domenica 31 maggio 2015

L'Italia patria del buon cibo?

Purtroppo devo dire addio all'amato ristorante, o mangiarci come a casa riso bollito.
Non sono una mangiona, ma troppo spesso ormai riporto a casa mal di stomaco, nausea, e non dormo per il fastidio.
So di altri, e anche giovanissimi, che vivono gli stessi problemi.

Il vino è pieno zeppo di solfiti, indigeribile.
Meglio tacere su qualità di pesce e carne.

Capita anche che in cucina non si cucini come si deve. La fretta, la promiscuità, la confusione, la non sapienza e il non amore sono ingredienti usati in gran copia.

Altro che Italia patria del buon cibo. I ristoranti italiani sono mediamente mediocri,  per non parlare delle pizzerie dove è meglio non recarsi in cucina...igiene carente!, e vanno puniti a dovere.

All'EXPO si doveva parlare di questo problema, ma l'unico con cui si confrontano è quello di biglietti invenduti. Si pensa solo a far cassa, come al ristorante.

venerdì 29 maggio 2015

Si combatte da fuori

Alla fine andrò a votare anch'io, nonostante auspichi l'abolizione delle Regioni come enti politici.
E questo, per 'interesse': per arginare il danno che la Regione ha perpetrato nei confronti della piccola realtà culturale che dirigo, un piccolo teatro e, più in generale, per contrastare il vero obbiettivo della gestione culturale ora in Italia - non solo in Toscana, ma qui si osserva più che altrove -, ossia mantenere in vita i grossi enti trasformandoli in aziende vere e proprie, e quindi sostenere i grossi eventi e i nomi televisivi che fanno pubblico e via dicendo. L'operazione 'piazza pulita' è camuffata dall'abusatissima parola: 'eccellenza'. Questa parola, cacciata come allocuzione personale dalla porta del Sessantotto eccetera, è rientrata dalla finestrina dell'Ipocrisia e della Falsità politica.
Non esprimerò nemmeno il voto disgiunto (magari votando qualche candidato 'simpatico' o 'attraente' o 'amico...), perché poi capisco - anche attraverso i video e le pubblicità varie - che "combattere da dentro", come ricorda il Pasolini cinese, Liu Xiaobo, dissidente vincitore premio Nobel detenuto in carcere, è il discorso tipico di chi poi fa il gioco di chi ti vessa e opprime, o di chi comunque intende mantenere le sue prerogative, purché risibili.
Si combatte da fuori. 

mercoledì 27 maggio 2015

GIU' LE MANI DA GONFIENTI!

Il giorno 25 maggio 2015, in occasione della serata  “GONFIENTI, VIA COL VENTO (O VIA COL CEMENTO?), “incontro di sensibilizzazione culturale”, cittadini , associazioni culturali e gruppi politici si sono riuniti al Teatro La Baracca per fare il punto sulla situazione del sito archeologico di Gonfienti di Prato, di cui si paventa la coperta del Lotto 14.
E’ inteso costituire un libero, spontaneo, autonomo gruppo di vigilanza, al fine di tutelare il sito archeologico, di fatto finora negato alla cittadinanza, e così esercitare una virtuale diffida verso tutti coloro – enti pubblici, privati e singoli cittadini – che perseguano l’oblio e l’abbandono di Gonfienti.

In particolare,  il documento dell’Associazione Culturale Ilva/Isola d’Elba, – Via Etrusca del Ferro – qui di seguito riportato- , è stato adottato e proposto come nucleo programmatico del costituendo gruppo di vigilanza.

Gonfienti è peraltro simbolo del trattamento che le istituzioni politiche nazionali e sovranazionali ormai riservano alla cultura,  considerata ormai in termini aziendalistici e solo in questo senso finanziata e protetta.



Documento
La città etrusca di Gonfienti: e via col vento ...

L’Associazione “Ilva/ Isola d’Elba – Via Etrusca del Ferro” e il suo Consiglio Direttivo

- a fronte delle notizie apparse in cronaca in questi ultimi giorni riguardanti il rischio che il sito archeologico di Gonfienti* (già dichiarato di importante interesse archeologico) venga dismesso dalle autorità preposte;
- valutando i foschi scenari futuri che si paventano da più parti, Amministrazione comunale compresa, relativamente alla situazione in atto e in particolare alla risoluzione annunciata dalla stessa Soprintendenza Beni Archeologici Toscana (SBAT) di ricoprire, a partire dalla fine del mese di maggio 2015, l’area del Lotto 14 (unica porzione attualmente visibile dell’intera area archeologica, ndr.) in caso di mancato finanziamento dei fabbisogni di gestione ammontanti a €. 600.000 all’anno (stando alla cifra dichiarata riportata sulla stampa per il mantenimento, la pulitura e la progressiva messa in sicurezza/ restauro al fine di garantire l’apertura al pubblico, ancorché saltuaria, della suddetta Domus, ecc. ndr.);
- considerando che le promesse di investimento per l’acquisto delle infrastrutture interportuali, quali l’ex Mulino, dove sono concentrati da oltre 10 anni i laboratori di restauro della SBAT, e delle aree soggette a vincolo, già assicurate, fin dalle tornate elettorali delle ultime amministrative, dalla Regione Toscana per un importo di oltre €. 3.500.000, non solo latitano, nonostante la firma di vari protocolli, ma sembrano anche essersi dissolte come neve al sole;
- venendo poi meno, alla luce delle suddette circostanze, adombrate dalla mancanza di risorse economiche, qualsiasi prospettiva di ripresa degli scavi nonché la prosecuzione delle attività conservative riguardanti la cosiddetta “Domus etrusca” di cui al Lotto 14;

esprimono il più vivo disappunto e sconcerto
e ritengono inaccettabile ogni aut aut.


