L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI
@Teatro La Baracca: dalla micro alla macro- storia
scritto da Leonardo Favilli | 21/12/2022
(Per la rivista GUFETTO).
Giunta al suo diciottesimo anno (repliche dal 2004 con interruzione nel 2020), L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI
è una lezione-spettacolo che Maila Ermini, anima del Teatro La Baracca,
interpreta con passione e coinvolgimento. Oggetto della rappresentazione è la
storia dell’orfanotrofio
fondato nel 1934 dal “venerabile” Padre
Leonardo sulle colline di Prato e chiuso nel 1966 dopo la denuncia di maltrattamenti e privazioni dei bambini e ragazzi ospitati,
identificabili dal loro grembiule celeste. Uno spaccato
della storia locale
e non solo – il caso assurse alle cronache nazionali
– raccolto in un libro che ripercorre le tappe della vicenda con testimonianze e materiale che Maila Ermini ha scrupolosamente raccolto nel corso degli anni.
L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI:
la storia vista da dentro
In un recente viaggio a Londra, ho notato all’aeroporto di Gatwick la gigantografia di un primo piano dell’ormai defunta Elisabetta II realizzato come un puzzle di tante piccole fotografie che pur contribuendo all’immagine che il nostro occhio è in grado di percepire, si perdono impedendoci di coglierne i dettagli. Seduto pochi giorni fa sulle panche dell’ormai
storico Teatro La Baracca
a Casale di Prato (per alcuni dettagli
sulla sua fondazione
vedi qui) ho avuto il privilegio di entrare dentro una di quelle piccole
tessere. Ogni grande storia, infatti,
è come quella gigantografia, un mosaico composto da piccole storie che,
sia per la loro eco locale, sia
per l’impossibilità di registrarne la memoria, rischiano
di perdersi nel vortice del tempo, permettendoci di avere solo una visione generale, quella del “volto della monarca”.
Se la precarietà e la disumanità degli orfanotrofi italiani,
così come accadeva
per manicomi e riformatori, non ci sorprende
e continua ad impietosirci, le vicende legate alla struttura
di Prato rappresentano uno spaccato di vita vera che allibisce e stordisce allo stesso tempo.
L’orfanotrofio: dalla fondazione alla vergogna nazionale
L’orfanotrofio di Maria Vergine
Assunta in Cielo fu fondato
nel 1934 dal
cappuccino Padre Leonardo,
uomo venerabile e considerato intoccabile – diverse anche le celebrità
che negli anni ’50 e ’60 si recavano presso di lui per riceverne
conforto e consiglio
– sulle colline prospicienti la città di Prato. Da allora centinaia
di bambini e ragazzi, orfani o affidati da genitori
emigranti, sono stati ospitati tra le mura della storica
struttura, costretti ad
indossare un inconfondibile grembiule celeste da
cui il soprannome di Celestini, soprattutto agli occhi dei cittadini che li incontravano per le strade a chiedere
offerte o a
popolare le processioni
funerarie. Una presenza
discreta ma integrata
in un tessuto cittadino spesso rinsaldato da convenzioni, ipocrisie
e abitudini incancrenite in una realtà ancora provinciale, dove la posizione
riservata nella scala sociale alle istituzioni ecclesiastiche era – e spesso ancora è – intoccabile. Come quel padre Leonardo fondatore
del vergognoso istituto.
L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI: la rispettosa semplicità della scenografia
In uno spazio tappezzato di alcune pagine di giornale della cronaca relativa al processo, una lavagna a gessi sulla sinistra è l’unico supporto che Maila Ermini, seduta per lo più sullo sgabello al centro, luce centrale fissa, utilizza per aiutarci a ripercorrere le tappe fondamentali che condussero allo scoppio dello scandalo nazionale. Sempre con la sua pubblicazione in mano, Maila attira magneticamente l’attenzione dei presenti ricordando e citando lettere, documenti ufficiali e dichiarazioni, condividendo anche alcune sensazioni e riflessioni personali, sempre con profonda onestà intellettuale. Ne emerge complessivamente un rispetto profondo per tutti, vittime e carnefici, senza scadere nel qualunquismo e nella demagogia neanche quando si giunge all’epilogo della vicenda: tutti assolti tranne un’unica dottoressa che se la caverà con una pena irrisoria.
Solo domande e nessuna risposta sulla vicenda dei Celestini
Maila Ermini ne L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI
Incontri più e meno fortuiti,
ricerche e testimonianze hanno consentito all’artista di definire, non senza difficoltà, un quadro dettagliato con
appiglio quasi investigativo, ricco di nomi e date, sullo sfondo di una società i cui contorni
sono sfumati dall’incredulità crescente dalla quale siamo inondati.
Nonostante le segnalazioni ed i tentativi
di fuga, la cieca cattiveria
degli “educatori”, nascosta
dietro una spessa
coltre di spiritualità fatta di punizioni corporali, preghiera opprimente e umiliazioni di gruppo, ha continuato a scagliarsi per mero sadismo
su bambini e ragazzi in condizioni igieniche
e didattiche inumane
tali da condurli alla diagnosi
di ipoevolutismo cognitivo. Cui prodest? Domanda sospesa senza risposta
per un episodio che, da quel momento,
si è scoperto tutt’altro che isolato nel panorama nazionale.
Le prospettive drammaturgiche de L’INFANZIA NEGATA
In un tempo nel quale si torna a parlare di punizioni
con toni più vendicativi che pedagogici e nel quale l’indottrinamento è pratica altrettanto diffusa, L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI
è un’operazione di teatro civile che
avvicina Maila Ermini
a nomi di caratura nazionale come Laura Curino
o Ascanio Celestini. Col tempo confidiamo che ci sarà spazio per un’evoluzione
drammaturgica che al momento risulta
ancora embrionale nonché prematura. La presenza e partecipazione di alcuni testimoni
delle tristi vicende
dell’orfanotrofio impedisce di azzardare.
Nonostante sia spontaneo
e naturale condannare, esiste infatti una zona grigia nella
quale anche fatti incontrovertibili possono
assumere mille sfumature, ancora troppo confuse
per consentire una lettura univoca.
Ci auguriamo pertanto
che questa lezione-spettacolo prosegua il suo pluriennale percorso
di rinnovamento e di maturazione mantenendo la stessa onestà e lo stesso spirito rispettoso che abbiamo ritrovato
sul piccolo ma prezioso palco del Teatro La Baracca.
Visto al Teatro La Baracca (Casale di Prato) il 17 dicembre 2022
testo e interpretazione Maila Ermini
Il testo “L’infanzia negata dei Celestini” è stato pubblicato da Zella (I edizione 2006).
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P.S. Anche la ristampa della seconda edizione è esaurita.
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