sabato 11 agosto 2018

Il pane della Coop

Prato, la città della 'bozza', è lo scenario della protesta del pane da parte dei lavoratori extracomunitari malpagati della cooperativa Giano, e in particolare del pane che si compra alla UniCoop Firenze, che ne acquista 15 tonnellate al giorno.
Alcuni giorni fa i lavoratori hanno protestato con un picchetto davanti allo stabilimento al Macrolotto, dove si produce il pane, e sono stati sgomberati con forza dalla polizia.

Quanto è avvenuto getta una luce ambigua sulla Coop e, più in generale, su tutta la retorica del pane di Prato, le bozze d'origine controllata e garantita con cui pubblici organizzatori di mitologie urbane nutrono da alcuni anni la città.

1 commento:

simone ha detto...

Personalmente ritengo questo episodio illuminante, rivelatore di lati oscuri e poco edificanti di questa grande catena di distribuzione; ben si evince come (al di là della retorica stile "la coop sei tu", siamo tutti soci, etc etc ) ci siano logiche di sfruttamento di fasce deboli di lavoratori super precarizzati e senza tutele alle quali non ci si sottrae, anzi...oh come? Proprio la Coop che fa di certi valori una bandiera e di cui si ammanta per marcare la differenza con la concorrenza? Non mi interessa se coloro che sfruttano questi poveri lavoratori stranieri non siano "direttamente" il pesce grosso: in questo giochino di vasi comunicanti, come ben scrive Maila, alla fine stava alla Coop vigilare affinche' certi comportamenti e condotte lesive dei lavoratori non fossero adottate nemmeno dalle cooperative satellite. Resto allibito ma non troppo sopreso, ahimè. Di gente che predica bene e razzola male ormai ne vediamo fin troppa, qui in Toscana in primis.

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