Inoltre, l’Associazione “Ilva/ Isola d’Elba – Via Etrusca del Ferro” e il suo Consiglio Direttivo

- valutano la cifra richiesta (€. 600.000 all’anno) del tutto spropositata, anche in considerazione del fatto che per le indagini preliminari e i primi scavi sono già stati erogati dall’ospitante Società Interporto oltre €. 3.500.000, e che la stessa Soprintendenza ha usufruito in comodato gratuito, comprese le coperture dei costi delle utenze, della piena disponibilità degli spazi dell’ex Mulino per un valore annuo di circa €. 120.000;

- fanno presente che l’ente locale ha speso per ulteriori indagini oltre €. 300.000 a fronte di cifre molto più modeste garantite dallo Stato;

- sottolineano che risulta incomprensibile l’ostinato rifiuto di avvalersi del supporto del volontariato, associazioni e altri soggetti (ciò, peraltro, avrebbe comportato e comporterebbe un notevole abbassamento dei costi), che in tempi diversi hanno dato disponibilità, fra l’altro, a mantenere il sito pulito dalle erbacce e dalle vegetazioni infestanti che stagionalmente si riproducono;

- rivolgono l’ennesimo appello affinché le autorità istituzionali e amministrative che governano il territorio dimostrino nei fatti che può essere evitata una gestione fallimentare del patrimonio archeologico di Gonfienti.

Concludono, affermando a chiare lettere:

DIAMO UN FUTURO ALLA CITTA’ DEGLI ETRUSCHI SUL BISENZIO, NON LASCIAMO CHE SU STORIA E STRAORDINARIE TESTIMONIANZE DEL PASSATO, AFFIORATE CON UN NOTEVOLE IMPEGNO ECONOMICO, GRAVI NUOVAMENTE UNA COLTRE DI TERRA E DI SILENZIO.

Documento dato al “Teatro La Baracca” (Prato), il 25 maggio 2015, in occasione della serata: “GONFIENTI, VIA COL VENTO (o VIA COL CEMENTO?) Incontro di sensibilizzazione culturale”

(*) = Si tratta più esattamente di “Sito pluristratificato: media età del Bronzo, età etrusca, età romana in località Gonfienti (Prato), area dell’Interporto della Toscana Centrale; Gonfienti, Villa Niccolini; Pantano 2; Fosso del Ciliegio, anche Gora del Ciliegio” (in SBAT, Carta Archeologica della Provincia di Prato, 2011).


Firmano (in ordine alfabetico):

Manuela Biliotti, Filippo Bonanni, Gianfranco Bracci,  Luca Bravi, Giuseppe Centauro,  Irene Centauro, Maria Emanuela Crestini, Manuela Gennari, Gianfelice D'Accolti, Maila Ermini, David Fastelli, Alessandro Gori, Paolo Pastacaldi, Sabrina Pieroni, Daniele Rovai, Fabio Scarrone, Silvia Serpa, Elisa Valdambrini, Roberto Vannucchi.





LEGENDA DELLE IMMAGINI
"La prima foto è un’elaborazione delle aree scavate e vincolate nel novembre 2006 sovrapposta ad una foto aerea (tratta da “Google Earth” post 2010); l’altra è tratta dalla Carta Archeologica della Provincia di Prato (a cura di P. Perazzi e G. Poggesi),  PO80, Gonfienti. Area dell’Interporto della Toscana Centrale, © SBAT © All’insegna del Giglio, Borgo San Lorenzo 2011, p. 309.

Nelle immagini sono illustrate e aree di rilevante interesse archeologico che sono state poste in regime di tutela (ex lege 42/2004 e successive integrazioni) come zone strutturate dell’antico insediamento etrusco, dove sono  stati compiuti scavi  e tratti reperti da parte della Soprintendenza Archeologica della Toscana. Non sono invece  rappresentate, in assenza di documenti ufficiali pubblicati, le altre aree oggetto delle indagini preliminari con saggi di scavo e le aree della necropoli dell’età del Bronzo 1-3 rinvenute in corrispondenza dello scalo merci, oggi coperte da binari, magazzini e piazzali in cemento". (Foto e testi, G.A.C.)


martedì 26 maggio 2015

Morte di Pasolini: ma quale mistero, sappiamo tutto

Dopo che è stata archiviata l'ultima indagine sulla morte di Pasolini, ci vogliono far credere che questa sia ancora e sempre avvolta nel mistero. Non c'è bisogno di una sentenza per capire com'è andata e perché, chi voleva la morte di Pasolini.
Ormai sappiamo tutto; e i nomi di questi cinque personaggi misteriosi che evidentemente, comunque, erano presenti sulla scena del delitto in quel lontano 2 novembre 1975, sono anche loro un dettaglio. Assassini al soldo. 
E' nella sua significanza storica e politica che va visto l'assassinio di Pier Paolo Pasolini, evidentemente fatto uccidere da un potere che sentiva il poeta, pur solitario o forse proprio per questo, molto 'pericoloso'.

Come è accaduto ad altri poeti, cito fra tutti Federico Garcia Lorca ucciso dai fascisti di Francisco Franco, e come accade oggi in Cina, dove non si uccidono, ma si tengono in galera i poeti e si impedisce loro di scrivere, con la complicità e il silenzio di tutti (vedi  quello che accade al premio Nobel Liu Xiaobo in galera ed altri dissidenti).

