Leggendo i giornali si ha l'idea chiara che si sta creando un mondo fuori dalla realtà.
I bisogni della gente sono del tutto ignorati, e tutto va, funziona ancora come per inerzia.
La politica, nel senso di costruttrice di futuro, speranze, opportunità, legalità ecc., è la grande assente.
La gente ha seri problemi di e sul lavoro, e non ne parla nessuno. Sul nero che riguarda tutto l'universo del lavoro e degli affari. Sullo sfruttamento umano.
I sindacati, tanto per fare un esempio, tacciono. A parte i Cobas.
Una volta si parlava di alienazione, ma non ci sono più le condizioni che la facevano prosperare. E se c'è, nessuno la vuole più combattere.
Il paesaggio è distrutto e vive rabberciato solo in funzione del turismo; il mondo in realtà è un enorme ammasso di brutta spazzatura e l'argomento ecologia è ormai inesistente.
La politica locale, poi, è piccola, misera, senz'altro ininfluente. Quasi ridicola, perché invece si presenta e si mostra continui fotogrammi di tagli di nastro. O selfie inguardabili. Nella sua espressione più conflittuale ed evidente la piccola casta tratta di "sicurezza", di controlli del vicinato, perché i furti sono aumentati e la delinquenza pure. O di punti di ascolto. Che non ascoltano proprio nulla, perché la gente non ci va, è inutile.
L'economica si bea delle start-up. Che poi sono funzionali a un mondo controllato e tecnologico. Infatti il paradiso delle start-up è Dubai, non proprio il regno della democrazia.
Le donne sono tornate o ancora stanno al punto di partenza, e che ci sia una Presidente del Consiglio in Italia e tante sindache sparse non cambia niente nella vita privata di tante donne comuni. Si è soltanto creato un altro sistema "moderno" e presentabile di perpetrazione dello status quo.
Ma già se n'era accorta la Lonzi molti anni fa.
Fatevi poi un giro nel Sud Italia, o ascoltate: da là giunge un gran silenzio.
Non si trovano più case in affitto per vivere, ma solo per l'estate. A prezzi proibitivi. E solo se hai un amico. L'amico è grande amico del Sud.
Cultura. Basta scorrere poi qualche programma, qualsiasi per vedere l'omologazione delle proposte, la sottomissione mentale ed estetica e politica, la mancanza di immaginazione o la sua proibizione, senza dire che in questi giorni, oltre che dalla solita mamma del cinema americano, siamo stati violentati da Sanremo e i suoi mitologi. Forse dovremmo dire mUtologi. Tutti gli altri artisti sono ammutoliti, silenziati, inutili. Tornate a casa.
E più ci invitano sui telefonini e sui media, e più lontani stiamo dai nostri problemi, dalle difficoltà, a tal punto che nemmeno più vediamo nulla, di cui nemmeno più parliamo. Non si riesce né si può più oggettivare il disagio se non nella chiacchiera con lo psicoterapeuta, o dissiparlo il fine settimana con passeggiate in montagna fra i boschi o con le per me inefficaci ricette olistiche: nell'uno o nell'altro caso è un invito ad accettare la realtà com'è, a "stare bene", ma mai a cambiarla.
Nessun commento:
Posta un commento