mercoledì 12 febbraio 2020

Cosa sarebbe Prato se se ne andassero i cinesi?

Perché non dovrei pensare che questo virus non sia una guerra?
E' ragionevole pensarlo.
Perché non dovrei pensare che questo virus sia stato messo in circolazione per questa guerra?...


Per questo virus guerreggiante Prato ha assunto un'aura lievemente spettrale, diciamoci la verità, ma non solo perché costringe i cinesi a starsene rintanati, e deserta è Via Pistoiese, la China-Town.

E' spettrale perché questa assenza scopre il vuoto profondo che caratterizza la città a livello politico e culturale, senza più nemmeno un'anima che la caratterizzi e parli. 

Cosa sarebbe oggi questa città se se ne andassero i cinesi?

E non si scorge certo anima politica nella trita propaganda, nella macchina messa già in moto per le elezioni regionali in primavera. Per cui si mostra il solito copione; e che sia un copione lo dimostra il fatto che la propaganda si realizza ancora una volta a teatro, con il signor Giani di Firenze che, volendo diventare "governator mancino" alle prossime regionali,  sale sul palco stasera nella città potenzialmente più "invirussita" del suolo tosco, ormai pronto e dissodato per far crescere, come giani bifronti, aeroporti e interporti. 

Il candidato si presenterà accompagnato dal Sindaco della città fu tessile, il quale, rassicurato e come guarito, risbuca dalla tana comunale balzando direttamente al Teatro Politeama per fare la sua particina, di spalla, nella commedia.

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