Il potere si deve giudicare sempre per come come tratta i poeti, non con il PIL. 


http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_maggio_25/pasolini-dna-non-salva-l-inchiesta-morte-poeta-cala-sipario-deb26f6a-0305-11e5-955a-8a75cacacc9d.shtml

Serata su Gonfienti

 Ieri sera al Teatro La Baracca si è svolto l'incontro di sensibilizzazione culturale "Gonfienti via col vento (o col cemento?)".

Data l'importanza dell'incontro, cittadini, associazioni e gruppi politici hanno deciso di stilare un documento comune e di pubblicarlo a breve.

domenica 24 maggio 2015

Gonfienti, via col vento (o col cemento?)

In occasione dell'incontro che si terrà domani, lunedì 25 maggio ore 21,30 al Teatro La Baracca sull'area archeologica di Gonfienti di Prato- e più in generale sulla cementificazione della Piana che la sacrifica con il silenzio di tutte le istituzioni, e nonostante le kylix esposte a Palazzo Buonamici- ,  copio questo articolo del Prof. Giuseppe Centauro pubblicato oggi da La Nazione:


"Kouros bronzeo (480-460 a.C.) raffigurante il dio Vertumno fu trovato, nel 1735, a Pizzidimonte. Oggi lo conosciamo come l’Offerente che si conserva al British Museum di Londra. Uno straordinario messaggero della bronzistica etrusca che, in chiave nostrana, è testimone delle ricchezze nascoste del territorio pratese. Senza andare in Inghilterra possiamo aggirarci in quel di Gonfienti per capire meglio le ragioni di questa straordinaria presenza e, semmai fosse aperto lo scavo, visitare passando da via del Pantano resti del maggiore insediamento etrusco a nord dell’Arno. Dopo la fortuita scoperta, nel 1997, di prime tracce della grande metropoli sul Bisenzio, il borgo di Gonfienti con le torri medievali e l’antica chiesa di San Martino, è divenuto per l’Etruscologia un centro di primo piano a livello nazionale. Imperdibile la grandiosa Domus arcaica, di oltre 1400 mq, in grado di restituire capolavori assoluti, quali la pregevole coppa a figure rosse, nota come la “kylix di Douris” (475-470 a.C.). Questo vaso, in mostra a palazzo Buonamici, raffigura in un simbolico confronto, degno del più alto pensiero umanistico, il muto dialogo tra Ragione (personificata da un filosofo barbato) ed Amore (nelle vesti di un “fuggevole” erote alato). Un lavoro bellissimo, commissionato dall’autorevole personaggio che abitava quella sorta di reggia. Solo una minima parte della città è stata fin qui messa in luce; si consideri allora quale enorme patrimonio possa ancora riemergere dal fango. Pensando alle troppe ed incoerenti obliterazioni sopportate dalla città etrusca per far posto a magazzini, binari e piazzali dell’Interporto, torna impietosamente alla mente il ricordo degli infiniti bronzi, delle monete d’oro e degli idoletti d’argento andati dispersi nel ‘700 senza gloria né memoria. Tutto cambia niente muta".  (Rubrica "Prato da capo a Piedi" di G.A.Centauro).

Foto della 'domus' (M.E.)

venerdì 22 maggio 2015

Le solite facce di bronzo prima delle elezioni

Con le solite facce di bronzo, ti chiedono di partecipare, di aiutarli nella loro carrierina elettorale.

Ma chi sono? 

In tutti questi anni non li abbiamo mai visti, non si sono mai affacciati da queste parti, loro che si riempiono la bocca di 'periferie'.

Ma chi sono?

I loro babbini hanno distrutto tutto quello che di buono, poco, era stato seminato, qua e là, grazie a qualche raro politico lungimirante, grazie a qualcuno che aveva avuto il coraggio di fare qualcosa.

E ora vogliono che tu li aiuti, loro, che non ti hanno mai aiutato, che magari hanno rovinato il tuo lavoro e contribuiranno forse ignari forse no a farlo, e se ne fregano di quel che tu fai e di come lo fai.

Della fatica che duri ogni giorno.

Facce di bronzo.

giovedì 21 maggio 2015

Pane e teatro

Finalmente: pane con la farina di grano duro varietà Cappelli e di Grano Saraceno.
Pane e teatro.





La televisione? Una compagnia di giro

Non sono proprio una specialista di TV. Tuttavia, quando mi capita di guardarla, mi rendo conto di trovarmi davanti sempre le stesse persone.

Può passare anche un bel po' di tempo, ma il copione lo stesso, le presenze medesime.

E', la televisione, come una compagnia di giro che ha i suoi propri attori, e con i ruoli fissi, alla maniera della commedia dell'arte.

E proprio i 'talk-show' sono le commedie o le farse del misero repertorio in cui questa caratteristica si evidenzia.


mercoledì 20 maggio 2015

La passerella di via Reggiana non avrebbe potuto essere riparata subito?

La passerella pedonale in via Reggiana a San Giusto chiusa per atto vandalico. Una ragazzina, follemente, attraversa la Declassata per andare a scuola, e un motociclista la investe, ma, a quanto sembra, ha la peggio. 
Io mi chiedo se una passerella ciclopedonale così strategica per il polo scolastico di Prato, e che ora promettono di riparare in tempi brevissimi (comunicazione fatta dopo il grave incidente), non poteva essere riparata subito.
Così impossibile? Era così fortemente danneggiata che non si potevano sostituire le assi compromesse?

Tra l'altro la passerella è tenuta malissimo, e va riparata comunque!

E intanto si strombazza la retorica del pedone, delle 'autostrade ciclabili'...


martedì 19 maggio 2015

Campo di grano e carcere


Il carcere della Dogaia, a Prato. Ogni volta, un pugno allo stomaco.
Non so se l'uomo è più pazzo nel commettere crimini ed entrare là dentro, oppure nel costruire questo orrore.

lunedì 18 maggio 2015

La vecchia dogana a Prato, ovvero il proto-interporto: che ne facciamo?


