giovedì 23 agosto 2018

Un governo che si fa opposizione da sé

E' certamente un aspetto politico nuovo, a livello europeo e non solo:
il governo giallo-verde, l'unione ibrida fra Lega di Salvini e Movimento 5 Stelle, è uno e bino.

E' governo e opposizione al tempo stesso. 
Comanda, dirige, e critica, si smarca, attacca.

L'opposizione fuori dal governo, come prima l'avevamo conosciuta, non esiste più. 

Questo significa 'governo del cambiamento'.

Il Partito Democratico è finito, anche in Toscana ormai, l'unica vera roccaforte rimasta, ma esangue. Qui Renzi recita l'ultima parte davanti alle telecamere per un programma televisivo su Firenze, tristemente vagheggiando di reincarnare Virgilio, triste parata che continua e conclude la bruciante traiettoria politica dell'astro ormai cadente.

L'altra Sinistra, praticamente ridotta al lumicino, non costituisce più opposizione, ché certi temi che un tempo erano prerogativa della sinistra sono passati direttamente al governo con i 5 Stelle e, per alcuni aspetti, con una sfumatura peronista-evitiana, con Salvini che non dimentichiamo, fu comunista.

Gli appelli all'uguaglianza, alla fraternità, alla libertà sono stati distrutti dai loro cattivi esempi, da quell'appartenere restare sostante nella casta del privilegio per troppo tempo a scapito di tutti.
Non sono più credibili, e nemmeno quindi quello che sostengono come un disco rotto.

Anche la Destra - quella della Meloni, per esempio -, è ormai inglobata dallo stesso Salvini, così come tutto il resto a Destra e Centro-Destra. 

Berlusconi idem, nonostante tenga ancora il forziere. Ma non ha più il popolo, né le casalinghe che lo seguono e adorano.

Il popolo sta con il suo governo, in maggioranza schiacciante. Approva e sostiene il suo operato.

Le prossime elezioni saranno probabilmente un plebiscito. Se non ci sono errori inciampi o disastri. Come qualcuno si aspetta per porre fine a questo tandem insolito. Ma non sarà così facile. Come ha dimostrato l'inimmaginabile crollo del ponte Morandi, che ha invece rafforzato il governo. L'ha cementato.

Il cambiamento è perfetto, compiuto, voluto e richiesto, e non ha bisogno di cingolati stridenti sulle strade per mantenere lo status quo; anzi, nella sua piazza, e non solo virtuale, il governo celebra il capolavoro massimo mai visto finora in Italia,  un magistrale, acclamato e applaudito, autodafé.

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