mercoledì 6 luglio 2022

Prato è privata del suo patrimonio archeologico

Pubblico un articolo de La Nazione che informa delle manifestazioni organizzate dal Comune sulla  Gonfienti Etrusca, e un commento del Prof Centauro.

E' davvero il gioco delle 3 carte, come titola il suo intervento: presto apriranno il Museo a Campi e gli originali dei bronzetti trovati a Gonfienti -che il Comune di Prato dona in copia alla Soprintendenza come informa l'articolo - , andranno là: e nessun antiquarium sarà a Villa Niccolini. Spostano così l'attenzione sugli scavi, proprio nel momento in cui sembrano puntarla.

Non ci lasciamo abbagliare dagli articoloni. Tra qualche giorno leggeremo anche quelli sull'apertura del Museo a Campi Bisenzio, vedrete.

Di fatto Prato è privata del suo patrimonio archeologico, e proprio queste donazioni mediatiche e tecnologiche (in 3D!) significano solo che tutto torna, anzi è già là, nell'area metropolitana fiorentina.

Noi intanto andiamo avanti, come facciamo da 20 anni, disprezzati e resi ridicoli perché chiediamo la creazione di un parco archeologico a Prato, e non toppe estive.

Loro suonano le loro trombe e noi suoneremo le nostre campane: presto vi diremo la data dell'8a Camminata per Gonfienti.


Il gioco delle tre carte

Siamo veramente felici di leggere che Gonfienti è tornato nelle attenzioni del Comune di Prato, con l'Assessore alla cultura che che renderà omaggio alla Soprintendenza, donando con due calchi in 3D dei bronzetti etruschi rinvenuti nei pressi di Gonfienti. Questi pezzi andranno così ad arricchire lo spazio espositivo allestito dalla Soprintendenza alla Torre di Gonfienti., Peccato che gli originali dovremo andarli a vedere altrove e, soprattutto, perchè il museo di Gonfienti sarà distante dall'area archeologica andando a prendere vita in un'area più ospitale, alla Rocca di Campi nell'Area Metropolitana di Firenze e non già a Prato. Per rendere l'occasione di questa donazione ancor più manifesta pubblicamente e tacitare gli scettici che da vent'anni attendono l'apertura dell'area archeologica e la creazione dell'antiquarium in prossimità di questa (come richiederebbe una moderna museologia), la festa continuerà con una visita notturna agli scavi accompagnata da uno spettacolo musicale e un recitativo teatrale ispirato al mondo etrusco evaporato nel tempo.
La felicità dell'evento è oscurata dal boccone amaro da ingoiare che ancora una volta si cela dietro tutto questo, come già è successo nel recente passato. Per noi non è una questione di campanile, tutt'altro, piuttosto una questione di rispetto dell'dentità di un luogo che rappresenta le origini antiche della città di Prato che non sappiamo né vedere né cogliere come sarebbe stato opportuno fare. Per noi rimane  forte la sensazione che si tratti di nuovo di un beffardo gioco delle tre carte.
gac


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