Il cartello grande recita: PESA PUBBLICA - MAGAZZINI GENERALI DI PRATO
Il cartello piccolo, sotto, sul vetro: ATTENZIONE, EDIFICIO PERICOLANTE
Per chi non se ne fosse accorto: questa che vedete è la vecchia dogana, un sorta di proto-interporto, e si trova in via Fiorentina, fra lo Stadio e l'Interporto, dove la nuova dogana più comodamente si è andata a sistemare.

Ma di questo rudere moderno in cemento armato, che ne facciamo?

domenica 17 maggio 2015

Programma estivo del Teatro La Baracca (Il Pereto dentro e fuori)

La situazione culturale con cui ci confrontiamo ha colore e sapore  di "Terra Desolata", ma ostinatamente siamo qui.
"Lo spettacolo della città" è inserito nella Pratoestate 2015; tuttavia il Teatro La Baracca non riceve un euro di finanziamento pubblico per la sua attività in sede ed è stato escluso da ogni finanziamento regionale perché -e questo a livello formale - ritenuto teatro non conforme a criteri aziendalistici e quindi di grandi numeri e incassi.
A livello ideologico è osteggiato e deriso, perché non è un teatro inserito nell'ideologia, anzi nella 'nullologia' del teatro e della cultura in genere dominante, per cui ogni attività culturale deve essere funzionale alla propaganda per cui essa è finanziata e sostenuta.

Lunedì 25 maggio
GONFIENTI, VIA COL VENTO
Incontro di sensibilizzazione culturale 
(Dibattito con ingresso libero, fuori programma)

Venerdì 5 giugno
GIROTONDO di A. Schnitzler, con gli allievi di Teatro de La Baracca

Giovedì 18 giugno
VI ODIO CARI STUDENTI, letture e conversazioni da Pier Paolo Pasolini adattamento e regia di Maila Ermini, e con Francesca Lenzi (ingresso a offerta libera)

Domenica 28 giugno
LO SPETTACOLO DELLA CITTA'  (secondo viaggio)

Domenica 5 luglio,
CONVERSAZIONI SUL TEATRO: Gianfelice D’Accolti racconta e legge Orazio Costa Giovangigli (ingresso a offerta libera)

Martedì 14 luglio,
L’AMORE E’ UN BRODO DI CAPPERI, commedia scritta e interpretata da Maila Ermini (ingresso a offerta libera)

Domenica 26 luglio LO SPETTACOLO DELLA CITTA'  (terzo viaggio)

Domenica 30 agosto LO SPETTACOLO DELLA CITTA'  (quarto viaggio)


Gli spettacoli - con l'esclusione de Lo spettacolo della città in collaborazione con il Comune di Prato e che ha costi e orari diversi , hanno inizio alle 21,30.  
Teatro La Baracca via Virginia Frosini 8 - Prato. Telefono 0574-812363
www.teatrolabaracca.com
teatrolabaracca@gmail.com


venerdì 15 maggio 2015

Gonfienti: via libera ai costruttori di altri magazzini

Il signor Daverio è venuto qua a Prato, con tanto di cachet, a fare l'araldo, per mettere la pietra tombale sull'area archeologica di Gonfienti, e dare così il patentino del via libera ai costruttori di altri magazzini dell'Interporto. Basta non costruire il gasdotto sotto; ma sopra, via libera! Così avrebbe detto il critico.

Vedete? Non si parla più nemmeno dell'acquisto dell'area da parte della Regione;  in realtà, con il sostegno 'ideologico' di questi critici, e del concetto di 'archeologia preventiva', si sottintende la sua prossima copertura.
Non ci sono soldi per mantenere l'area, e quindi? Si copre. 
D'altronde i giovani, com'è noto, preferiscono i concerti, di cui verranno forniti, e la 'Street-art'. O la Palla Grossa.

La Soprintendenza non ha mai nemmeno valutato la possibilità di chiamare volontari per tenere l'area pulita. Una proposta del genere viene vista come un'onta, un'offesa alla 'cultura'. Orrore! In realtà non si vuole risolvere facilmente la questione e vi si pone, come ormai ho visto fare da anni, ostacoli su ostacoli.

Alla fine non mi stupisce questo. Stupisce l'indifferenza e l'ignoranza, anche di certi battaglieri politici; ma ancor di più il silenzio e l'acquiescenza di tanti, di troppi di loro; e di diversi ex-combattenti nelle file dei comitati e della politica dal basso.

Per non parlare degli 'intellettuali'! Ubi sunt?

Non si scopre nessuno, e tutti zitti e mosca, per paura di perdere l'ingaggino, il vantaggino, il posticino, l'affarino. Anzi,  alla fine sono tutti convinti di quello che è giusto, sano, migliore per tutti. 
D'altronde, si tratta di quattro sassi; meglio mettercene sopra sei, e farla finita.


giovedì 14 maggio 2015

Il signor Daverio svaluta Gonfienti: è ufficialmente iniziata la propaganda denigratoria

