Segnalo una mostra da vedere, e un appuntamento da evitare.
La prima a Roma, sugli attori e l'arte recitativa nella Roma antica, che sarà presentata all'Ara Pacis. Che, come a denti stretti dice anche l'articolo, è etrusca. Nella Roma antica gli attori erano etruschi. Punto. Come ho avuto modo di dire nel mio spettacolo Gli Etruschi non parlano, gli Etruschi non esistono (che spero di ripresentare a primavera se non prima), tanto che la commedia dell'arte italiana non è altro che uno sviluppo dell'arte recitativa etrusca. Due punti.
Si sono poi inventati l'appuntamento al tumulo di Montefortini, a Comeana, dove i bambini entreranno, vestiti per Halloween, nella "notte più terribile dell'anno", per poi andare per il paese a fare "dolcetto e scherzetto".
Questa versione del Etruschi, nata con D'Annunzio e poi mercificata nei film di stampo anglo-americano (L'Etrusco uccide ancora eccetera), ora ce la ritroviamo nel piatto della festa in salsa orridetta melenso-caramellosa.
Se ormai siamo costretti a prendere questi miti a livello consumistico, (purtroppo non possiamo più fare certe cose -andare a un
museo, teatro eccetera - senza questi apparati mediatici, il mondo sceglie per
noi), chi può e voglia cerchi almeno di usare la sana 'cattiveria etrusca'.
E diserti.
(Entrambi gli articoli sono pubblicati oggi su La Nazione).
Nessun commento:
Posta un commento