A Portoferraio, sull’Isola
d’Elba, la Villa Romana delle Grotte è stata recentemente
aperta al pubblico.
Come per Gonfienti, la Villa
Romana si trova su proprietà privata. Anzi su varie proprietà private. Ci sono
state molte battaglie da parte dei cittadini, e finalmente il Comune, insieme
alle autorità di tutela (Sovrintendenza), si sono decise per un bando, vinto da
una associazione di archeologhe di Siena, che si occupano di tutto quanto
riguarda il sito: apertura al pubblico, pulizia dalle sterpaglie, gestione
economica.
Vi fanno attività culturali di
certo rilievo, compatibilmente con il loro piccolo budget a disposizione.
Anche a Gonfienti ci sono e
c’erano associazioni disposte a fare altrettanto, persone competenti, ma nessuna Giunta – intimorita dal
potente privato di cui al 50% fa parte - né la Sovrintendenza si sono
preoccupati di risolvere in qualche modo la questione.
Anzi, la Sovrintendenza a suo
tempo disse di no. Perché?
Intanto poteva essere gestita
quella parte messa sotto tutela vicino all’Interporto.
Quanto meno poteva essere tenuta
pulita l’area, poteva essere aperta al pubblico.
E invece si va di stanziamento in
stanziamento, gran parte soldi buttati via per ripulire l’area (è stata ripulita?), promesse su
promesse in tempo elettorale, promesse su promesse anche ieri con il rimandare
sempre aggiungendo in questo caso una delibera di giuntina regionale.
E i soliti che con articoli e sui media sociali continuano a denigrare per far tacere. Umiliare o ...intimorire?
Ma perché sono così solerti, perché hanno sempre fonti autorevoli a lato pronti a smentire la sottoscritta, offendendola? Ah, questi frequentatori e difensori del potere (sanno sempre tutto e prima di tutto, d'altronde di tempo ne hanno!), pronti però anche a stare coi giovani e movimentisti, secondo le necessità, magari per dirigerli da una parte piuttosto che da un'altra!
La Regione s’impegna ad
acquistare Gonfienti. Siete contenti? La Sovrintendenza ha pulito! (Ma davvero?). Ci state un po’ zitti invece di rompere
le scatole?
Si capisce che la questione della
città etrusca sul Bisenzio, se mai sarà 'risolta', lo sarà quando tutti gli
interessi in Piana saranno in gran parte soddisfatti.
Magari si scava ancora e si trova
qualcos’altro e si blocca di nuovo tutto. Meglio non rischiare.
D’altronde la Sovrintendenza
tace, pensando che non deve darci conto del suo operato. E invece sì, lo deve
fare, altrimenti si rischia di non capire o di capire male, finendo solo per tutelare sé stessi,
accondiscendendo di fatto agli interessi privati, e non il patrimonio pubblico che deve tutelare.
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