E' vergognoso come - così riportano tutti i giornali - il signor Philippe Daverio svaluti la zona archeologica di Gonfienti.
Segue la falsariga di una propaganda che è ormai iniziata da tempo, ossia la svalutazione del sito archeologico pratese, che diversi politici, pur ignoranti in materia o a essa indifferenti, stanno portando avanti per ordine di scuderia. Come per esempio dire che già c'è Artimino, c'è Carmignano, là sono gli etruschi 'ufficiali', c'è questo e c'è quello e quindi possiamo procedere a valle a fare il nostro lavoro di costruzione e di cementificazione; oppure dire che l'interporto non è sopra gli scavi, come sembra che abbiano raccontato nelle ultime visitine di primavera, che l'area archeologica non è quindi nemmeno i 17 ettari vincolati!
Ma ora c'è il cappello del competente, del professore!
Che un critico arrivi a dire questo, che arrivi tra l'altro a negare la possibilità di lavoro ad archeologi e a tanti studiosi, a volontari che terrebbero il sito pulito per una manciata di riconoscimenti, eh, questo non lo possiamo tollerare. 
Il signor Daverio - quello che ha confuso la storia dell'Isola d'Elba negandole un passato minerario! -  ha così dichiarato: "I costi degli scavi sono altissimi, impossibili per un Comune - (ma non doveva comprare la Regione? - n.d.r.), il materiale a disposizione è scarso e spesso ciò che si trova delude le aspettative". 

In questo caso applico a lui, al critico, quello che ha affermato degli scavi.

Renzi, l'Italia e la favoletta della superpotenza culturale

Con il tono del maestrino narratore redarguente, il Presidente del Consiglio Renzi è apparso via video agli italiani davanti a una lavagnina a ridosso di una libreria imponente di libri che nessuno legge più o che forse nessuno ha mai letto.
Era un po' arrabbiato nei confronti di quegli insegnanti che non capiscono la sua riforma della scuola pubblica (mentre fa regali a quella privata) e ha raccontato la favola dell'Italia e della superpotenza culturale:

"L'Italia non sarà mai la superpotenza demografica, la superpotenza geografica, la superpotenza diplomatica, può essere una superpotenza culturale, E allora dobbiamo recuperare tutto ciò che è cultura, educazione, istruzione, formazione e tentare di scrivere insieme una pagina nuova. Ecco cos'è la buona scuola...La buona scuola c'è già...."

Senza entrare nel merito della volontà di convincere gli insegnanti ad accettare la sua 'riforma' (anche se non vuole che si chiami così), è veramente risibile il suo discorso-favoletta fronte alla situazione culturale disastrosa proprio a cominciare dalla sua Toscana, che è poi la Regione della Cultura per eccellenza, dove si lasciano morire a livello culturale ed economico le persone che la fanno quando sono sgradite (come ha fatto con me e non solo l'Ufficio Cultura della Regione o la Fondazione Toscana Spettacolo), dove si spendono soldi per eventi di massa (facciamo tanti concerti così il pubblico giovane è contento e fa tanti ##), e dove magari si arriverà a coprire, e forse anche molto presto, un sito archeologico come Gonfienti perché non si può mantenere aperto (costa troppo e i soldi non ci sono, come è stato già annunciato), e dove si sostiene l'ampliamento di interporti e aeroporti, e in genere la cementificazione del territorio con l'uso in massa delle automobili.  La superpotenza culturale che immagina Renzi deve essere non molto dissimile da quelle superpotenze economiche, dove vige lo 'zitti e mosca!' (condizione essenziale per essere una superpotenza qualsiasi), in cui i dissidenti imputridiscono bellamente in carcere con la silenziosa complicità di altre superpotenze. Qui niente carcere - le carceri sono affollate e costose e impopolari- ma vige, per i dissidenti, l'invisibile eppur concreto confino in loco.

mercoledì 13 maggio 2015

"Gonfienti, via col vento" (o "via col cemento'?"): incontro di sensibilizzazione culturale

Lunedì 25 maggio, ore 21,30 al Teatro La Baracca si parlerà della Città Etrusca di Gonfienti di Prato, ormai relegata a un oggetto simil-virtuale o a saltuarie visite turistiche di una minima porzione di essa.
Si vuole così porre la questione di come i temi 'cultura' e 'valorizzazione del territorio' possano essere usati per altri fini da quelli dichiarati, per cui la vicenda della Città Etrusca è un triste esempio.

Rivendichiamo anche la battaglia di anni sostenuta in prima persona da Primavera di Prato, da molti cittadini e comitati, e da soggetti di competenza e di valore scientifico per la sua completa restituzione alla cittadinanza, fronte a un fallimentare Interporto, che pure vuole continuare ad espandersi verso Campi Bisenzio. Il concetto di intermodalità dei trasporti che ne sta alla base non si è realizzato, anche a causa del cambiamento economico della città e delle zone limitrofe.

Nonostante l'area archeologica sia stata quasi del tutto ricoperta, è essenziale rivendicarne l'importanza, se non altro in funzione di altre valorizzazioni archeologiche che sono ancora possibili, e in contrasto col continuo consumo di territorio che si verifica nella Piana fra Firenze-Prato-Pistoia.

Candidati e liberi cittadini sono invitati a esprimere la loro opinione in un dibattito aperto,  libero e civile. Ogni persona avrà a disposizione un tempo limitato per il proprio intervento.


martedì 12 maggio 2015

Solo la Soprintendenza si è interessata all'area di Gonfienti?!

Leggo un po' allibita  oggi su "La Nazione" che presto ci sarà la riscoperta della civiltà etrusca attraverso i social: "#Via Etrusca del Ferro2015". 
Ma questo nome esiste già, fu coniato nel 2004 dall'associazione Camars e poi fu istituita una omonima associazione. Forse andava detto! Non è una copia del nome? E' corretto tutto questo?

