E pensare, viste le caratteristiche del
sito, che questo patrimonio potrebbe
essere più di altri alla portata di tutti proprio come recita lo slogan europeo,
soprattutto per cogliere un’opportunità imperdibile che certamente non
ripasserà tanto facilmente nei prossimi anni. Il rilancio della campagna di
scavi e la messa in sicurezza dell’area possono rappresentare uno straordinario
volano di ripresa economica e sociale nel segno della cultura. Un obiettivo
ricercato e ottimale proprio come indica la Next Generation Eu. Apriamo dunque
il Parco Archeologico di Gonfienti, realizziamo il centro visite e il museo di
prossimità investendo sul futuro nelle forme più consone e innovative attraverso
progetti sostenibili, a totale vantaggio dell’ambiente e della promozione
culturale.
“Si tratta di un'occasione unica per uscire rigenerati dalla
pandemia, per creare nuove opportunità e posti di lavoro per i giovani in
un’Europa inclusiva. Abbiamo tutto ciò che serve per riuscirci”. Per soddisfare questi obiettivi occorre agire
con tempestività e sostenere fino in fondo le ragioni della cultura e
dell’ambiente. Siamo di fronte ad una scelta non rinunciabile per evitare il
rischio di un colpevole disimpegno che potrebbe costarci caro nei prossimi
decenni. Ben venga quindi una partecipazione
allo sviluppo delle risorse culturali esteso a tutti, ad ogni fascia di età, da
indicare appunto come “Heritage: All inclusive”. Prato può avere la migliore
opportunità di crescita se punta alla creazione in città del parco archeologico,
del museo di Gonfienti, al potenziamento degli itinerari di archeo-trekking nell’incontaminata
natura della Calvana con le sue più antiche testimonianze antropiche, a correlarsi
con gli altri parchi storici della città dalle Cascine di Tavola al Castello
dell’Imperatore perché l’insediamento etrusco sul Bisenzio rappresenta una
parte viva dell’identità collettiva di una comunità che negli anni si è allargata,
come 2500 anni fa, a popoli di varia provenienza. In questa realtà che ci proviene dal mondo
etrusco tardoarcaico possono infatti riconoscersi le origini stesse di quel coacervo
di culture ed etnie che l’hanno fondata e fatta crescere in quelle peculiari attribuzioni
culturali e antropologiche che sono l’ossatura della nostra società.
Per tutte queste ragioni il neonato Comitato Scientifico
dell’Associazione “Ilva- Via Etrusca del Ferro”, nata nel segno di Camars che evoca
il nome della più antica città protostorica,
invita e sollecita chi di dovere ad adoperarsi perché non si indugi coi
progetti e si possa dar corso a tutte le più opportune politiche di
valorizzazione del patrimonio culturale esistente per non tradire le speciali
prerogative storico ambientali e urbanistiche dell’antica Gonfienti, per far
conoscere e promuovere i valori di una realtà urbanistica che è stata matrice non solo della città di Prato, ma
anche dell’intera Piana fiorentina.
Giuseppe Alberto Centauro, Carlo
Alberto Garzonio, Guido Iannone, Mario Preti, Dante G. Simoncini, Michelangelo
Zecchini
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