Spiego i motivi:
1. non abbiamo soldi, non possiamo più senza contributo, come invece da anni facevamo. L'incasso non copre le spese e la fatica. E' già molto se presentiamo gli altri spettacoli...
2. il Comune di Prato preferisce, per il teatro ragazzi e non solo evidentemente, sostenere il teatro istituzionale o i circoli ARCI, piuttosto che le realtà indipendenti (non parliamo poi della Regione!), e quindi siamo costretti ad andare a lavorare fuori città, dove invece ci pagano e siamo anche rispettati come artisti.
(Basti pensare che a Prato non sono riuscita a presentare Pratopezza al Museo del Tessuto!).
(Basti pensare che a Prato non sono riuscita a presentare Pratopezza al Museo del Tessuto!).
Questa politica oppressiva e monopolizzante ci schiaccia, si tratta di una dittatura culturale in piena regola, anche se indossa la maschera della Democrazia e delle Pari Opportunità (e ogni tanto per farci star buoni ci hanno dato qualche contentino...!).
Gli artisti poi non si coalizzano fra loro, lo si sa, è un problema endemico: alcuni sono invidiosi e-o "servigiani" del sistema, e anche questo rende difficile un possibile cambiamento.
Personalmente non nutro speranze nemmeno in altre forze politiche, perché si osserva che, ovunque vadano al governo delle città, alla fine anche quelle finiscono per appoggiare solo gli enti, i baracconi, l' apparato.
E' così che muore la creatività, e gli artisti validi (ancora sopravvivono?) vengono messi da parte se non sono "funzionali". Ma chi se ne rende conto, in questo voluto, ricercato e amato marasma mediatico?
E quindi, dato che se non a tutti, almeno alla maggioranza della gente sta bene così (ci sono problemi più urgenti da risolvere, no?), ci teniamo questo stato di cose.
Grazie, comunque, per l'interessamento.
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