Non è giusto poi dire - se l'assessore ha detto così, e spero di no! - che solo la Soprintendenza si è interessata di Gonfienti.
Personalmente ho scritto anche un libro sull'argomento: "Gonfienti. Storia di una battaglia", e nel 2009 ho costretto tutti i candidati sindaco a parlare della questione archeologica pratese, e ci sono state tante tante persone, associazioni e comitati, e anche prima di me (il Prof Giuseppe Centauro, che è il massimo esperto in materia,  Riccardo Bonajuti, Francesco Fedi, Lanfranco Nosi- tanto per citarne alcuni, ma solo alcuni! -) , che se ne sono occupate e hanno perso giornate intere per gridare allo scempio economico e del territorio da parte di Interporto.
Senza contare la denuncia che abbiamo presentato ai Carabinieri, finita chissà in quale cassetto! E i filmati che ho girato su Gonfienti, di cui il primo, Gonfienti muore, è stato presentato alla Rassegna di Cinema Archeologico di Rovereto.
C'è poi una mia lettera al Presidente Rossi, a cui lui non ha mai risposto, pubblicata su La Repubblica nel 2011 (1).
La Soprintendenza non ha poi rilasciato il permesso per continuare a edificare, dopo aver scoperto 'la città etrusca', a costruire lo scalo merci e il magazzino di 200000 metri cubi per coprire il decumano e altri reperti dell'Età del Bronzo?


(Da La Nazione) ALLA RISCOPERTA della civiltà etrusca attrraverso i social "#viaEtruscadelferro2015" è il progetto presentato ieri mattina da Instagramers Prato, - la community degli utenti pratesi di Instagram - con il patrocinio del Comune diPrato. L'iniziativa vuole far conoscere la storia del territorio pratese e non attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, in particolare Instagram, appunto, ma anche Twitter e Fcebook.
IL PROGRAMMA prevede diverse gite fuori porta, durante le quali gli Igers immortaleranno coi loro scatti i luoghi più suggestivi del paesaggio toscano. Il primo appuntamento - 22, 23 e 24 maggio - è all’Isola d’Elba. Quindici tra i migliori Instagramers pratesi visiteranno il parco minerario dell’isola e il Museo archeologico del distretto minerario Rio nell’Elba. Dall’isola, infatti, gli etruschi trasportavano il ferro a Pisa, da dove partiva la cosiddetta «via del ferro», sempre in stretta relazione con l’Arno.
La seconda tappa - 21 giugno - è nella frazione pratese di Gonfienti. L’instameet, aperto a tutti, si articolerà in una visita dal titolo «Il Museo che non c’è. Il territorio di Gonfienti fra l’età del Bronzo e l’età etrusca», seguito da una passeggiata agli scavi della villa etrusca e ai reperti rinvenuti negli anni. 
Il terzo appuntamento (la data è ancora da definire) sarà ad Artimino. L’incontro, aperto a tutti, si svolgerà in una visita al Museo archeologico Francesco Nicosia e alle aree archeologiche del tumulo di Montefertini, della necropoli di Prato Rosello, della tomba di Boschetti e di Pietramarina. 

Le ultime due gite, entrambe nel 2016, saranno al Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto e al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara. «La modalità di raccontare la città proposta degli Igers – ha commentato l’assessore all’innovazione tecnologica Benedetta Squittieri – non è trascurabile. Parlare della città attraverso le nuove tecnologie è utile, per questo dobbiamo continuare a investire in iniziative simili». «L’aspetto divulgativo è importante – ha aggiunto l’assessore alla cultura Simone Mangani – tanto quanto quello scientifico, che spetta alla Soprintendenza, l’unico soggetto che in venti anni si è interessato all’area di Gonfienti». (Chiara Agostini)

Sullo stesso argomento, scrive anche Maria Lardara su "Il Tirreno", dove le parole dell'assessore sembrano essere state diverse - che la competenza scientifica è solo della Sovrintendenza, come a dire che gli altri non sono tenuti a indagare ed eventuali altri contributi non sono graditi -, tuttavia si evidenzia come non ci siano soldi per l'area archeologica. Insomma, la stessa solfa di sempre.
"Laris Pulenas" a Poggio Castiglioni (Prato), 8 luglio 2008



Pantomima del Teatro La Baracca in occasione del 'sit-in' a favore di Gonfienti 14 febbraio 2009


Maggio 2009: manifestazione in Via Roma, Prato.
Interporto con magazzino di 200000 metri cubi (2010)



lunedì 11 maggio 2015

"M'è preso il raptus"

Riprendo una dichiarazione interessante sull'inesistenza del raptus.
Alcuni, dopo aver commesso violenza, si difendono con la frase: 'M'è preso un raptus'. Ma gli psichiatri affermano, come dichiarato nell'articolo che copio sotto, che il raptus non esiste. Esiste invece la malvagità, che spesso se la prende con i più deboli e con coloro che non possono difendersi, come è successo alla tassista romana violentata dal 'padre di famiglia'.

«Ci avrei giurato»
Cosa?
«Che anche questa volta si sarebbe usato il termine “raptus”».
Succede spesso.
«Troppo spesso, direi. Sotto il cappello del raptus, o alcune volte della follia, si mette la violenza inaudita, quella imprevista, impulsiva. E non si considera mai che, guarda caso, quella violenza ha come oggetto i più fragili, i deboli, le persone indifese e quindi le più esposte. Lei ha mai sentito dire di qualcuno colto da raptus che ha assalito un uomo grande e grosso?».
Claudio Mencacci è l’ex presidente della Società italiana di psichiatria oltre che il direttore del Dipartimento di Neuroscienze del Fatebenefratelli di Milano. E dice che «noi, in psichiatria, tendiamo a escludere l’esistenza del raptus».
Sta dicendo che è un termine senza senso psichiatrico?

