Osservo le città impazzite per il Natale. File di macchine. Io con la mia bici. Ha smesso di piovere, il tempo è mite; ci sta.
In una di queste file davanti a San Niccolò, a Prato, oggi pomeriggio sono stata urtata da una macchina, e m'è andata bene. La signora è scesa, gentile e molto preoccupata, mi ha chiesto se mi avesse fatto male, e si è preoccupata anche della bicicletta. Un colpo sì, ma talmente la signora - napoletanissima - stava male per l'accaduto, che io sono guarita subito. La bicicletta illesa.
Aveva la macchina piena di regali. Ha ripreso la marcia. E poi s'è fermata di nuovo davanti all'Ospedale Vecchio e ha aspettato che la raggiungessi. Voleva offrirmi qualcosa. Le ho detto di non preoccuparsi. Forse avrei accettato se non avessi avuto un appuntamento. Sì, la macchina era piena di regali. Sembrava la slitta moderna di Babbo Natale. S'è rimessa nel folle traffico, ed è sparita, inghiottita fra i fari dei mille veicoli.
San Niccolò. Niccolò è Nicola, da noi. E' il babbo di Babbo Natale.
Ho pensato: tutti aspettano lui, e nessuno Gesù. Nessuno o pochi pensano più alla festa religiosa, che in quel giorno la Chiesa di Roma celebra la nascita del Figlio di Dio.
Il Natale è ormai tornato pagano. Ma di un pagano tutto speciale, un paganesimo senza dèi. Senza riferimenti mitici o mitologici. Senza Saturnali.
Un Natale senza sacralità, di alcun tipo. Puramente festaiolo e commerciale. Per questo si è diffuso in zone anche non cristiane. Questo Natale ormai si celebra in tutto il mondo. E' planetario.
E' la festa che il capitalismo spinto ha eletto come preferita.
Ha vinto Babbo Natale vestito di rosso.
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