Cari amici,
in questi giorni sono un po' assente perché ho paura di essere censita.
Mi hanno detto che presto partiranno i censimenti, o monitoraggi, e io temo di essere beccata fra il pereto, il primo orto e il palco contadino.
Certo, non siamo zingari, ma il sospetto che ci circonda da anni, con conseguente disprezzo in alcuni casi, ci equipara alle etnie che saranno soggette al controllo aristotelico di forma e sostanza.
Insomma, verranno a vedere quanti siamo, come e di che viviamo, e come sia possibile un tertium datur.
Beninteso, sono già stata censita varie volte, ma finora i censimenti erano stati tutti silenziosi e segreti.
Periodicamente venivano fatti, con l'invio di vari sorridenti emissari travestiti da spettatori amici, ma nessuno aveva il coraggio di dire che si facevano, cosicché qualcuno ne ha messo varie volte in discussione la veridicità, o l'efficacia.
Ora invece, e la cosa spaventa, nel nuovo corso i censimenti sono dichiarati, pubblicati e chissà come va a finire la faccenda.
Quindi non preoccupatevi se non sapete notizie di me, da qualche parte dovrò pure nascondermi, o travestirmi, ché sappiate che non ho alcune intenzione di rivelare quantità e qualità dei vari eoni che girano fra il palco e la platea.
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