«Esattamente. Serve molto a chi fa le perizie per giustificare le azioni di grande violenza e attenuare la gravità del fatto e la colpa di chi le commette. Servirebbe invece un impegno culturale e civile perché questo non succedesse. Per non giustificare mai la prevaricazione, la prepotenza, la violenza esplosiva e cruenta. Perché giustificare in un certo senso è come avallare l’idea che sui più deboli si possa accanire la violenza».
Perché chiamare in causa la follia davanti alle cronache più nere?
«Perché si vedono le cose dal fondo e non si riflette su ciò che c’è dietro. Bisognerebbe imparare a capire che ci sono individui che covano malvagità, crudeltà, cattiveria. Che quando accade un fatto di violenza apparentemente improvvisa c’è sempre una spiegazione, un motivo che si è costruito nel tempo. Non è mai un fulmine a ciel sereno e tendere a giustificare non aiuta nemmeno a cogliere i segnali di un eventuale pericolo».
Pensa a un caso in particolare?
«Penso alle donne che muoiono uccise dai propri partner perché scambiano per amore quel che amore non è. Oppure al padre di Motta Visconti che ha sterminato la famiglia: tutti a dire che era la persona migliore del mondo ma la famiglia per lui era diventata un peso insopportabile e, come si fa con i pesi, lui l’ha eliminata. È la banalità del male. E poi ci sono anche le statistiche che ci aiutano a capire».
Quali statistiche?
«Per esempio quelle che ci dicono che gli uomini che fanno del male ai propri figli hanno tendenzialmente fra i 30 e i 45 anni e utilizzano quasi sempre un coltello o una pistola. A differenza delle donne che commettono invece infanticidi usando oggetti casuali, a volte per annegamento o soffocamento».
Quali sono le condizioni che possono aumentare il rischio?
«L’alcol e la droga possono di sicuro aumentare l’impulsività, ma c’è anche l’odio che si accumula e cresce nell’individuo in modo latente per poi esplodere».
Nessuno pensa mai che fatti gravi come questa bimba uccisa possano capitare nella propria famiglia…
«È così. Spesso pensiamo che il seme del male cresca a casa degli altri perché cerchiamo di espellerlo dai luoghi e dalle persone più care. E invece il male può essere ovunque, la cattiveria alberga anche a un passo da noi. Riconoscerla mentre cresce può voler dire salvarsi».

domenica 10 maggio 2015

Lazzerini: se la biblioteca è troppo 'democratica' e rumorosa

Ultimamente vado in biblioteca, sto studiando. Studio sempre per i miei spettacoli. Non riesco a fare uno spettacolo senza studiare. Mi devo sempre documentare. Anche se è uno spettacolo di cosiddetta fantasia, su cui non ci sarebbe da documentarsi. E' un vizio che ho dai tempi delle medie, quando ci costringevano a fare le ricerche, che si è sviluppato nei miei lunghi anni universitari.
Dunque: la biblioteca di Prato è un posto molto gradevole, dove riesco anche, se non proprio a studiare, a leggere quel tanto che mi serve per documentarmi o trovare un libro da portare a casa.
Studiare non so, me l'hanno chiesto proprio ieri, studiare sul serio, credo di no.
La biblioteca, così come appare questa di Prato, ma credo altre a quanto raccontano, è diventata un luogo dove ci si incontra, si amoreggia spesso, si chiacchiera, ogni tanto si va a leggere qualcosa sui libri che si sono lasciati sul tavolo. Non v'è nessuna forma di controllo, in effetti. E' un andirivieni continuo e rumoroso, soprattutto di giovanissimi.
No, non riuscirei a studiarvi con la dovuta concentrazione. Credo che chi abbia questa necessità, incontri serie difficoltà. Magari c'è chi esce di casa perché non ha una stanza dove stare in silenzio, e poi casca dalla padella alla brace.
Una biblioteca così va bene per studenti come me, che si sono già laureati, e che studiano per sé. Col computer ho anche scritto qualcosa, ma poco. Scrivere là dentro, mah, non lo so se ci riuscire veramente, soprattutto dopo aver buttato giù la prima stesura, quando sono sulla seconda e ho bisogno di pace assoluta. 
E' una biblioteca adatta allo studio superficiale, alla documentazione tipo quella che si può raccogliere su Internet, alla letturina primo livello.
Nella vecchia Lazzerini le regole erano molto più ferree e il silenzio più costante. Forse l'era internet era ancora di là da arrivare.

E poi, c'è una falla: dalla parte della sezione ragazzi mi è capitato di poter uscire per ben due volte senza nessun tipo di controllo sui libri, perché entrambe le porte erano aperte, anche quella che è usata per entrare, da cui appunto si poteva uscire senza passare il controllo elettronico.

venerdì 8 maggio 2015

Letterina ai candidati

Candidati,

forse non vi è chiaro come è difficile vivere e muoversi per il territorio.
Non vi curate di questo.
Dovreste andare a piedi, andare in bici. E vedrete la fatica di vivere la città e gli altri luoghi ancora rimasti non cementificati.
Chiedetevi veramente: come si vive nello spazio per cui chiedete il consenso?
Invece trattate tutti e soltanto gli argomenti che dettano i 'mass-media'. Punto. Oppure della vostra fazione.
Avete idealità pre-confezionate, non siete convincenti.
Ci vuole un piano per muoversi a piedi e in bici senza sprecare tutte quelle energie nervose che servono per tornare, ogni volta che usciamo, vivi a casa.
Invece tutto e soltanto è fatto e costruito per le automobili, che sono diventate vere e proprie armi per aggredire ed eventualmente uccidere.
Già se uno di voi pensasse a questo, semplicemente, come sarebbe bello e rivoluzionario!
Condivido con voi alcune riflessioni dello scrittore romano Tertulliano, per sottoporvi la sua attualità:
"Floride case cancellarono i deserti: campi coltivati domarono le selve, animali domestici fugarono le fiere. Le sabbie sono seminate, le rocce tagliate, le paludi prosciugate: vi sono più città delle capanne di un tempo. Le solitudini più non spaventano, né gli scogli atterriscono: ovunque sono case, ovunque è popolazione, ovunque è lo Stato, ovunque è vita". 

Candidati!

giovedì 7 maggio 2015

Il Pereto dentro e fuori (Estate alla Baracca 2015)

Impegnati nell'elaborazione e organizzazione de "Lo spettacolo della città" e della prossima stagione teatrale, per questa estate riproponiamo alcuni spettacoli della passata stagione alla Baracca, con una sola novità, le 'Conversazioni sul teatro', di cui presentiamo la serata numero uno. Nei vari incontri si tratterà l'argomento teatro sotto varie angolazioni, sia da un punto di vista prettamente teatrale ed estetico, ma anche da un punto di vista organizzativo e politico. 
Ricordo che, con l'esclusione de Lo spettacolo della città, che è stato inserito nella Pratoestate 2015, il Teatro La Baracca non riceve un euro di finanziamento pubblico, e vive solo del nostro lavoro e della vostra presenza. Grazie a chi vorrà sostenerci.

TEATRO LA BARACCA – ESTATE  2015
Il Pereto dentro e fuori


Venerdì 5 giugno
GIROTONDO di A. Schnitzler, con gli allievi di Teatro de La Baracca

Giovedì 18 giugno
VI ODIO CARI STUDENTI, letture e conversazioni da Pier Paolo Pasolini adattamento e regia di Maila Ermini, e con Francesca Lenzi (ingresso a offerta libera)

Domenica 28 giugno
LO SPETTACOLO DELLA CITTA'  (secondo viaggio)

Domenica 5 luglio,
CONVERSAZIONI SUL TEATRO (1) : Gianfelice D’Accolti racconta e legge Orazio Costa Giovangigli (ingresso a offerta libera)

Martedì 14 luglio,
L’AMORE E’ UN BRODO DI CAPPERI, commedia scritta e interpretata da Maila Ermini (ingresso a offerta libera)

Domenica 26 luglio LO SPETTACOLO DELLA CITTA'  (terzo viaggio)

Domenica 30 agosto LO SPETTACOLO DELLA CITTA'  (quarto viaggio)

Gli spettacoli - con l'esclusione de Lo spettacolo della città che ha costi e orari diversi , hanno inizio alle 21,30.   Teatro La Baracca via Virginia Frosini 8 - Prato. Telefono 0574-812363
www.teatrolabaracca.com    teatrolabaracca@gmail.com

mercoledì 6 maggio 2015

I prossimi "Spettacolo della città"

Ecco la descrizione, tappe e modalità di iscrizione per i prossimi "Spettacolo della città", che saranno inseriti nella Pratestate 2015 del Comune di Prato.
I primi due viaggi saranno diversi dal primo, quello che si è svolto il 29 marzo passato, con altro percorso. L'itinerario del primo viaggio si ripeterà nella data di agosto.
Chi vuole iscriversi, deve rivolgersi al Teatro La Baracca.

Lo spettacolo della città vuole essere un viaggio teatrale, storico-geografico, fantastico-poetico nella città di Prato, anche in zone non consuete e periferiche. Un progetto ideato da Maila Ermini del Teatro La Baracca, che darà la possibilità di conoscere la città in modo diverso, quasi un turismo alternativo e finora mai realizzato.
Il viaggio si svolgerà in autobus.
Un percorso toccherà anche il centro, ma soprattutto saranno attraversate le zone più peculiari come i borghi e gli insediamenti industriali con vere e proprie soste. Un viaggio-spettacolo, quindi, che coinvolgerà il passeggero-spettatore in un curioso racconto della città e avrà come insolito palcoscenico un autobus, per poi proseguire attraverso alcune significative tappe in zone spesso messe in secondo piano, ma fondamentali per la storia passata e presente di Prato.
Al termine di ogni viaggio sarà offerto un rinfresco.

(IL PRIMO VIAGGIO SI E’ SVOLTO  IL 29 MARZO 2015)

SECONDO VIAGGIO – 28 Giugno 2015 ORE 17.30;
La Baracca-Iolo- San Giorgio a Colonica – Questura/Museo Pecci - Castello dell'Imperatore – Chinatown - Maliseti- La Baracca

TERZO VIAGGIO – 26 Luglio 2015 ORE 17.30;
La Baracca-Iolo- San Giorgio a Colonica – Questura/Museo Pecci - Castello dell'Imperatore – Chinatown - Maliseti- La Baracca

QUARTO VIAGGIO – 30 Agosto 2015 ORE 17.30
La Baracca - Ospedale - Galceti – Lungo Bisenzio/Calamai - Marconi –Macrolotto - Parco Prato - La Baracca

Modalità e tempi di iscrizione
iscrizioni e acquisto biglietto presso il Teatro La Baracca – via Virginia Frosini, 8 – telefono 333 27 13 136; teatrolabaracca@gmail.com

Termini di iscrizione:
PER IL SECONDO VIAGGIO: entro il 15 Giugno
PER IL TERZO VIAGGIO: entro il 13 Luglio
PER IL QUARTO VIAGGIO: entro il 20 Agosto
durata dello spettacolo
L’impegno previsto per ogni viaggio è dalle  17.00 (ritrovo in Baracca) sino alle 21.00, compreso il rinfresco in Baracca;
Costi: biglietto 10 euri
Sono previsti 5 posti a prezzo ridotto per ragazzi; età consigliata: a partire dagli 8 anni.



Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.